Benessere mentale: da cosa dipende?

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Benessere mentale: da cosa dipende?

Stare bene psicologicamente non dipende sempre solamente dal nostro atteggiamento o da quanto siamo
ottimisti. Ci sono molte cose al di fuori del nostro controllo che ci influenzano. E il fatto che lo
facciano è perfettamente normale. Non siamo supereroi.

Il filosofo Albert Schweitzer ha affermato che stare bene è più che godere di buona salute, è
soprattutto un atteggiamento mentale. L”idea è senz”altro logica e significativa. Il più delle
volte, però, il raggiungimento del benessere mentale non dipende solo dal nostro atteggiamento verso
gli eventi.

Igor Grossmann, docente di psicologia scientifica all”Università di Waterloo (Canada), sottolinea
che viviamo in una società sempre più individualista. È un fatto evidente fin dal secolo scorso e
ora, nel pieno dell”era tecnologica, sta raggiungendo il suo apice.

Ciò porta a supporre, per esempio, che la felicità sia raggiungibile attraverso la forza di volontà
e la determinazione. Ci ripetiamo anche che qualsiasi obiettivo può essere raggiunto con la giusta
motivazione e che per stare bene basta nutrire pensieri ottimisti.

Tuttavia, è pericoloso farci pienamente carico del nostro benessere, perché potrebbe svanire al
minimo “errore”. Non tutto è sotto il nostro controllo né dipende totalmente da noi.

A volte il destino ci dà una battuta d”arresto tanto inaspettata quanto dolorosa; altre volte le
persone intorno a noi se ne vanno, ci tradiscono o ci deludono. Di fronte a queste situazioni
possiamo solo essere consapevoli che essere felici non dipende al 100% da noi, nessuno può prevedere
le avversità.

Sfide quotidiane per raggiungere il benessere mentale

Raggiungere il benessere psicologico è un esercizio quotidiano e non un fine che si raggiunge e
basta. Anche se sentiamo di trovarci in un momento positivo della nostra vita, dobbiamo comunque
prenderci cura di noi e affrontare le piccole e grandi sfide che si presentano ogni giorno.

Per esempio, si può essere felici per via della propria relazione sentimentale o del successo
professionale. Pur così, sorgono sempre piccoli imprevisti che non è possibile controllare e che ci
causano stress, ansia e preoccupazione. Non significa che abbiamo sbagliato.

Solo perché la nostra azienda si ridimensiona improvvisamente, non significa che valiamo di meno.
Così, se a un certo punto ci ritroviamo senza lavoro, non significa essere meno validi, meno
coraggiosi o deboli.

Di fronte a tutte le circostanze complicate reagiamo per quello che siamo, esseri umani e non
supereroi. Siamo persone interconnesse in un contesto di eventi (spesso inaspettati) che ci
riguardano sempre in misura maggiore o minore.

Quindi da cosa dipende il benessere mentale ed emotivo?

Raggiungere il benessere mentale non dipende solo da noi. Quali sono quindi i fattori che lo
determinano? Il lavoro di ricerca condotto presso l”Università di Adelaide (Australia), evidenzia
qualcosa di interessante.

Spesso ci diciamo che il benessere psicologico è sinonimo di felicità e che il suo contrario è il
disagio mentale. Tuttavia, non tutto è bianco o nero, positivo o negativo.

A volte, l”opposto della felicità non è l”infelicità, ma la paura. È dunque importante considerare
che il benessere mentale è determinato da molteplici fattori al punto che poche realtà sono così
complesse.

Il modello di Ryff del benessere mentale

La psicologa Carole Ryff ha enunciato negli Anni 90 una teoria molto interessante e utile su come
raggiungere il benessere mentale. Questo approccio si basa sull”Etica Nicomachea di Aristotele e ci
offre 6 strategie:

Autonomia: definita come la capacità di percepirsi come indipendenti e capaci di compiere le proprie
azioni senza pressioni sociali.

Controllo ambientale: si riferisce alla sensazione che abbiamo di avere il controllo su molti
eventi.

Crescita personale: definita dalla sensazione che stiamo evolvendo, maturando per acquisire una
visione più completa del mondo e di noi stessi.

Relazioni positive: godere di rapporti sani è fondamentale per raggiungere il benessere psicologico.

Avere uno scopo nella vita: come ha sottolineato Viktor Frankl, dare un senso alla vita è la chiave
per trovare equilibrio e soddisfazione.

Auto-accettazione: sapersi accettare, amarsi per quello che si è e convalidare ogni bisogno e tratto
caratteristico è un modo per riaffermarsi come persone e stare bene.

Se vediamo e analizziamo ognuna di queste dimensioni, notiamo che il raggiungimento del benessere
mentale dipende da fattori su cui non abbiamo il pieno controllo.

A volte la società non ci permette l”autonomia assoluta, non possiamo controllare tutto quello che
ci circonda e in alcuni casi le relazioni con i nostri cari non sono così positive come vorremmo.

Non possiamo sempre stare bene ed è normale

Non staremo sempre bene e questo è del tutto normale. Non possiamo godere ogni giorno della stessa
energia, ottimismo e motivazione, perché siamo persone, non robot programmati da algoritmi.

Ciò che ci circonda influenza il nostro umore e ci rende vulnerabili agli imprevisti, a ciò che
sfugge al nostro controllo; è perfettamente accettabile e comprensibile.

Basta saper affrontare le sfide quotidiane. Ci saranno giorni in cui saremo felici e momenti in cui
saremo profondamente infelici. Ci saranno momenti di difficoltà e anni di calma e soddisfazione.

L”esistenza non è una linea retta o un mare calmo, dobbiamo imparare a navigare attraverso le
incertezze mentre cerchiamo di essere a nostro agio con noi stessi.

Bibliografia

Ryff, Carol D. (1989), “Beyond Ponce de Leon and Life Satisfaction: New Directions in Quest of
Successful Aging”, International Journal of Behavioral Development , 12 : 35–55, doi : 10.1177 /
016502548901200102

Winefield, H.R., Gill, T.K., Taylor, A.W. et al. Psychological well-being and psychological
distress: is it necessary to measure both?. Psych Well-Being 2, 3 (2012).
doi.org/10.1186/2211-1522-2-3

uwaterloo.ca/psychology/people-profiles/igor-grossmann

https://www.youtube.com/watch?v=RJdvM-4Dkew

da lista mente gg

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