BIOFISICA e OMEOPATIA

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BIOFISICA e OMEOPATIA

Da anni sono alla ricerca di una spiegazione definitiva e scientifica per chiudere, una volta per
tutte, il controverso capitolo che riguarda il funzionamento del rimedio omeopatico e la sua
collocazione nel panorama mondiale delle terapie valide e stabilmente codificate.
Mi sono infatti sempre chiesto come mai l’omeopatia sia stata valutata con estremo sospetto se non
osteggiata, persino dalla sua apparizione, creando non pochi problemi anche al suo reinventore S.
Hahnemann.

Dico reinventata in quanto se leggete attentamente i testi di Galeno e Paracelso nonché quelli degli
alchimisti egizi e medioevali e non ultimo, tornando per così dire nella notte dei tempi, il
versetto della Bibbia che esplicitamente ci racconta che:”Gli Ebrei vennero a Mara così chiamata per
l’amarezza delle sue acque ed alcuni mormorarono: cosa berremo? Mosè pregò e dopo aver pregato gettò
nell’acqua un ramo di erba amara e l’acqua divenne dolce perché, come dicono i nostri savi, Dio non
assomiglia affatto all’uomo che ha bisogno del dolce per correggere il sapore amaro: è con ciò che è
amaro che si fa ciò che è dolce” (Esodo15.23) si dimostra che l’omeopatia e cioè la terapia del
simile, non solo concettualmente, è sempre esistita.
Notiamo inoltre che i principi basilari sono sempre stati quelli che, levando la parte materiale dal
medicamento, si otterà una realtà sovra – materiale che si può definire energetica o spirituale.

Gli alchimisti la definiscono Quintessenza od essenza spirituale che definisce chiarmente il loro
concetto di “vera terapia” che comprende cioè corpo, mente e spirito; la terapia cioè che racchiude
e comprende il Tutto e non solo ciò che è visibile e tangibile. Dalla Biofisica quantistica è oramai
assodato che il corpo fisico è collegato ad una realtà strutturale che definirei energetico –
olografica, conosciuta dagli alchimisti ed esoteristi come corpo eterico.

Questa matrice contiene tutti i dati informativi vale a dire le informazioni biologiche, con
particolari codici elettromagnetici, sulla morfologia ed il funzionamento degli organismi viventi.
La matrice eterica è una sorta di sofisticatissimo schema biomagnetico-frequenziale di crescita (da
me definito EGF cioè electromagnetic growing factor ) che guida tutti i processi cellulari vitali.
Certe linee di pensiero scientifico suggeriscono che le manifestazioni patologiche del corpo fisico
vengono sempre precedute da conflitti psichici e contemporaneamente da cambiamenti di questa matrice
del corpo eterico (The Eteric Body of Man di L.Bendit- Theosophical Publishing House , Wheaton
1977). Le medesime intuizioni e principi sono quelli che guidano il pensiero di R. Geerd Hamer sulla
genesi del Cancro, nei fondamenti bioenergetici ed embrionali della sua Nuova Medicina.
Le malattie fisiche comincerebbero laddove non vi è materia ponderale e misurabile, prima cioè che
abbiano inizio le alterazioni cellulari; perché quindi non usare l’omeopatia? Dal momento appunto
che nel rimedio omeopatico non esiste materia misurabile ma solo informazioni frequenziali, cioè
acqua informata, potrebbe essere il modo migliore di curare senza le controindicazioni della
medicina di sintesi, senza creare accumuli di tossici nell’organismo, senza sovraccaricare gli
emuntori e così via. Sembrerebbe l’”uovo di Colombo”ma per la medicina accademica ed ortodossa non è
una evidenza scientifica così lapalissiana come potreste credere.

Perché quindi si ha paura di credere nell’Omeopatia? Forse per paura di riconoscere che non siamo
fatti di sola materia? Paura di ammettere una precisa responsabilità dell’individuo nella sua
malattia? Di ammettere le teorie di S. Tommaso sulla Forma Corporis? Di ammettere che le antiche
scienze ci avevano azzeccato e che i nostri strapagati scienziati si sono persi per strada, accecati
dall’ipertecnologia? Interroghiamo i fisici: perché hanno paura di ammettere che il corpo fisico,
dato che è fatto di materia ha caratteristiche sia di onda che di particella?
Un editore di Padova ha fatto, a mia insaputa, correggere da un suo consulente ed “esperto”
professore di Fisica dell’Università un mia opera didattica, parte integrante di un mio volume sulle
Medicine Complementari. Questa conteneva una serie di lucide affermazioni, sicuramente al limite
della scienza ufficiale ma coerenti alle analogie creative ed intuizioni che in fisica hanno
prodotto grandi scoperte, oltretutto correlata da relative formule matematiche, depennandola de
facto dalla pubblicazione.

