Armonizzazione Energetica e Fisica Quantistica 3f
(l’osservazione di tre fenomeni descritti dalla fisica
nel trattamento individuale con il Metodo OPH®1)
di Shivani Viviana Tonelli
– Terza parte e fine –
P. viene accompagnata a rivivere la situazione traumatica che ha originato nella sua vita un certo tipo di reazione automatica che le impedisce di fluire con ciò che c’è momento per momento, in qualche modo precludendole la realtà. Nel colloquio iniziale portiamo l’attenzione sui comportamenti automatici e ripetitivi che lei riconosce come dolorosi e penalizzanti: non è necessario essere in contatto con ciò che li ha provocati, anche e proprio perché a volte, quando si tratta di traumi, la memoria conscia non aiuta. Ci inoltriamo quindi in uno spazio di regressione dove ci verranno dati degli strumenti
importantissimi per riconoscere, sciogliere, liberare l’energia imprigionata e compressa a causa dello shock. È importante considerare che ogni persona ha, come si è già detto, la sua modalità percettiva preferenziale a seconda di che livello della realtà sta percependo, modalità che la PNL classifica fondamentalmente in cinestesica, visiva, auditiva. Nel livello della percezione profonda (quale si va a contattare durante la regressione) P. è principalmente auditiva, ma anche cinestesica, che è la sua modalità dominante.
Lo colgo da come inizia ad entrare in contatto con la situazione, dalle parole che usa per descriverla: ripete delle frasi che qualcuno dice, racconta che sente la voce di un ragazzino. Ad un certo punto dice che la gola le si chiude e sta soffocando e non riesce più a parlare, non dice una parola, ha la bocca secca e terribilmente amara. Un senso di disgusto e delusione si è appena impadronito anche di me. La scena è abbastanza formata, ma sento che si può andare ancora più in profondità ricordando qualche altro dettaglio. Davanti ai miei occhi si fa sempre più chiara un’immagine in cui tutto si svolge in un bagno, con una doccia aperta. Le chiedo se c’è qualche altro particolare che riesce a contattare e poco dopo dice di sentire il rumore dell’acqua da cui deduce di essere in bagno. E proprio in quel momento c’è un rilascio di energia, come se il rivivere totalmente il momento, permettendosi di entrarci completamente, avesse sbloccato qualcosa. A quel punto della sessione vengono poi ricordate alla persona, che viene ricondotta al presente, alcune ‘chiavi’ utili a riconoscere e lasciare andare lo stato offuscato di ipnosi che si crea, quando viviamo come se fossimo in shock. Ma quello che non finisce di meravigliarmi, è che in quell’istante io vivevo
sorprendentemente quello che P. viveva, nella precisione dei dettagli della situazione ricordata, nell’intensità emozionale del momento in cui si era originato il trauma.
La tecnica che più rispecchia questa qualità ‘telepatica’ delle particelle subatomiche (che, come ricorda la meccanica quantistica, non sono da considerare oggetti, ma masse/onde di energia che creano aggregati più o meno densi di materia), sia che esse siano o no contenute in un corpo umano, è poi la ‘guarigione a distanza’. Presente probabilmente in altre tradizioni e tecniche energetiche, prima fra tutte il Reiki, il trattamento a distanza fa parte del percorso formativo dell’operatore di A.E. In questo caso è proprio la comune nozione di spazio ad essere evidentemente violata: infatti, attraverso un processo di rilassamento profondo e autoipnotico, ci si mette nella condizione di contattare la persona (che in
quell’occasione non sarà in presenza) conoscendone semplicemente l’età, il sesso, il nome e il luogo in cui si trova nel momento della sessione, nonché concordando con essa un’ora di inizio, in modo da essere più disponibili a ‘sintonizzarsi’.
Si lascia quindi che l’energia segua l’intento di raggiungere quella persona, di entrare in contatto proprio con quel sistema energetico. E nonostante la spiegazione logico-razionale di quello che accade sia potenzialmente ancora piena di lacune e di imprecisioni, tanto che la descrizione di tale tecnica lascia di primo acchito molte persone nel dubbio o nell’incapacità di comprendere razionalmente il come e il perché (me compresa, quando per la prima volta ne sentii parlare!), chi si è sottoposto o si è servito di tale metodo è concorde nel verificare l’esattezza sorprendente di questo tipo di funzionamento. L’esperienza sia personale che collettiva conferma che funziona, che davvero qualcosa accade, probabilmente proprio in virtù di quella famosa ‘azione fantasma a distanza’ già ipotizzata da Einstein, secondo la quale è possibile il contatto fra due particelle ‘sorelle’ al di là dei limiti di spazio e tempo!
