Di: Giulia74
La felicità consiste nel rendersi conto che niente è troppo importante
Antonio Gala
In nome della felicità si dicono molte bugie e altrettante mezze verità, che sono anche più
pericolose, perché la loro maschera è più convincente.
Limmaginario collettivo suggerisce che si tratta di una specie di Nirvana al quale non dobbiamo
perdere la speranza di accedere. Una specie di stato di completezza e fortuna costante.
Ogni epoca e ogni società stabilisce un inventario delle caratteristiche o delle condizioni che
bisogna rispettare per poter entrare in questo splendido paradiso terrestre. Oggigiorno, lidea
della felicità si basa su tre pilastri: potere, ricchezza e bellezza.
Tuttavia, paradossalmente, lidea del Nirvana e dei suoi tre pilastri ha provocato più frustrazione
che felicità. Il potere, così come la ricchezza e la bellezza, non sembrano avere leffetto di
completezza che alcuni gli conferiscono.
Anzi, al contrario. Se queste caratteristiche fossero le uniche e imprescindibili fonti di felicità,
non vedremmo le dipendenze aumentare tra la gente ricca e potente e non riceveremmo notizie di
facoltosi protagonisti di drammi nella loro vita reale.
Cosè la felicità? Come si fa a ottenerla?
Uno studio portato a termine dal professor Tal Ben-Shahar, esperto di psicologia positiva
dellUniversità di Harvard, suggerisce che il sentimento della felicità può essere appreso!
I mezzi per acquisire questa conoscenza sono gli stessi usati per accedere a qualsiasi altra
abilità: tecnica e pratica.
Secondo Tal Ben-Shahar, le sei chiavi della felicità sono le seguenti.
1. Imparare a celebrare i fallimenti
Coloro che sono in grado di valorizzare in modo positivo i propri fallimenti, riescono ad essere più
felici. Credersi infallibili è molto nocivo, così come pensare che non si ha il diritto di
commettere errori. Oltre a tutto ciò, si tratta di una posizione idealista e, allo stesso tempo,
tirannica con noi stessi.
Lerrore non è forse il pane quotidiano? La scienza stessa, che è un modello di precisione e
perfezione, non ha forse visto migliaia di errori durante la storia?
Pensare di non dover, o non poter, commettere errori è unidea senza senso che non fa che causare
ansia e depressione.
2. Essere grati di ciò che si ha
Spesso si pensa che la salute, la famiglia o il lavoro sono delle realtà per sempre fisse ed è per
questo che non gli attribuiamo un valore rilevante nella nostra vita. Diamo per scontato che fanno
parte dei nostri beni e dimentichiamo che, in un secondo, è possibile perdere uno qualsiasi di
questi tesori.
Purtroppo, giorno dopo giorno, ci dimentichiamo di essere grati per tutti i miracoli quotidiani che
ci sembrano normali e ci rendiamo conto del loro immenso valore e di quanto sono importanti solo
quando non ci sono più.
3. Le endorfine
Sono gli ormoni della felicità. Si trovano nel nostro cervello e le abbiamo sempre a portata di
mano, ma non sappiamo come usarle. Una passeggiata di mezzora ogni giorno aiuta a liberare una dose
sufficiente di endorfine. Un abbraccio lungo 10 secondi, basta per almeno 3 minuti pieni di
endorfine e felicità.
La questione è semplice: se ci abituiamo a mettere in pratica delle abitudini che liberano le
endorfine, di sicuro la nostra vita sarà più felice.
4. Semplificare la vita
È vero che si vive una volta sola, ma ciò non significa che bisogna cercare di vivere tutto allo
stesso tempo. Una delle malattie contemporanee è il voler fare molte cose allo stesso tempo e, se
possibile, tutto molto velocemente. Né la salute fisica né la salute mentale possono sopportare a
lungo una vita che corre come un treno troppo carico.
Imparate a organizzarvi. Date a ogni attività il tempo di cui ha bisogno e il suo valore. Eliminate
tutte quelle faccende che rubano momenti preziosi della vostra vita. Probabilmente non morirete di
fame se lavorate un po meno. Daltra parte, invece, potreste pagare un prezzo altissimo se togliete
tempo a voi stessi o alle persone che amate di più.
5. La meditazione
Non dovete diventare un Dalai Lama tibetano. Basta dedicare alcuni momenti della giornata a trovare
lequilibrio tramite lesercizio di una pratica semplicissima: la meditazione.
La meditazione si è dimostrata un grande sostegno per raggiungere la pace interiore. Inoltre,
migliora il funzionamento delle abilità cognitive, creative e della volontà.
6. Coltivare la resilienza
Sì, la resilienza può essere coltivata. Non si tratta di unabilità innata, bensì si sviluppa. Viene
definita come la capacità di affrontare le situazioni avverse e uscirne più forti. È molto più
facile a dirsi che a farsi.
Per essere resilienti, bisogna impegnarsi molto. Bisogna concentrarsi sul trovare il fiore nel
fango: linsegnamento nel bel mezzo delle difficoltà. È una strada verso la saggezza e verso la
felicità, definita in termini realisti: una relativa pace interiore e una capacità costante di
trovare il meglio del mondo nel quale ci è toccato vivere.
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