ADHD: scusate il disturbo
di Marcello Pamio, pubblicato su Nexus nr. 42
«Un bambino su cinque soffre, oggi, di disturbi psicologici»[1].
Questa gravissima denuncia, che apre scenari decisamente inquietanti, arriva dalla massima autorità
sanitaria a livello mondiale: lOMS.
Una dichiarazione che si spinge addirittura a profetizzare entro il 2020 un raddoppio di queste
patologie[2], anche se il termine patologia, in questo preciso caso, è una inesattezza che vedremo
di fondamentale importanza.
Quindi
facendo due conti molto rapidi: la popolazione infantile a livello mondiale, dovrà fare i
conti nel prossimo futuro con una piaga sociale che coinvolgerà oltre il 40% dei bambini.
Un numero decisamente allarmante. Pure troppo se devo essere onesto.
Ma non siamo qui a mettere in discussione le analisi ufficiali dei ricercatori dellOMS, nonostante
in passato qualche piccolo errore di interpretazione lo hanno commesso pure loro. Il nostro
tentativo è quello di comprendere le vere motivazioni se ce sono, e guarda caso ce ne sono, che si
nascondono dietro una delle sindromi più complesse e contrastanti di questi ultimi anni: il
«Disturbo da Deficit dellAttenzione con Iperattività», chiamato per comodità ADHD, e del quale ci
siamo già occupati sulle pagine di Nexus. [3]
Certamente queste statistiche fanno impallidire. Eppure il problema non è questo!
Non è importante conoscere il numero di bambini che soffrono di presunte turbe psicologiche, se per
esempio si viene a sapere che la diagnostica presente delle lacune, quanto semmai sapere che queste
turbe vengono curate con farmaci pericolosi per la salute stessa.
Un sottile rapporto di proporzionale dipendenza tra il numero di Attention Deficit Hyperactivity
Disorder diagnosticati e luso di specifici prodotti.
E giusto ricordare che in America nel 1997 il numero di ragazzi americani a cui è stato
diagnosticato lADHD raggiungeva i quattro milioni, e le stime attuali si aggirano attorno ai sei
milioni[4]. Incredibile: sei milioni di potenziali ragazzini con disturbi psicologici!
Ma la cosa ancora più incredibile è che moltissimi di loro usano e useranno per questi problemi
farmaci molto tossici. Negli anni 90, sempre negli Usa, luso di uno stimolante per lADHD è
aumentato del 700%.[5] Oltre 20 milioni di ricette sono state compilate in un solo anno tra giugno
2000 a giugno 2001. Venti milioni di ricette!
Avete compreso la portata del fenomeno? Con simili dati, come non pensare agli enormi interessi
economici, considerato che i medicinali hanno sempre un costo per la società?
Ma attraversiamo lOceano e andiamo a vedere la situazione qui da noi, in Europa.
Nulla di buono allorizzonte naturalmente.
In Francia uno studio sulluso di farmaci psicotropi tra i bambini di 609 scuole elementari ha
stabilito che più del 12% ricevevano già psicofarmaci al momento dellingresso a scuola, e di questi
il 36% aveva iniziato alletà di un anno o addirittura prima.[6] In Germania tra il 1995 e il 1999
il numero di pillole vendute è aumentato del 400%. Nel 2001 un bambino tedesco ogni tre assumeva
regolarmente psicofarmaci!
Anche la neutralissima Svizzera è interessata da questa pandemia: tra il 1996 e il 2000 nel Cantone
di Neuchatel, il numero di prescrizioni di Metilfenidato (principio attivo del farmaco che va sotto
il nome commerciale di Ritalin) è aumentato del 690%. E in Italia?
Per comprendere la situazione nel Belpaese, basti sapere che il Ministero della Sanità ha dichiarato
che le prove cliniche del Metilfenidato sono sufficienti per considerarlo lunico medicinale utile
nel «Attention Deficit Hyperactivity Disorder».[7] Cosa aggiungere? Nulla!
