di Osho
– parte seconda e fine
Tratto da:
Osho, “I Misteri occulti dell’Oriente”
Ho sentito dire che un meteorologo aveva l’abitudine di chiedere a un
astrologo, prima di fare
le sue previsioni: “Cosa dici, oggi pioverà?”
Le apparecchiature inventate dall’uomo sembrano infantili: gli uccelli
sanno un mese prima, se
non due, quando cadrà la neve.
Dopo migliaia di esperimenti, si è visto che il giorno in cui gli
uccelli iniziano a migrare è fisso
per ciascuna specie. Ogni anno questa data cambia, perché non può
esistere una data fissa per
la caduta della neve, ciò che è certo è che gli uccelli inizieranno a
migrare esattamente un
mese prima che cada. In che modo lo sanno?
In Giappone esiste un uccello che evacua un luogo, esattamente
ventiquattro ore prima che in
quel punto si verifichi un terremoto. È un comune uccello di città, in
ogni città se ne trovano
molti: ma esattamente ventiquattro ore prima di un terremoto se ne
vanno tutti. Oggigiorno, gli
scienziati non sono in grado di prevedere un terremoto, neppure due
ore prima! Ma in
Giappone, grazie a quell’uccello, la gente viene informata
ventiquattro ore prima. Ma come fa a
saperlo, quell’uccello?
Da dieci anni ormai, gli scienziati affermano qualcosa di nuovo, e
cioè che ogni organismo
possiede un organo di senso interiore, grazie al quale sente il mondo
esterno. Forse anche
l’uomo lo possiede, ma è andato perduto a causa del suo dipendere
dall’intelletto.
L’uomo è il solo essere vivente, nel mondo intero che, attraverso
l’uso dell’intelligenza, ha
perduto molte facoltà che un tempo possedeva. Sebbene abbia
conquistato molte cose, grazie
a quella stessa intelligenza creativa, il prezzo è stato molto alto:
ciò che possedeva è andato
perduto, ciò che non aveva lo ha inventato.
Perfino i microorganismi possiedono un sentire interiore. E oggi le
informazioni scientifiche
raccolte dimostrano che quella fonte interiore esiste: la sua scoperta
ci rende coscienti che
nessun essere vivente, su questa terra, è isolato o separato. Tutto è
unito al cosmo. Se una
cosa qualsiasi accade in un qualsiasi punto del pianeta, le
conseguenze verrebbero percepite là
dove ci troviamo.
Ho accennato a Paracelso. I fisici moderni hanno confermato che,
quando sul Sole si formano
delle macchie, sulla Terra aumentano le malattie, e quando quelle
macchie solari diminuiscono,
anche le malattie sulla Terra diminuiscono: sembra che fino a quando
esisteranno quelle
macchie solari non riusciremo a debellare la malattia! La stessa cosa
è vera per la guerra: tutte
le guerre verificatesi sulla Terra si susseguono a dieci anni di
distanza, le epidemie hanno una
sequenza di undici anni, e anche le rivoluzioni si susseguono ogni
dieci o undici anni… se
riuscite a cogliere l’idea che noi non siamo separati o isolati, bensì
uniti in maniera organica
con l’intero universo, vi sarà facile comprendere l’astrologia; ecco
perché ho messo tanta
enfasi su questi fenomeni.
Qualcuno ha pensato, e persino oggi molti lo pensano, che l’astrologia
sia superstizione,
fede cieca. Questo sembra per lo più vero.
Di fatto, tutto ciò che non implica una spiegazione scientifica ci
sembra fondato solo sulla fede
cieca. Ma in realtà l’astrologia è estremamente scientifica.
Il significato di scienza è ‘indagare sulla relazione esistente tra un
causa e un effetto’.
L’astrologia sostiene che, qualsiasi cosa accada su questa terra, non
è priva di una causa.
D’altro canto, noi possiamo non essere coscienti delle cause.
L’astrologia afferma che la forma del nostro futuro non può essere
isolata dal nostro passato,
ma che anzi esso deve essere legato al passato: ciò che sarai domani,
sarà legato a ciò che sei
oggi; ma anche ciò che sei oggi è legato a ciò che sarai domani!
L’astrologia è un sistema di pensiero estremamente scientifico. Per
questo afferma che il tuo
futuro emergerà dal tuo passato, così come il tuo presente è dato da
ciò che sei stato. Non
solo, afferma inoltre che ciò che sarai domani, è presente, in forma
molto sottile perfino oggi.
Cerchiamo di capire quest’ultima affermazione.
Tre giorni prima di essere assassinato, Abraham Lincoln sognò di
essere stato assassinato e
che il suo corpo giaceva in una sala speciale, nella Casa Bianca, la
descrisse nei dettagli… il
suo sonno fu spezzato da questo sogno, ma lui ne rise. Lo narrò alla
moglie, dicendole che
l’aveva vista in piedi al suo fianco, vicino ad alcune persone, di cui
le fece i nomi.
