Additivi e aromi: laltra faccia dellalimentazione
di Marcello Pamio disinformazione.it
10 settembre 2007
La prestigiosa rivista medico-scientifica Lancet, lancia lallarme: Gli additivi aumentano
liperattività e deficit di attenzione nei bambini
Chiedo scusa: ma dove sta la notizia?
Dico questo perché nel nostro piccolo, anche noi, come altri siti, riviste o libri (certamente non
ufficiali e quindi senza alcun valore) denunciamo da anni additivi e aromi chimici di sintesi
contenuti negli alimenti, in quanto estremamente pericolosi per la salute!
Non è la prima volta che se ne parla. Già negli anni 70 alcune ricerche ipotizzavano che alcuni
coloranti fossero legati alliperattività, dice Paolo Aureli, Direttore del Centro nazionale per
Qualità e il Rischio alimentare dellIstituto Superiore di Sanità italiano.
Già, non è certo la prima volta, e cè pure dellaltro: la pericolosità degli additivi non riguarda
solo la presunta iperattività infantile, che aumenta in presenza di sostanze chimiche, ma tocca
numerosi aspetti della vita umana infantile e adulta. Ricordo che esistono studi seri, ovviamente
poco pubblicizzati, che dimostrano come bambini autistici hanno avuto un notevole miglioramento
della loro condizione, eliminando totalmente gli additivi dallalimentazione!
E un fatto noto che la chimica ingerita, è tanto più pericolosa quanto più delicate sono le
condizioni del sistema nervoso centrale e del sistema immunitario. Bambini estremamente sensibili,
come gli autistici, o quelli che soffrono di un disturbo comportamentale, manifestano maggiormente
la tossicità degli additivi rispetto un bambino che non ha apparentemente nulla di particolare.
La pubblicazione della ricerca, finanziata dallagenzia britannica per la sicurezza alimentare, Food
Standard Agency, secondo la quale lassunzione di alimenti contenenti additivi chimici (in
particolare coloranti) è causa di un aumento dei livelli di iperattività nei bambini di età compresa
tra i 3 e i 9 anni, per tanto non è una novità, ma semmai la conferma che in molti avevano visto
giusto!
Oggi, dove sono finiti coloro che anni fa, screditavano e ridicolizzavano gli avvertimenti dati
sullargomento? Forse si sono nascosti da qualche parte? o peggio ancora, riciclati come esperti di
alimentazione naturale?
Ma vediamo nel dettaglio comè avvenuta questa recente sperimentazione.
Un gruppo di 297 bambini – una parte di questi affetti da disturbi del comportamento – sono stati
divisi in due gruppi separati (153 e 144). A tutti i bambini è stato dato da bere succo di frutta,
ma alcuni avevano succo addizionato con un mix di additivi-E, altri invece solo succo.
Risultato: i bambini che hanno assunto sostanze le chimiche di sintesi (additivi-E), erano più
rumorosi, perdevano concentrazione, maggiormente impulsivi, rispetto a quelli che avevano bevuto il
succo puro (indipendentemente se avevano o meno problemi di comportamento)!
Per questo motivo i ricercatori, consigliano ai genitori di non far consumare ai propri figli i
seguenti coloranti: E102, E124, E122, E110 e il sodio benzoato E211.
Noi invece continuiamo a ribadire e sottolineare la pericolosità di quasi tutti gli additivi/aromi
che vengono introdotti nei non-cibi.
Se un alimento è vivo, sano e buono NON ha bisogno di alcuna sostanza addizionata, perché il suo
gusto è dato dalla Natura: non sarà bello esteticamente, ma la cosa importante è lapporto
nutrizionale!
Se un cibo invece è morto (come tutti quelli prodotti a livello industriale), non ha alcun gusto
perché le materie prime sono poche e di scarsa qualità (molto spesso liofilizzate), ha bisogno per
essere venduto di un sostegno nel gusto e nellestetica: aromi – costruiti in laboratorio – che
ingannano il cervello dando un gusto accettabile in bocca, e additivi per renderli più belli alla
vista e al tatto!
L’aroma di un cibo può essere all’origine del novanta per cento del suo sapore!
Oggi gli scienziati pensano che noi esseri umani abbiamo acquisito il senso del gusto per evitare di
rimanere avvelenati (le piante commestibili hanno un gusto dolce, quelle velenose amaro). Il cibo
dovrebbe aiutarci a distinguere il cibo adatto da quello che non lo è. Le nostre papille gustative
possono individuare una mezza dozzina di sapori base: dolce, acido, amaro, salato, aspro e unami
(sapore scoperto dai giapponesi: gusto ricco e corposo che ha origine dagli aminoacidi di cibi come
crostacei, funghi, patate e alghe).