Pensate quanto fanno paura le mie intuizioni e le loro proiezioni analogiche e simboliche che
desiderano cioè solo poter dimostrare qualcosa che, sono certo, fra qualche anno sarà di dominio
pubblico.
Questa mia particolare visione scientifica, fra l’altro, è assimilabile a quella di molti
ricercatori che, in vari tempi e modi, la hanno ricavata da una serie di attente osservazioni ma è
capace di destare scandalo nell’ambiente accademico.
Incredibilmente l’editore, soggiogato dal pensiero cartesiano e positivista, attualmente dominante
ha preteso, riuscendoci per pure ragioni contrattuali, di scorporare dalla pubblicazione le mie
affermazioni e teorie sulla equivalenza tra massa ed onde cioè frequenze EM. Potrete trovare e
commentare qui di seguito un condensato delle mie teorie e la relativa formula dello scandalo:

Figura allegata 1 www.medicinaalternativa.biz/cure_natur/taba.htm

Come potrete osservare parlare di materia o di velocità e caratteristiche d’onda è, per lo meno
matematicamente, la medesima cosa, basta andare oltre con ricerche sul campo in opportune sedi e con
i mezzi che la moderna tecnologia ci offre. Questi concetti potrebbero aprire la porta ad
osservazioni e ricerche che darebbero all’Omeopatia una veste più che scientifica grazie all’apporto
fondamentale della Fisica quantistica.
Un altro punto cruciale in cui si scontrano da una parte la scienza medica ortodossa e dall’altra i
cultori dell’omeopatia è la questione ultra dibattuta, nel bene e nel male, della memoria
dell’acqua.
Il grande biologo francese J. Benveniste a cui con spregio e bollandolo di poca scientificità è
stato consegnato l’antipremio Nobel da ridere(da un giornale satirico della Harvard University) per
le sue affermazioni riguardo la possibilità di registrare le bioinformazioni e trasmetterli a
distanza, concetti che del resto condivido pienamente anche alla luce di quanto ho precedentemente
definito.

Il premio Nobel (1991) J. Benveniste ha sempre sostenuto che il veicolo acquoso dell’omeopatia era
fondamentale per mantenere e condurre le informazioni elettromagnetiche. Potrei citare anche, fra le
altre, le ricerche di Bernard Grad dell’Università McGill di Montreal sulle bioinformazioni
comunicate all’acqua o di John Zimmermann realizzate con i famosi Superconducting Quantum
Interference Devices cioè dispositivi superconduttori di interferenza quantica.
Queste ricerche sono state suffragate, oltre che dal sottoscritto, anche dallo scienziato giapponese
Masaru Emoto, di cui allego alcune significative foto tratte dal suo libro:”The message from
water”tradotto in Inglese dal Biochimico Lee H. Lorenzen, in cui si evidenzia come informazioni
mentali o materiali (vedi ad esempio le foto che dimostrano la qualità dell’inquinamento cioè prima
e dopo che un fiume è stato inquinato dagli scarichi urbani) ed opportunamente comunicate all’acqua
siano state in grado di modificare la cristallizzazione della stessa con forme e geometrie diverse e
per alcuni versi dagli esiti inquietanti.

Link: www.nexusitalia.com/water.htm

Da queste prove si evince, con estrema certezza, che l’acqua può essere caricata cioè informata ed
ha la capacità di immagazzinare vari tipi di energie e frequenze cioè informazioni, sia di natura
benefica che purtroppo nociva, come ha dimostrato Grad con i pazienti depressi ed i guaritori che
informano l’acqua ed anche, come abbiamo visto dalle ricerche di Masaru Emoto attraverso la qualità
del pensiero di una persona.

