Amore, sesso e rapporti umani

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Amore, sesso e rapporti umani

Simpatia ed antipatia

– di Osho –

Domanda:

Con alcune persone ci sintonizziamo immediatamente. Con altre ci viene
voglia di scappare. Perché?

Risposta:

L’amore di una persona che ama con la testa sarà falso, perché la testa non
ha niente a che fare con l’amore. L’amore può accadere attraverso il cuore e
non attraverso la testa, ma il centro del cuore non è così ben sviluppato, e
allora incominciamo a usare la testa. Addirittura pensiamo all’amore. L’
amore non ha niente a che fare con il pensiero, ma in noi persino l’amore
viene espresso come pensiero. Questo è il motivo per cui vi è così tanta
sessualità in tutto il mondo.

La sessualità ha un solo significato, il cervello viene usato per fare il
lavoro del centro sessuale. Quando il sesso entra in contatto con la mente
si distrugge la totalità della vita – e ora ovunque nel mondo il sesso è
entrato a far parte della nostra mente. Il centro del sesso è l’ombelico,
poiché il sesso è la più importante energia della vita, la nascita avviene
per tramite suo, la vita viene da lì, la crescita della vita procede da lì.
Ma il nostro centro vitale non è sviluppato, quindi noi, al suo posto,
usiamo altri centri.

La sessualità dell’uomo è triste poiché il sesso è diventato un processo di
pensieri nella mente. Lo abbiamo strappato al proprio centro e adesso vi
pensiamo sopra. L’uomo ha tre centri. Il centro della vita è l’ombelico, il
centro dei sentimenti è il cuore e il centro del pensiero è il cervello. Il
pensiero è il più esterno di questi tre centri. Il centro successivo, più
profondo, è quello dei sentimenti, e ancora più profondo di questo è il
centro dell’essere. L’umanità che abbiamo creato finora è sottosopra. È
simile a un uomo che si regge sulla testa. Abbiamo fatto della testa la base
della nostra vita. Pensare e contemplare divengono la base della nostra
vita.

La religione autentica afferma che pensiero e contemplazione non sono la
base della nostra vita – divenire liberi dal pensare e dal contemplare,
divenire senza pensieri, deve essere la base. Ma noi viviamo pensando e
contemplando, e cerchiamo di decidere il nostro stile di vita pensando e
contemplando. Per questo motivo, ci siamo sempre persi. Attraverso il
pensare e il contemplare nulla può essere deciso. Il cibo non viene digerito
dai pensieri, il sangue non scorre nella vene grazie ai pensieri, il respiro
non si muove grazie ai pensieri.

Non hai mai pensato che nessun processo significativo della vita è in
relazione con il tuo pensare? In realtà, tutti i processi vitali vengono
rallentati e disturbati da così tanto pensare. Vi è una relazione tra i
nostri centri. Per esempio, posso relazionarmi con te attraverso l’
intelletto. I miei pensieri possono sembrarti giusti, i miei pensieri
possono colpirti – allora tra me e te si crea una relazione intellettuale.
Questo è il livello più basso di relazione. L’intelletto non conosce forma
più profonda di relazione.

Ci sono relazioni più profonde, e sono quelle del cuore, le relazioni d’
amore. Ma le relazioni d’amore non succedono attraverso il pensiero. Le
relazioni d’amore accadono in uno stato di non conoscenza, senza i tuoi
pensieri. E più profonde ancora sono le relazioni di vita che operano
attraverso l’ombelico, non attraverso il cuore. Sono anche più
indescrivibili. Persino definire di che tipo di relazione si tratta diventa
difficile, perché noi non ne sappiamo proprio nulla.

La forza vitale della madre attiva l’ombelico del bambino, una sorta di
elettricità inizia a muoversi tra il suo ombelico e quello del bambino.
Successivamente, nel corso dell’intera vita del bambino, ogni qualvolta lui
si avvicina a una donna da cui fluisce la stessa specie di elettricità della
madre, inconsciamente sentirà una specie di relazione. Non riesce a
comprendere che tipo di relazione ha iniziato a sentire, o perché. Abbiamo
chiamato amore questa relazione sconosciuta. Non siamo capaci di
riconoscerla, e per questo diciamo che l’amore è “cieco” – l’amore è cieco,
così come le orecchie non possono vedere, la lingua non può annusare e gli
occhi non possono toccare. In questo senso l’amore è cieco, perché sorge da
livelli così profondi che diviene difficile per noi comprenderne la ragione.
Con qualcuno proviamo un senso di repulsione immediato, sentiamo che
vogliamo allontanarci. Non comprendiamo la ragione del perché vogliamo
andarcene. Perché vogliamo allontanarci? Se la tua e la sua elettricità –
che è connessa attraverso l’ombelico – sono opposte, allora, pur non
comprendendo, desideri allontanarti. Ti sembrerà che qualcosa ti forzi ad
andartene.

Ma, qualche volta, improvvisamente, ti senti attratto verso una persona e
non ne comprendi il perché. Non sembra esserci una ragione. La tua
elettricità e la sua elettricità vengono percepite come vicine, del medesimo
tipo, similari, connesse l’una con l’altra. Questo spiega il perché hai
avuto questa esperienza.
Nella vita di un uomo vi sono tre tipi di relazioni. Vi sono relazioni
basate sull’intelletto, che non possono essere molto profonde. La relazione
tra l’insegnante e l’allievo appartiene a questo tipo. Poi vi sono le
relazioni amorose, che sono più profonde di quelle basate sull’intelletto.
Le relazioni tra madre e figlio, tra fratelli, tra moglie e marito
appartengono a questo genere. Sorgono dal cuore. Ma vi sono anche relazioni
più profonde, quelle che nascono dall’ombelico. Io chiamo amicizia la
relazione che nasce dall’ombelico. Essa va più in profondità dell’amore. L’
amore può finire, l’amicizia non finisce mai. Noi possiamo odiare domani
quelli che amavamo oggi – ma colui che è amico non potrà mai diventare un
nemico. Se diventa un nemico allora sappi che non vi era mai stata amicizia
in primo luogo.