Le papille però sono un mezzo di riconoscimento molto limitato se paragonato all’olfatto, che può
percepire migliaia di aromi chimici diversi!
Il naso umano è più sensibile di qualsiasi strumento inventato finora. Un naso può distinguere aromi
presenti in quantità di poche parti per trilione, cioè lo 0,000000000003 percento.
Non c’è dubbio che quindi il sapore sia prima di tutto l’odore dei gas rilasciati dalle sostanze
chimiche che vi siete appena messi in bocca
Ecco perché lo scopo degli aromatisti in camice bianco, quelli che lavorano nelle aziende
plurimiliardarie dedite alla costruzione in laboratorio di aromi, come la sconosciuta ma
potentissima I.F.F., International Flavors & Fragrances (senza il suo ‘lavori di sintesi’, gli
hamburger non saprebbero di affumicato, i milk-shake di fragola, il dentifricio di mela, ecc. ecc.)
è quello di azzeccare il gusto giusto!
Una volta azzeccato l’aroma, va verificata però la “sensazione” che produce in bocca. Per questo si
ricorre alla “reologia”, una branca della fisica che studia il flusso e la deformazione dei
materiali. Delle ‘bocche meccaniche’, in grado di elaborare dati provenienti da svariate sonde,
misurano le proprietà reologiche di un cibo: scorrimento, punto di rottura, densità, croccantezza,
masticabilità, viscosità, grumosità, gommosità, duttilità, scivolosità, levigatezza, sofficità,
umidità, succosità, spalmabilità, elasticità e adesività.
E abbiamo il coraggio di chiamarlo cibo?
Vi serve un esempio concreto? Il tipico aroma artificiale di fragola (che purtroppo per noi troviamo
in tutti i composti di fragole: yogurt, dolci, marmellate, ecc. che hanno nell’etichetta la scritta
aromi): contiene questi ingredienti: amil-acetato, amil-butirato, amil-valerato, anetolo,
anisil-formato, benzil-acetato, benzile-isobutirato, acido butirrico, cinnamil-isobutirato,
cinnamil-valerato, olio essenziale di cognac, díacetíle, dipropil-chetone, etil-acetato,
etil-amilchetone, etil-butirato, etil-cinnamato, etil-eptanoato, etil-eptilato, etil-Iactato,
etil-metilfenilglucidato, etil-nitrato, etil-propionato, etil-valerato, eliotropina,
idrossifreniP2-butanone (soluzione al dieci percento in alcol), alfa-ionone, isobutil-antranilato,
isobutil-butirato, olio essenziale di limone, maltolo, 4metilacetofenone, metil-antranilato,
metil-benzoato ‘ metil-cinnamato, carbonato di metil-eptina, metil-naftil_chetone, metilsalicìlato,
olio essenziale di menta, olio essenziale dì neroli, nerolina, neril-isobutirato, burro di
giaggiolo, alcol fenetilico, etere di rum, gamma-undecalactone, vanillina e solvente.
Può bastare? Non vi descrivo il processo vero e proprio di fabbricazione, e soprattutto i solventi
che vengono utilizzati!
Lo scotto da pagare infatti non ha prezzo, perché questi sostegni risultano essere molto
pericolosi per la salute: il famoso rovescio della medaglia!
Ad eccezione di pochissimi additivi (un esempio per tutti lacido ascorbico o vitamina C, la cui
sigla è E300), è vivamente sconsigliato, soprattutto per i bambini, utilizzare cibi o bevande
contenenti additivi, aromi e altre porcherie chimiche!
In commercio lalternativa cè, basta volerlo.
Ovviamente tutto dipende da quanta importanza diamo al cibo che mangiamo, perché se vediamo gli
alimenti come un qualcosa da ingoiare quando si ha fame, e basta, allora tutte queste parole non
servono a nulla.
Così facendo però continueremo a trovare gli scaffali dei supermercati pieni di cibo-spazzatura
industriale!
Al contrario, se crediamo che siamo fatti di ciò che mangiamo, allora è ovvia limportanza di una
dieta sana, composta da cibi vivi, naturali e pieni di sostanze utili allorganismo (fitonutrienti).