Per lui era solo uno scherzo, per cui tornò a dormire, e così fece sua
moglie. Tre giorni dopo fu
assassinato. E tre giorni dopo il suo corpo fu messo in quella stanza
da lui vista in sogno, e
intorno al suo feretro stavano le persone che aveva visto.
Se ciò che accadde tre giorni dopo, in un certo senso non era già
accaduto, come poté sognare
ciò che sognò? Come poté vedere tutti quei dettagli? Un simile
bagliore si può verificare solo
se, in qualche modo, tutto ciò è già implicato nel momento presente.
Solo così si possono avere
intuizioni sugli eventi futuri.
Se apriamo la finestra del presente, saremo in grado di vedere che
proprio dietro quella
finestra si trova il futuro. E, secondo l’astrologia, il futuro è
frutto solo della nostra ignoranza:
se vedessimo, il futuro per noi non sarebbe qualcosa che accadrà, è
già presente qui e ora!
Nella vita di Mahavira accadde un episodio sul quale si disputa ancora
molto. Proprio a causa di
questa disputa, un gruppo di suoi discepoli se ne andò, subito dopo:
solo per questo episodio,
cinquecento discepoli lo lasciarono, creando un ordine religioso separato.
Mahavira ripeteva sempre che ciò che accade, in un certo senso è già
accaduto: se cammini, in
un certo senso sei già arrivato a destinazione; se stai invecchiando,
in un certo senso sei già
invecchiato.
Uno dei suoi discepoli più anziani visse lontano da lui, durante un
monsone. Era malato, per cui
chiese a un novizio di preparargli un giaciglio quando si ricordò di
quell’affermazione di
Mahavira e ordinò all’altro discepolo di fermarsi: il novizio stava
srotolando una stuoia che
pertanto rimase aperta a metà.
Dopo il monsone, questo discepolo si precipitò da Mahavira e gli
disse: “Tu hai detto che una
cosa iniziata è già conclusa, ma è bastata una semplice stuoia per
dimostrare che hai torto:
essa è ancora là, aperta a metà, perfino ora!”
Mahavira gli disse che non aveva compreso le sue parole. E questo
discepolo doveva avere una
mente molto infantile, altrimenti non avrebbe sollevato una simile obiezione.
Mahavira gli spiegò: “Tu hai semplicemente interrotto un processo.
Stava accadendo ma tu lo
hai interrotto: la stuoia si stava manifestando nella propria
apertura, di fatto era già aperta; ma
tu hai visto solo il suo aprirsi… quanto a lungo potrai ritardare quel
processo? Torna indietro a
vedere: sono certo che si aprirà”. Quando il discepolo tornò vide che
qualcuno aveva aperto
completamente la stuoia e si era sdraiato, per riposarsi. Quell’uomo
aveva alterato ogni cosa,
distruggendo la tesi del discepolo.
Quando Mahavira affermava che qualsiasi cosa accada è già accaduta,
voleva dire che,
qualsiasi cosa stia accadendo è presente, il suo potenziale è il
futuro. Il bocciolo che sta
fiorendo è già fiorito, e fiorirà. Per cui nel futuro vi sarà il
fiore, ora il bocciolo sta fiorendo, ed è
solo un bocciolo: ma se sta fiorendo, fiorirà! In un certo senso, la
sua fioritura è già accaduta.
Cerchiamo di guardare la situazione da un’altra prospettiva. Sarà un
po’ più complessa in
quanto noi osserviamo sempre dal punto di vista del passato: il
bocciolo sta fiorendo, ma il
nostro pensiero è sempre orientato al passato, è sempre legato al passato.
Noi diciamo che il bocciolo sta fiorendo, che sta diventando un fiore;
diciamo che il bocciolo
diventerà un fiore. Ma potrebbe essere vero il contrario. Ad esempio,
se io ti spingessi da
dietro, ti farei avanzare. Ma potrebbe anche essere possibile che
qualcuno ti tiri per la testa,
puoi essere spinto da entrambi i lati, anche nel secondo caso tu avanzeresti.
L’astrologia riconosce l’incompletezza del punto di vista in base al
quale è il passato a dare
l’impulso che porta il futuro ad accadere in quanto risultato. Se si
osserva un fenomeno nella
sua totalità, si può vedere che il passato fornisce una spinta, ma che
anche il futuro esercita
una spinta, un’attrazione.
Il fatto che il bocciolo diventi un fiore, non è la sola cosa che
accade. Il fiore sta evocando il
germoglio perché fiorisca: esercita una spinta. Il passato è alle
spalle, il futuro è davanti al
bocciolo… nel momento presente c’è un bocciolo, il suo intero passato
lo spinge a diventare un
fiore, e tutto il suo futuro lo chiama affinché diventi un fiore.