Le relazioni basate sull’amicizia appartengono all’ombelico – appartengono a
dimensioni profonde e sconosciute. Questo è il motivo per cui Buddha non ha
detto alle persone di amarsi l’un l’altra. Ha chiamato la relazione
“amicizia”. Aveva una ragione per questo – ha detto di avere amici nella
propria vita.

Qualcuno ha chiesto a Buddha: “Perché non lo chiami amore?” Buddha ha
risposto: “L’amicizia è più profonda dell’amore. L’amore può finire, l’
amicizia non finisce mai”.

L’amore lega, l’amicizia dà libertà. L’amore può assoggettare qualcuno, lo
può possedere, può diventarne il padrone. L’amicizia non diventa il padrone
di nessuno, non trattiene nessuno, non imprigiona, è libera. L’amore diventa
schiavitù, poiché ogni amante pretende che l’altro non ami nessuno all’
infuori di lui.

L’amicizia non ha questo tipo di pretesa. Una persona può avere migliaia di
amici, milioni di amici, perché l’amicizia è molto vasta, è un’esperienza
molto profonda. Nasce dal più profondo centro della vita. Per questo, l’
amicizia diventa la via più importante per condurci al divino. Una persona
che è amica con tutti, prima o poi raggiungerà il divino, poiché entra in
contatto con il centro dell’ombelico di ognuno. E un giorno o l’altro sarà
inevitabile che entri in contatto con il centro dell’ombelico dell’universo.

Le relazioni che abbiamo nel corso della vita, non dovrebbero essere
semplicemente intellettuali, né solo di cuore, dovrebbero essere più
profonde, appartenere all’ombelico.

Per esempio, in nessun posto al mondo è chiaro – ma prima o poi lo
diventerà…. Prima o poi arriveremo a scoprire che siamo connessi con fonti
di energia vitale lontanissime, che non possiamo vedere. Sappiamo che la
luna è molto lontana, ed esercita una qualche influenza sconosciuta sull’
acqua del mare. L’acqua del mare inizia a crescere o a calare con la luna.
Sappiamo che il sole è molto lontano, ma è connesso con la vita, attraverso
qualche filo invisibile. Il sole sorge la mattina e in ogni cosa vivente
succede una rivoluzione. Tutto ciò che dormiva, tutto ciò che era disteso
come morto, tutto ciò che era inconscio, inizia a diventare conscio. Cose
che dormivano iniziano a svegliarsi, i fiori iniziano a fiorire, gli uccelli
a cantare. Un invisibile flusso solare inizia a influenzarci.

Ci sono tante invisibili fonti di energia vitale che ci raggiungono in
questo modo, che guidano continuamente la nostra vita. Non solo il sole, non
solo la luna, non solo le stelle nel cielo, ma la vita in se stessa ha un
flusso di energia che non si vede, ma che continuamente influenza e guida i
nostri centri. Più ricettivo è il nostro centro, più questa energia può
influenzare la nostra vita. Meno ricettivo è il nostro centro, meno questa
energia lo può influenzare. Il sole sorge, il fiore fiorisce. Ma se noi
costruiamo un muro attorno al fiore e la luce solare non lo raggiunge,
allora il fiore non potrà fiorire e appassirà. Il sole non può entrare
efficacemente e aprire questo fiore. Il fiore dev’essere all’aperto, deve
essere pronto. Il fiore deve dare la possibilità al sole di entrare e
aprirlo.

Il sole non può andare alla ricerca di un singolo fiore, cercando di vedere
quale fiore si nasconde dietro il muro, in modo tale da poterlo raggiungere.
Il sole non sa nulla dei fiori. Si tratta di un processo vitale
assolutamente inconscio: il sole sorge, i fiori fioriscono. Se un fiore si
trova vicino a un muro, non fiorirà, appassirà e morirà.

L’energia vitale è un fluire in tutte le direzioni, ma quelli che non hanno
il centro dell’ombelico aperto saranno privati di questo flusso. Non lo
conosceranno neppure. Non capiranno che questa energia era lì e non erano
aperti, che c’era qualcosa di nascosto dentro che non si è potuto aprire.
Non sapranno che è così. Questo fiorire dell’ombelico, chiamato fiore di
loto sin dai tempi più antichi, viene chiamato loto poiché ha la possibilità
dell’apertura – è possibile che venga aperto da una qualche energia vitale.
Ci vuole un po’ di preparazione perché questo succeda. Per questo motivo il
nostro centro deve essere disponibile al cielo aperto e noi dobbiamo
rimanere all’erta. Allora l’energia vitale disponibile può raggiungere il
centro dell’ombelico e dargli vita.

Noi pensiamo che l’audacia sia assenza di paura; è un errore. L’audacia non
è assenza di paura. L’audacia è una cosa totalmente differente che accade
dentro, in presenza della paura. Non è assenza di paura.

L’audacia è la totale presenza di paura, con il coraggio di fronteggiarla.

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