Alimentarsi nella società dell’informazione

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Alimentarsi nella società dell’informazione

Riflessioni e strategie cognitive per una alimentazione cosciente

Paolo Manzelli
LRE@blu.chim1.unifi.it

Dice un vecchio saggio cinese : “Mangia poco Vivrai molto”.

Certamente tale detto pur avendo una intrinseca validita’ e’ un messaggio incoerente nei riguardi
dell’ epoca del consumismo contemporaneo proprio in quanto sarebbe difficile sostenere e rispettare
una antica regola, che e’ in aperta contraddizione con il fatto che, essa appartiene ad un’ epoca in
cui normalmente si moriva alcuni decenni prima della eta’ in cui ancora oggi si vive.

E’ necessario ricordare che ogni sistema alimentare dipende dalla cultura e dalle esigenze di una
epoca e non si puo’ pensare che ci siano solo regolette semplici da rispettare valide per ogni tempo
e luogo.

Per l’ uomo infatti il cibarsi corrisponde non solo ad una necessita’ biologica, ma anche ad una
adattamento evolutivo all’ ambiente naturale e storico sociale. Oggigiorno quindi le scelte
alimentari ottimali vengono a dipendere dalla crescita culturale e scientifica e dalla sua
diffusione nella societa’ della informazione.

Oggi non mancano le informazioni che riguardano cibi e bevande, ricette culinarie e consigli per le
diete, ma purtroppo spesso esse sono contraddittorie tra loro e generano piu’ confusione di quanto
riescano ad eliminarne al fine di mangiare bene e vivere sano. (1)

La principale contraddizione consiste nel fatto che normalmente ogni riferimento scientifico sull’
alimentazione considera il corpo umano a guisa di una macchina carente di combustibile.

Tale riduzionismo e’ la causa cognitiva principale degli errori per cui spesso le diete consigliate,
a volte fanno persino fanno male all’ organismo. (2),(3)

La parola “dieta” deriva dal greco “daita” e significa “regime di vita”. Gia’ da tale radice
etimologica si comprende che la alimentazione non puo’ essere intesa in senso restrittivo ed
atemporale comunemente attribuitole, tramite la semplicistica equivalenza tra cibo e calore ( quest’
ultimo oggi espresso per convenzione non piu’ in calorie ma in joule); in fin dei conti , infatti,
si sottovaluta la relazione che sussiste tra alimento e crescita delle cognizioni piu’ adeguate per
promuovere un salutare metabolismo fisiologico dell’ uomo nelle condizioni effettive dell’ambiente
di esistenza nel quale esso vive.

Pertanto il cibo puo’ essere considerato solo come una una fonte di energia, in quanto il nostro
organismo non può essere paragonato ad una macchina.La vita dell’ uomo non e’ la esplicazione di
funzioni meccaniche,che hanno bisogno di un bilancio tra entrate ed uscite di energia, quest’ ultime
sostanzialmente spese dal movimento corporeo, ma in via ben piu’ complessa, ha necessita di
stimolare uno sviluppo intellettuale creativo. Il cervello infatti si sostenta principalmente di
saccarosio, ma la sua funzione e’ quella di effettuare neuro-trasmissioni anche per generare
sensazioni di benessere e forme intelligenti di pensiero.

Alcune diete si rifanno a culture alimentati diverse da quelle piu’ proprie della cultura
occidentale

Ad es. la dieta macrobiotica è stata importata dal Giappone da alcuni decenni La macrobiotica si
basa sull’assunzione filosofica che tutto ciò che esiste risulta formato da due forze ; lo Yin e lo
Yang. I cibi Yin tendono a gonfiare (acqua, ecc.) mentre quelli Yang tendono ad asciugare (sale,
ecc.). Essi sono perciò classificati in modo che la loro scelta produca un effetto equilibratore
sull’organismo. Ma anche in questo caso ciò che in origine era una antica filosofia di vita in
pratica è stata ridotta ad una serie di regolette alimentari ed alla introduzione di alcuni
alimenti, ben poco utilizzati in precedenza, come salsa di soia fermentata, il sale al sesamo, le
alghe, il ginseng ecc… sostanze che spesso non si combinano con le nuove esigenze nutrizioniste
dell’ epoca moderna. (4)

Abbiamo quindi bisogno di riflettere sulla esigenza contemporanea per stabilire nuove relazioni tra
nutrizione e benessere, acquisendo un piu’ complesso apporto vitale per merito di fattori alimentari
selezionati, in modo tale da regolare appropriatamente il corretto funzionamento metabolico in
relazione alla completezza delle funzionalita’ evolutive del corpo e della mente proprie del nostro
organismo biologico nell’ ambito delle relazioni ambientali e sociali contemporanee. Infatti le
sostanze contenute negli alimenti proteine, lipidi, carboidrati, vitamine, sali minerali
….)contengono principi nutritivi , che non si trasformano solo in aumento o diminuzione del peso di
una persona, ma hanno delle funzioni evolutive che permangono del tutto sconosciute da chi vede la
vita come una esistenza in se limitata alla sopravvivenza a misura di un bilancio energetico
personalizzato. (5)

Una nuova e piu’ adeguata concezione nutrizionale va oggi associata ad uno stile di vita e di
pensiero che privilegi il rispetto per l’uomo e per l’ambiente secondo una visione olistica e
globale del mondo. E’ oggigiorno sempre piu’ necessario infatti acquisire un insieme di cognizioni e
di atteggiamenti di vita, che conduca ad definire ed apprezzare le esigenze alimentari dell’ uomo
contemporaneo, affinche’ il cibo possa essere interpretato come cura vitale dell’ organismo mentale
e fisico dell’ uomo. (6)

Il cibo riveste un ruolo importante per la qualità della vita ed è molto più che un’esigenza fisica;
odori, aromi e fragranze, sensazioni del gusto e dei colori della tavola, sono oggi ricercati per
reinterpretare e rivisitare con originalita’ le tradizioni enogastronomiche regionali dando luogo a
nuove forme di turismo associabili ad una antica cultura dello stare a tavola, che sono
indubbiamente folcroristiche, ma che troppo spesso degenerano in abbuffate occasionali dissociate da
un sistema regolare di vita e di alimentazione quotidiana.

Modelli alternativi di alimentazione sono ancora ben lontani da essere percepiti e proposti come
formazione e come cultura alimentare in modo da correlare il cibo ed i suoi significati , sia alla
soddisfazione del desiderio e del piacere che ad un corretto sistema di alimentazione appropriato al
vivere in modo sano e salutare nell’ epoca contemporanea.

Un’ altro saggio latino dice: “Mens Sana in Corpore Sano “

Anche in questo antico detto permane un valore intrinseco ancora apprezzabile, proprio in in quanto
il nutrimento da sempre agisce sull’esperienza sensoriale e mentale agendo sulle proprieta’ della
memoria che facilitano il trattamento delle interrelazioni affettive e di comunicazione umana.

Oggigiorno una alimentazione cosciente si deve porre ben piu’ complessi interrogativi su cosa e come
mangiare e pertanto le frasi di ampia validita’ in tutti i tempi, non possono prescindere da una
nuova razionalita’ e conoscenze scientifiche avanzate, che nel loro insieme possano fornire una
guida alle reali problematiche della salute psico-fisica suscitate dall’ epoca contemporanea.

Bisogna infatti considerare che oggi la produzione degli alimenti si discosta sempre piu’ dalle
possibilita’ di riconoscimento del cibo che l’organismo umano ha appreso a distinguere
biologicamente , nel corso di milioni di anni di evoluzione della specie; la chimica e’ riuscita
ingannare i sensi riproducendo artificialmente ogni sapore ed odore ed a confondere ulteriormente le
idee sulla pochezza dell’ apparato sensoriale per decidere sulla bonta’ dei cibi, la scienza ha
sostenuto l’ importanza di assumere a riguardo un atteggiamento quantitativo per mezzo del quale si
considera alimento una qualunque sostanza che l’ organismo utilizza per produrre energia e regolare
attivita’ metaboliche, paragonando anche queste ultime alla azione di una macchina termodinamica.

Dobbiamo considerare che tali concezioni scientifiche hanno improntato la produzione
agro-industriale, la quale pur aumentando la quantita’ degli alimenti necessaria a risolvere almeno
in parte il problema della fame nel mondo, ha apportato profondi cambiamenti alle qualita’ del cibo
nel trattamento industriale, che ha cambiato ogni precedente equilibrio e complementarieta’ tra
principi attivi della nutrizione necessari alla nostra specie per regolare e reintegrare le funzioni
biologiche sia del corpo che della mente, alterando ogni tipo di alimento con sostanze chimiche
estranee alla loro piu’ naturale crescita e contraffacendo le specifiche proprieta’ nutritive per
eseguire la lavorazione industriale e la successiva conservazione dei cibi.

