Ansia, il disturbo della modernità
(di Gian Marco Gregori)
Preoccupazioni, stanchezza, irritabilità… questi alcuni dei problemi
causati dall’incalzante ritmo di vita che ci allontana sempre di più da modi
di vivere più a misura d’uomo. Un antidoto, però, esiste: basta rallentare.
Ansia, il disturbo della modernità. Reagire è possibile?
Preoccupazioni, stanchezza, irritabilità… questi sono alcuni dei problemi
causati dall’incalzante ritmo di vita che ci allontana sempre di più da
tempi e modi di vivere più naturali e a misura d’uomo. Un antidoto, però,
esiste: basta rallentare.
La fretta di vivere, le condizioni ambientali che stanno soffocando la
qualità della nostra vita sono elementi costanti della vita quotidiana.
Sembra che l’individuo e la società abbiano firmato una dichiarazione di
guerra alla natura, soprattutto quella umana. I pasti e le cene si
atrofizzano, così come il linguaggio e la comunicazione. Ed ecco che
subdolamente arriva l’ansia, presentandosi prima sul cuore, con
palpitazioni, poi alterando la sudorazione e infine si infiltra sulla nostra
concentrazione influendo sulle capacità di scelta, nonché sul metabolismo.
Difficoltà a controllare l’eccessiva preoccupazione, irrequietezza, facile
affaticabilità, difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni, vuoti
di memoria, irritabilità, tensione muscolare, alterazione del sonno, sono
soltanto alcuni di una lunga lista di sintomi che ormai fanno parte della
nostra normalità. Sotto questo punto di vista l’ansia può essere considerata
la malattia dell’ultimo ventennio, una sorta di cancro che fa vivere con la
sensazione che il nostro futuro non possa consentirci un minimo di certezza.
Cosa possiamo fare ? C’è ancora un margine per non farsi prendere da questo
vortice distruttivo?
Combattere l’ansia vuol dire fare un passo indietro per ritrovare le
componenti ambientali che col tempo si vanno perdendo. Significa ritrovare
sinergia con la natura, ammirare il silenzio, svuotare la psiche dalle
nostre paure. Si tratta di una e vera e propria sospensione dell’accumulo di
energia negativa che ogni giorno sentiamo in noi. E’ vero anche, che il
farmaco, che sia Valium o Xanax può avere un effetto immediato, ma nello
stesso tempo sappiamo che il sintomo sta a monte.
Curare l’ansia alla base, implica un processo di prevenzione, primo fra
tutti il rallentamento delle nostre pratiche di vita, come se mollassimo
l’acceleratore della nostra automobile e decidessimo di guidare in terza
corsia, definitivamente e sempre.
Ascoltare buona musica, mantenere il nostro fisico allenato, mangiare con
moderazione, usare meno l’automobile, spegnere il cellulare, sdraiarsi,
chiudere gli occhi e pensare che L’Ansia la si soffre per quello che
facciamo, per quello che spesso gli altri vogliono che siamo e per la non
accettazione di noi stessi e della nostra genuinità!
Lasciamo che le dipendenze non ci soffochino, allontaniamoci dagli eccessi
usati come compensazione delle nostre preoccupazioni, una completa rinuncia
alla condizione di soffocamento, in quanto non c’è alcun codice morale che
ci impedisce di fermare l’orologio.
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