Accontentiamoci di conoscere questo medicinale di elezione.
Il Ritalin è uno dei farmaci di punta dalla Novartis (Ciba-Geigy & Sandoz), la multinazionale
svizzera che fattura oltre 20 miliardi di dollari ogni anno grazie allagrochimica e farmaceutica.
Prodotto per la prima volta dalla Ciba-Geigy, e dopo la fusione tra questultima con la Sandoz, la
Novartis ha felicemente ereditato il tutto.
Fin qui nulla di strano. Almeno fino a quando si viene a sapere, sempre dal Ministero della Sanità
italiano, che il Ritalin è catalogato nella Tabella I dei stupefacenti[8], assieme a cocaina,
eroina, morfina, anfetamine, oppiacei, LSD, mescalina, e poche altre sostanze analoghe.[9]
Qualcosa non torna: il farmaco principe messo a disposizione dalla scienza psichiatrica per curare
bambini presenta almeno 2900 effetti collaterali noti[10] e causa assuefazione oltreché
dipendenza![11]
Significa che gli psichiatri, sostengono la tesi del disturbo biologico vero e proprio, «drogano»
letteralmente i bambini mediante il Ritalin? Come daltronde non considerare «droga» un prodotto di
sintesi catalogato nella tabella appena vista? Se il Metilfenidato non avesse gli effetti
collaterali e deleteri dei stupefacenti non si troverebbe elencato. Correggetemi se sbaglio?
Attualmente il Metilfenidato esiste in quattro vesti commerciali: Ritalin della Novartis, Rubifen
della Bestpharma, Elem della Andromaco, Ritrocel della Silesia. Quello più conosciuto e utilizzato è
naturalmente il Ritalin, forse grazie anche alla potenza economica della casa produttrice. Molto
fortunati quindi i dirigenti del Consiglio di Amministrazione della corporazione di Basilea, vero?
La crescita esponenziale delle diagnosi di ADHD ha certamente aiutato le loro casse, come pure il
bypass inspiegabile dei divieti di farmacovigilanza a causa degli effetti collaterali noti.
Divieto che in Italia è attivo dal 1989, perché il Ritalin veniva acquistato nelle farmacie solo per
«sballarsi» un po, e che purtroppo rimarrà tale non per molto. In novembre 2000 infatti su
richiesta della Commissione Unica del Farmaco (CUF) la Novartis ha presentato ufficialmente la
documentazione per la registrazione del farmaco e la sua commercializzazione in Italia.[12]
Laltra mossa possibile di questa prossima «redenzione» farmacologia potrebbe essere la recentissima
distribuzione nelle scuole dellobbligo di test specifici, dedicati ai genitori, che dovrebbero
stimare la situazione psicologica dei bambini.
Adesso vediamo però come agisce il Metilfenidato a livello organico.
La sua funzione principale è quella di stimolare il sistema nervoso centrale, proprio come le
anfetamine, e viene quindi usato per ridurre liperattività e aumentare la capacità di attenzione.
Ritorniamo un attimo indietro, precisamente alla tesi degli psichiatri sul ADHD, perché qui sta il
nodo cruciale del problema. Secondo il dott. Fred Baughman, neurologo infantile e membro
dellAmerican Academy of Neurology: «
La psichiatria biologica in quarantanni non ha mai
confermato lesistenza di anomalie, squilibri chimici o disturbi neurologici, biologici o
genetici in una sola delle sue diagnosi o delle condizioni di cui afferma lesistenza».[13]
«Poiché in un bambino affetto da ADHD – continua Baughman – non si riscontra nessuna anomalia
la
terapia farmacologia che ne consegue è una vera e propria aggressione fisica».
Una buona fetta però della psichiatria ufficiale, considerando il Disturbo da Deficit di Attenzione
una patologia biologica, esegue sistematicamente questa aggressione chimica, laltra parte invece
dei ricercatori sidentificano nelle parole del dott. Joe Kosterich[14]dellAssociazione Medica
Australiana: «la diagnosi dellADD è del tutto soggettiva
Non esiste nessun test. E solo una
questione di interpretazione».[15]
Una interpretazione importante e soprattutto pericolosa aggiungo io.
