Il biocentrismo quantico del dott. Lanza
10 ottobre 2013
da ilnavigatorecurioso.it
Molti di noi, a buona ragione, temono la morte. Noi crediamo nella morte perchè così ci è stato
detto: noi moriremo!
Siccome identifichiamo la nostra persona con il corpo, e sappiamo che gli organismi biologici sono
destinati a morire, ci siamo sempre più convinti che la morte del corpo sia anche la fine della
nostra coscienza.
Ma una nuova teoria scientifica suggerisce che la morte corporale non è levento terminale che
pensiamo. Scopriamo laffascinante teoria del Biocentrismo.
Il dott. Robert Lanza è attualmente direttore scientifico presso lAdvanced Cell Technology ed è
professore aggiunto presso la Wake Forest University School of Medicine.
Ha pubblicato centinaia di articoli scientifici e numerose invenzioni e ha scritto, fino ad ora, più
di 30 libri, tra i quali Principles of Tissue Engineering (Principi di ingegneria dei tessuti) e
Essentials of Stem Cell Biology (Fondamenti di biologia delle cellule staminali), due
pubblicazioni che sono riconosciute come riferimenti definitivi in campo scientifico.
In un articolo scritto per lHuffington Post, il dott. Robert Lanza descrive unaffascinante teoria
scientifica che è stata definita biocentrismo e che potrebbe offrirci una visione completamente
nuova, dal punto di vista scientifico, della morte e del destino della coscienza umana dopo la
morte.
Come abbiamo già scritto in un recente post, la fisica quantistica è alla base di questa rinnovata
attenzione che la scienza sta dedicando alla coscienza umana, tanto da far definire lanima come
una delle strutture fondamentali dellUniverso.
La fisica quantistica potrebbe spiegare lesistenza dellanima
La coscienza non è più solo un problema per i biologi, i filosofi e i teologi, ma lo è diventata
anche per la fisica. Ad oggi, nella fisica moderna non esiste nessuna spiegazione valida che
giustifichi come un gruppo di molecole in un cervello possa creare la coscienza.
La bellezza di un tramonto, il sapore di un pasto delizioso o linnamoramento, sono tutti misteri ai
quali la scienza non è ancora in grado di dare una spiegazione convincente.
Certo, la biologia e la neurologia possono spiegare i meccanismi che regolano il funzionamento del
cervello rispetto agli stimoli ricevuti dai sensi, ma non siamo ancora in grado di spiegare, dal
punto di vista scientifico, la soggettività dellesperienza sensoriale.
Quel che è peggio, è che nessuna disciplina scientifica è capace di spiegare in che modo la
coscienza possa emergere dalla materia. La nostra comprensione dellenigmatico fenomeno della
coscienza è praticamente nulla.
La teoria scientifica, chiamata biocentrismo, cerca di raffinare queste considerazioni. Uno degli
aspetti più noti della fisica quantistica sta nel fatto che certi fenomeni non possono essere
previsti in maniera assoluta.
Lunica possibilità che abbiamo è quella di calcolare le probabilità che un determinato evento si
verifichi. Secondo linterpretazione offerta della Teoria del Multiverso, a ciascuno di questi
eventuali eventi corrisponde un universo differente.
Esiste un numero infinito di universi, e tutto ciò che potrebbe accadere, si verifica in qualche
universo. Tutti gli universi possibili esistono simultaneamente, indipendentemente da ciò che accade
in ciascuno di essi.
Quindi significa che le leggi che regolano gli infiniti universi possono essere, appunto, infinite.
Chi o cosa pone le regole che sono alla base di questi infiniti universi?
Ora, un noto esperimento di fisica quantistica, dimostra che losservatore è in grado di determinare
il comportamento delle particelle. Cosa significa ciò? Qual è la relazione che cè tra la percezione
del mondo e il mondo in sè?
E possibile che il mondo che abbiamo sotto gli occhi sia determinato, in larga parte, dalla nostra
mente? Lo spazio è il tempo sono dimensioni che esistono a prescindere dallosservatore, oppure il
nostro cervello, in qualche modo, li determina?