Similmente con i rimedi omeopatici, grazie a questi postulati, si può ottenere il trasferimento di
informazioni cioè di frequenze diluendo in acqua le varie sostanze che si vogliono omeopatizzare.
I rimedi così ottenuti anche grazie alla dinamizzazione ed alla potentizzazione con la classica
succussione divengono medicine straordinarie ad energia quantica ed informativa cioè sottile (non
certo misurabili con gli attuali strumenti scientifici) che contengono la frequenza energetica od
imprinting vibrazionale della sostanza dalla quale sono derivati. Visti questi fenomeni legati alla
memoria dell’acqua ed al passaggio di informazioni, trattiamo quello che mi piace definire come il
principio base che spiega la matrice puramente biofisica dell’omeopatia vale a dire il Principio di
Risonanza del rimedio, altro argomento scottante e controverso ma solo perché attualmente non si
posseggono strumenti atti a dimostrare il rapporto tra l’omeopatia e questo fenomeno.
Quest’ultimo non solo è intuibile ma anche le ricerche della Biofisica moderna possono aiutare a
comprenderlo, da quelle delle strutture dissipative di E. Prigogine alle ricerche di F. Popp sui
biofotoni a quelle complese del compianto L. Preparata.

Partiamo dalle caratteristiche della materia che, come abbiamo visto, sono simili a quelle della
luce (fotoni) e conferiscono ai corpi fisici ed eterici livelli di frequenza specifici e misurabili.
Se si misura ad esempio la vibrazione base di un uomo, in buona salute, questa avrà un valore ad
esempio di 400 hz, quando si ammalerà questa frequenza o vibrazione cambierà notevolmente ed il suo
meccanismo energetico tenderà a riportate il sistema naturalmente nella norma. Possiamo immaginare
che quest’uomo, afflitto per esempio da una brutta influenza risuoni ad una frequenza molto diversa
dalla sua normale di base.
Vibra ad esempio a 520 hz nel momento che sta lottando per liberarsi dal virus influenzale. Se
potesse produrre energia della stessa frequenza del virus e quindi del tipo a 520 hz potrebbe in
breve tempo tornare allo stato di base e cioè in salute.
Hahnemann insegnava che i suoi rimedi producevano una malattia simile a quella che il soggetto stava
tentando di vincere, mettendo in confronto i sintomi emersi dall’uso del rimedio stesso con la
patologia che tentava di trattare.

Infatti, secondo i miei studi e ricerche, posso confermare che quando un rimedio omeopatico viene
fatto somministrare ad una persona sana, il campo elettromagnetico individuale è indotto a risuonare
secondo la frequenza principale della sostanza usata per preparare il rimedio stesso. Ogni sostanza,
come ben sapete possiede una propria vibrazione o frequenza di risonanza, quasi un’ impronta
energetica personale.
Paracelso definiva già nel medioevo questo concetto con il termine di “signatura rerum” che è stato
il primo tentativo di classificazione energetica sottile dei rimedi terapeutici.
Le qualità squisitamente energetiche e sottili delle piante vengono trasmesse all’acqua per la
preparazione dei rimedi omeopatici che avranno come un imprinting caratteristico ed unico con
proprietà elettromagnetiche. Hahnemann, dopo gli studi e le letture degli antichi testi, ha avuto
l’intuito di cogliere empiricamente queste considerazioni.

L’omeopatia equipara le frequenze dell’estratto, ad esempio vegetale, con quelle della malattia
mettendo in relazione i sintomi psichici, emotivi e fisici del paziente con quelli conosciuti in
conseguenza all’assunzione del rimedio. Dalla legge fisica di risonanza a quella dei simili di
Hahnemann il passo è breve, infatti la sua abilità si manifestò nel fatto che è stato in grado di
somministrare al malato la dose di energia frequenziale necessaria con l’esatta banda di frequenza;
il tutto senza l’aiuto delle moderne tecnologie, ma con il suo straordinario e fondamentale talento
nell’osservazione delle leggi della natura e grazie alla capacità dell’acqua di memorizzare, con la
dinamizzazione e potentizzazione, le informazioni sottili del rimedio.
Infatti, anche lui, ha realizzato che in natura esistono tutti i rimedi per tutte le nostre
malattie, cioè esistono tutte la frequenze e le informazioni relative per farci guarire ma anche
farci ammalare.

Queste osservazioni mi hanno portato a considerare gli uomini come simili ad atomi con elettroni che
occupano particolari nicchie nel contesto molecolare dell’universo. Per eccitare e spostare un
elettrone nell’orbita superiore è necessario fornirgli energia cioè fotoni o biofotoni di una
specifica frequenza, solo un quantum della giusta energia farà saltare l’elettrone nell’orbita
superiore e causare uno stato eccitato diverso da quello di riposo più stabile. Questo stato di
eccitazione lo si potrebbe definire come “malattia”. Come sono giunto a questa analogia per lo meno
stravagante?
Portando avanti queste ricerche anche in ambito universitario ho avuto modo di essere relatore di
molte tesi sulle Medicine naturali ed Omeopatia ed ho confrontato il mio pensiero con quello di
moltissimi miei allievi.