Sotto quella duplice pressione, di passato e futuro, il germoglio
fiorirà. Se non esistesse un
futuro, il passato da solo non sarebbe in grado di creare il fiore,
perché è il futuro che deve
fornire lo spazio affinché il bocciolo fiorisca. Se non ci fosse alcun
futuro, non importa quanto il
passato spinga, non servirà a nulla.
Non importa quanto io spinga, se davanti a te hai un muro, non potrò
farti avanzare, perché tu
ti muova occorre che ci sia spazio… solo se io ti spingo e lo spazio
davanti a te ti invita: “Vieni,
sii mio ospite”, solo in questo caso il mio spingerti darà un
risultato. Il passato spinge, il futuro
offre lo spazio. Ecco perché l’astrologia afferma che guardare le cose
solo dal punto di vista del
passato è insufficiente, ed è solo parzialmente scientifico.
Il futuro chiama continuamente, ci attira a sé in continuazione. Noi
non lo sappiamo, ne siamo
inconsapevoli. Questa è la debolezza del nostro sguardo, questa è la
nostra miopia: non
possiamo vedere molto lontano, per ciò che riguarda il domani non ci
viene rivelato nulla.
Se una volta o l’altra guardaste la carta del cielo di Krishnamurti,
rimarreste sorpresi. Se Annie
Besant o Leadbeater si fossero dati la briga di guardare la sua carta
del cielo, avrebbero visto
che lavorare con lui era un errore; infatti essa mostra chiaramente
che Krishnamurti avrebbe
distrutto qualsiasi organizzazione a cui fosse appartenuto.
Annie Besant non era pronta ad ammetterlo, nessuno dei membri della
Società Teosofica poté
pensare a una cosa simile, ma fu proprio ciò che accadde. Il movimento
teosofico cercò di
allevare Krishnamurti come proprio leader, investì su di lui ogni
energia, e alla fine fu distrutto.
Annie Besant aveva creato un’imponente organizzazione, ‘La Stella
d’Oriente’, per sostenere il
lavoro di Krishnamurti, ma nel momento in cui dovette assumerne la
guida, Krishnamurti si
staccò da essa. Ma non è lui da biasimare: le stelle sotto la cui
influenza era nato,
annunciavano chiaramente che sarebbe stato una forza distruttiva in
seno a qualsiasi
organizzazione.
Il futuro non è così radicalmente incerto come si crede, la nostra
conoscenza è incerta, la
nostra ignoranza grava su di noi: non ci è rivelato nulla del futuro,
siamo ciechi e non vediamo
nulla di nulla. Solo per questo diciamo che il futuro non è
prevedibile. Tuttavia qualcosa del
futuro ci può essere rivelato; e l’astrologia non è solo lo studio di
stelle e pianeti in funzione del
loro significato: questa è solo una delle dimensioni dell’astrologia.
Un’altra è conoscere il futuro. La gente ha delle linee sui palmi
delle mani, sulla fronte, sulle
piante dei piedi, e questi sono solo aspetti di superficie. Nel corpo
umano esistono dei chakra
nascosti, ognuno dei quali ha la propria caratteristica: ogni chakra
vibra in maniera unica, con
una propria frequenza; e tutto questo è stato studiato a fondo.
Gli esseri umano hanno, sigillate dentro di sé, le impressioni mentali
oppure i semi del passato.
Ron Hubbard ha introdotto in Occidente una nuova scienza, da lui
definita con un termine
nuovo, ma che in Oriente è molto antico: ‘traccia temporale’.
Hubbard pensa che l’intero flusso di memorie di tutte le forme in cui
l’uomo ha vissuto sia
ancora contenuto dentro di lui, non importa se in passato è stato uomo
o animale, non importa
se è stato pianta o pietra, in qualsiasi forma egli abbia vissuto
attraverso un infinito lasso di
tempo, attraverso infinite esistenze, tutto esiste dentro di lui e
questo flusso può essere
portato alla luce, ed è perfino possibile far rivivere a quest’uomo i
suoi ricordi.
Tra tutti gli studi fatti da Hubbard, questa è la scoperta più valida:
egli afferma che nell’uomo
esistono degli engrammi. Da un lato, abbiamo una memoria che ci
permette di ricordare ciò
che è accaduto ieri o il giorno prima; questa è la nostra memoria
‘operante’, la memoria di tutti
i giorni. Così come un negoziante o un impiegato tengono un registro
giornaliero, anche noi
abbiamo una registrazione giornaliera di ciò che accade: la memoria
operante cresce di giorno
in giorno. Di fatto, non è qualcosa che si conserva: non è duratura,
ogni giorno la usiamo per
operare, e ogni giorno la gettiamo via.
In profondità, al di sotto di questa memoria strumentale, esiste
un’altra memoria che racchiude
la nostra vita, e che è la somma delle nostre esperienze; le
esperienze accumulate nel corso di
innumerevoli vite è raccolta qui, in questo solco che Hubbard chiama
‘engramma’: si è
‘ingranato’ in noi. È parte integrante della nostra struttura,
profondamente racchiuso in essa: lo
si può aprire, e quando lo si fa, esso diventa ciò che Mahavira ha
definito ‘memoria della razza’;
Hubbard la definisce ‘traccia temporale’, rivivi quelle esperienze.