Secondo il biocentrismo, lo spazio e il tempo non sono quelle dimensioni immutabili e rigide che
abbiamo sempre pensato. Secondo le considerazioni degli esperimenti di fisica quantistica, tutta la
nostra esperienza sensoriale non è altro che un vortice di informazioni che si verificano nella
nostra mente.
Lo spazio e il tempo sono semplicemente regole create dal nostro cervello attraverso le quali la
nostra coscienza cerca di dare un ordine a quella esperienza che chiamiamo realtà.
Come già scriveva Ralph Waldo Emerson nel 1844 in Experience:
Abbiamo capito che non vediamo la realtà direttamente, ma mediatamente e che non abbiamo alcuna
possibilità di modificare o correggere le lenti colorate attraverso le quali vediamo il mondo, nè di
calcolare lentità dei loro errori. Forse queste lenti hanno un potere creativo, forse non esiste
nessun oggetto.
Chiaramente, tutto ciò trascende le nostre idee classiche di spazio e tempo.
Già, ma allora che cosa è la coscienza?
Secondo Robert Lanza, sebbene i singoli corpi siano destinati alla morte e alla disintegrazione, la
coscienza viva dellindividuo il chi sono esiste come forma di energia (circa 20 watt) che
opera allinterno del cervello.
Siccome il Secondo principio della Termodinamica (uno degli assiomi più sicuri della scienza)
afferma che lenergia non si può nè creare, nè distruggere, ma solo trasformare, dobbiamo concludere
che questa energia di coscienza che opera nel cervello non scompare con la morte del corpo.
Se è vero che spazio e tempo sono filtri posti dal cervello alla nostra coscienza, dobbiamo
concludere che in un territorio senza tempo e senza spazio la morte non può esistere. Limmortalità
non significa una vita perpetua nel tempo, ma risiede piuttosto in una realtà totalmente al di là
dello spazio e del tempo.
Conclusioni
Per molti secoli, a partire dal Rinascimento e con la rivoluzione scientifica, una visione rigida
del cosmo ha dominato il pensiero scientifico. Questo modello ci ha portato innumerevoli intuizioni
sulla natura delluniverso e numerose applicazioni tecnologiche che hanno trasformato ogni aspetto
della nostra vita.
Ma questo modello, inizia a manifestare tutti i suoi limiti nel riuscire a spiegare in maniera
esaustiva la complessità della realtà. Il vecchio modello cosmologico propone limmagine di un
universo come una immensa collezione senza vita di particelle che rimbalzano luna contro laltra,
obbedendo a leggi fisiche predeterminate dalle origini misteriose.
Lavvento della fisica quantistica ha portato una ferita nel modello delluniverso-orologio, che da
una prospettiva prevedibile dei fenomeni fisici, si sta addentrando in una prospettiva
semi-prevedibile.
Tuttavia, con lattuale paradigma cosmologico, rimangono aperti ancora molti problemi, alcuni ovvi,
altri raramente citati, ma altrettanto fondamentali. Ma il problema di fondo riguarda la vita che,
sin dalla sua comparsa, rimane ancora un processo scientificamente sconosciuto, sebbene alcuni
meccanismi di sviluppo possono essere compresi tramite i meccanismi della Teoria di Darwin.
Il problema più grande è che in una particolare forma di vita, quella umana, esiste un fenomeno come
quello della coscienza, la cui comprensione rimane ancora, a dir poco, un mistero.
Se il 20° secolo è stato dominato dalla fisica, il 21° secolo si configura come lepoca della
convergenza tra diverse discipline, fino ad oggi ancora in apparente conflitto tra loro, quali la
fisica e la filosofia, la biologia e la teologia. Tutto sembra convergere in una unificazione dei
saperi.
Forse è questo il tentativo più qualificante di una teoria come quella del biocentrismo, secondo la
quale la vita precede lesistenza dellUniverso. E un concetto semplice ma sorprendente: la vita
determina luniverso, anziché il contrario.
www.wakehealth.edu/About-the-School-of-Medicine/
www.sciencedirect.com/science/book/9780123706157
www.sciencedirect.com/science/book/9780123747297
www.huffingtonpost.com/robert-lanza/does-death-exist-new-theo_b_384515.html
user.xmission.com/~seldom74/emerson/experien.html
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