“Affermazioni scientifiche di guarigione” di Paramahansa Yogananda – Parte prima

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PARAMAHANSA YOGANANDA

AFFERMAZIONI SCIENTIFICHE DI GUARIGIONE

Casa editrice Astrolabio Roma

Dedicato al mio Gurudeva JNANAVATAR SWAMI SRI YUKTESWAR con amore, riverenza e devozione

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Nota dell’Editore americano

Le tecniche cui si fa riferimento in vari capitoli di questo volume vengono insegnate nelle lezioni
della Self-Realization Fellowship. Paramahansa Yogananda fondò la Self-Realization Fellowship
(Yogoda Satsanga Society of India) nel 1920. Sri Daya Mata, discepola diretta del grande Maestro, è
presidente dell’organizzazione internazionale dal 1955.

f.to Self-Realization Fellowship

Los Angeles California 2 luglio 1962

PARTE I – Teoria della guarigione

LA PRECISA CONOSCENZA DEI FATTI POSSEDUTA DAI GRANDI GUARITORI

I grandi guaritori, uomini di divina realizzazione, non compiono guarigioni fortuite, ma per una
precisa conoscenza dei fatti. Avendo compreso esattamente come controllare l’energia vitale, essi
proiettano nel paziente una corrente stimolante, capace di armonizzare il flusso di energia vitale
che è in lui. Mentre operano la guarigione essi riescono a vedere effettivamente le leggi
psicofisiche della natura che agiscono nei tessuti del malato e li curano.

Anche persone di minor levatura spirituale sono in grado di guarire se stesse e gli altri,
visualizzando e dirigendo l’afflusso dell’energia vitale nelle parte colpita del corpo.

La guarigione istantanea di malattie fisiche, mentali e spirituali è un fatto che può accadere.

Le tenebre accumulate durante millenni possono venir disperse istantaneamente con una semplice
immissione di luce e non cercando di cacciar fuori l’oscurità. Poiché uno non può sapere quando sarà
risanato, non dovrebbe cercare di porre un preciso limite di tempo. Sarà la fede, e non il tempo, a
stabilire il momento in cui la cura darà i suoi risultati. Questi dipendono dall’opportuno risveglio
dell’energia vitale e dallo stato, sia cosciente che subconscio, in cui si trova l’individuo.
L’incredulità paralizza la energia vitale e ostacola la perfetta azione di questo medico divino,
edificatore e muratore del corpo.

Per raggiungere quel grado di fede, di volontà e d’immaginazione per cui si è capaci di costringere
l’energia vitale a effettuare automaticamente una guarigione, sono essenziali impegno e attenzione.
Il desiderio o l’attesa del risultato indeboliscono la forza della vera fede. Senza l’impiego della
volontà e della fede l’energia vitale rimane assopita e inoperosa.

Ci vuole del tempo perché, in un paziente sofferente di un male cronico, si possano ravvivare la
forza di volontà, la fede o l’immaginazione indebolite. Le sue cellule cerebrali, infatti, sono
minutamente solcate da pensieri di malattia. Come può essere necessario un lungo periodo di tempo
perché possa formarsi la cattiva abitudine di essere coscienti della malattia, così occorrerà un po’
di tempo perché possa formarsi la buona abitudine di essere coscienti della salute.

Se affermate: “Sto bene”, ma in cuor vostro pensate che non è vero, otterrete lo stesso effetto che
se prendeste la medicina adatta e al tempo stesso ingeriste una sostanza che ne neutralizza gli
effetti. Nell’usare il pensiero come medicina, badate a non neutralizzare, con pensieri errati,
l’effetto dei pensieri giusti. Un pensiero, per essere attivo ed efficace, dev’essere alimentato da
tale forza di volontà da saper resistere alla reazione dei pensieri contrari.

LA FORZA DELLE AFFERMAZIONI CONSISTE NELLA LORO VERITA’

I pensieri devono essere chiaramente compresi e applicati per poter diventare efficaci. Le idee
all’inizio compaiono nella mente dell’uomo in forma grezza e impropria; è necessaria una riflessione
profonda perché esse possano venir assimilate. Un pensiero senza l’appoggio dell’intimo
convincimento non conta nulla. Ecco perché coloro che usano le affermazioni senza comprendere la
verità su cui si fondano – cioè l’unità inseparabile dell’uomo con Dio – non ottengono grandi
risultati e muovono l’accusa che i pensieri non hanno il potere di guarire.