C. accusa una forma di tonsillite che la costringe a letto per qualche giorno, con febbre e spossatezza. Decide di non prendere medicinali che abbassino la febbre o blocchino il processo di infiammazione inibendo il sintomo, mentre assume preparati fitoterapici a base di rosa canina, propoli, salice e echinacea. Dopo qualche giorno l’infiammazione è in parte regredita ma le rimane un po’ di febbre, stanchezza e un senso di calo dell’umore nel riconoscerla. Decide dunque di richiedere un trattamento a distanza. Connettendomi con il suo campo energetico noto che vi è una sorta di irrequietezza diffusa e di tensione generale che tengono il secondo corpo (collegato all’energia vitale) in costante allarme con conseguente perdita di energia verso l’esterno, come se ci fosse un livello di intolleranza rispetto alla situazione reale (la malattia) che le impedisse il rilassamento.
Dando spazio a questo che mi arriva, mi accorgo che una morbidezza e ricettività maggiori accadono, dandomi la possibilità di scaricare calore e infiammazione a livello astrale da tutto il corpo. A quel punto, all’interno di un lavoro più articolato, visualizzando una tonsilla più infiammata dell’altra, mando l’intento e l’informazione con la qualità del ‘rinfrescante’ e ‘decongestionante’ indirizzandola specificatamente a quella parte del corpo fisico di C. Nel feed-back telefonico che segue dopo qualche ora, fra gli altri consigli e condivisioni, C. mi dice di sentirsi più lucida, meno affaticata e stranita, come se la febbre fosse sparita; inoltre dirà che ora anche la parte sinistra della gola si sta sgonfiando. Ma, soprattutto, condivide di essersi resa conto durante la sessione che, se voleva permettere al corpo di guarire, doveva mettere in conto di tralasciare per il momento l’esame universitario che aveva in programma di lì a una settimana, realizzando che nel momento stesso della comprensione qualcosa in lei si era rilassato accelerando notevolmente il processo di guarigione.
È evidente come avvenga fra i due sistemi una comunicazione profonda spesso assai precisa, anche se bisogna considerare che qui come altrove, ad esempio, ho riportato soltanto gli elementi che in qualche modo coincidevano in maniera sorprendente, tralasciando tutta una serie di particolari che arricchiscono di sfumature il quadro della sessione, nonché i consigli pratici e le considerazioni che vengono di solito condivise con il ricevente. D’altra parte, per quanto riguarda la mia personale esperienza, riscontri del genere sono tutt’altro che occasionali: sono anzi talmente frequenti e così tanto al di là della scelta e della volontà razionale da darmi davvero l’occasione di constatare che l’energia funziona così!
Inoltre, è facile comprendere come anche il criterio di tempo può venire trasceso in questo tipo di interazione: la percezione avviene in maniera immediata, contemporanea, nonostante, ad esempio nel caso sopra descritto, io mi trovassi in toscana e C. sul lago, nei pressi di Varese. Non solo, ma si è anche notato che, se nell’effettuare il trattamento si modifica l’orario pattuito con il ricevente e lo si tiene presente solo a livello di intento, non solo l’efficacia e l’intensità non risultano modificate, ma addirittura la trasmissione viene percepita non nel tempo ‘reale’ dell’esecuzione, ma in quello trasmesso dall’intento energetico…
Ricevo un ciclo di sessioni a distanza. Durante i sette giorni di cui si compone il trattamento sento e ricevo molto lavoro a livello del plesso solare e del terzo chakra nei suoi diversi aspetti, spesso collegato ad una strana sensazione mista di affaticamento e di ‘mancanza’ agli occhi, in particolare all’occhio sinistro. Ad un certo punto, mi arriva un’improvvisa comprensione riguardo a questo collegamento e al valore che ha per me nel mio campo energetico e nella mia esperienza come individuo, e sento che qualcosa di più profondamente radicato può staccarsi dal terzo corpo interno, dove lo sento situato. In quel momento, tutta presa dall’attenzione a quello che percepivo, restavo immobile con il corpo fisico quasi inerte. All’improvviso ricordo che sentii come un ordine, un messaggio chiaro e urgente, e immediatamente la mia bocca si spalancò, come reagendo ad un impulso. Sentii molta compressione liberarsi attraverso la bocca aperta. Nella condivisione che seguì, l’operatore mi disse di aver percepito quel ‘malloppo’ energetico che si staccava e che sentì proprio la necessità di ‘eruttarlo’, come se la liberazione avvenisse spontaneamente per quella via.
