A volte, vi svegliate la mattina, pieni di gioia…
Passi da:
Paramahansa Yogananda.
< Il Divino Romanzo >
Il divino romanzo è una raccolta di conferenze di Paramahansa Yogananda, la
cui vita è stata un continuo romanzo con il Divino. E’ un libro sull’amore
di Dio per tutte le anime che lui stesso ha creato, un libro che aiuta a
capire come
ciascuno di noi – nel proprio aspetto di anima incarnata – possa sentire
l’amorevole presenza di Dio nella vita.
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Come coltivare l’amore divino
Tempio della Self-Realization Fellowship, Hollywood, California, 10 ottobre
1943
In genere il mondo ha dimenticato il vero significato dell’amore.
Gli esseri umani l’hanno insultato e mortificato a tal punto che solo pochi
sanno cosa sia il vero amore. Come l’olio permea l’oliva in ogni sua parte,
così l’amore permea ogni parte della creazione. Ma definire l’amore è molto
difficile, per la stessa ragione per la quale le parole non possono
descrivere
completamente il sapore dell’arancia. Dovete assaggiare il frutto per
conoscerne il sapore. La stessa cosa accade con l’amore. Tutti voi ne avrete
conosciuto qualche aspetto e perciò in parte sapete di che cosa si tratta.
Ma non avete capito come svilupparlo, come purificarlo e come espanderlo per
trasformarlo in amore divino. All’inizio della vita, quasi in ogni cuore è
racchiuso un barlume dell’amore divino, che generalmente scompare perché
l’essere umano non sa come coltivarlo.
Molti ritengono che non sia necessario analizzare l’amore. Lo identificano
con il sentimento che provano per i parenti, per gli amici e per tutti
coloro
dai quali si sentono particolarmente attratti. Ma l’amore è molto più di
questo.
Vi posso descrivere il vero amore soltanto parlandovi dei suoi effetti. Se
poteste percepire almeno un barlume dell’amore divino, la vostra gioia
sarebbe così grande, così travolgente, da non poterla contenere.
Riflettete profondamente su quanto vi dico. La felicità insita nell’amore
non consiste nel sentimento in se stesso, ma nella gioia che il sentimento
porta.
L’amore dà gioia. Amiamo l’amore perché ci fa provare questa felicità così
inebriante. Quindi, il traguardo fondamentale non è l’amore, ma la
beatitudine; Dio è la beatitudine sempre esistente, sempre cosciente e
sempre nuova (Sat-Cit-Ananda). Noi, in quanto anime, siamo la beatitudine
individualizzata. “Veniamo dalla Gioia, viviamo ed esistiamo nella Gioia, e
un giorno ci fonderemo ancora in questa sacra Gioia”.’ Tutti i sentimenti
divini – amore, compassione, coraggio, abnegazione, umiltà –
sarebbero privi di significato senza la gioia. Gioia vuol dire
allegria, ossia un’espressione della beatitudine suprema.
La gioia che l’uomo prova ha origine nel cervello, nel centro sottile della
consapevolezza di Dio, che gli yogi chiamano sahasrara, o loto dai mille
petali. Eppure la sensazione della gioia non si percepisce nel cervello, ma
nel cuore. Dal trono divino della coscienza nel cervello, la gioia discende
e si manifesta nel centro del cuore.
NOTA:[ L’Anahata cakra, il sottile centro dorsale, la sede del sentimento,
il centro del controllo di vayu, l’elemento vibratorio aria, una
manifestazione
della vibrazione creativa Aum. La vita dell’uomo e la coscienza vengono
perpetuate dalla forza e attività insite nell’albero della vita, nel cui
tronco sono presenti i sette centri sottili situati nella spina dorsale e
nel cervello. Da questi centri proviene l’energia che sostiene tutte le
funzioni
e le facoltà fisiologiche e psicologiche dell’uomo. A causa del loro comune
centro di origine, alcune esperienze spirituali e psicologiche sono
collegate
ai processi fisiologici. Ad esempio, esiste una precisa relazione fra la
funzione cardiaca e il sottile centro spinale del sentimento nel cuore.
Quando agiscono contemporaneamente, esprimono la grande sensazione
dell’amore, sia
umano sia divino. (Vedere cakra e Aum (Om) nel glossario).]
La gioia proviene dalla beatitudine di Dio, l’attributo essenziale e
fondamentale dello Spirito.
Sebbene la gioia possa nascere in presenza di alcune circostanze esterne,
pure non dipende dalle circostanze e spesso si manifesta senza apparenti
cause
oggettive. A volte, vi svegliate la mattina pieni di gioia senza nessun
motivo, e quando vi raccogliete nel silenzio della profonda meditazione, la
gioia
scaturisce dentro di voi senza essere provocata da stimoli esterni. La gioia
della meditazione è travolgente, e coloro che non si sono mai immersi nel
silenzio della vera meditazione non sanno in che cosa consista la vera
gioia.
Ci sentiamo molto felici quando riusciamo ad appagare un desiderio; eppure,
in gioventù proviamo spesso una felicità improvvisa che sembra provenire dal
nulla. La gioia si manifesta in certe circostanze, ma non è creata dalle
circostanze stesse. Ad esempio, quando qualcuno riceve in regalo una grossa
somma di denaro ed esclama: “Oh, come sono felice!”, il denaro costituisce
soltanto il piccone che ha spezzato la roccia facendo scaturire uno zampillo
di gioia dalla sorgente nascosta della felicità interiore. Quindi, in linea
di massima, è necessario che si determinino alcune circostanze perché
l’essere
umano possa provare un senso di gioia; ma la gioia è l’eterno e naturale
stato dell’anima. Anche l’amore è una condizione naturale dell’anima, ma è
subordinato alla gioia; infatti l’amore non potrebbe esistere senza la
gioia.
Potete pensare all’amore senza gioia? No. La gioia accompagna l’amore.
Quando parliamo dell’infelicità di un amore non corrisposto, ci riferiamo a
un
profondo desiderio insoddisfatto. La vera esperienza dell’amore è sempre
accompagnata dalla gioia.
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– L’amicizia è il rapporto umano più bello –
Il più grande amore umano è quello che gli amici provano l’uno per l’altro,
perché il loro affetto è libero e puro. Ciascuno di noi sceglie liberamente
di amare i propri amici senza essere condizionato dall’istinto. L’amore che
si
manifesta nell’amicizia può esistere fra uomo e donna, fra donna e donna,
fra uomo e uomo. Nell’amicizia non esiste l’attrazione sessuale. Se l’essere
umano desidera conoscere l’amore divino attraverso l’amicizia, deve
instaurare un
rapporto casto e dimenticare completamente il sesso; allora l’amicizia
alimenta l’amore divino. Questa amicizia pura è esistita fra i santi e fra
coloro che amano veramente Dio. Se conoscerete almeno una volta l’amore
divino non vorrete perderlo mai più, perché nell’universo intero non esiste
niente
di simile.
L’amore dà senza pretendere niente in cambio. Io non penso mai agli altri
chiedendomi che cosa possono fare per me. E non dimostro mai il mio amore a
qualcuno solo perché ha fatto qualcosa per me. Non fingerei mai di amare se
non provassi un vero sentimento di amore, e nel momento in cui provo tale
sentimento lo manifesto. Ho imparato dal mio Maestro a comportarmi
sinceramente. Alcune persone non nutrono nei miei confronti sentimenti
amichevoli, ma io sono amico di tutti, inclusi i nemici, perché nel mio
cuore non ho nemici.
L’amore non si può avere a comando, è un regalo di un cuore a un altro
cuore.
Siate certi dei vostri sentimenti quando dite a qualcuno: “Ti amo”. Se date
il vostro amore, deve essere per sempre, non perché desiderate rimanere
accanto
a quella persona, ma perché volete la perfezione per la sua anima. L’amore
divino, l’amore della vera amicizia consiste nel desiderare la perfezione
per la persona che amate, e nel provare un sentimento di pura gioia quando
pensate
alla sua anima.
(Paramahansa Yogananda)
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