Alcune perle, per la tua gioia, dal “Dhammapada”

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Alcune perle, per la tua gioia,

dal “Dhammapada”
il Libro più amato dal Canone buddista

XV La gioia

197 Vivi nella gioia, vivi nell’amore,
libero dall’odio
anche fra coloro che odiano.

198 Vivi nella gioia, vivi nella salute,
libero dalla malattia
anche fra coloro che sono malati.

199 Vivi nella gioia, vivi nella serenità,
libero dall’ansia
anche fra coloro che sono ansiosi.

200 Vivi nella gioia,
vivi senza possedere nulla,
nutrendoti di gioia
come gli dei risplendenti.

201 La vittoria si lascia dietro
una scia di odio,
perché il vinto soffre.
Abbandona ogni pensiero di vittoria e sconfitta
e vivi nella pace e nella gioia.

202 Non c’è fuoco come la passione,
non c’è malattia come l’odio,
non c’è dolore come l’esistere nella separazione,
non c’è gioia come la pace.

203 L’avidità è il massimo dei mali,
il desiderio è la massima sofferenza.
L’estinzione di ogni desiderio
è la gioia più alta.

204 La salute è il massimo bene,
la semplicità è la più grande ricchezza,
la fiducia è la miglior compagna,
il nirvana è la gioia più alta.

205 Assapora la dolcezza della meditazione,
nella solitudine e nella pace.
Bevi il nettare del dharma
e liberati da ogni paura e attaccamento.

206 Gioioso è guardare il volto del Buddha,
gioioso è vivere in compagnia dei saggi.
Beato chi fugge la compagnia degli inconsapevoli.

207 Lungo e doloroso è viaggiare
in compagnia degli inconsapevoli,
come viaggiare con un nemico.
Gioioso è trovare nei saggi
la propria famiglia.

208 Perciò segui il cammino dei saggi,
dei risvegliati,
dei pazienti,
dei risplendenti,
di coloro che vivono nell’amore e nella virtù,
come la luna segue il cammino delle stelle.

XVI Il piacere

209 Non lasciare che la ricerca del piacere
ti distragga dalla meditazione
e dal tuo stesso bene.

210 Va al di là del piacere e del dispiacere.
Sia cercando il piacere
sia fuggendo il dispiacere
alimenti la sofferenza.

211 Non attaccarti a nulla.
La perdita di ciò a cui sei attaccato
è sofferenza.
Chi non nutre attaccamento né avversione
è libero.

212 Ogni desiderio
è fonte di dolore e di paura.
Liberati dal desiderio
e non conoscerai dolore, né paura.

213 Ogni piacere
è fonte di dolore e di paura.
Liberati dal piacere
e non conoscerai dolore, né paura.

214 Ogni avidità
è fonte di dolore e di paura.
Liberati dall’avidità
e non conoscerai dolore, né paura.

215 Ogni passione
è fonte di dolore e di paura.
Liberati dalle passioni
e non conoscerai dolore né paura.

216 Ogni attaccamento
è fonte di dolore e di paura.
Liberati dall’attaccamento
e non conoscerai dolore né paura.

217 Tutti amano chi è virtuoso e saggio,
saldo nel cammino,
sincero e devoto ai suoi compiti.

218 Colui la cui sola nostalgia è l’ineffabile,
la cui coscienza è desta
e il cui cuore è libero da ogni desiderio
viene detto ‘uddhamsoto’,
“uno che ha risalito la corrente”.

219 Con gioia amici e parenti accolgono
chi ritorna dopo lungo tempo
da terre lontane.

220 Con la stessa gioia
le tue buone azioni ti accolgono
all’ingresso nella tua prossima vita.

XVII L’ira

221 Abbandona l’ira, abbandona l’orgoglio,
liberati da ogni attaccamento.
Chi non si appropria di nulla,
chi non è legato ai nomi e alle forme
va al di là della sofferenza.

222 Controlla la rabbia
come un buon auriga
governa il suo carro impazzito.

223 Vinci l’ira con la delicatezza,
la cattiveria con la bontà,
l’avarizia con la generosità,
la menzogna con la verità.

224 Sii sincero,
non lasciarti trascinare dall’ira,
condividi ciò che hai, anche se. è poco.
Queste tre chiavi aprono la porta del cielo.

225 Sii padrone del tuo corpo,
non ferire alcun essere
e raggiungerai l’eterna dimora
al di là della sofferenza.

226 Sii costantemente consapevole,
osservati notte e giorno,
cerca soltanto la liberazione
e ogni impurità si dissolverà.

227 C’è un vecchio detto:
“La gente ti biasima se taci,
ti biasima se parli troppo
e ti biasima se parli troppo poco”.
Nessuno sfugge al biasimo.

228 Il mondo trova sempre modo
di mescolare il biasimo alla lode.
Così è sempre stato e sempre sarà.

229 Ma chi oserà biasimare
l’uomo saggio e virtuoso,
meditativo e immacolato?

230 Egli splende come oro puro.
Perfino gli dei lo lodano.

231 Osserva il manifestarsi dell’ira
nel tuo corpo.
Sii padrone del tuo corpo,
abitalo con purezza.

232 Osserva il manifestarsi dell’ira
nelle tue parole.
Sii padrone delle tue parole,
abitale con purezza.

233 Osserva il manifestarsi dell’ira
nei tuoi pensieri.
Sii padrone dei tuoi pensieri,
abitali con purezza.

234 Padrone del proprio corpo,
delle proprie parole,
dei propri pensieri,
il saggio è padrone di sé.

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