3. GUARIGIONE FISICA, MENTALE E SPIRITUALE

Nel suo aspetto mortale, l’uomo è un essere di triplice natura. Egli anela alla liberazione da tutte
le varie sofferenze. Ciò di cui necessità è:

1. la guarigione dei mali fisici;

2. la guarigione dei mali mentali o psichici, come la paura, l’irascibilità, le cattive abitudini,
la coscienza dell’insuccesso, la mancanza di iniziativa e di fiducia e così via;

3. la guarigione dei mali spirituali, come l’indifferenza, la mancanza di uno scopo preciso,
l’orgoglio e il dogmatismo intellettuale, lo scetticismo, la tendenza ad accontentarsi dell’aspetto
materiale dell’esistenza, l’ignoranza delle leggi che regolano la vita e l’ignoranza del divino
insito nell’uomo stesso.

E’ di somma importanza cercare di prevenire e di guarire questi tre tipi di mali con uguale impegno.

La maggior parte delle persone si preoccupa solo di curare la disarmonia più tangibile e ovvia:
quella fisica. Tali persone non si rendono conto che le cause reali di tutte le miserie umane stanno
nei loro disturbi mentali -cioè, nelle preoccupazioni, nell’egotismo e così via – e nella loro
cecità spirituale di fronte al significato divino della vita.

Quando un uomo ha distrutto i germi mentali dell’intolleranza, dell’irascibilità e della paura e ha
liberato la propria anima dall’ignoranza, è improbabile che debba soffrire di malattie fisiche o di
indigenza materiale.

PREVENZIONE DEI MALI FISICI

Per evitare i mali fisici è necessario obbedire alle leggi fisiche di Dio.

Non eccedete nel cibo. Molte persone muoiono in seguito alla loro ingordigia e perché non tengono
conto delle giuste norme dietetiche.

Obbedite alle leggi dell’igiene volute da Dio. L’igiene mentale, che consiste nel mantenere la mente
incontaminata, è più importante dell’igiene fisica, ma anche quest’ultima è importante e non va
trascurata. Tuttavia non imponetevi delle regole così rigide che la minima trasgressione delle
abitudini che vi siete imposte vi turbi. Impedite al corpo di deperire apprendendo il metodo per
conservare la energia fisica e per rifornire il corpo di una quantità inesauribile di corrente
vitale, mediante gli esercizi della Self-Realization Fellowship.

Evitate l’indurimento delle arterie per mezzo di una dieta appropriata.

Risparmiate al cuore un lavoro eccessivo: paura e collera lo mettono a dura prova. Date riposo al
cuore col metodo della Self-Realization Fellowship e mantenete un atteggiamento mentale sereno.

Calcolando che la quantità di sangue emessa a ogni contrazione dai due ventricoli ammonta a
centoventi grammi circa, il peso del sangue messo in circolo in un minuto primo ammonta a circa
sette chilogrammi. Ciò significa dodici tonnellate al giorno, circa, e quattromila tonnellate
all’anno. Queste cifre danno un’idea dell’enorme mole di lavoro che il cuore deve svolgere.

Molti ritengono che il cuore riposi durante la fase di espansione, o diastole, la quale ammonta in
una giornata a un totale di circa nove ore su ventiquattro. Questo periodo invece non è un vero e
proprio riposo: esso è solo una preparazione al movimento di sistole. Le vibrazioni causate dalla
contrazione dei ventricoli si propagano durante il rilassamento attraverso i tessuti del cuore; esso
pertanto non riposa.

L’energia che il muscolo cardiaco impiega giorno e notte, naturalmente lo affatica. Al fine di poter
conservare una buona salute, il riposo di questo muscolo sarebbe dunque prezioso. Il controllo
cosciente del sonno, la capacità di addormentarsi e di risvegliarsi a comando, fa parte della
disciplina yoga per mezzo della quale l’uomo può regolare il battito cardiaco. Il dominio sulla
morte è raggiunto quando il movimento del cuore può venir guidato consapevolmente. Il riposo e la
rinnovata energia conferita al corpo durante il sonno, non sono che un pallido riflesso della
meravigliosa calma e della forza che si acquistano mediante il “sonno cosciente”, quando anche il
cuore riposa.

San Paolo disse nella prima lettera ai Corinzi (15, 31): “In verità io dichiaro che per la grande
consolazione che ho di noi in Cristo Gesù nostro signore, io muoio ogni giorno”. Ciò significa che
la sacra pace che discende in noi con la Coscienza Cristica riposa o ferma il cuore. Molti passi
della Bibbia rivelano che gli antichi profeti erano a conoscenza della grande verità: far riposare
il cuore con la meditazione scientifica o con la devozione rivolta unicamente a Dio.