Cerca di capire la differenza.
Non è una cosa difficile liberare quei ricordi e, di fatto, se non lo
si fa, l’astrologia resta
incompleta: la comprensione più profonda cui l’astrologia è giunta è
che tu puoi sbloccare
il tuo passato, aprirlo, riviverlo; equesto perché, se diventi
consapevole del tuo intero
passato, sarai cosciente di tutto il tuo futuro, in quanto esso emerge
dal passato;
senza conoscere il passato, non potrai mai conoscere il futuro, perché
il futuro è
figlio del tuo passato, ne è il frutto.
Quindi, come prima cosa, occorre esporre all’occhio della tua
coscienza tutto il tuo bagaglio di
memorie, e ci sono delle tecniche che aiutano a farlo: se credi che
ricorderai il momento in cui
tuo padre ti ha schiaffeggiato, quando avevi sei anni, sbagli. Non si
tratta di ricordi: rivivrai
quell’evento.
E se, nel momento in cui stai rivivendo quegli eventi, io ti chiedessi
come ti chiami, mi
risponderesti come un bambino di sei anni: mi diresti il vezzeggiativo
che a quel tempo veniva
usato per chiamarti, ogni domanda riceverà la risposta di un bambino
di sei anni.
Se vieni portato a ricordare la vita in cui eri un leone, se ti viene
concesso di riviverla, ruggirai:
non parlerai come fa un uomo… addirittura potresti assalire qualcuno
con le unghie! Se ti stai
ricordando di quando eri una pietra, e qualcuno ti facesse una
domanda, resteresti
completamente muto: non sarai in grado di parlare, saresti pietrificato!
Hubbard ha aiutato migliaia di persone. Ad esempio, a un uomo che non
riusciva a parlare,
diagnosticò un blocco nell’infanzia che gli impediva di esprimersi.
Per cui venne fatto regredire
fino a quel solco, e il suo engramma fu aperto all’età in cui aveva
sei anni, allorché la sua
crescita si era bloccata: tornare a quel punto fece dissolvere
l’influenza di quel ricordo e al suo
ritorno da quell’esperienza, tornò a essere un normale uomo di
trent’anni. Quei ventiquattro
anni di ‘animazione sospesa’ scomparvero, e quell’uomo iniziò a
parlare normalmente.
La cosa sorprendente è che questo ritorno al passato scioglie nodi che
nessun farmaco riesce a
dissolvere. E le malattie che intaccano la vita degli uomini,
semplicemente a causa di queste
tracce temporali sono veramente tante, tra di esse, ad esempio, ci
sono la febbre da fieno e
l’asma. La febbre da fieno insorge ogni anno, nello stesso periodo;
non esiste cura perché non
è una malattia del corpo, è una malattia connessa a una traccia
temporale. Da qualche parte si
è fissato un ricordo, una memoria si è bloccata in un certo punto.
Un uomo, ad esempio, potrebbe ricordarsi di una certa data, nel
dodicesimo mese, durante la
stagione delle piogge. Quando quel momento viene, ogni anno,
quell’uomo si prepara: ha già
paura di ciò che accadrà. E la cosa sorprendente è che quella febbre è
solo uno ‘spurgare’: non
si tratta di un vera febbre, ma di qualcosa che quella persona
scarica; si sta liberando
dall’episodio avvenuto un certo anno, nel dodicesimo mese. Se tu lo
curassi, gli creeresti solo
difficoltà: infatti, adesso quest’uomo non è lo stesso a cui un tempo
è accaduto qualcosa. Allora
poteva essere curato, ora lo riempi inutilmente di farmaci: tra quelle
due persone non esiste
alcun legame, nessuna relazione. I farmaci falliranno, non solo:
accentueranno la sua febbre,
per cui in lui si rafforzerà l’idea che nulla funziona, e si preparerà
di nuovo a ripetere quello
stesso evento, l’anno successivo.
Il settanta per cento delle malattie dipendono da queste tracce
temporali: sono così
consolidate all’interno dell’organismo che noi continuiamo a
sprigionarle, in epoche successive
corrispondenti a un dato evento vissuto.
L’astrologia non è solo lo studio delle stelle, sebbene implichi anche
quello, e in seguito ne
parlerò. Oltre allo studio delle stelle, esistono diverse dimensioni
separate tra loro, usate per
divinare il futuro delle persone, per afferrarne il senso.
Per comprendere il futuro, occorre comprendere il passato; per
comprendere il passato,
occorre leggere le tracce segnate nel nostro corpo, nella nostra
mente: sia nel corpo che nella
mente esistono delle ‘iscrizioni’. E poiché l’astrologia si fissò
troppo sulle tracce presenti sul
corpo, non poté evolvere in profondità, poiché le tracce presenti sul
corpo sono molto
superficiali.