La natura non costruisce cibi specifici gia’ predisposti per le varie specie viventi ad eccezione
della frutta e di altri poche sostanze, pertanto il trattamento del cibo e’ necessario, ma l’
industria agro-alimentare ha troppo spesso prodotto alterazioni delle composizioni nutrizionali che
hanno condotto ad aumentare le intolleranze alimentari.

Sappiamo che ogni organismo vivente decodifica e ri-codifica sotto un controllo genetico, ogni tipo
di cibo ingerito nell’ alimentazione e che percio’ gli organismi viventi posseggono straordinarie
capacita’ biosintetiche, che li rendono strutture estremamente flessibili . In particolare l’
organismo umano ha notevoli capacita adattative e di compensazione necessarie per realizzare un
rapporto ottimale dei principi nutritivi essenziali; cio significa che i principi nutrizionali
essenziali,cioe’ non bio-sintetizzabili, contenuti nelle diverse classi di alimenti di cui si ciba
l’ uomo, (glucidi, protidi, lipidi, vitamine , sali ed acqua) , non sono molti ed a volte risulta
essenziale la loro presenza anche in tracce minime. Cosi’ ad esempio e’ dimostrato che tra i 21
amminoacidi costituenti le proteine solo 8 di essi sono essenziali, cosi’ come sono essenziali le
vitamine e anche piccole tracce di elementi minerali che risultano comunque indispensabili al buon
funzionamento della complessa attivita’ fisiologica e mentale dell’ uomo. Pur conoscendo la grande
flessibilita’ e grado di sicurezza del sistema biologico dei organismi piu’ evoluti, essi , come
tutti i sistemi complessi, hanno precise limitazioni al di la’ delle quali il sistema organico
decade inesorabilmente.

Per evitare di superare i limiti di azione biologica dell’ organismo umano l’ arte culinaria ha
sviluppato e tramandato metodi adeguati per rendere piu’ appetibili, digeribili e piu’ gustosi i
cibi, mediante la cottura ed i condimenti. Purtroppo oggigiorno il sistema di reclamizzazione del
cibo e delle bevande ha ridotto l’ abitudine al gusto per proporre cibi imposti come mode
improvvisate dai mass media per tramite di una informazione ripetitiva e ridondante.

La “mens sana ” e’ quindi stata fortemente inibita da il martellare reclamistico.

Infine e’ necessario sottolineare che non e’ corretto leggere “Mens Sana in Corpore Sano” soltanto
in correlazione con le attivita’ sportive, in quanto con esse si viene a prediligere la versione che
in un corpo sano possa agire sulla sanita’ mentale; di fatto e’ piu’ vero che una mente sana possa
determinare la salute fisica.

Purtroppo anche in relazione allo sport, viene prediletto il corpo nei confronti della mente in
quanto si ripropone l’idea dominante, tesa a considerarne prevalente l’ aspetto materiale del cibo e
quindi del corpo, come si conviene alla piu’ generale interpretazione meccanicista della scienza,
che tende a sottovalutare nell’ uomo le necessita mentali ed affettive correlate alla assunzione del
cibo magari per sostituirle con la intelligenza artificiale piu’ facilmente commerciabile e
controllabile.

La vita mentale ottimale dell’uomo e’ prevalentemente dedita a rappresentazioni cognitive che quindi
vengono sistematicamente alterate, sia dal sistema di reclamizzazione dei prodotti alimentari, ma
anche dall’ atteggiamento scientifico di indole meccanica. Nutrirsi per l’ uomo non significa
semplicemente mangiare. Questa connessione ben messa in evidenza dalla religione cristiana, fa si
che nella mente umana, fame, sete, sazieta’, gusto e piacere del cibo, abbiano un valore psicologico
e sociale, che genera un rapporto interiore di fiducia che lega il cibo alla vita familiare ed alla
cultura di appartenenza. Pertanto molti disturbi alimentari non sono causati solo dalle alterazioni
nutrizionali degli alimenti, ma da uno stato psichico di rottura della fiducia nelle
rappresentazioni mentali associate all’ atto del mangiare e cioe’ delle connessioni nei confronti
delle relazioni familiari e del gruppo culturale, rottura che genera insoddisfazioni e di
conseguenza stati di ansia e di stress.

