Anthony De Mello – Aneddoti

pubblicato in: AltroBlog 0

Anthony De Mello – Aneddoti

Aneddoti da:

ANTHONY DE MELLO
LA PREGHIERA DELLA RANA
SAGGEZZA POPOLARE DELL’ORIENTE
PRIMO VOLUME
EDIZIONI PAOLINE

Il mistico musulmano Farid fu spinto dai vicini a recarsi a Delhi, presso la corte dell’imperatore
Akbar, per chiedergli di aiutare il villaggio. Farid entro’ nel palazzo e trovo’ Akbar che pregava.
Quando questi finalmente ebbe terminato, Farid gli domando’: “Per che cosa avete pregato?” “Ho
chiesto all’Onnipotente di concedermi successo, ricchezza e lunga vita”, fu la risposta. Allora
Farid fece un rapido dietrofront e se ne ando’, pensando dentro di s,: “Sono venuto per incontrare
un imperatore e invece ho trovato l’ennesimo accattone!”

LA PREGHIERA DELLA RANA

Una sera fratel Bruno era assorto in preghiera, quando fu disturbato dal gracidare di una rana. Per
quanti sforzi facesse, non gli riusci’ di ignorare quel rumore e allora si sporse dalla finestra e
urlo’: “Silenzio! Sto pregando”. Poiche’ egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine
immediatamente. Ogni creatura vivente si zitti’, in modo da creare il silenzio necessario alla
preghiera. Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto, questa volta da una voce dentro di lui che
diceva: “Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai
recitando”. “Che cosa possono trovare di bello le “orecchie” di Dio nel verso di una rana?”
replico’ Bruno sprezzante. Ma la voce prosegui’: “Perche’ mai allora Dio avrebbe inventato un simile
suono?” Bruno decise di scoprirlo da se’. Si sporse dalla finestra e ordino’: “Canta!” e l’aria fu
piena del gracidare ritmato della rana, con l’accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato.
Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udi’ piu’ alcun frastuono, ma scopri’ che, se
smetteva di irritarsi, quelle voci in realta’ rendevano piu’ ricco il silenzio della notte. Grazie
a quella scoperta, il cuore di Bruno entro’ in armonia con l’universo intero e, per la prima volta
nella sua vita, egli capi’ che cosa significa pregare.

I PIEDI RIVOLTI VERSO LA MECCA

Un santo sufico parti’ in pellegrinaggio per la Mecca. Giunto nei pressi della citta’, stanco del
viaggio, si sdraio’ sul ciglio della strada. Si era appena addormentato quando fu svegliato
bruscamente da un pellegrino assai adirato. “In questo momento tutti i fedeli si inchinano verso la
Mecca e tu te ne stai con i piedi rivolti verso il santuario. Che razza di musulmano sei?” Il sufi
non si mosse; apri gli occhi e disse: “Fratello, vorresti essere cosi’ gentile da girare i miei
piedi in modo che non puntino piu’ verso il Signore?”

Dalle Vite dei Padri del deserto:

Padre Lot si reco’ da Padre Giuseppe e disse: “Padre, per quanto ne sono capace, osservo la mia
piccola regola, il mio piccolo digiuno, la preghiera, la meditazione e il silenzio contemplativo e
scaccio, per quanto posso, i cattivi pensieri dal mio cuore. Che altro devo fare?” L’altro, piu’
vecchio, si alzo’ in piedi per rispondergli. Sollevo’ la mano aperta verso il cielo e le sue dita
divennero come dieci lampade infuocate. Disse: “Questo: trasformati in un unico grande fuoco”.

POSSO ESSERLE D’AIUTO?

Nella chiesa vuota, un prete noto’ una donna che stava seduta con la testa fra le mani. Trascorse
un’ora, poi due, e lei era ancora li’. Pensando di avere a che fare con un’anima in crisi e
desideroso di recarle conforto, egli si avvicino’ alla donna e disse: “Posso esserle di aiuto?”
“No, grazie Padre”, rispose, “sto gia’ ricevendo tutto l’aiuto di cui ho bisogno”.

Una donna chiese al cassiere della banca di cambiarle un assegno. Il cassiere le chiese un documento
d’identita’, secondo il regolamento della banca. La donna resto’ senza fiato. Alla fine riusci’ a
pronunciare queste parole: “Ma, Jonathan, sono tua madre!”

Se pensate che tutto cio’ sia buffo, come mai anche voi non siete capaci di riconoscere il Messia?

IL BUDDHA KAMAKURA

Il Buddha Kamakura stava dentro un tempio, finche’ un giorno una violenta tempesta fece crollare
l’edificio. Allora per molti anni l’enorme statua resto’ esposta al sole e alla pioggia, al vento e
alle intemperie. Quando un sacerdote diede il via a una raccolta di fondi per ricostruire il
tempio, la statua gli apparve in sogno e gli disse: “Quel tempio era una prigione, non una casa.
Lasciami in balia degli elementi: quello e’ il mio posto”.

MANDA IL TUO CUORE SULLE MONTAGNE

Un vecchio pellegrino percorreva nel cuore dell’inverno il cammino che porta alle montagne
dell’Himalaya, quando comincio’ a piovere. Il custode della locanda gli disse: “Come farai, buon
uomo, ad arrivare fin lassu’ con questo tempaccio?” Il vecchio rispose allegramente: “Il mio cuore
e’ gia’ arrivato, seguirlo e’ facile per l’altra parte di me”.

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *