Ascoltare la musica vi fa venire la pelle d’oca? Probabilmente il vostro cervello e’ speciale

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Ascoltare la musica vi fa venire la pelle d’oca? Probabilmente il vostro cervello e’ speciale

Lo dimostra uno studio condotto presso l’Università da Harvard, da cui è emerso che le strutture
cerebrali di chi sperimenta i brividi ascoltando la musica presentano caratteristiche particolari

di Andrea Federica de Cesco

18 gennaio 2018

Se ascoltare la musica vi fa venire la pelle d’oca è probabile che il vostro cervello presenti
caratteristiche fuori dalla norma. È quanto emerge da una ricerca pubblicata sulla rivista Social
Cognitive and Affective Neuroscience di Oxford Academic Press e condotta da Matthew Sachs,
dottorando della University of Southern California, in collaborazione con altri ricercatori
dell’Università di Harvard e della Wesleyan University, in Connecticut.

Il campione esaminato

Lo studio, realizzato ad Harvard, ha coinvolto un campione di venti studenti (selezionati fra oltre
200 candidati): una metà aveva sperimentato i brividi per effetto della musica, l’altra metà no. In
primo luogo i ragazzi hanno effettuato dei test mirati ad analizzarne le reazioni fisiologiche in
risposta alle loro canzoni preferite. In questo maniera i ricercatori hanno avuto modo di osservare
che solo la metà dei partecipanti aveva avuto la pelle d’oca, nonostante fossero tutti amanti della
musica.

Le strutture cerebrali

I volontari sono quindi stati sottoposti a delle scansioni cerebrali. È così emerso che gli
individui a cui la musica fa venire la pelle d’oca hanno strutture cerebrali particolari: nello
specifico, questi ultimi presentano in genere un numero maggiore di connessioni neurali tra la
corteccia uditiva e le aree che elaborano le emozioni. Ciò significa che nel loro caso la corteccia
uditiva e le aree adibite alle emozioni comunicano meglio.

I ricordi legati alle canzoni

D’altro canto, il campione su cui è stata condotta la ricerca è molto ristretto e Sachs stesso ha
ammesso che il fenomeno in questione è piuttosto difficile da studiare – anche perché spesso le
persone hanno i brividi solo dinanzi a canzoni legate a ricordi determinati. Lo studioso sta
svolgendo ulteriori indagini con l’obiettivo di scoprire gli specifici processi neurologici che
fanno venire la pelle d’oca quando si ascolta la musica.

L’effetto della musica sulla depressione

Il dottorando spera inoltre che i suoi studi possano servire a curare malattie mentali come la
depressione. Questa patologia, ha spiegato Sachs a Quartz, «impedisce di provare piacere per le cose
quotidiane. Si potrebbe utilizzare la musica per esplorare le emozioni con un terapeuta».

da corriere.it

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