Chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dalle acque dell’onirico. Lì, dove restare sospesi in una vecchia imbarcazione che giorno dopo giorno conduce in un mondo che quasi mai ricorderemo con totale chiarezza. I ricordi si mescolano con le fantasie, in apparenza, senza senso; scene cariche di simbolismo che non riusciamo a comprendere con facilità. Sigmund Freud diceva che se le persone si comportassero come nei sogni, verrebbero prese per pazze squilibrate.
Tuttavia, geni come Dalí facevano dei propri sogni uno stile di vita. Un modo per plasmare la loro arte. Le emozioni si intrecciano con immagini surrealiste, le paure indossano delle maschere ed i desiderano parlano con voce propria in boschi sinuosi.
Cadiamo nel vuoto, compaiono amori dell’infanzia, corriamo terrorizzati e, a volte, anche se solo per un istante, possiamo toccare con dita l’iceberg dei nostri aneliti più profondi. Non si può negare: il mondo dei sogni è affascinante. Per questo motivo, vi invitiamo a conoscere alcuni dati al riguardo.
1. Non inventiamo mai i visi
Potete sognare di saper volare, di viaggiare in paesi dove non siete mai stati e persino di parlare lingue che non avete studiato. Tuttavia, non vedrete mai un volto sconosciuto. Forse non lo ricordate, ma i volti che appaiono nei sogni sono di persone che abbiamo visto almeno una volta oppure che conosciamo meglio. Il cervello non inventa persone per popolare i nostri sogni.
2. A colori o in bianco e nero?
Vi siete mai chiesti di che colore sono i nostri sogni? A colori o in un romantico bianco e nero come i film di Bogart? Risulta curioso, ma secondo la American Psychological Association, il mondo della televisione determina in modo molto intenso il colore dei nostri sogni. Vi sembra strano? Ecco un dato: prima che la televisione arrivasse nelle nostre case, gli studi indicavano agli scienziati che le persone erano solite sognare a colori. Tuttavia, con l’arrivo dei primi televisori in bianco e nero, la tonalità dei sogni cambiò. In seguito, quando la modernità raggiunse i televisori ed il cinema con il favoloso technicolor, le persone sognarono di nuovo con tutta la gamma dei colori. Al giorno d’oggi, secondo gli studiosi, solo un 12% della popolazione sogna in bianco e nero.
3. Le emozioni
Un altro dato da tenere in considerazione. Quasi il 70% dei nostri sogni presentano emozioni negative. Questo si deve alle situazioni di stress, di ansia, di insicurezza personale, di paure… i sogni sono uno scenario catartico in cui si riflette il nostro complesso mondo emotivo.
4. Dimentichiamo quasi tutto quello che sogniamo
Di certo vi sarà capitato qualche volta. Sognare, svegliarsi e ricordare ogni dettaglio del sogno. Dopo, però, vi riaddormentate e, quando vi alzate la mattina, ricordate solo frammenti isolati. Restano le sensazioni, se il sogno era gradevole o meno, qualche immagine, un viso… ma quasi mai un filo perfetto di ogni sequenza.
5. Sogniamo tutti
Persone e animali. Assolutamente tutti. Tuttavia, i delfini, per esempio, dormono con una sola metà del cervello, ovvero mantengono sempre un emisfero cosciente. Sapete perché? In questi fantastici animali la respirazione non è un atto riflesso come nel resto degli essere umani, ma volontario. Questo implica che quando riposano, un lato del loro cervello deve rimanere sveglio per mantenere la respirazione ed evitare la morte; mentre l’altro emisfero cade nel mondo onirico per dormire. Semplicemente fantastico.
Bisogna aggiungere che anche le persone non vedenti sognano, sia se la loro cecità è congenita sia acquisita durante la vita.
6. Simbologia
I sogni hanno un significato, sempre. Ogni scenario, atto, movimento o comportamento ha una spiegazione collegata alle nostre emozioni. Sognare di essere inseguiti o di cadere nel vuoto, per esempio, ha a che vedere con situazioni di stress, con questioni giornaliere che ci opprimono o ci preoccupano e dalle quali non si può scappare. I sogni sono una complessa opera pittorica da saper interpretare.
7. La vita è sogno
Questa romantica espressione ha il proprio significato. Le persone passano almeno un terzo della propria vita dormendo. Come si traduce questo? In 70 primavere oppure quasi 20 anni in stato onirico, né più né meno. Forse vi sorprenderà e direte a voi stessi che è uno spreco passare un terzo della propria esistenza come Biancaneve, che conduce la vita sospesa nella quiete più assoluta. Tuttavia, non è così. Dormire è necessario come respirare o mangiare. È una parte indispensabile della nostra natura ed è essenziale per la nostra salute fisica ed emotiva.
Secondo gli esperti, in tutto questo tempo faremo circa 130.000 sogni. Dei quali, purtroppo, non ricorderemo più di un 10%.
Di: Roberta Torrisi
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