Se la tua mente vive un processo di mutazione, le linee sui palmi
delle tue mani cambieranno
immediatamente. Se, sotto ipnosi, ti venisse detto che morirai in
quindici giorni, e se queste
sedute si ripetessero ogni giorno, vedresti che il quindicesimo giorno
la tua linea della vita è
spezzata: il corpo accetterà l’informazione che la morte si sta avvicinando!
Le linee presenti sul corpo sono una cosa estremamente superficiale. A
una maggior profondità
esiste la mente. D’altro canto, la mente con cui tu hai familiarità,
non è molto profonda. È
anch’essa qualcosa di superficiale: in profondità esiste una mente che
tu non conosci affatto.
A una profondità maggiore esistono dei centri che lo Yoga definisce
‘chakra’, e che consistono
in forme accumulate di eredità delle incarnazioni precedenti. Persone
esperte, possono scoprire
quanto ognuno dei chakra sia attivo, semplicemente mettendoci sopra
una mano. Toccando
ciascuno dei tuoi sette chakra, è possibile sapere se ne hai fatta
esperienza oppure no.
Io stesso ho fatto esperienze su centinaia di persone, e sono rimasto
sorpreso nel vedere come
al massimo uno o due, raramente tre dei loro chakra fossero attivi.
Gli altri sono tutti assopiti:
non ne hai mai fatto uso, d’altro canto essi rivelano il tuo passato.
Se viene da me un uomo e io posso vedere che tutti i suoi sette chakra
sono in movimento,
posso dire con certezza che questa è la sua ultima incarnazione: non
rinascerà più, perché se
tutti i sette chakra sono in movimento, non sussiste più la
possibilità di un’altra vita. Questa
vita sarà il suo nirvana, questa vita sarà la sua liberazione.
Chiunque andava da Mahavira, la sua prima preoccupazione era vedere
quanti chakra erano
attivi in quella persona, quanto lavoro si doveva fare su di lui,
quali erano le sue potenzialità,
se e quando tale fatica avrebbe reso dei frutti, e quante nascite
tutto ciò avrebbe richiesto.
L’astrologia è un tentativo di divinazione del futuro, utilizzando
percorsi diversi. I percorsi sono
molti, tra questi, il più comune è lo studio dell’influenza di stelle
e pianeti sulla vita di un uomo.
Cosa che la scienza moderna sta dimostrando indubitabilmente reale.
Almeno questo è stato stabilito: la vita è influenzata e non può non
esserlo, dalle influenze
planetarie. Ciò che è difficile stabilire è la seconda parte
dell’ipotesi astrologica: ogni persona,
in quanto individuo ne è influenzata, oppure no? Questo preoccupa un
po’ gli scienziati: non è
chiaro come i diversi miliardi di esseri umani siano influenzati dagli
astri, in quanto individui.
Ma prima o poi dovranno rendersi conto che è proprio così.
Perché si preoccupano tanto? La natura è in grado di dare a ogni
essere umano un’impronta
digitale unicamente sua, unica e irripetibile. La natura è in grado di
tenere un calcolo così
preciso da dare impronte digitali individuali, irripetibili: sulla
Terra sono vissuti miliardi di esseri
umani, e miliardi ne vivranno in futuro, ma la singola impronta
digitale non verrà mai ripetuta.
E vi stupirà sapere che nei gemelli monovulari questa impronta è la
sola cosa diversa che
esista in loro.
Se la natura è in grado di concedere tanta individualità a ogni
singolo essere umano, al punto
da dare a ciascuno una diversa impronta digitale… una cosa in sé di
poco conto, che non
sembra adempiere alcuno scopo particolare, ebbene, se la vita è in
grado di fornire tale e tanta
unicità a un livello così superficiale, perché mai non dovrebbe
concedere a ogni singolo essere
umano una vita unica e un unico spirito? Non sembrano esserci ragioni
per cui non lo debba
fare.
Purtroppo la scienza evolve molto lentamente, ed è un bene che sia
così: fino a quando un
fatto non è pienamente dimostrato, non sembra giusto muoversi oltre di
un solo passo.
Viceversa, i veggenti possono fare veri balzi in avanti: possono
dichiarare oggi ciò che accadrà
tra cento, o addirittura tra mille anni.
La scienza si muove passo dopo passo. Essa vede solo i fatti, fatti su
cui si sono compiuti
esperimenti su esperimenti. Il sogno non è di alcuna utilità alla
scienza, ma i profeti possono
scoprire la verità attraverso i sogni. Per loro, perfino il futuro non
è altro che un presente
allargato. Fondamentalmente, l’astrologia non è altro che un indagare
sul futuro; mentre la
scienza è essenzialmente un’indagine sul passato e sul presente. La
scienza è un’indagine su
ciò che esiste oggi, e sulle sue cause. L’astrologia invece è lo
studio di ciò che esisterà domani
e di quali ne saranno le conseguenze; tra questi due campi di indagine
esiste un abisso. Ma la
scienza esperimenta ogni giorno cose nuove, e le teorie a cui era
aggrappata in passato non si
dimostrano sempre giuste, sembrano inconfutabili solo in apparenza.
Come vi ho detto, solo di recente la scienza ha accettato l’idea che
ogni uomo nasca con una
individualità implicita. Per lungo tempo ha respinto la validità di
questa ipotesi, mentre
l’astrologia lo ha sempre detto. Cercate di capirne le implicazioni.
Prendiamo, ad esempio, un seme di mango. Quando lo seminiamo, esso
deve certamente
avere in sé una sorta di programma innato, deve esserci una traccia
precisa implicita in lui: se
così non fosse, il seme sarebbe perduto… non prende consigli da
specialisti, non studia
all’università, come potrà mai un mango svilupparsi da questo seme?
Quindi, è evidente che
nel seme sia racchiuso un programma preciso, per ciò che riguarda le
foglie da generare, il
frutto da produrre: tutto ciò dev’essere presente, anche se noi non lo
vediamo, neppure se
aprissimo il seme e lo sezionassimo! Da qualche parte dev’essere
presente, altrimenti da un
seme di mango potrebbe nascere un albero di mele!
Sembra che nessun seme abbia mai commesso un errore: da un seme di
mango, nascono solo
manghi; ogni cosa viene riprodotta fedelmente. In quel piccolissimo
seme è raccolta ogni
informazione connessa alla realtà del seme: quando deve germogliare,
quanto deve crescere,
che foglie produrre, quanti rami, quanto grosso dev’essere l’albero, e
quanto deve vivere.
Se un seme di mango può contenere tutte queste informazioni, quando tu
entri nel ventre di
tua madre, non dovresti contenere in te nulla di nulla?
Oggi gli scienziati concordano nel dire che nell’attimo della
procreazione tu contieni in te, in
quanto seme, perfino il colore dei tuoi occhi, dei capelli, l’altezza
che avrai, le possibilità di
essere sano o di essere malato, perfino il tuo quoziente di
intelligenza dev’essere contenuto nel
seme che tu sei: se così non fosse, come potesti evolvere, con che
mezzi? Devi avere un
programma implicito, preinserito dentro di te; altrimenti come
potrebbero certe ossa
svilupparsi come mani, altre come piedi? Un osso potrebbe iniziare a
sentire, un altro a
vedere… un tempo gli scienziati parlavano di casualità, un termine per
nulla scientifico: implica
un caso che non sembra giustificare l’alto equilibrio presente nel corpo.
L’astrologia ha sempre affermato qualcosa di estremamente scientifico:
dice che ogni cosa è
presente nel seme. E dichiara che, se si può studiare il seme, se
riusciamo a scoprirne il codice,
a decodificarne il linguaggio, se gli potessimo chiedere quali sono le
sue intenzioni, potremmo
tracciare l’intera mappa di un essere umano. E gli scienziati hanno
già iniziato a tracciare
mappe simili, ma solo nel regno vegetale.
Finora abbiamo considerato l’astrologia una superstizione, una
questione di fede cieca. Ma se
la scienza è in grado di tracciare simili mappe nel regno vegetale,
dovremmo concludere che la
scienza sta diventato astrologia… ed è un fatto che nel regno vegetale
la scienza stia
tracciando simili mappe!
L’astrologia dichiara che, se per grazia divina possiamo arrivare a
conoscere il Tutto, il futuro in
quanto tale non esisterà più. Ma poiché noi non conosciamo il Tutto,
bensì solo piccoli
frammenti, ciò che non conosciamo diventa inevitabilmente ‘il futuro’.
Siamo costretti a dire:
“Forse accadrà questo”, solo perché le nostre conoscenze sono
limitatissime. Se il Tutto si
aprisse davanti al nostro sguardo, diremmo: “Accadrà questo”.
Se tutto è latente nel seme dell’uomo, si deve solo studiare questo
seme. Ciò di cui sto
parlando oggi, deve essere esistito in una certa forma nel mio seme,
in quanto potenzialità.
Altrimenti, come potrei mai parlare in questi termini? Se un giorno
sarà possibile osservare un
seme umano, dopo aver osservato le singole mappe, sarà possibile
tracciare percorsi
individuali in cui si vedrà ciò che ogni singolo individuo dirà nel
corso della sua vita, ciò che
diventerà, ciò che non diventerà, cosa ne farà della sua vita, ciò che
non farà mai, si potrebbe
prevedere ogni cosa. Né deve stupire che domani, se non oggi, si
arrivi a sbirciare nel seme
dell’uomo… i primi passi in questa direzione sono già stati fatti.
Carte del cielo e oroscopi dimostrano soltanto che si è già lavorato
in questi campi.
