Aromaterapia – di L. Mondo e S. Del Principe

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L’AROMATERAPIA

di Luigi Mondo e Stefania Del Principe

Per Aromaterapia s’intende un metodo di cura naturale che utilizza appunto
gli aromi estratti dalle piante: gli Oli Essenziali (o Essenze). Il termine
Aromaterapia deriva dal francese Aromatherapie; nome che fu attribuito a
questo tipo di medicina naturale dal dottor R. M. Gattefossé (maestro della
scuola di Lione).

COSA SONO GLI OLI ESSENZIALI

Il termine oli può trarre in inganno in quanto tendiamo ad associarlo agli
oli che comunemente conosciamo ed usiamo (l’olio d’oliva ad esempio). In
realtà gli Oli Essenziali non sono, come si può pensare, untuosi o grassi,
anzi, sono molto volatili, cioè tendono a passare facilmente allo stato
gassoso ed il caratteristico forte aroma che emanano ne è la prova più
evidente.

Il grado di volatilità varia da Olio a Olio. Considerandoli essenze ci
avviciniamo un po’ di più alla realtà, in quanto sono effettivamente essenze
estratte da parti specifiche di piante (radici, corteccia, foglie, fiori,
frutti). L’estrazione avviene perlopiù con il metodo della distillazione in
corrente di vapore con appositi distillatori o alambicchi. Gli Oli
Essenziali sono molto preziosi e la natura ce ne dispensa a gocce, talvolta
pochissime gocce, per una grande quantità di materiale. Un caso su tutti
quello della Rosa: per ottenere un solo litro d’Olio Essenziale occorrono
ben due tonnellate di petali!

Questo ne giustifica in alcuni casi l’elevato costo. A tale riguardo va
aggiunto che, essendo comunque essenze altamente concentrate, se ne usano
poche gocce per volta e di norma vengono venduti in flaconcini da 10ml, ad
un prezzo accessibile. In genere gli Oli sono incolori, tuttavia ve ne sono
alcuni che presentano colorazioni più o meno marcate, dovute essenzialmente
alle parti utilizzate. Anche la consistenza può variare da pianta a pianta.
Sono chimicamente costituiti da numerose sostanze che, principalmente, si
suddividono in: Idrocarburi, Terpeni, derivati del Benzene.

PER COSA SI USANO
Gli oli essenziali si prestano a numerosi usi: per la salute (uso
terapeutico), per la bellezza, la profumazione e disinfezione degli
ambienti. Sono ormai noti e dimostrati i notevoli effetti terapeutici degli
oli essenziali. Dotati di buon potere antisettico, molti sono dei veri e
propri antibiotici naturali con peculiarità selettive che, a differenza
degli antibiotici di sintesi, non presentano gli stessi effetti collaterali,
quali ad esempio la formazione di ceppi resistenti o la distruzione di germi
e batteri non patogeni, spesso utili all’organismo.

Tra le moltissime proprietà, variabili da olio a olio, troviamo quelle
antinfiammatorie, antifungine, antibatteriche, antivirali, antifebbrili,
fluidificanti, espettoranti, depurative, disintossicanti, ipoglicemiche,
ipotensive, stimolanti, toniche, antidepressive, calmanti, antidolorifiche,
decalcificanti (sciolgono i calcoli), remineralizzanti, diuretiche,
cicatrizzanti, lenitive e molte altre ancora.

Esiste praticamente un olio essenziale per ogni necessità. Nella metà degli
anni cinquanta, numerosi ricercatori (Valnet, Belaiche, Lapraz, ecc.)
accomunati dalla passione per la medicina naturale, studiarono il potere
battericida di ben 175 essenze aromatiche. Da qui elaborarono un “indice
aromatico” avvalendosi di un metodo di laboratorio denominato aromatogramma.
L’aromatogramma serve per determinare il potere battericida degli Oli
Essenziali: in alcuni terreni di coltura di germi patogeni, vengono posti
dei dischetti imbevuti con alcune gocce di essenza. Dopo circa 36 ore sarà
possibile misurare la resistenza del ceppo batterico al potere germicida
dell’Olio Essenziale testato.

