Anche se ti regalassero il mondo intero, te ne stancheresti…

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< Il Divino Romanzo >

(di Paramahansa Yogananda)

– Come conoscere Dio –

Qual è dunque il modo per conoscere Dio? Dovete seguire i princìpi morali che fanno parte integrante
di tutte le vere religioni. In primo luogo i divieti: non rubare, non mentire, non uccidere, non
commettere adulterio, non compiere cattive azioni. Tutto ha uno scopo, e voi dovete comprendere le
ragioni che ispirano i princìpi morali. Ad esempio se siete schiavi del sesso e abusate del suo
potere, e dimenticate il divino scopo della procreazione, sprecherete le vostre energie e
distruggerete la vostra salute fisica e mentale.

In secondo luogo, seguite anche i princìpi positivi: siate gentili, onesti, sinceri; amate il
prossimo; praticate l’introspezione e l’autocontrollo.

Ma i primi due passi non bastano per conoscere Dio. Dopo aver adottato i giusti metodi di vita,
dovete imparare a calmare il corpo e la mente, e questo ha inizio con la posizione corretta. Sedete
sempre diritti, con la colonna vertebrale eretta. La posizione è una componente essenziale della
meditazione.

Dominare l’irrequietezza del corpo produce un grande potere mentale.

Nel quarto passo dovete allontanare la forza vitale dal corpo, affinché l’attenzione sia libera di
contemplare interiormente Dio. Non si può comunicare con Dio attraverso manifestazioni emotive o
muscolari. Quando l’energia vitale è allontanata dai muscoli e dai sensi, le sensazioni non
raggiungono il cervello e, quindi, non disturbano la concentrazione interiore.

Perché provate un senso di pace quando il corpo e la mente sono completamente tranquilli? Da dove
viene la pace che provate nel sonno? Nulla ha origine dal nulla. La risposta è che Dio sta oltre il
sonno. La pace che si prova nel sonno, durante il rilassamento muscolare e sensorio, proviene da
Dio. Perciò i maestri hanno insegnato che dobbiamo mettere in pratica il pra-nayama, cioè i metodi
per controllare la forza vitale nel corpo.

Il pranayama permette di ottenere risultati molto più rapidi di quelli offerti dalla semplice
preghiera o da altri metodi che consentono di distogliere la mente dalle distrazioni sensorie.
Potete conseguire la coscienza di Dio in una sola vita con le tecniche della Self-Realization
Fellowship. La meditazione – che è possibile soltanto dopo essere riusciti a interiorizzarsi
veramente – consiste nello sperimentare coscientemente e con il pieno controllo della mente, quello
stato di pace e di gioia divine che provate subcoscientemente durante il sonno. Per questo i maestri
insegnano che staccando il telefono dei cinque sensi (vista, odorato, gusto, tatto e udito) per
mezzo del pranayama, potete aumentare con la volontà tale stato di pace e di gioia divine
all’infinito. Poiché a ogni condizione mentale corrisponde una condizione fisica, e a ogni
condizione fisica corrisponde una condizione mentale, la pratica del pranayama è favorita da una
giusta alimentazione, da un giusto modo di pensare e di comportarsi e da appropriati esercizi fisici
che arricchiscono l’organismo di ossigeno.

Dopo aver messo in pratica il pranayama, la vostra coscienza si interiorizza.

Questo è il quinto passo. Scoprirete che la vostra mente è vigile e concentrata interiormente,
pronta a godere appieno della pace e della presenza di Dio nella concentrazione e nella meditazione
profonde, che costituiscono il sesto e il settimo passo. Quando sarete capaci di allontanare le
distrazioni dei sensi, avrete raggiunto l’altare di Dio.

Mettete in pratica tali metodi. Indipendentemente dal sentiero che segue, il devoto dovrà alla fine
ritornare a Dio attraversando queste fasi successive.

Io riesco a mantenere la mente fermamente concentrata su qualsiasi cosa io voglia. Quando riuscirete
ad allontanare i pensieri irrequieti con la volontà e a concentrare tutta l’attenzione su Dio, avrà
veramente inizio la comunione con il Divino. Fino a quando non sarete capaci di farlo non potrete
dire di aver trovato Dio.

Coloro che amano Dio pensano sempre a lui. Se lo amate profondamente, non dovrete fuggire dal mondo.
Potrete continuare a svolgere i vostri compiti e allo stesso tempo pensare al Signore. Come il
pianista pensa sempre alla musica, così la persona innamorata di Dio pensa sempre a lui. Una gioia
divina nutre il cervello, il cuore e la mente. Questa gioia è Dio, e Dio è la gioia sempre nuova.

Ricordo che il mio maestro [lo Swami Sri Yukteswar] mi diceva: “Anche se ti regalassero il mondo
intero, te ne stancheresti. Nessun potere, nessun miracolo può essere paragonato alla gioia di Dio.
Questa felicità eterna è ciò che tutti cercano. Dio è gioia sempre nuova in eterno. Quando la
proverai ti accorgerai che è inesauribile”. Da quel giorno la gioia di Dio non mi ha mai lasciato.
Che le circostanze mi facciano apparire esteriormente triste, o contento, che io rida o pianga, il
fiume silenzioso della gioia divina continua a scorrere sotto le sabbie dei miei pensieri e di tutte
le esperienze della vita. Io non ne parlo, lo sento. L’universo intero non ha attrattive per me
perché quando contemplo quel grande fiume silenzioso di gioia interiore, mi sento appagato.