Nel 1837, in India, un noto fachiro chiamato Sadhu Haridas, si sottopose a un esperimento –
debitamente controllato – disposto dal Maharaja Ranjit Singh del Punjab, facendosi seppellire
sottoterra. Lo yoghi rimase sepolto per quaranta giorni in una cella murata, vigilata
ininterrottamente da una guardia militare. Alla fine del periodo egli fu “esumato” alla presenza di
molti dignitari della durbar (corte), del colonnello Sir C. M. Wade di Londra e di vari altri
testimoni inglesi residenti nella zona. Sadhu Haridas riprese a respirare e ritornò alla sua vita
normale. In un esperimento precedente, condotto da Rajah Dhyan Singh a Jammu nel Kashmir, Sadhu
Haridas rimase sepolto quattro mesi. Egli si era reso padrone dell’arte di controllare e di riposare
il cuore.

PREVENZIONE DEI MALI MENTALI

Coltivate la pace e la fede in Dio. Liberate la mente da tutti i pensieri che possono turbarla e
colmatela di amore e di gioia. Siate consapevoli della superiorità della cura mentale sui metodi
fisici di cura. Bandite le cattive abitudini che rendono la vita infelice.

PREVENZIONE DEI MALI SPIRITUALI

Il metodo per spiritualizzare la mente consiste nel liberarsi dei concetti limitanti di morte e di
mutamento. Il corpo è vibrazione materializzata e deve essere conosciuto come tale. La coscienza
dell’infermità, del deperimento e della morte va annullata con la comprensione scientifica delle
leggi basilari che unificano materia e Spirito e dell’illusorietà della manifestazione dello Spirito
come materia e dell’Infinito come finito. Persuadetevi fermamente che voi siete stati creati a
immagine del Padre e che siete quindi immortali e perfetti.

Anche una sola particella di materia, o un’onda di energia sono indistruttibili, come ha dimostrato
la scienza; allo stesso modo è indistruttibile l’anima, l’essenza spirituale dell’uomo. La materia è
sottoposta a cambiamento; l’anima è sottoposta a esperienze mutevoli. Il mutamento radicale viene
chiamato morte, ma la morte, che è cambiamento di forma, non muta né distrugge l’essenza spirituale.

I metodi di concentrazione e di meditazione che vengono insegnati sono svariati, ma quelli della
Self-Realization Fellowship sono i più efficaci. Applicate nella vostra vita quotidiana le
esperienze di pace e di equilibrio che ricavate durante la concentrazione e la meditazione.

Conservate il vostro equilibrio, anche quando le circostanze vi sono avverse. Non abbandonatevi a
emozioni violente e non lasciatevi scuotere dai rovesci della sorte.

VALUTAZIONE DEI METODI CURATIVI

Generalmente si ritiene che la malattia abbia origine da cause materiali esterne. Poche persone si
rendono invece conto che essa insorge allorché l’energia vitale diviene inattiva. Quando le cellule,
o i tessuti, veicoli dell’energia vitale, sono seriamente compromessi, questa si ritira da essi e
quindi cominciano i guai. Medicine, massaggi ed elettricità possono, sì, aiutare le cellule, ma solo
per stimolarle in maniera tale da indurre l’energia vitale a ritornare e a riprendere il suo lavoro
di manutenzione e di riparazione.

Senza andare, in alcun modo, agli estremi, dobbiamo adottare qualsiasi metodo di cura che ci sembri
adeguato in base alla nostra convinzione personale. Le medicine e i cibi esplicano un’azione
specifica sul sangue e sui tessuti. Fintantoché uno si nutre di cibo, perché dovrebbe negare che le
medicine e le terapie fisiche hanno effetto sul corpo? Finché predomina nell’uomo la coscienza della
materia esse sono valide, sebbene abbiano dei limiti, dato che vengono applicate dall’esterno. I
metodi migliori sono quelli che aiutano l’energia vitale a riprendere dall’interno la sua azione
risanante.

La medicina può agire chimicamente sul sangue e sui tessuti; anche l’uso di terapie elettriche può
dimostrarsi utile. Ma, né le medicine, né l’elettricità possono curare la malattia; esse possono
solo stimolare o indurre l’energia vitale a riaffluire in quella parte malata del corpo che essa
aveva abbandonato. L’introduzione di un elemento estraneo, si tratti di medicine, di elettricità o
di qualsiasi altro agente intermedio, non è indicato se siamo in grado di usare direttamente
l’energia vitale.

(continua)

da: lista_sadhana@yahoogroups.com

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