Questi mi hanno dato, come sempre, molti spunti di ricerca ed ulteriori stimoli a non mollare, in
particolare il mio geniale allievo Vittorio Maestro, proseguendo le mie teorie sull’equivalenza
materia – energia e sulle frequenze in omeopatia, ha messo in relazione l’omeopatia con il
funzionamento del laser; ne è nata una osservazione interessante, che è stata ripresa nella sua tesi
di diploma, che va a completare il concetto di Biorisonanza.
Esiste cioè una analogia notevole tra fisica quantistica ed omeopatia. La fisica considera un atomo
stabile quando si trova in uno stato energetico ottimale cioè equilibrio stabile rispetto alla sua
configurazione elettronica orbitale. In questo stato gli elettroni occupano orbite contrassegnate
stabili e non dissipano energia.

Se un elettrone venisse “eccitato” e per far questo si dovrebbe fornirgli un energia ben definita,
tramite ad esempio un fotone, allora questo può passare dall’orbita iniziale stabile,
contrassegnata da un’energia Eo ad una più esterna, contrassegnata da una energia Ex. Questo “salto”
può avvenire solamente se il fotone incidente ha una frequenza:
fx = ( Ex – Eo )/h dove h è la costante di Planck. In questa nuova condizione l’elettrone, più di
tanto, non riesce a stare perché non si trova in una situazione energetica stabile; pertanto tenderà
a ritornare al suo stato di partenza “diseccitandosi”.
Durante quest’ultima fase l’elettrone riemetterà un fotone esattamente della stessa frequenza di
quello che gli ha permesso di compiere il suo “salto” energetico.
Il principio dell’omeopatia come tutti sanno è “Similia Similibus Curantur” ovvero ciò che è simile
si cura attraverso il suo simile corrisponde esattamente alle fasi di “eccitazione” e
”diseccitazione” appena riportate dalla fisica quantistica. Secondo una visione analogica che è
importante utilizzare quando si deve procedere al buio, possiamo considerare la similitudine di un
uomo con un atomo infatti:

Così come un fotone di frequenza particolare fx = (Ex – Eo )/h ha la capacità di creare uno stato
energetico di non equilibrio all’interno di un atomo, così un’informazione energetica di opportuna
frequenza fx ha la capacità di creare uno stato energetico di non equilibrio e cioè di malattia, in
un uomo. Così come l’elettrone dell’atomo eccitato tende naturalmente verso uno stato energetico più
stabile, così l’uomo tende naturalmente verso una condizione di equilibrio energetico cioè di
omeostasi bioenergetica.
Come l’atomo in un certo senso guarisce diseccitandosi così l’uomo guarisce solo se riemette la
stessa frequenza di quella che gli ha creato lo stato di malattia.
Troviamo qui i principi analogici che dimostrano che l’omeopatia non è solo frutto di fantasie ma il
ricercatore può trovare in essa dati e riflessioni importanti che dovrebbero aprire le porte ad una
ricerca scientifica seria nel campo dell’informazione del sistema e della biorisonanza in campo
medico.

La sostanza cioè la frequenza che in un uomo sano provoca un certo sintomo è la stessa sostanza che
deve essere data ad un uomo malato con quel sintomo per guarirlo.
Questo non è altro che il principio di funzionamento del Laser, come ha intuito Vittorio Maestro; se
un atomo infatti si trova in uno stato eccitato Ex rispetto ad uno stato di equilibrio Eo e gli
viene somministrato un fotone di frequenza o quantum opportuno e cioè fx = ( Ex – Eo )/h, allora
il fotone stimolerà il processo di diseccitazione in quanto il fotone non può eccitare ancora
l’atomo perché è già stato eccitato e perciò provocherà un processo opposto e cioè la diseccitazione
dell’atomo.
Questo processo si chiama emissione stimolata ed è il principio base del funzionamento del Laser.

Immaginiamo analogicamente che se ad un uomo che si trova in uno stato di disequilibrio e cioè di
malattia ( malattia = stato eccitato cioè di non equilibrio) viene inviata un’informazione della
stessa frequenza di quella che creerebbe lo stato di non equilibrio in un uomo sano, tale
informazione andrà a stimolare la diseccitazione rapida cioè accelererà la guarigione dell’uomo
malato.