In India queste verità sono state dimostrate. L’esistenza di Dio non è stata tanto discussa, quanto
resa evidente dai grandi maestri. Fate anche voi la stessa cosa.

E’ sufficiente che io dica: “Dio, Dio, Dio”, per entrare in estasi quando medito oppure quando
contemplo un bel paesaggio o guardo qualcuno il cui volto risplende della presenza di Dio. Non
appena avrete padroneggiato i passi per mezzo dei quali si raggiunge lo stato sublime del nirvikalpa
samadhi potrete entrare in tale stato quando volete con qualsiasi metodo. Mettete alla prova queste
verità durante la meditazione. Ma non illudetevi: molte persone cadono nella trappola dell’ego e
credono di aver raggiunto il nirvikalpa samadhi. Ma io dico loro: “Se vi fratturate una mano,
sapreste guarirla immediatamente, come ha fatto Gesù che è riuscito a risanare il suo corpo
crocifisso?”. Se non siete in grado di farlo, non pensate di essere diventati una cosa sola con Dio
come il Cristo. Dovete ancora lottare per conseguire tale realizzazione.

Dio si rivela ai suoi devoti come una grande luce, o come il suono cosmico dell’Om o Amen, oppure
come gioia, amore o saggezza senza limiti. La sua luce spalanca le ali su tutta l’eternità, una luce
tale che a volte mi fa vedere la terra come in un sogno. Questo mondo è un sogno.

Dio è presente nell’intelligente vibrazione creativa del suono Om o Amen che i devoti possono udire.
Egli mi parla spesso attraverso questa vibrazione, nella quale percepisco la sua intelligenza e il
suo potere creativo.

Dio è amore. Quando provate un amore incondizionato per tutti gli esseri umani, quell’amore è Dio.
Nei devoti, naturalmente, l’amore di Dio si manifesta più facilmente; tuttavia amate tutti perché
egli dimora segretamente in ogni essere.

In virtù della costante comunione con Dio, ogni cosa svanisce tranne Dio stesso. Io non sento di
appartenere a nessuna nazione, né all’India né all’America. Amo tutti voi come amo i miei familiari.
Buoni o cattivi, amo tutti nello stesso modo, perché sono i miei fratelli e le mie sorelle. Buoni o
cattivi, siamo i suoi figli.

Dobbiamo manifestare questo amore adesso; dobbiamo metterlo in pratica adesso.

Il patriottismo che insegna ad amare ogni nazione come la propria è il vero amor patrio. Ma quel
patriottismo che insegna ad amare il proprio Paese e a odiare le altre nazioni, e che favorisce la
politica dell’aggressione e del massacro, è sbagliato.

Chi non ama tutti gli esseri umani come figli di Dio non è un vero patriota perché, come ho scritto
nella poesia My India: “Dio ha creato il mondo, e l’uomo le immaginarie frontiere che lo dividono”.

Insultate voi stessi quando vi sentite orgogliosi del colore della pelle, della razza o della
religione. Un giorno, i popoli europei avranno la pelle scura e gli orientali la pelle chiara;
questa è la mia profezia. Siate invece orgogliosi di ciò che sta oltre la pelle, la carne e le ossa,
dell’immagine di Dio racchiusa in voi. Siate orgogliosi soltanto di questo. Per uno strano
paradosso, voi occidentali avete accettato il Cristo, che era un orientale. Gesù è nato in Oriente,
tra popoli oppressi, per insegnare che tutte le genti e tutte le razze devono essere amate allo
stesso modo.

Dunque l’ultimo passo, l’ottavo, è il samadhi o unione con Dio quale luce, o cosmico Om, gioia,
amore, saggezza, e non solo unione, ma anche espansione dalle limitazioni del corpo ai confini
dell’eternità. Se avete conseguito l’unione con Dio, m’inchino a voi. Mi inchino a chiunque abbia
veramente realizzato Dio come fanno tutte le anime che lo hanno conosciuto.

Siate fedeli agli insegnamenti che avete ricevuto e metteteli seriamente in pratica, altrimenti non
conoscerete mai le meravigliose benedizioni di questo sentiero. Se cinque automobili percorrono un
itinerario diverso, non potete passare dall’una all’altra e aspettarvi di arrivare a destinazione.
Scegliete un metodo di cui conoscete la validità e seguitelo. Dovete realizzare Dio personalmente.
Egli è il solo vero amico il cui amore sia incondizionato ed eterno. Prima di nascere, quando con
voi non c’era nessuno, Dio era accanto a voi. Quando gli amici terreni vi seppelliranno, lui sarà
ancora con voi.

Ogni sera, durante la meditazione, pregate Dio incessantemente. Squarciate il silenzio con il vostro
profondo desiderio. Invocate Dio come invochereste vostro padre o vostra madre: “Dove sei? Tu mi hai
dato la vita e l’intelligenza per cercarti. Tu sei nei fiori, nella luna e nelle stelle, perché ti
nascondi? Vieni. Devi, devi venire!”. Con tutta la concentrazione della vostra mente, con tutto
l’amore del vostro cuore squarciate i veli del silenzio. Se continuate a scuotere il latte si
formerà il burro; allo stesso modo, se scuotete l’etere con la vostra devozione apparirà Dio.

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