A cosa serve la fisica quantistica nel quotidiano?

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A cosa serve la fisica quantistica nel quotidiano?

Scienza e Fisica Quantistica

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Bizzarro, illogico, surreale: sono questi alcuni degli aggettivi utilizzati dai fisici per
descrivere ciò che accade nella dimensione subatomica. Dimensione che non smette mai di stupire e
sorprendere, anche perché i metodi utilizzati per studiare la materia macroscopica qui risultano
inutili

Gioacchino Pagliaro – 29/09/2022

Si resta effettivamente stupiti quando ci si avvicina per la prima volta alle descrizioni della
materia subatomica, poi, pian piano, nonostante il susseguirsi di shock, la mente si apre a una
modalità profondamente differente da quella a cui siamo abituati. Ma vediamo alcuni di questi
aspetti sorprendenti di cui i fisici sono protagonisti mentre osservano i processi subatomici.

Le caratteristiche della materia subatomica

Il primo aspetto consiste nel fatto che i cosiddetti costituenti solidi dell’atomo sono al loro
interno spazi privi di materia. La solidità svanisce e questi spazi vuoti sono in realtà
contraddistinti da frequenze e informazioni che costituiscono campi energetici e mentali
appartenenti a un campo sovraordinato. Ciò ha implicato la deduzione che ogni forma materiale nella
sua essenza sia costituita da campi energetici e da informazioni.

Il secondo aspetto sorprendente è che a livello subatomico la materia si presenta come un fenomeno
temporaneo, nel senso che esiste in un certo momento e poi scompare. Per essere più precisi, come
hanno dimostrato gli esperimenti, la materia esiste come tendenza, possibilità o probabilità, questo
perché nei quanti non vi sono entità materiali assolute.

Il terzo aspetto riguarda la nuova descrizione della dimensione subatomica nel suo complesso. I
campi energetici dotati di informazione e intelligenza sono descritti come un grande campo
energetico unificato fatto di intrecci, connessioni e interazioni caratterizzato dalla non località,
in cui tutto è interrelato interdipendente e indivisibile. È la Mente Universale, è ciò che il
fisico Amit Goswami chiama il livello Mentale Sovraordinato in cui tutto, visibile e invisibile, è
parte di esso. È l’origine, la fine e la rinascita di ogni entità e di ogni forma. È ciò che in
questo articolo chiamerò Mente.

Il quarto aspetto riguarda un dato ancora più sorprendente, poiché si è scoperto che quando si
osservano le particelle queste osservazioni, rilevazioni, misurazioni influiscono sul loro
comportamento e addirittura lo modificano. Accade infatti che quando un osservatore, cercando un
elettrone, porta l’attenzione su un punto qualunque del campo quantistico dell’energia, questo
compare realmente lì dove lo sta cercando. E se distoglie lo sguardo, la materia subatomica scompare
per tornare energia. L’osservazione a livello subatomico svolge un’azione creatrice ancora più
potente di quella evidenziata dal paradigma della complessità applicato nello studio dei fenomeni
biologici, psichici e sociali.

Tale paradigma sostiene che non può esistere un osservatore neutrale in grado di descrivere fenomeni
oggettivamente dati, preesistenti all’osservazione, e che ogni teoria usata dall’osservatore
contribuisce alla creazione di una percezione/rappresentazione del fenomeno attraverso i suoi
presupposti e la sua autoreferenzialità. Ma se le teorie producono rappresentazioni che percepiamo
come realtà oggettive nel mondo macroscopico, ciò che emerge dagli studi sulla dimensione subatomica
è ancora più inaspettato, sconvolgente e al tempo stesso affascinante: la capacità creativa della
mente di agire sugli eventi e di influenzare la materia (A. Goswami, 2013).

La mente può dominare la materia?

Questi aspetti, derivanti da importanti esperimenti di laboratorio, dimostrati attraverso formule
matematiche e studi, portano a sostenere che sia possibile un dominio della mente sulla materia,
infatti nella dimensione subatomica la mente esercita un effetto creando anche realtà materiali. La
mente non solo interagisce con la dimensione particellare, può anche diventare temporaneamente
materia, poiché la materia è solo una forma più densa dell’energia della mente

Ma tutto questo è ascrivibile solo al livello sub atomico? Pare proprio di no, visto che a livello
molecolare e perfino cellulare ci sono numerosi esperimenti e diverse teorie che sostengono
l’esistenza di comunicazioni e azioni non locali (Pagliaro, 2008).

E a livello umano cosa accade? La mente umana è in grado di svolgere un’azione creatrice nella
realtà macroscopica? La risposta che stordisce piacevolmente pare orientarsi verso un sì.

L’uomo è costituito da energia, corpo e mente. Dove la mente non è solo la mente biografica, la
coscienza e il corpo (che esistono nella dimensione spazio temporale), ma pure il livello mentale
sovraordinato (che esiste al di fuori della dimensione spazio temporale) che, in quanto eterna ed
infinita, li sostiene. Corpo, mente individuale ed energia sono l’espressione di diversi livelli di
densità della mente sovraordinata. La materia, pur essendo energia espressa nella forma grossolana,
è energia molto densa, ed è dotata di un campo energetico. Attraverso questi campi vibrazionali
tutte le entità sono interrelate in un grande campo energetico, caratterizzato da frequenze, il
quale scambia in continuazione informazioni tra l’interno e l’esterno e viceversa, tra il naturale e
lo spirituale. Nell’organismo umano le cellule, attraverso l’energia/informazione e la mente di cui
sono dotate e di cui è dotato l’intero organismo, trasmettono informazione all’interno del corpo
attraverso una rete elettromagnetica e veicolano informazioni verso l’esterno e dall’esterno.

Un ruolo molto importante in queste comunicazioni è svolto dai sistemi di credenze, dalle
convinzioni, dagli atteggiamenti mentali, dai pensieri e dalle emozioni che, attraverso i campi
elettromagnetici di cui dispongono, influenzano le cellule e comunicano con loro. Siamo un network
di informazioni interconnesso e interdipendente con il campo di energia/intelligenza/informazione
sovraordinato della Mente.

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