Le regole del mangiar sano non possono prescindere dalla mente e con essa da una sua concezione
piacevole della vita adeguata ai tempi . Infatti vari disturbi alimentari di indole psichica, non
sono altro che l’atto di rottura di questa intima fiducia tra cibo ed ambiente affettivo e
relazionale per cui si assiste sempre piu’ spesso all’ aumento di distonie neuro-vegetative connesse
a disturbi fobici nei riguardi della alimentazione quali nei casi estremi generano le sindromi della
anoressia e della bulimia. (7)

“Sono cio’ che mangio” e’ un’ altra efficace antica sentenza risalente ad Epicuro di cui e’
importante una rilettura contemporanea del fatto che il cibo non e’ solo un bisogno, ma anche un
piacere, per cui siamo realizzati da cio’ che mangiamo.

A questo proposito la situazione nutrizionale odierna tende a divenire particolarmente a rischio.

Come abbiamo visto, fino ad oggi, lo sviluppo agro-industriale e della informazione imposta sotto
forma di reclame, ha alterato fortemente l’ alimentazione umana, spesso aumentandone la quantita’ a
discapito della qualita’ dei prodotti, agendo sia sul piano oggettivo della produzione e vendita
degli alimenti, sia nel profilo mentale del significati culturali e scientifici della alimentazione.
Pertanto attualmente la produzione alimentare per molti aspetti pone al limite della rottura la
flessibilita e la adattabilita’ dell’ organismo umano nell’ ambiente in cui viviamo; cio’ ha
determinato inevitabili danni per la salute : sul piano fisico, quelli dovuti all’ aumento delle
allergie e del diabete, fino ai casi piu’ gravi quali la corresponsabilita nella crescita
esponenziale di malattie mortali quali i tumori ed il cancro; ed inoltre, in relazione alla psiche,
un inadeguato sistema alimentare contribuisce a provocare stati di ansia e di dissociazione della
regolazione mente/corpo quali le sindromi che determinano la perdita di controllo della fame e della
sazieta’ e di altri messaggi ormonali che invadono la sfera sessuale e che sono anch’essi in
relazione al rapporto vitale con il cibo.

In futuro si puo’ prevedere, gia’ da quanto accade attualmente, che i rischi che gravano sulla
situazione nutrizionale, tenderanno ad aumentare pertanto al principio di precauzione utilizzato
fino ad oggi dai regolamenti e leggi sulla produzione industriale, dobbiamo sostituire il principio
di co-responsabilità civile e sociale, che corrisponde principalmente a dotare di conoscenze
aggiornate il sistema educativo, nel quadro della educazione permanente in rete telematica
interattiva, sulle tematiche che riguardano la alimentazione contemporanea.

L’ uomo da sempre ha violato la natura propria e dell’ ambiente per i suoi fini economici e di
sviluppo i cui limiti oggi divengono sempre piu’ evidenti, solo se poniamo riflessione sulle
situazioni veramente allarmanti quali il recente problema di alimentazione a rischio detto della
“Mucca Pazza” (8). Tali “campanelli di allarme” del raggiungimento dei limiti in cui i tempi
biologici di adattamento non si correlano piu’ alla velocita’ del cambiamento provocato dall’ uomo,
sono evidenti proprio in quanto si generano “mutazioni”, ancora inspiegabili nel quadro conoscenze
scientifiche acquisite. La situazione e’ quindi al limite di rottura ; e’ necessario pertanto capire
bene quanto stiamo giocando d’ azzardo con la natura che e’ anche in noi stessi. In primo luogo
risulta evidente che e’ importante porre un freno alle conseguenze negative improntate dalla
accelerazione dello sviluppo economico, che purtroppo sono preordinate sulla prevalente base del
profitto, proprio in quanto le alterazioni alimentari stanno oggi acquisendo un carattere di elevata
pericolosita’, che tende a determinare una risposta incontrollabile e mutante, di quei principi di
graduale selezione evolutiva, che la natura mette in atto, per attuare l’ adattamento delle specie
all’ ambiente modificato.

Sotto questo profilo delle necessita’ di attuare strategie di cambiamento che siano impostate sul
controllo cognitivo, consapevole del rischio, di recente si e’ aperto un nuovo capitolo di grande
responsabilita’.

Esso riguarda le strategie della industria bio-chimica, che adopera le ricerche della ingegneria
genetica molecolare, finalizzandola per la produzione di Organismi Geneticamente Modificati (OGM);
le attivita’ di alterazione genetica sono infatti mancanti di profonde e diffuse conoscenze,
pertanto trasmettono un’idea di una natura violata molto piu’ inquietante dei mille veleni che
ordinariamente entrano nei nostri piatti e nei nostri bicchieri con gli additivi i pesticidi e le
manipolazioni chimiche per la conservazione dei cibi.

Le conoscenze acquisite nel campo della genetica molecolare, hanno recentemente permesso di
approntare numerosi sistemi di manipolazione dell’ informazione genetica, sia di piante, che di
animali, trasferendo geni da una specie ad un’ altra , creando in tal modo incroci transgenici tra
piante e animali, proprio per rendere le piante resistenti agli attacchi dei parassiti (9) Le
finalità sono molteplici: i geni estranei possono servire a rendere le piante trattate, resistenti a
erbicidi (che invece agiranno solo sulle erbe infestanti), possono produrre veleni specifici per
insetti, virus e funghi per debellarli, ovvero divenire resistenti ai parassiti o alle muffe,
possono inoltre migliorare alcune caratteristiche nutrizionali delle piante o degli animali o
addirittura trasformare in antibiotici e vaccini contro determinate malattie i prodotti alimentari.

L’attrezzatura necessaria per provare a produrre nuovi OGM e’ alquanto semplice e poco costosa ,
pertanto tale attivita’, nella speranza di formulare possibili ed elevati profitti, si espande in
tutto il mondo e non basteranno difficili accordi internazionali sui brevetti e sui regolamenti di
mercato per regolarne la diffusione.

L’ unico modo di procedere e’ quello di dare ampia comunicazione e di una cultura innovativa capace
di utilizzare le reti telematiche interattive per fornire una educazione adeguata ai tempi,
essenziale per attuare una collaborazione internazionale per il rispetto dei principi legali e degli
gli ordinamenti e normative internazionali tese alla precauzione del rischio alimentare, mediante un
sistema di co-responsabilita sociale e culturale. Tale soluzione sara’ indispensabile per rendere
operativo un controllo cognitivo e cosciente della nuova situazione di rischio in modo tale che il
sistema educativo diffuso in rete a livello internazionale, renda sostenibile il progresso
scientifico e la cultura ambientale nel quadro di una logica evoluzionistica e creativa.

Attualmente alcune piante geneticamente modificate che producono sementi di largo consumo tra cui il
mais , il grano, il riso, la soia, e la colza il cotone il tabacco, ed alcune specie di frutta senza
semi e piu’ resistenti alla maturazione, sono gia’ state immesse sul mercato, anche per il diretto
consumo alimentare. Nonostante le migliorate caratteristiche di alcuni alimenti derivanti da
protocolli di selezione OGM, la preoccupazione maggiore suscitata dai cibi transgenici riguarda la
loro sicurezza a riguardo delle modifiche ambientali e di quelle biologiche che possono essere
indotte nell’ sistema metabolico umano. Questa preoccupazione nasce dal fatto che e’ giusto ritenere
troppo breve la fase di sperimentazione realizzata per accelerare i ricavi di profitto di impresa,
proprio perche’ la dispersione nell’ ambiente e nell’ humus del polline e dei semi transgenici, puo’
provocare contaminazione causata da incroci indesiderati difficili da estirpare, specie se andranno
ad esprimere la loro azione di inquinamento biologico su microorganismi terrestri od acquatici che
hanno una minore protezione genetica e grande diffusione conducendo a modifiche sostanziali degli
ecosistemi .

Pertanto , pur apprezzando le finalita’ di ricerca sulle alterazioni delle attivita’ genetiche degli
OGM e’ certamente razionale ragionare nell’ ambito della logica del fare qualche passo all’
indietro, prima di spiccare il salto nel buio; cio’ significa che nelle condizioni di conoscenza e
sperimentazione attuali della ricerca sugli OGM , e’ indubbiamente utile limitare la immissione nel
mercato dei prodotti OGM e viceversa e’ estremamente utile promuovere il consumo di prodotti sicuri
e di qualità, legati al territorio, alle culture e alle tradizioni locali, ed informare i
consumatori sulle tecniche produttive e le pratiche agronomiche eco-compatibili garanti della
bio-diversita’.