Difatti attorno ai dischetti si svilupperanno degli aloni più o meno estesi.
L’estensione dell’alone dimostra il potere germicida dell’Olio Essenziale:
più l’alone risulterà esteso, più l’essenza sarà dotata di attività
antimicrobica. L’indice aromatico (o indice origano) indica il rapporto tra
un olio essenziale con elevato potere battericida ed il diametro in
millimetri di un alone di inibizione, conseguito con un aromatogramma. In
questo caso è stato adottato come riferimento l’origano di Spagna che è
l’essenza con più alto potere battericida.

Il valore teorico massimo assegnato è uguale ad 1 (l’origano ha un indice
aromatico di 0,873). L’attività antimicrobica dell’olio essenziale può
dipendere anche dalla specie botanica cui proviene, dalla composizione
chimica e dal metodo con cui viene estratto. La composizione chimica può
variare sia dal luogo di provenienza che da pianta a pianta (l’essenza di
menta piperita, ad esempio, può contenere, a seconda dei casi, in prevalenza
mentolo o mentone).

L’estrazione è considerata ancora più importante: infatti, l’essenza
estratta con solventi, potrebbe risultare dannosa e tossica a causa di
eventuali residui. È vietato estrarre con solventi le essenze destinate ad
uso aromaterapeutico, ciononostante in commercio si trovano gli oli
essenziali sia estratti con tale metodo che quelli più o meno adulterati. Le
ricerche scientifiche hanno così dimostrato che gli oli essenziali possono
avere un elevato potere battericida e che, come già accennato, in molti casi
possono sostituire efficacemente gli antibiotici di sintesi.

COME SI UTILIZZANO
Questi preziosi alleati, molto più duttili, facili da usare ed efficaci
delle erbe usate in fitoterapia sotto forma di infusi o decotti, sono veri e
propri concentrati di benessere. Si usano a piccole dosi. Data l’alta
concentrazione di principi attivi, bastano poche gocce e, salvo diverse
indicazioni, non si utilizzano puri. Gli usi sono molteplici sia per via
esterna che per via interna.

Tra quelli in via esterna ricordiamo: bagni per piedi e mani, semicupi,
bagni completi e idromassaggi, impacchi e compresse, frizioni, massaggi,
docce, spugnature, come tonici e purificanti della pelle per aromatizzare o
disinfettare gli ambienti… Tra gli usi in via interna ricordiamo: aerosol,
fumigazioni, inalazioni, gargarismi, enteroclismi, irrigazioni… Quando
devono essere ingeriti, vanno sempre diluiti o in una zolletta di zucchero o
ancora meglio, in un cucchiaino di miele. Per un uso corretto a seconda dei
casi, vedere le voci specifiche.

COME SCEGLIERLI ED ACQUISTARLI
L’unico modo per trarre il massimo beneficio dagli oli che intendiamo usare
e quindi acquistare è quello di affidarsi ad oli essenziali di qualità. Di
quali parametri dobbiamo tener conto prima di procedere ad un acquisto?

Le istanze che fanno di un olio essenziale un buon olio sono diverse:
innanzitutto la varietà botanica, poi il luogo di provenienza e
coltivazione, il periodo ed il momento di raccolta, l’uso o meno, in fase di
coltivazione, di pesticidi chimici ed infine, molto importante, la
distillazione od estrazione. Poiché, come già accennato, sono sovente
necessari svariati chili di pianta fresca per poter ottenere in
distillazione poche gocce di essenza, può accadere che qualche produttore
senza scrupoli decida di “allungare” le essenze con sostanze sintetiche meno
costose od usare metodi d’estrazione più sbrigativi o che forniscano più
materia prima a scapito della qualità e della purezza.

Va da sé che, specialmente nel caso di un uso interno dell’olio essenziale,
si può rischiare di ottenere più danni che benefici. Se vi è possibile
rivolgetevi ad un negoziante di fiducia e chiedete che vi garantisca la
qualità e la purezza dell’olio essenziale. Assicuratevi che vi sia
chiaramente indicato “adatto per uso interno”, che l’olio essenziale
provenga da piante di coltivazione organica, biodinamica o biologica, esente
da residui chimici o cere lucidanti nel caso di essenze estratte dalle
scorze di frutti e, nel caso di piante spontanee, che siano cresciute e
colte lontano dai centri urbani o fonti d’inquinamento. Un buon olio
essenziale raramente ha un prezzo molto basso.

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