– Il fenomeno della risonanza e il lavoro energetico sui condizionamenti –
Quello della risonanza è, in realtà, un fenomeno visibile anche a livello macroscopico e quindi spiegato già dalla fisica classica, che la definisce come “l’oscillazione di un sistema alla sua naturale frequenza di vibrazione, provocata da uno stimolo esterno con la frequenza adeguata”.30
Per sistema si intende, ad esempio, la corda di una chitarra che si mette a vibrare spontaneamente in presenza di un suono che ne riproduca la frequenza, ma pure “sistemi meccanici (ed è proprio questo il motivo per cui […] una nota pura emessa da un cantante di talento può far scoppiare un bicchiere di cristallo!), come anche circuiti elettrici (radio e televisione)31, atomi e molecole”32.
La fisica quantistica applica poi questo concetto anche alle particelle subatomiche. Se è vero che “ogni oggetto che abbia una forma e una dimensione ha una propria frequenza di risonanza”33, nel contesto quantico bisogna ricordare che “la risonanza è una particella (o un’onda), ma non un oggetto; ed è molto meglio descriverla come un evento, un fatto o un avvenimento.”34
Nel 1925 De Broglie scopre quelle che chiama onde pilota, descrivendo la situazione di una particella/onda (dove entrambe sono due diverse manifestazioni della stessa cosa, una con una massa e l’altra senza) che entri in risonanza con se stessa: è il caso, ad esempio, di un elettrone qualsiasi che, grazie a questa risonanza, può orbitare all’infinito attorno al suo nucleo senza consumare energia…senza sforzo!
Ma poiché “la vita non è una cosa, né lo stato di una cosa, ma un continuo movimento o mutamento”, come ricorda Capra nel suo saggio citando il mistico buddhista Radhakrishnan, gli atomi, e a livello microscopico le particelle subatomiche, possono raggiungere degli stati eccitati chiamati in quest’ultimo caso risonanze, stati nei quali alcuni dei quark di cui si compongono sono portati a livelli energetici superiori: in quel caso essi decadono velocemente, liberando energia elettromagnetica.
Tornando al livello macroscopico, ci si accorge che accade esattamente lo stesso: un esempio di risonanza in cui questo è evidente è quello descritto da Marchesi nel capitolo che dedica all’argomento, in cui immagina un’onda che si genera all’estremità di un corpo e si propaga lungo il corpo stesso, fino ad invertire la direzione e ritornare indietro. In quel caso, se tornando indietro l’onda si trova in fase, e quindi in risonanza, con l’onda che incalza, si somma ad essa. Continuando a sommarsi, onda dopo onda, può arrivare a livelli d’intensità tali da far letteralmente esplodere l’oggetto, di nuovo liberando energia.
Lavorando con l’energia, i tre strumenti principali che vengono usati, come d’altronde ci insegnano le più antiche tradizioni sciamaniche, sono il movimento, il respiro e il suono. C’è una sessione in particolare nel metodo che pratico in cui si usa il suono ‘risonante’ con la vibrazione energetica alla quale è collegato il blocco, proprio al fine di far vibrare e in seguito ‘esplodere’ il blocco stesso.
Il pensiero è energia. Noi siamo anche ciò che pensiamo, dove “anche il solo pensare costituisce e implica dei cambiamenti”35 nel campo energetico allargato in cui siamo immersi. A maggior ragione, i nostri pensieri ricorrenti hanno una forte influenza sul nostro corpo energetico proprio perché a lungo andare nuova energia si va ad aggiungere alla precedente vibrando sulla stessa ‘onda’, fino a creare delle strutture di materia più ‘densa’: sono quelle che si chiamano forme pensiero.
