Amare con il pilota automatico

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Amare con il pilota automatico

Innamorarsi è facile, ma non lo è altrettanto prendersi cura dell’amore ogni giorno. C’è chi dà per
scontato l’affetto, chi considera le attenzioni inutili e il dialogo costante come eccessivamente
faticoso. Le relazioni con il pilota automatico raggiungono presto un vicolo cieco.

Com’è stato il percorso dal lavoro verso casa ieri? Molto probabilmente non lo ricordiamo, non siamo
in grado di dire esattamente quante volte abbiamo cambiato corsia o quanti semafori abbiamo
incontrato. Questo perché si tratta di è un’azione automatica. Spesso facciamo lo stesso con le
relazioni; cosa significa amare con il pilota automatico?

Il cervello ci semplifica la vita automatizzando le dinamiche quotidiane. Ciò permette di
risparmiare energia fisica e mentale. Dopotutto, la cosa più importante per questo organo
sofisticato, ma allo stesso tempo elementare, è sopravvivere.

A prendere il controllo della nostra vita per molte ore della giornata è l’inconscio. Alzarsi, fare
la doccia, vestirsi, fare colazione, andare al lavoro, portare a termine determinati compiti,
tornare a casa… Le nostre vite sono spesso così ripetitive che il pilota automatico psicologico ne
assume il controllo.

Trascorriamo buona parte del nostro tempo disconnessi dalla realtà immediata, lasciandoci
trasportare da meri automatismi. E cosa succede nel campo emotivo? Anche l’amore può cadere sotto il
dominio dell’inconscio? La risposta è sì.

Amiamo con il pilota automatico quando non prestiamo più attenzione l’uno all’altro.

La nostra mente inconscia agisce come un pilota automatico che svolge compiti di routine.

Amare con il pilota automatico: perché molte relazioni finiscono

Ci sono momenti in cui una persona entra nella nostra vita, sconvolgendola e riempiendola di un
entusiasmo inatteso e una passione quasi irrazionale. C lasciamo andare, perché è tutto intenso,
magico e meraviglioso.

Ma cosa succede quando si passa dalla fase dell’innamoramento alla relazione formale e quotidiana?
Cosa capita alla coppia che sta insieme da 3, 4 o 9 anni? Si corre il rischio di entrare nella fase
degli automatismi.

L’amore con il pilota automatico appare quando la relazione è succube della quotidianità, lasciando
che tutto venga da sé, senza dedizione reciproca.

Se la coppia dà per scontata la relazione e pensa che nulla possa cambiare, può cadere preda della
monotonia che offusca la mente e l’entusiasmo. Siamo tutti soggetti a costante cambiamento e l’amore
può svanire in qualsiasi momento se non viene curato.

Conversazioni disconnesse: “Hai sentito cosa ti ho detto?”

Le conversazioni disconnesse dall’interlocutore sono un chiaro esempio di amore con il pilota
automatico. C’è chi semplicemente ascolta il partner che parla senza prestarvi attenzione o capire
il messaggio. Perdere il filo della conversazione e disconnettersi completamente da ciò che la
persona amata dice è fastidioso e dannoso.

Lasciare vagare la mente su altri temi e pensieri, trascurando il momento presente con il partner, è
un altro automatismo relazionale. Situazioni che causano discussioni e tensioni.

Il mittente, ovvero il partner che stava parlando, può arrabbiarsi nel percepire che l’altro non
stava ascoltando con interesse. Ciò può anche essere motivo di problemi e incomprensioni.

Scarsa connessione emotiva: sei qui, ma non ti sento

Come spiega uno studio condotto presso l’Università di Washington, una parte considerevole della
nostra vita quotidiana riguarda contesti stabili: lavoro, casa, passeggiate, shopping, ecc.

In simili scenari il cervello accende il pilota automatico capace di rispondere a richieste molto
semplici, oltre che di routine. Anche la vita di coppia può diventare un ambito segnato dalla
routine.

Quando ciò accade e buona parte delle azioni diventa ripetitiva, il cervello smette di rispondere
emotivamente. Ciò rende le due persone come due fredde pietre trascinate da un fiume, la cui
corrente erode affetto, entusiasmo e divertimento.

Amare con il pilota automatico significa muoversi per inerzia, dare per scontati l’affetto e persino
l’impegno reciproco. In preda a questo movimento artificiale, la coppia smette di connettersi
emotivamente. Si vive insieme, ma improvvisamente ci si sente come due estranei.

Amare con il pilota automatico: quando la monotonia soffoca

Molte coppie raggiungono un punto in cui pensano erroneamente che la stabilità della relazione
significhi non dover investire più sforzi né energie.

Ciò intrappola in rituali e routine. La comunicazione diventa ritualizzata (Com’è andata la
giornata? Bene, prepari la cena? Ok), ogni giornata uguale a quella precedente e persino il sesso
diventa prevedibile.

A poco a poco, l’affetto diviene vittima di quel pilota automatico mentale che rende tutto
prevedibile e persino monotono. La novità svanisce nel territorio sentimentale e, quasi senza
accorgercene, creiamo un attaccamento malsano.

Vogliamo che il partner sia presente, lo desideriamo al nostro fianco, ma le nostre emozioni sono
stagnanti. C’è qualcosa che non va e ci soffoca al tempo stesso.

Non importa quanto siamo impegnati: trascorrere del tempo con il partner rafforza la relazione.

Come disattivare il pilota automatico in una relazione?

Se pensate che la vostra relazione sia dominata dal pilota automatico, dovete tornare al posto di
guida. Riprendere il controllo e agire prima che il legame si spezzi.

Se la noia, la routine e gli automatismi dominano la vita di coppia, si sarà raggiunto uno stadio
segnato dalla delusione e dalla mancanza di intimità. Cosa fare in questi casi?

Trovare il tempo per stare insieme, non importa quanto si è impegnati. Dedicare tempo significa dare
presenza all’altro, facendogli capire che per noi è prezioso.

Parlare di sogni e obiettivi a breve e lungo termine. Cosa si desidera come individui e come coppia
per il futuro? Risvegliare l’entusiasmo condividendo progetti comuni.

Spezzare la routine regalando sorprese, organizzando appuntamenti, gite fuori porta, provare insieme
nuove esperienze.

Riformulare l’idea dell’amore. L’affetto non può essere dato per scontato, le persone crescono
costantemente, i bisogni cambiano e bisogna offrire gli uni agli altri sicurezza, affetto,
attenzioni, conoscenze, esperienze, ecc.

Essere una coppia significa crescere insieme senza ristagnare, senza dare per scontata una relazione
solo perché ci si ama. L’amore non è tutto, ma la dedizione costante sì. Riflettiamoci.

Bibliografia

Harasymchuk, Cheryl & Cloutier, Anika & Peetz, Johanna & Lebreton, Janelle. (2016). Spicing up the
relationship? The effects of relational boredom on shared activities. Journal of Social and Personal
Relationships. 34. 10.1177/0265407516660216.

Vatansever, Deniz & Menon, David & Stamatakis, Emmanuel. (2017). Default Mode Contributions to
Automated Information Processing. Proceedings of the National Academy of Sciences. 114. 201710521.
10.1073/pnas.1710521114.

www.pnas.org/doi/full/10.1073/pnas.1710521114

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