Fig 9 – Fig 10 – Fig 11 – Fig 12

www.medicinaalternativa.biz/cure_natur/tabg.htm

Dalla lettura di questi schemi sintetici e delle relative formule forse molti ne riceveranno una
impressione arida ed illeggibile specie per chi non conosce a fondo i principi della fisica,
purtroppo si è costretti a parlare il linguaggio crudo dei numeri e delle formule per non essere
tacciati di fare troppa filosofia. Capisco il lettore e sono decisamente dalla sua parte anche
perché mi piace credere nella Natura che è la sola artefice della vita e della morte, mi piace
credere al mio Dio interiore che è fatto ad immagine e somiglianza con il Dio Cosmico, che mi dona
tutte le informazioni necessarie per vivere in armonia e salute. Quando involontariamente o
volontariamente trasgredisco ai dettami dell’Ordine e dell’Armonia Universale dettati dagli Dei
allora si fanno avanti la malattia e la sofferenza per riequilibrare il mio spostamento verso il
Male e l’Errore.

Un male ed una sofferenza che accetto e benedico e che mi fanno capire i miei errori, ringrazio di
questo Dio ed attendo la Luce (vedi fotoni con informazioni) che mi porta verso la guarigione
lasciando alle mie spalle le Tenebre e cioè la Malattia (…tenebre non prevalebunt…). Solo la Fede mi
ha salvato, mi salva e salverà l’umanità (…e sarà fatto esattamente come la tua Fede…) la fede nella
Luce cioè nelle Informazioni-Vita che costantemente ci giungono dal Creatore.
Per saperne di più sull’argomento dell’Energia Vita e del Programma vita rimando al mio volume “Onde
Elettromagnetiche, l’invisibile e la nostra salute” Ed.Xenia, Milano.
Concludo invitando i lettori al silenzio ed alla percezione dello spazio intorno a se…da questo
silenzio emergeranno sinfonie bellissime che riempiranno tutto il vuoto interiore che sta
affliggendo l’umanità, musiche soavi che altro non sono che la voce di tutto ciò che vi circonda, le
vibrazioni emesse dalla natura che vi ama, con la preghiera di non produrre realtà o suoni o
vibrazioni che sono contrari all’Armonia ed Ordine Universale. Chi ha orecchie per intendere
intenda….

Nel caso necessitasse per la eventuale pubblicazione di titoli:
Prof. Dott.Claudio Viacava PhD
Biologo-Psicologo-Naturopata-Docente Universitario
Universitè Europeénne Jean Monnet Bruxelles
Milano 12/12/2000

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Ogni sostanza (organica e inorganica) emette energia elettromagnetica (bifotoni) misurabile con
particolari e sofisticate apparecchiature di laboratorio (fotomoltiplicatori)

Tali bifotoni caratterizzano, in modo univoco, le varie sostanze poichè la loro energia EM è
costituita da un insieme di frequenze (spettro d’emissione) che è proprio solo della sostanza che ha
emesso i bifotoni stessi.
E’ ormai provato che gli organismi superiori, in quanto strutture dissipative (Prigogine),
interagiscono con particolari energie elettromagnetiche entrando in risonanza o biorisonanza con
esse.
Sulla base di queste considerazioni si spiega, con buona probabilità, la modalià d’azione dei
farmaci omeopatici: essi non contengono molecole ma bifotoni di regolazione dei processi fisici che
sostengono i processi biologici.
La conservazione dei farmaci omeopatici in gabbie di Faraday (imballi con pareti interne a specchio)
è indispensabile per evitare che la loro energia bifotonica di regolazione si disperda o si alteri
per effetto di sollecitazioni esterne (calore, luce, inquinamento elettromagnetico, etc.).

E’ stata inoltre condotta una serie di test in biorisonanza, su soggetti diversi. Ogni volta che si
presentava un disordine rimediabile con uno specifico prodotto omeopatico, lo stesso rimedio è stato
testato in confezione di plastica, di vetro e di alluminio.
Con le confezioni di plastica e di vetro, lo strumento ha dato sempre risposte nettamente positive,
mentre con lo stesso rimedio, ma nel contenitore di alluminio, non si è ottenuta alcuna risposta.
Questo si è verificato per qualunque diluzione del rimedio.
Si può quindi affermare che l’alluminio esercita una funzione schermante nei confronti delle
frequenze emesse dai prodotti omeopatici dinamizzati, per cui ne impedisce la dispersione,
mantenendo inalterate nel tempo le caratteristiche del prodotto.
Inoltre, per questa sua caratteristica, garantisce le migliori condizioni per la conservazione dei
prodotti immagazzinati, perchè in questo modo vengono mantenuti “isolati” gli uni dagli altri,
escludendo ogni possibilità di interazione.

www.medicinaalternativa.biz/cure_natur/biofisica.htm

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