La maggior parte delle forme pensiero sono idee che noi abbiamo creato, alle quali abbiamo creduto e con le quali ci siamo
identificati particolarmente in alcuni momenti della nostra vita, tanto da perderle di vista come tali: in quei casi, entrando a far parte dell’inconscio, queste forme pensiero ci condizionano nella nostra forma di essere e di vivere, tanto che possiamo ritrovarci ad agire in un dato modo che ha senso solo supponendo la verità per noi di uno di questi condizionamenti, laddove non importa quanto la mente razionale li consideri stupidi, irreali o inesistenti. Inoltre, le loro implicazioni si estendono al mondo esterno36 nonché agli altri corpi:
Maggiore è l’energia di cui viene caricata la forma pensiero, sia consciamente, sia inconsciamente, maggiori sono le probabiità che il fatto temuto si verifichi [nella realtà esterna].
Una forma pensiero […] è certamente un pensiero, ma di tipo molto particolare: trae forza dalla ripetizione con cui viene emesso, e trasmette, a sua volta, la sua personale informazione al chakra corrispondente, che farà sì che il messaggio si ripercuota sull’organo da esso dipendente.
.
Secondo la mappa indiana, nonché le comprensioni e le sperimentazioni metafisiche avvenute attorno alla Osho School of
36 È indicativo che Zamperini, studioso e ricercatore con base scientifico-tecnica nel campo dell’ignoto, le definisca, nel suo libro Energie sottili, “circuiti di risonanza della realtà”!
Mysticism37, i condizionamenti si fissano a livello del quinto chakra, quello della gola, attorno alla quale creano come degli anelli. Ma, ovviamente, possono avere a che fare con i più diversi aspetti della vita, ragione per cui per ogni ‘anello’ vi sarà anche un chakra corrispondente sul quale il blocco si ripercuote.
Ricordo che, la prima volta che sperimentai su di me questo tipo di sessione, accadde nel mio sistema con una evidenza mai più riscontrata qualcosa di molto simile a quello che la fisica spiega essere la risonanza: lavoravo su un condizionamento che sentivo correlato al mio secondo chakra e che si può riassumere nella frase ‘mio padre non mi ama se non sono come lui mi vuole’. La persona dalla quale ricevevo il trattamento ha iniziato piano piano ad emettere un suono che, lo percepivo chiaramente, poco a poco si sintonizzava proprio con quella formazione energetica che sentivo avere profonde radici nella mia pancia (seppur una maggiore estensione) e che aveva intimamente a che fare con quella frase. Precedentemente, la mia mente razionale si era anche un po’ ritratta con un sorriso davanti alla possibilità di formulare quelle parole, poiché in realtà c’è in me la comprensione che, anche se non sono sotto vari aspetti come lui mi vuole, mio padre mi ama. Eppure, quando infine avevo trovato la determinazione per pronunciarle, poiché comunque sul momento non me ne venivano altre, mi avevano restituito una certa forza. Ora, mano a mano che il suono penetrava le mie orecchie e tutto il mio campo energetico, ed aumentava con un’intensità e un’espansione impressionanti, come se davvero stesse cavalcando un’onda, provai di pari passo un acuirsi così intenso dell’oppressione e del dolore creato da quell’idea che stava vibrando da rimanerne meravigliata nel momento stesso in cui ciò accadeva. E poi, ad un certo punto, ricordo come un’evaporazione, un culmine senza seguito, in cui anche il suono si è interrotto all’improvviso, lasciandomi soltanto un senso di leggerezza
e liberazione: le particelle che formano quello strato meno denso di materia che sono le convinzioni e le loro radici nei corpi sottili erano forse entrate in risonanza con la vibrazione del suono emesso, che le aveva sollecitate a tal punto da fare infine esplodere il sistema in cui si erano organizzate?
