Ascoltare musica è come fare sesso

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Ascoltare musica è come fare sesso

LA MUSICA ATTIVA LE REGIONI DELLA RICOMPENSA

L’ascolto di un brano musicale piacevole attiva le regioni del cervello associate con la ricompensa:
le stesse che si attivano quando mangiamo qualcosa che ci piace o si fa del sesso

LM&SDP – lastampa.it

16/04/2013

Ci sono delle azioni che hanno un impatto diverso sul cervello. In particolare, quando facciamo
qualcosa che ci piace come, per esempio, assaporare un cibo o fare del sesso, si attivano alcune
aree collegate al senso di ricompensa o piacere.

Ecco perché, spesso, quando ci sentiamo giù o proviamo il bisogno di regalarci una qualche
sensazione di piacere tendiamo a stimolare la produzione di certe sostanze chimiche da parte del
cervello. Nella maggioranza dei casi non ne siamo consapevoli: ci buttiamo sulla fetta di torta o il
cioccolatino perché, dopo, ci sentiamo meglio – almeno fintanto che non emerge il senso di colpa.
Allo stesso modo, ci sentiamo bene quando stimoliamo questi processi con attività piacevoli come il
sesso.

Capita però che magari non si possa o non si abbiano a disposizione certi “strumenti” di piacere
come il cibo anelato o qualcuno con cui infilarsi sotto le lenzuola. Allora, in questo caso, ecco
arrivare in soccorso la musica.
Secondo un nuovo studio dei ricercatori della McGill University di Montreal (Canada), e pubblicato
su Science, infatti, la musica è in grado di offrire le stesse piacevoli sensazioni del sesso o del
cibo preferito.

Il dottor Robert Zatorre e colleghi hanno dimostrato per mezzo di scansioni cerebrali con la
risonanza magnetica funzionale che quando si ascolta musica per la prima volta, si attivano diverse
aree del cervello che hanno altrettanto diverse funzioni.

A livello neurale, si sono notate attività maggiori durante l’ascolto della musica di aree come le
regioni mesolimbiche striatali, soprattutto il nucleo accumben. Come si sa, il sistema del piacere è
proprio regolato dal sistema mesolimbico.
Altra attività è stata rilevata nelle regioni associate alla cortecce uditive: le regioni
prefrontali amigdala e ventromediale. Tuttavia, queste due attività non sono state associate alla
ricompensa.

Secondo i ricercatori, quanto scoperto nello studio è affascinante. Il dottor Zatorre ritiene che la
musica sia costituita da una serie di suoni che, di per sé, non hanno alcun valore intrinseco. Però,
quando siano disposti insieme in un certo modo, possono agire come un qualcosa che genera un senso
di ricompensa. In sostanza, la musica potrebbe sostituire il piacere derivante dal mangiare qualcosa
di buono, così come quello scaturente dal fare sesso.
Se poi si riesce a fare tutte e tre le cose insieme…

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