Per migliaia di anni abbiamo cercato, alla nascita di un bambino, di
scoprire cosa ne sarebbe
stato di lui. Se si riusciva ad avere una visione di massima, forse si
poteva aiutarlo,
aumentando le opportunità del bambino di realizzarsi. In quel caso,
qualsiasi cosa doveva
accadere, potevamo aprirci a quelle potenzialità e accettarle.
Alla fine della sua vita Mulla Nasruddin dichiarò che aveva sempre
vissuto nella tristezza, ma
che ora, all’improvviso, si sentiva felice.
Tutti gli abitanti del villaggio rimasero sconvolti, stupiti da quella
notizia: quell’uomo era
sempre stato depresso, triste, aveva sempre visto il lato oscuro delle
cose, come mai ora era
tanto allegro. Era sempre stato un pessimista, vedeva sempre spine in ogni cosa.
Una volta ebbe un raccolto eccellente: tutti i suoi meli erano carichi
di frutta, e un vicino gli
disse: “Ora, finalmente, non potrai lamentarti. Questo raccolto farà
cadere su di te una pioggia
d’oro, che mi dici, Nasruddin?”
E Nasruddin, immerso nella tristezza più nera disse: “Va tutto bene,
ma dove troverò ora mele
marce per nutrire i maiali?”
Un uomo simile sarà sempre infelice… perfino di fronte a un raccolto
eccellente vede difficoltà.
All’improvviso quest’uomo divenne felice, era naturale che tutto il
villaggio fosse incuriosito,
per cui gli chiesero in coro cosa mai fosse successo, e Nasruddin
rispose: “Ho imparato a
collaborare con l’inevitabilità della vita. Dopo anni di lotta, ho
compreso qualcosa. Ora ho
deciso che ciò che deve essere, deve essere. D’ora in poi collaborerò
con l’inevitabile, per cui
non ho più motivo di essere infelice… ecco perché sono felice!”
L’astrologia indaga molti aspetti della vita: tende una mano
all’inevitabile. Non lotta
selvaggiamente con ciò che dev’essere. Non chiede che accada qualcosa
che non deve
succedere. L’astrologia in passato era un mezzo per rendere religioso
l’essere umano. Inseriva
nella sua vita l’accettazione, la comprensione dello stato d’essere
delle cose: lo portava a
un’accettazione suprema di ciò che è la vita.
L’astrologia ha molte dimensioni, molti aspetti, nel prossimo discorso
ne illustrerò le diverse
dimensioni; per oggi basta questo: rendetevi conto che l’universo è un
organismo vivente,
un’unità organica. In esso nulla è isolato, tutto è unito a ogni altra
cosa. Ciò che è remoto è
unito a ciò che è vicino, non esiste nulla che sia separato.
Pertanto, in questo senso non si dovrebbe sbagliare: nessuno è
un’isola separata, nessuno è
distaccato; ognuno di noi è unito al Tutto, e ognuno di noi è, ad ogni
istante, influenzato dagli
altri, così come ognuno di noi, ad ogni istante, influenza gli altri.
Perfino quando passi vicino a una pietra, essa lancia verso di te le
sue vibrazioni; la stessa cosa
fa il fiore… e tu non stai semplicemente passando di lì: anche tu
lanci sull’ambiente circostante
le tue vibrazioni.
Ho detto che noi siamo influenzati dalla Luna e dalle stelle. Vorrei
anche dire che la Luna e le
stelle sono influenzate da noi, perché le influenze sono bivalenti.
Ogni volta che sulla Terra
nasce un uomo come Buddha, forse il Sole non si rende conto che sulla
sua superficie non si
levano tempeste atomiche; forse la Luna non si rende conto che
qualcosa sulla sua superficie si
acquieta, ma è così: sia la Luna che il Sole ne sono toccati, come noi
siamo toccati dalle loro
macchie e dalla loro influenza magnetica.
Quando sulla Terra nasce una persona come Buddha, la cui presenza
genera una corrente di
pace e di armonia, la consapevolezza si erge come un pilastro di
energia, la bellezza della
meditazione scorre su tutto il pianeta, e anche sul Sole si leva una
tempesta che ne scuote la
superficie: una tempesta di pace, di beatitudine e di consapevolezza,
perché ogni cosa è
collegata alle altre.
Un tenue filo d’erba ha un impatto sul Sole, così come il Sole ha un
impatto su quel tenue filo
d’erba. Quel filo d’erba non è così tenue da far dire al Sole: “Non mi
curo di te”, né il Sole è così
grande da poter dire: “Cosa potrebbe mai fare per me questo tenue filo
d’erba?” No, l’intera
esistenza è interrelata: in essa, nulla è grande e nulla è piccolo,
tutto è un’unità organica.
La vita è un Tutto unico. Solo se riuscite a percepire questa
globalità, potrete comprendere
l’astrologia; altrimenti, non ci riuscirete mai. L’astrologia è un
aspetto, una dimensione della
spiritualità: è la scienza della totalità, dell’unione, della non-dualità.