Vi sono infatti vari segnali di allarme che pongono alcuni seri dubbi sull’ utilizzazione degli OGM,
che gia’ vengono espressi in termini di “inquinamento genetico” visto in relazione alle alterazioni
della bio-diversita’ (10) ; cosi ad es. i bruchi delle farfalle “monarca” vengono uccisi dalla
proteina specifica prodotta appositamente dalla modificazione genetica del grano, attuata con il
proposito di proteggere le foglie del grano di cui si cibano; in Usa dove ormai il 25% delle
piantagioni di grano sono seminate con grani OGM , oltre il 40% delle farfalle e’ stato eliminato,
cosi’ che in breve tempo si procede verso la completa eliminazione di quella specie. Certamente il
sistema mirato di alcune tecniche OGM, previene l’ utilizzazione dei pesticidi, che combattono i
parassiti, ma la certezza di agire verso una eliminazione controllata delle specie dannose, capace
di mantenere in modo controllato la bio-diversita e’ certamente impossibile nello stato attuale
delle conoscenze. Inoltre seri pericoli ci riguardano direttamente proprio in quanto il nostro
sistema immunitario, quello che nel nostro organismo sano serve a combattere virus batteri e
comunque elementi estranei al nostri sistema fisiologico, non e’ esercitato a distinguere nuovi
elementi, anche se essi non fossero venefici o pericolosi per la nostra salute e quindi potrebbe
reagire in modo imprevedibile, creando rischi di alterazione delle nostre funzioni biologiche anche
di fronte a sostanze, di per sé innocue, ma sconosciute al nostro sistema di difesa immunologico.

Come si comprende, gli eventuali benefici degli OGM, che si pensa, potranno permettere un ulteriore
crescita della produttivita’ e rispondere ai crescenti bisogni alimentari ed anche ad un
miglioramento nutrizionale degli alimenti e agire per la prevenzione e cura della salute dell’ uomo
, possono divenire false promesse di fronte a disastri di inquinamento genetico che possono assumere
una diffusione incontrollabile ed esplosiva

L’agire nella societa’ della informazione interattiva per lo sviluppo di una conoscenza condivisa ed
una democrazia culturale e scientifica che permetta di analizzare coscientemente l’ evoluzione del
sistema alimentare e’ decisivo per far si’ che l’ uomo sia cio’ che mangia, senza pero’ incorrere
nel rischio di creare problemi irreversibili ed irrisolubili a se stesso ed all’ambiente in cui
vive. E’ quindi importante capire che procedendo lo sviluppo solo in funzione dell’ unico parametro
del profitto, parafrasando il detto Epicureo, potremo dire : non sapendo piu’ cosa mangiamo e di
conseguenza non sapremo neppure chi saremo.

In conclusione oltre alle normative in merito gia’ attuate della Comunita’ Europea, a riguardo di
ragionevoli limitazioni sulla emissione deliberata ed incontrollata nell’ ambiente e nel mercato di
alimenti transgenici ( 11) , e’ soprattutto importante che la scuola attui programmi e progettazioni
sulla alimentazione cosciente di livello internazionale sul modello gia’ attuato in NET-Days da
EGO-CreaNET/ Campania (12) .

E’ quindi importantissimo realizzare programmi di collaborazione tra scuola universita’ ed impresa
proprio al fine di non condurre i giovani entro una arretratezza nozionistica disciplinare e
libresca, incapace di far luce su questa frontiera innovativa delle conoscenze. Una progettazione
culturale e scientifica su tema della ” Alimentarsi nella societa’ della informazione. ” costituisce
quindi la proposta iniziale del LRE/EGO-CreaNET,in collaborazione con del Laboratorio Virtuale della
Universita’ di Napoli, a cui vorremo aderissero varie scuole, al fine di attuare un sistema di
apprendimento e di auto-controllo cognitivo, e diffonderlo in rete, in un ambiente di collaborazione
internazionale, capace di limitare errori e rischi irreparabili nel settore delle problematiche
contemporanee della alimentazione , senza per altro impedire le auspicabili possibilita’ di
attuazione di miglioramenti della produzione alimentare , della nutrizione e della salute offerte
dalle moderne tecnologie genetiche.

Biblionline

Alimentarsi : www.alimentarsi.com/sanaalimentazione.htm#princi
Dieta : www.adieta.it/piramide.html
Dieta vegeratiana : www.scienzavegetariana.it/
Dieta macrobiotica : digilander.iol.it/macrobiotica/
Alimentazione principi: www.sportraining.net/alimentazioneprincipi.htm
Studio dei processi metabolici della alimentazione:
www.edscuola.com/archivio/lre/metabol.html
Disturbi fobici nella Alimentazione: www.lidap.org/Aliment.html
Alimentazione a Rischio: www.edscuola.com/archivio/lre/mad-cow.html
Biotecnologie News www.comune.modena.it/cittadini/biotec00/index.htm
Inquinamento genetico : members.xoom.it/DOCG/Cibiad.htm
Direttive Comunitarie su OGM : www.greensite.it/ogm/direttivacee_1.htm
vedi : www.egocreanet-campania.org/www.eat-online.net/

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