Chi ha ragione? Quelli che usano una droga, riconosciuta e vietata in alcuni paesi, per rendere
attenti dei bambini (spesso) distratti o chi invece cerca altre strade: sociologiche, psicologiche
e/o comportamentali?
Prima di rispondere, vediamo come viene diagnosticato questo disturbo.
Il Deficit è apparso nella scena intorno agli anni 80 dopo che alcuni psichiatri avevano
individuato una malattia che colpiva i bambini rendendoli distratti, troppo vivaci e iperattivi.
La definizione, accettata dalla comunità scientifica, venne inserita nella bibbia psichiatrica
chiamata DSM: il «Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali».
Questo manuale medico nel corso degli anni ha subito numerose revisioni e/o aggiornamenti che lo
hanno portato dal DSM-I fino allattuale DSM-IV.
Non tutti sanno però che una nuova malattia, anzi una nuova definizione di malattia, per essere
inserita nel DSM non ha bisogno di vere e proprie prove scientifiche, ma spesso e volentieri del
parere favorevole degli esperti. Esperti gravati da una responsabilità enorme, perché migliaia di
medici baseranno le loro diagnosi proprio nelle definizioni pubblicate nel tomo.
La curiosità mi ha spinto a spulciare il Manuale Diagnostico IV per vedere come viene definito il
ADHD. Alle voci «Criteri Diagnostici» e «Disattenzione» è saltata fuori una semplice lista composta
da nove punti. Tutto qua?! Ho ricontrollato la copertina del libro per essere sicuro di avere in
mano il testo basilare della psichiatria. Purtroppo era quello.
Ebbene
per sapere se un bambino soffre di questa patologia basta verificare se almeno sei di questi
nove punti sono affermativi.
Preparatevi, perché i quiz della domenica sono niente a confronto!
Non volevo pubblicare la lista[16], ma poi ho pensato che leggerla potrebbe aiutarci a comprendere
il misterioso funzionamento della mente umana. Intendo la mente geniale di quei signori che hanno
definito una malattia in questo modo:
a) spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei
compiti scolastici
b) spesso ha difficoltà a mantenere lattenzione sui compiti e sul gioco
c) spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente
d) spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici
e) spesso ha difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle attività
f) spesso evita, prova avversione, o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo
mentale protratto
g) spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività
h) spesso è facilmente distratto da stimoli estranei
i) spesso è sbadato nelle attività quotidiane
Ho giocato pure io al Quizzone, e perdonatemi ma non mi sento molto bene: ho sette punti affermativi
su nove! Forse è il caso che ordini via internet una confezione di Ritalin, visto che le tecnologie
informatiche lo permettono nonostante lattuale divieto.
Ma scusate un attimo: quanti bambini possono dire oggi di non commettere errori di distrazione?
Quanti non fanno fatica a mantenere lattenzione sui compiti?
Io che i libri di scuola li vendevo al mercatino dellusato
Avrete capito come, con simili «definizioni» è assolutamente normale avere milioni di piccoli malati
in giro per il mondo. Anzi mi stupisco che in america siano «solo» sei milioni!
E come se qualcuno volesse diagnosticare lAIDS in Africa solamente in base alla sintomatologia.
Fortuna vuole che non viene fatto altrimenti avremo statistiche erroneamente gonfiate di malati che
muoiono delle stesse patologie da migliaia di anni (non viene fatto, giusto?)
Il dubbio rimane, ma nel nostro caso se personaggi come: Beethoven, Winston Churchill, Stephen
Hawkins, Ernest Hemingway, Leonardo da Vinci, Salvador Dalì, Henry Ford, Galileo Galilei, John F.