Dopo vari incontri A. si accorge che quello che le impedisce di aprirsi veramente all’energia e di ricevere tutta l’abbondanza che riconosce le si sta presentando come possibilità, sono alcune ‘idee fisse’, come lei le chiama. Condividiamo un po’ riguardo al ruolo e al funzionamento dei condizionamenti nella vita e dopodiché le chiedo di formulare con chiarezza alcune di queste ‘idee’, parlandole della possibilità di lavorarci direttamente con l’Armonizzazione Energetica. Quello che notai quando A. tornò la volta successiva con due o tre ‘frasi’ su cui lavorare fu che le strutture energetiche collegate ad esse erano molto più vibranti nel suo campo energetico, quasi consapevolizzarle e riconoscerle avesse creato, come uno stimolo ‘esterno’, una certa risonanza nei corrispondenti sistemi di convinzione. Scegliemmo di lavorare proprio su quella che era più in superficie, che vibrava con maggior evidenza. Mi disse che ora vedeva quanta frustrazione c’era dietro la gabbia di quel condizionamento, e fino a che punto le influenzasse la vita e le relazioni con gli altri; provava fastidio perché riconosceva che nel suo sistema quella credenza dolorosa, ‘faccio schifo e mi devo nascondere’, era vera. Lavorammo con i suoni su questa e in seguito su una variazione che divenne più vera per lei: ‘sono brutta e non sono amabile, quindi non mi merito amore’. Anche in quel caso notai l’intensificazione e poi il rilascio improvviso come movimento energetico principale. Inserendo poi la pratica con i suoni nel lavoro più ampio di sessioni complete, il risultato fu un notevole cambiamento nella capacità di A. di ricevere cura e amore durante i trattamenti, nonché di darne a se stessa nella quotidianità; inoltre, stimolata a portare l’attenzione e condividere la situazione riguardo a
quelle fastidiose idee fisse rispose: “Sicuramente ritorneranno perché mi hanno accompagnato per troppo tempo, ma per il momento sono molto meno forti e presenti, molto meno vere, e ogni tanto fra me ne rido”!
Per concludere
È stato per me un viaggio molto affascinante, come avventurarsi in un territorio nuovo e in parte sconosciuto, come provare a sovrapporre due fogli bucherellati in strani e accattivanti disegni per veder in quali punti essi potessero coincidere. Gli spunti e gli stimoli interessanti da cui partire e da ampliare avrebbero potuto essere diversi e molto maggiori!
Per il momento sento di avere dato voce ad alcune riflessioni che erano sorte durante le letture e le esperienze, probabilmente alcune delle quali valide e altre meno. Sicuramente, la sensazione dominante durante la stesura, nonostante i momenti di dubbio, confusione o scoramento, è stata quella dei ponti luminosi che collegano diversi piani del reale, diverse mappe, diverse persone, diverse piante, esseri, animali, oggetti… e tutte queste realtà fra loro e alle altre… in una rete infinita e mutevole di connessioni. Per questo mi piace concludere, semplicemente, con questa citazione:
[…]Tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce una famiglia. Non è stato l’uomo a tessere la tela della vita, egli ne è soltanto un filo. Qualunque cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso.Sealth, Native Americans
poiché:
In verità, ogni corpo è l’universo. Mahanirvana tantra
BIBLIOGRAFIA
o Jhon Gribbin, Q come quanto. Dizionario Enciclopedico Illustrato di Fisica Quantistica, Macro Ed., 2005.
o Fritjof Capra, Il Tao della Fisica, Adelphi, 1975.
o Fabio Marchesi, La fisica dell’Anima, Ed. Tecniche Nuove, 2005, seconda edizione; La luce che cura, Macro Ed., 2006.
o Roberto Zamperini, Energie sottili, Macro Ed., 1998 (in
consultazione anche Anatomia sottile e Fisiologia sottile dello stesso autore).
o Giuliana Conforto, Universo Organico, Noesis, 2003.
o Barbara Ann Brennan, Mani di luce, Longanesi &C, 1989.
o Ann Meurois-Givaudan, Antiche terapie essene e lettura dell’aura, Amrita, 1998.
o Wadud&Waduda, L’alchimia della trasformazione, Urra Ed., 1995.
o Jasmuheen, Nutrirsi di luce. Come rigenerarsi in 21 giorni. Alimentazione pranica e immortalità fisica, Ed. Mediterranee, 1998.
o Daniel Odier, Tantra, Neri Pozza Ed., 1997, seconda edizione.
o AA.VV., What the bleep do we know? (video)
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