Tratto da:
Jose’ Vicente Bonet
“AVERSI A CUORE”
(Sulla stima e l’amicizia con se stessi)
[Titolo originale: “Se’ amigo de ti mismo”. Manual de Autoestima] Traduzione dallo spagnolo di MARIA GRAZIA DAL PORTO E LIDIA FONTANA.
Edizione italiana a cura di Giovanni Ruggeri
CAPITOLO 3. IMPARA AD APPREZZARTI
“L’autostima non va da sé: si acquisisce” (N. Branden)
Tutti noi, indistintamente, preferiamo saperci e sentirci confermati, cioè
riconosciuti, stimati, accettati, amati, curati… Un più vivo senso di
conferma di noi stessi accresce la nostra autostima, facilita il nostro
benessere emotivo e la nostra efficienza, come pure il benessere e
l’efficienza di quanti vivono attorno a noi. Imparare a sviluppare
l’autostima è allora molto importante. Per essere di qualche aiuto in ciò,
proponiamo in questo capitolo, dapprima un semplice schema espositivo
articolato in tre tappe (Conferma ricevuta, Autoconferma, Conferma
condivisa), e poi alcuni utili esercizi.
I modi della conferma di sé
(Nota: In questo capitolo abbiamo preferito tradurre quasi sempre con le
parole “conferma, confermare, confermato/a” i termini dell’originale
spagnolo “afirmacion, afirmar, afirmado/a”, onde evitare i possibili
fraintendimenti
cui espressioni come “autoaffermazione” e simili (largamente equivocabili in
italiano) avrebbero potuto dar luogo. Il lettore tenga, quindi, presente
che, come appare anche dal tenore dei paragrafi che seguono, con “conferma” qui
si vuole principalmente indicare, oltre al riconoscimento accettante di sé,
tutte quelle disposizioni e atteggiamenti che favoriscono- ed anzi
realizzano – un
assenso di fondo, portante, a se stessi (e agli altri), grazie al quale ci
si assume cordialmente e ci si attua con altre tanta cordiale, sicura
naturalezza
NdT).
1. Conferma ricevuta
Da bambini ci vediamo riflessi, come in uno specchio, nei nostri genitori e
in altre figure significative, e impariamo a sentire il nostro valore
sentendoci apprezzati da loro. Questa conferma ricevuta è un bisogno
perentorio e
insostituibile per il bambino. Anche per il giovane, per l’adulto e per
l’anziano è tuttavia importantissimo abituarsi a ricevere e gioire
dell’apprezzamento, accettazione, affetto, attenzione; in una parola, della
conferma che viene dagli altri.
John Powell, noto divulgatore di temi di psicologia, confessa in uno dei
suoi libri che, quando qualcuno lo elogia in modo sincero, egli, anziché
attenuare i propri meriti, come si è soliti fare, risponde: “Ancora di
più per favore,
dica di più” – risposta che, inconsueta com’è, generalmente suscita risate
nell’assemblea, quando la si racconta in pubblico; e fa anche pensare.
Alcuni osano perfino ripetere quest’esperienza con risultati gratificanti.
Invitiamo il lettore ad avere il coraggio di chiedere con molta
semplicità, ad una
persona di sua fiducia, che lo conosca e gli voglia bene, di dirgli tutto
ciò che di buono vede in lui. Credo che non se ne pentirà.
“Dicono che un uomo non sia uomo
finché non abbia sentito il suo nome
pronunciato dalle labbra di una donna”.
(A. Machado)
2. Autoconferma
Man mano che si cresce, possiamo e dobbiamo dipendere sempre meno dalla
conferma che ci viene dall’esterno, dagli altri, e imparare a confermarci da
noi stessi, cioè:
– pensare positivamente e realisticamente di noi stessi:
– prendere conoscenza tanto (o più) dei nostri punti forti, quanto dei
nostri punti deboli, dei nostri successi come degli insuccessi;
– essere disponibili più a comprenderci e perdonarci che a colpevolizzarci,
condannarci e punirci;
– esprimere chiaramente e apertamente, in modo adeguato, le nostre opinioni
e sentimenti;
– difendere i nostri diritti, senza ledere quelli degli altri;
– accrescere le nostre possibilità, potenziare i nostri talenti e scoprire
le nostre risorse ancora latenti;
– curare con premura il nostro benessere fisico, psichico e spirituale.
A questo elenco il lettore aggiunga tutti gli altri modi di autoconferma che
riesca ad immaginare.
“L’esperienza mi ha insegnato che solo quando uno ha iniziato ad accettare e
amare se stesso, è capace di accettare e amare gli altri” (J.L. Martin
Descalzo)
3. Conferma condivisa
Quello che non si dà, lo si perde; e, anche se sembra paradossale, quanto
più si dà, tanto più si riceve – se si dà non per costrizione interna, ma
liberamente, dall’abbondanza del cuore. Succede così che la persona con una
buona stima di sé tende a favorire l’autostima in coloro con i quali si
relaziona. Confermando in modo autentico gli altri, offrendo loro
generosamente il nostro apprezzamento, accettazione, affetto e attenzione,
aiutandoli a scoprire le loro risorse e talenti, riconoscendo i loro meriti,
rivolgendo loro critiche davvero costruttive e lodi autentiche, facendo per
loro quello che abbiamo imparato a fare per noi stessi, rafforziamo non solo
la loro autostima, ma anche la nostra.
“Io non sono in questo mondo per vivere secondo le tue aspettative, ma,
questo sì, per confermarti come un essere umano unico…ed essere
confermato da te”
(W. Tubbs)
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