Per migliaia di anni abbiamo cercato, alla nascita di un bambino, di
scoprire cosa ne sarebbe
stato di lui. Se si riusciva ad avere una visione di massima, forse si
poteva aiutarlo,
aumentando le opportunità del bambino di realizzarsi. In quel caso,
qualsiasi cosa doveva
accadere, potevamo aprirci a quelle potenzialità e accettarle.
Alla fine della sua vita Mulla Nasruddin dichiarò che aveva sempre
vissuto nella tristezza, ma
che ora, all’improvviso, si sentiva felice.
Tutti gli abitanti del villaggio rimasero sconvolti, stupiti da quella
notizia: quell’uomo era
sempre stato depresso, triste, aveva sempre visto il lato oscuro delle
cose, come mai ora era
tanto allegro. Era sempre stato un pessimista, vedeva sempre spine in ogni cosa.
Una volta ebbe un raccolto eccellente: tutti i suoi meli erano carichi
di frutta, e un vicino gli
disse: “Ora, finalmente, non potrai lamentarti. Questo raccolto farà
cadere su di te una pioggia
d’oro, che mi dici, Nasruddin?”
E Nasruddin, immerso nella tristezza più nera disse: “Va tutto bene,
ma dove troverò ora mele
marce per nutrire i maiali?”
Un uomo simile sarà sempre infelice… perfino di fronte a un raccolto
eccellente vede difficoltà.
All’improvviso quest’uomo divenne felice, era naturale che tutto il
villaggio fosse incuriosito,
per cui gli chiesero in coro cosa mai fosse successo, e Nasruddin
rispose: “Ho imparato a
collaborare con l’inevitabilità della vita. Dopo anni di lotta, ho
compreso qualcosa. Ora ho
deciso che ciò che deve essere, deve essere. D’ora in poi collaborerò
con l’inevitabile, per cui
non ho più motivo di essere infelice… ecco perché sono felice!”
L’astrologia indaga molti aspetti della vita: tende una mano
all’inevitabile. Non lotta
selvaggiamente con ciò che dev’essere. Non chiede che accada qualcosa
che non deve
succedere. L’astrologia in passato era un mezzo per rendere religioso
l’essere umano. Inseriva
nella sua vita l’accettazione, la comprensione dello stato d’essere
delle cose: lo portava a
un’accettazione suprema di ciò che è la vita.
L’astrologia ha molte dimensioni, molti aspetti, nel prossimo discorso
ne illustrerò le diverse
dimensioni; per oggi basta questo: rendetevi conto che l’universo è un
organismo vivente,
un’unità organica. In esso nulla è isolato, tutto è unito a ogni altra
cosa. Ciò che è remoto è
unito a ciò che è vicino, non esiste nulla che sia separato.
Pertanto, in questo senso non si dovrebbe sbagliare: nessuno è
un’isola separata, nessuno è
distaccato; ognuno di noi è unito al Tutto, e ognuno di noi è, ad ogni
istante, influenzato dagli
altri, così come ognuno di noi, ad ogni istante, influenza gli altri.
Perfino quando passi vicino a una pietra, essa lancia verso di te le
sue vibrazioni; la stessa cosa
fa il fiore… e tu non stai semplicemente passando di lì: anche tu
lanci sull’ambiente circostante
le tue vibrazioni.
Ho detto che noi siamo influenzati dalla Luna e dalle stelle. Vorrei
anche dire che la Luna e le
stelle sono influenzate da noi, perché le influenze sono bivalenti.
Ogni volta che sulla Terra
nasce un uomo come Buddha, forse il Sole non si rende conto che sulla
sua superficie non si
levano tempeste atomiche; forse la Luna non si rende conto che
qualcosa sulla sua superficie si
acquieta, ma è così: sia la Luna che il Sole ne sono toccati, come noi
siamo toccati dalle loro
macchie e dalla loro influenza magnetica.
Quando sulla Terra nasce una persona come Buddha, la cui presenza
genera una corrente di
pace e di armonia, la consapevolezza si erge come un pilastro di
energia, la bellezza della
meditazione scorre su tutto il pianeta, e anche sul Sole si leva una
tempesta che ne scuote la
superficie: una tempesta di pace, di beatitudine e di consapevolezza,
perché ogni cosa è
collegata alle altre.
Un tenue filo d’erba ha un impatto sul Sole, così come il Sole ha un
impatto su quel tenue filo
d’erba. Quel filo d’erba non è così tenue da far dire al Sole: “Non mi
curo di te”, né il Sole è così
grande da poter dire: “Cosa potrebbe mai fare per me questo tenue filo
d’erba?” No, l’intera
esistenza è interrelata: in essa, nulla è grande e nulla è piccolo,
tutto è un’unità organica.
La vita è un Tutto unico. Solo se riuscite a percepire questa
globalità, potrete comprendere
l’astrologia; altrimenti, non ci riuscirete mai. L’astrologia è un
aspetto, una dimensione della
spiritualità: è la scienza della totalità, dell’unione, della non-dualità.
Lascia un commento