Kennedy, John Lennon, Mozart, Napoleone, Isaac Newton, Nostradamus, Louis Pasteur, Picasso, Edgar
Allan Poe, Van Gogh,[17] e moltissimi altri, sono stati ritenuti a torto o a ragione malati di ADHD
oserei dire: ben venga questo Deficit di Attenzione con Iperattività!
Concludo citando uno dei padri della neuropsichiatria infantile italiana, Giovanni Bollea, il quale
ha dichiarato come «sia fondamentale indagare le cause dellinstabilità psicomotoria. Cause che
possono andare da un disturbo endocrino o in un problema ambientale: da metodi educativi inadeguati
al complesso di Caino (laggressività scatenata dalla nascita di un fratellino)».
«A volte continua Bollea basta prescrivere qualche ora di sport per aiutare il ragazzo a
scaricare laggressività».[18]
Quindi prima di usare dei farmaci, scusate volevo dire delle meta-anfetamine, in un bambino perché
non sta attento, non ascolta, è sempre attivo e non ha voglia di stare seduto, proviamo ad
analizzare se vi possano essere altre motivazioni oltre a quelle biologiche.
Magari problemi sociali, famigliari, di inserimento, di gruppo, ecc.
In questa analisi teniamo in considerazione anche limmensa mole di informazioni che la nostra
società tecnologica ci ha messo altruisticamente a disposizione. Dati, notizie, immagini, colori,
suoni bombardano il cervello dei bambini e non solo – ogni istante della loro vita. Questo grazie
a videogiochi, televisione, radio, internet, cellulari, ecc.
Non è possibile che questo eccesso di informazioni si manifesti con alterazioni psicosociali nelle
menti più deboli e/o in formazione come quelle dei bambini? Alterazioni non per forza organiche, ma
semplicemente di overflow. Il cervello è infatti una spugna: assorbe tutto, ma essendo ancora privo
di filtri psicologici assorbe pure le immondizie (violenza, rabbia, paura, odio, ecc). Se così fosse
il Metilfenidato non può risolvere il problema, perché eccitando il sistema nervoso centrale semmai
lo sposta in profondità. E come alzare un tappeto (la psiche) per nasconderci sotto la spazzatura:
effettivamente non si vede più, ma cè! Eccome se cè.
La domanda è allora cosa succederà negli anni quando lo spazio sotto il tappeto andrà ad esaurirsi.
Dove andrà a finire la spazzatura in eccesso?
Marcello Pamio
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[1] Bambini strani. Inchiesta nellinserto de La Repubblica – 31 agosto 2002[2] Idem
[3] Nexus nr. 39: Un approccio nutrizionale per curare la ADHD di Simon Best
[4] Dott. Fred A. Baughman Jr. The Future of Mental Health: Radical Changes Ahead. Usa Today,
marzo 1997. Documentato dal Comitato dei Cittadini per i Diritti dellUomo
[5] Robert Holland, Classroom addiction to drug use The Washington Times, 17 giugno 1999
[6] K. Minde, M.D. FRCPC The Use of Psychotropic Medication in Preschoolers: Some Recent
Developments Canadian Journal of Psychiatry. Vol. 43, 1998.
[7] Ministero della Sanità www.ministerosalute.it
[8] Ministero della Sanità www.ministerosalute.it
[9] Ministero dellInterno www.interno.it
[10] Idem
[11] www.comune.fe.it
[12] Sito ufficiale della Novartis Corporation www.novartis.com
[13] Psichiatria: il danno camuffato come tutela sanitaria del Comitato dei Cittadini per i Diritti
dellUomo
[14] Federal Chairman, General Practitioners Branch, AMA 1999
[15] David Reardon, Mind drugs are hurting normal children: AMA (Association Medical Australian) 6
febbraio 1999
[16] Osservatorio Italiano sulla Salute Mentale OISM
[17] www.neurolinguistic.com
[18] Bambini strani. Inchiesta dellinserto de La Repubblica – 31 agosto 2002
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