Armonizzare l’io con il sé

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Armonizzare l’io con il sé

Nel percorso evolutivo il primo aiuto è costituito dagli insegnamenti, perché il primo problema da
risolvere è sempre quello della conoscenza. La via per il successo è quella illuminata dalla
conoscenza, quel sapere supremo che ci riconduce alla nostra natura spirituale e ci svela gli
aspetti più sottili della realtà, i fenomeni più arcani e delicati della coscienza.

Per Grazia divina abbiamo a disposizione gli strumenti per modificare l’immagine che ci siamo fatta
di noi nel corso di anni, di decenni, di vite passate. Ciascuno di noi è un mondo, con le sue
memorie, le sue qualità, le sue bellezze, ma anche con le sue tragedie, i suoi orrori, ma con il
potere di trasformare le immagini negative in positive. Non rimanete prigionieri del passato, non
fatevi riagganciare da quelle immagini di voi che sono esito di vecchi errori commessi. La vita è
rinnovamento continuo, è continua crescita. Contemplate la vostra immagine presente e miglioratela
attimo dopo attimo, forgiatela con l’arte della conoscenza, attraverso gli insegnamenti dei testi
sacri, del Maestro e delle persone sagge. La soluzione è sempre nel presente, perché passato e
futuro non sono che mere astrazioni. Guardate al presente, nel presente ricercate le cause dei
vostri successi e mettetevi al riparo da ciò che produce il fallimento, la tragedia.

E’ fondamentale aver ben chiaro quali sono le attività che ci pongono in salvo, che ci fanno
sperimentare il successo vero, non quello effimero, non quello che si trasforma in trappola mortale.
Tale chiarezza di visione garantisce anche il mantenimento e l’espansione del successo, sia per i
singoli che per i gruppi o le istituzioni.
Fare un viaggio nelle profondità della psiche, come ben spiegano Patanjali e la BhagavadGita,
implica che il soggetto si assuma la responsabilità della destrutturazione dei propri
condizionamenti. Dobbiamo scegliere le impressioni con le quali nutriamo la mente, dobbiamo
acquisire ed interiorizzare una serie di concetti relativi al Reale, dobbiamo adottare un retto
comportamento coerente alla conoscenza teorica e dirigere pensieri e desideri verso l’alto, oltre la
sfera egoica.

Tutte queste precauzioni, migliorando la consapevolezza della persona, avranno come conseguenza
anche un atteggiamento intelligente e costruttivo nei confronti dei vari ostacoli che si
presenteranno sul cammino: l’individuo saprà cogliere l’opportunità che ogni situazione difficile
rappresenta per superare i propri limiti ed i propri condizionamenti.

Occorre un cambio di paradigma nella coscienza: l’immagine dell’io deve pian piano armonizzarsi con
quella del sé, attraverso una migliore realizzazione della realtà, una nuova e più matura presa di
coscienza e assunzione di responsabilità. Più la consapevolezza del sé diventa forte, più questo
cambio di paradigma diventa stabile e permanente. Abhyasa (pratica spirituale costante) e vairagya
(distacco emotivo dal fenomenico) sono strumenti fondamentali per effettuare l’opera di
trasformazione e ricostruzione interiore. Essi hanno una risonanza profonda nella coscienza e
permettono un processo di evoluzione che nel tempo diventa sempre più consapevole e sempre più
spontaneo.

Ad ogni passo occorre stare all’erta, perché anche un piccolo errore o una minima distrazione, se
non risolti o curati in tempo, possono aggravarsi e compromettere la nostra crescita e realizzazione
spirituale. Il successo di oggi non garantisce il successo di domani: lo favorisce ma non lo
garantisce. Ogni giorno dobbiamo cominciare da capo, con ancora più entusiasmo di ieri, a lavorare
sul nostro carattere, migliorando e perfezionando le qualità che già abbiamo e sviluppando le nostre
facoltà carenti. Non partiremo ogni volta da zero: ogni giorno ritroveremo il capitale messo da
parte il giorno precedente, un capitale che però va custodito, incrementato, rinnovato. Ogni giorno,
prima dell’alba, i brahmani cantano inni e celebrano il sacrificio al deva del sole; questo
sacrificio rinnova nell’universo il sorgere della luce. I testi vedici spiegano che tutto quel che
di positivo avviene, è possibile in forza del sacrificio, attraverso il quale l’uomo si ricollega al
Divino. Se vogliamo che tutti i giorni sorga nuovamente il sole della nostra coscienza, tutti i
giorni dobbiamo rinnovare e portare avanti il nostro impegno nel dharma, nel bene, verso le vette
luminose dello Spirito. Se abbiamo questa consapevolezza e visione del mondo sperimenteremo il
successo, quello vero, e saremo anche in grado di mantenerlo nel tempo, senza il rischio di cadere
vittime di euforie, di eccitazioni egoiche o di altri pericolosi trabocchetti della mente
condizionata.

di Marco Ferrini – Matsyavatara das

www.marcoferrini.net

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