Se cambiamo gli acquisti prediligendo cibi sani a spazzatura industriale, vedrete sempre meno
chimica negli scaffali, questo perché le multinazionali (tranne in alcune rare eccezioni) sono
costrette, pena il fallimento, a seguire le scelte dei consumatori.
Ecco in sintesi questi additivi!
I coloranti (sigle da E100 a E199), sono sostanze chimiche che servono per rendere il cibo
esteticamente più bello allo sguardo.
I conservanti (sigle da E200 a E299) servono, lo dice il nome stesso, a rendere duraturo nel tempo
(da qualche giorno a qualche anno!) un alimento.
Gli antiossidanti e regolatori di acidità (sigle da E300 a E399) servono a impedire lossidazione.
Gli addensanti, emulsionanti, gelificanti e stabilizzanti (sigle da E400 a E499) migliorano
anchessi le caratteristiche del cibo.
Infine gli esaltatori di sapidità (sigle da E600 a E699), tra cui il pericolosissimo glutammato
monosodico (E620) rendono un cibo morto e privo di gusto, buono e appetitoso. Con leccitotossina
chiamata glutammato monosodico, per esempio (fungendo da recettore neurale), è possibile mangiare
con estremo piacere una suola di scarpe!
Negli additivi vari, cioè quelli che vanno da E900 a E999, rientrano gli edulcoranti di sintesi,
cioè i dolcificanti, tra cui la sostanza più pericolosa in commercio: laspartame (E951).
Ma non finisce qui, perché gli additivi continuano da E1000 a E1999.
Quello che si può notare dal numero spropositato di queste sigle, per noi incomprensibili, è che
siamo totalmente circondati da alimenti pregni di composti chimici di sintesi – cioè di derivazione
petrolifera – di cui non si conoscono gli effetti collaterali sulla salute pubblica nel medio e
lungo periodo! Ma neppure nel breve.
Ogni tanto viene pubblicata una ricerca che conferma la tossicità e/o pericolosità di una o più
sostanze. Ma possiamo noi attendere che siano i responsabili della salute (sempre più spesso nella
busta paga delle lobbies agroalimentari) a dirci se un additivo è cancerogeno, teratogeno (provoca
malformazioni nei feti), oppure no?
Potrebbe accadere – come infatti accade – che ce lo dicano dopo decenni di utilizzo!
Impariamo allora ad usare il nostro cervello in maniera indipendente (dal tubo catodico, e dagli
esperti della salute pubblica), e soprattutto a pensare fino in fondo.
Impariamo insomma a diventare i veri e unici artefici della nostra salute.
Per tanto diciamo NO a questa situazione di fatto, iniziando a comprendere limportanza della
nutrizione e prendendo coscienza del potere che abbiamo noi come consumatori.
Nome e categoria Codice Giudizio
———— COLORANTI ———— ————-
Curcumina E 100 | A
Lattoflavina (Vitamina B2) E 101 | C
Tartrazina E 102 | A
Giallo di chinolina E 104 | C
Giallo arancio S E 110 | A
Cocciniglia E 120 | C
Azorubina E 122 | A
Amaranto E 123 | A
Rosso cocciniglia A E 124 | A
Eritrosina E 127 | E
Blu patent V E 131 | A
Indigotina E 132 | C
Clorofilla E 140 | C
Verde acido brillante BS E 142 | C
Caramello E 150 | A
Nero Brillante BN E 151 | A
Carotene alfa, beta gamma E 160a | A
Annatto) E 160b | A
Capsanthin) E 160c | A
(Lycopene) E 160d | A
(Beta-apo-8-carotenal) E 160e | A
(Ethil ester of beta-apo-8-car.) E
160f
| A
Xantofille E 161a | A
[Bixin] E 161b | A
[Cryptoxanthin] E 161c | A
[Rubixanthin] E 161d | A
[Violoxanthin] E 161e | A
[Rhodoxanthin] E
161f
| A
(Canthaxanthin) E 161g | A
Rosso di barbabietola – Betanina E 162 | A
Antociani – Antocianine E 163 | A
Pigmento rosso E 180 | C
———– CONSERVANTI ———– ————-
Acido sorbico E 200 | A
Sorbato di sodio E 201 | A
Sorbato di potassio E 202 | A
Sorbato di calcio E 203 | A
Acido benzoico E 210 | C
Benzoato di sodio E 211 | C
Benzoato di potassio E 212 | C
Benzoato di calcio E 213 | C
Paraidrossibenzoato di etile,… E 214 | C
| (Sodium salt) E 215 | C
| (Propybaraben) E 216 | C
| (Propy-14Hydroxybenzoate) E 217 | C
| (Methylparaben) E 218 | C
| (Methy-14Hydroxybenzoate) E 219 | C
Anidride solforosa E 220 | E
Sodio solfito E 221 | E
Bisolfito di sodio E 222 | E
Metabisolfito di sodio E 223 | E
Metabisolfito di potassio E 224 | E
Solfito di calcio E 226 | E
Bisolfito di calcio E 227 | E
Potassio solfito acido E 228 | E
Difenile E 230 | C
Ortofenil fenolo E 231 | C
Ortofenil fenato di sodio E 232 | C
Tiabendazolo E 233 | C
Esametilen tetramina E 239 | E
Acido borico (aldeide formica) E 240 | E
Nitrito di potassio E 249 | E
Nitrito di sodio E 250 | E
Nitrato di sodio E 251 | E
Nitrato di potassio E 252 | E
Acido acetico E 260 | A
| propionico E 261 | A
| (Sodium acetate/diacetate) E 262 | A
| E 263 | A
———- ANTIOSSIDANTI ———- ————-
Acido L-ascorbico (Vitamina C) E 300 | A
Sodio ascorbato E 301 | A
Calcio ascorbato E 302 | A
Acido diacetil L-ascorbico E 303 | A
Palmitato di ascorbile E 304 | C
Tocoferolo, naturale (Vitamina E) E 306 | A
Tocoferolo, di sintesi E 307 | A
| E 308 | A
| E 309 | A
Gallati (Propyl gallate) E 310 | C
| (Octyl gallate) E 311 | C
| (Dodecyl gallate) E 312 | C
BHA Butil idrossi anisolo E 320 | E
BHT Butil idrossi toluolo E 321 | E
Lecitina di soia E 322 | A
—— Regolatori di acidita’ —– ————-
Lattato di sodio E 325 | A
Lattato di potassio E 326 | A
Lattato di calcio E 327 | A
Acido citrico E 330 | A
| (Sodium citrate) E 331 | A
| (Potassium citrate) E 332 | A
| (Calcium citrate) E 333 | A
Acido L-tartarico E 334 | A
| (Sodium tartrates) E 335 | A
| (Potassium Tartrates) E 336 | A
| (Sodium potassium tartrate) E 337 | A
Acido ortofosforico E 338 | E
[Sodium dihydrogen ortophosphate] E 339a | E
[Disodium hydrogen orthophosphate] E 339b | E
[Trisodium orthophosphate] E 339c | E
(Potassium orthophosphate) E 340a | E
[Dipotassium hydrogen orthophosph.] E 340b | E
[Tripotassium orthophosphate] E 340c | E
[Calcium tetrahydrogen diorthophosp.E 341a | E
[Calcium hydrogen orthophosphate] E 341b | E
[Tricalcium diorthophosphate] E 341c | E
—– Addensanti, Emulsionanti —-
—- Gelificanti, Stabilizzanti — ————-
Acido alginico E 400 | A
| (Sodium alginate) E 401 | A
| (Potassium alginate) E 402 | A
| (Ammonium alginate) E 403 | A
| (Calcium alginate) E 404 | A
| (Propylene glycol alginate) E 405 | A
Agar-agar E 406 | C
Carragenine E 407 | C
Farina di semi di carrubbe E 410 | A
Farina di semi di guar E 412 | A
Gomma adragante E 413 | C
Gomma arabica E 414 | C
——– Additivi vari ———— ————-
Pectina E 440 | A
Polifosfati E 450 | E
—- ESALTATORI DI SAPIDITA’ —— ————-
Glutammato monosodico E 620 | E
Maltolo E 636 | C
Etilmaltolo E 637 | C
legenda Nell’articolo viene usato un colore per esprimere un giudizio sugli additivi.
A = Prodotto non tossico e senza alcun pericolo per la salute. – Colore di sfondo: Verde
C = Attenzione! Prodotto sospetto che puo’ essere leggermente tossico. – Colore di sfondo: Arancione
E = Pericoloso! La sostanza puo’, in forti dosi, essere – per effetto cumulativo e nel corso degli
anni eventualmente responsabile di disturbi e malattie gravi. – Colore di sfondo: Rosso
Pubblicato dalla rivista Altroconsumo, nr. 17 1990, pag. 20-24
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