Biotransenergetica: una disciplina psico-spirituale

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Biotransenergetica: una disciplina psico-spirituale

di Redazione – Silvia Turrin – NonSoloAnima.TV

10/06/2008

Esplorare le dimensioni della coscienza per giungere alla piena realizzazione del Sé. È ciò che si
prefigge questo modello terapeutico olistico e transpersonale, in grado di intervenire con efficacia
nei processi di guarigione. Ne abbiamo parlato con il Prof. Pierluigi Lattuada, medico,
psicoterapeuta, ideatore di questa disciplina.

– Lei, insieme alla psicologa e psicoterapeuta Marlene Silveira, ha elaborato la disciplina
psico-spirituale che ha chiamato Biotransenergetica. Cosa l’ha spinta a sviluppare un “nuovo” metodo
terapeutico (seppur basato su antiche tradizioni legate allo Sciamanesimo)?

Il mestiere del fondatore è arduo, e non lo si sceglie, è un servizio. A volte capita, come nel mio
caso, che sia il fuoco della presunzione e dell’importanza personale a sospingere l’operato
dell’eroe incosciente che ha la pretesa di varcare le colonne del conosciuto e tracciare nuovi
percorsi. Se la sorte gli è propizia e gli dei hanno di lui compassione egli riesce a mantenere
fermo l’intento, valicando aride valli, oscure selve e procellosi mari. La storia della
Biotransenergetica è una storia d’amore, che nasce da un incontro tra due anime quella di una
giovane donna brasiliana e quella di un giovane medico italiano. Il giovane medico non aveva trovato
nelle discipline psicoterapeutiche che aveva conosciuto, né tanto meno nella medicina che aveva
incontrato negli ospedali ciò che stava cercando, anche se non sapeva bene quale fosse l’oggetto
della sua ricerca. Lo scoprì in Brasile si trattava del cuore.

– Da dove nasce il nome Biotransenergetica

Il termine Biotransenergetica mi è stato suggerito da uno psicologo brasiliano col quale collaboravo
e risente del mio interesse verso le terapie psico-corporee neo-Reichiane. I termini “bio” ed
“energetica” per i quali dobbiamo ringraziare Reich e i suoi seguaci indicano un approccio che
studia l’organismo dal punto di vista dei suoi processi energetici e psicobiologici. Un approccio
pertanto che richiede uno sguardo unitario, dinamico ed interconnesso, realizzabile attraverso
l’esperienza interiore. Esperienza in grado di cogliere il ritmo del nostro respiro, la luce dei
nostri occhi, la vibrazione della nostra voce, il fremito dei nostri muscoli, il battito degli
organi, la pulsazione delle cellule, il fluire dei liquidi nel corpo, lo slancio di un’emozione, il
risveglio di un desiderio, la nascita di un pensiero o di un immagine, la profondità di un ricordo,
la chiarezza di un’intuizione e condurre alla comprensione che ogni manifestazione del vivente è
espressione della forza spirituale che la anima.

In questa ottica, il termine “transe” si impone come elemento centrale. “Transe” indica quello stato
unitario, dinamico e interconnesso al quale accediamo ogni volta che siamo in contatto con la nostra
vera natura o che blocchiamo ogni volta che non rispettiamo le leggi naturali del vivente. Esso ci
riporta direttamente alla “tradizione primaria” fondata sull’antica religione della natura per la
quale il contatto con il divino è raggiunto attraverso la fusione estatica con le forze della natura
considerate sua diretta emanazione.

– Si tratta di una disciplina che unisce conoscenze arcaiche (Sciamanesimo) e moderne (connesse al
Movimento Transpersonale). Quanto è importante conoscere e recuperare saperi ancestrali al fine di
conoscere il proprio Sé e cos’è esattamente il Movimento Transpersonale?

La visione transpersonale pone l’accento sull’esperienza interiore ed esplora le quattro frontiere
che limitano l’uomo nella sua visione del mondo la coscienza, la memoria, l’evoluzione e la morte.
Padroneggiando i propri stati di coscienza, l’uomo può riconoscere come i limiti esistano solo nella
sua mente, come la sua coscienza sia illimitata, come la sua memoria riesca a trascendere la
filogenesi, come l’evoluzione non si fermi all’intelletto ma prosegua verso le dimensioni
spirituali, e come la morte sia un passaggio.

Nella sua ricerca, la psicologia transpersonale integra l’esperienza della psicologia occidentale,
soprattutto del filone gestaltico, esistenziale, umanista, con le tradizioni mistiche basate sulla
meditazione e con le pratiche sciamaniche fondate sull’estasi e sul contatto diretto con le forze
naturali.
Anticamente, l’anelito primordiale dell’essere umano a comprendere la natura e ad armonizzarsi con
essa diede vita alle prime “religioni della natura”, per le quali esiste una “unità fondamentale del
creato”. Gli studiosi definirono questo sistema “Sciamanesimo”.

Secondo questa visione del mondo “originaria”, di ordine estatico, il mondo minerale, vegetale,
animale ed umano, il mondo sottile degli spiriti e delle divinità esistono uno dentro l’altro e uno
per l’altro. Ai nostri giorni la Biotransenergetica può venire considerata una delle discipline
depositarie dell’antica “tradizione originaria”. Essa si esprime attraverso una visione unitaria
dell’individuo, che insegna a riconoscere e realizzare il potenziale creativo, la spinta evolutiva
che ogni sintomo, problema o sofferenza contengono in sé.

La Biotransenergetica è un atto poetico. Suo intento è insegnare a riconoscere la sacralità dello
slancio creativo del vivente in ogni manifestazione e a conformarsi alle sue leggi. È stata
concepita agli inizi degli anni Ottanta, grazie al mio incontro con Marlene Silveira, psicologa,
psicoterapeuta. Da allora, in oltre ventimila ore di lavoro clinico presso il centro Om di Milano,
ho perfezionato il modello teorico e il sistema operativo fondati sulla filosofia perenne delle
antiche tradizioni spirituali e sostenuti dalle più recenti acquisizioni della nuova scienza, della
ricerca sugli stati di coscienza e della psicologia transpersonale.

– Come la Biotransenergetica permette a un individuo di riuscire a esplorare in modo profondo le
dimensioni della propria coscienza?

La Biotransenergetica propone una metodologia fondata sull’esperienza interiore e sull’esplorazione
delle dimensioni della coscienza con l’intento di realizzare la consapevolezza che si svela oltre i
processi di pensiero della mente ordinaria. È un modello terapeutico olistico e transpersonale
orientato alla realizzazione del sé, in grado di intervenire con efficacia nei processi di
guarigione. Al nuovo paradigma e alla visione transpersonale la Biotransenergetica fornisce un
modello operativo psico-spirituale ed una metodologia clinica olistica in grado di intervenire con
efficacia nei processi di guarigione.

Il Corpus della Biotransenergetica comprende infatti un insieme di “tecnologie del sacro” che
consentono di operare sulle dimensioni più elevate della coscienza dell’individuo, favorendo
l’ampliamento della sua consapevolezza e la sua realizzazione spirituale. A queste affianca un
modello teorico fondato sulle antiche tradizioni spirituali e sulle più avanzate teorie sistemiche e
dell’informazione. Fornisce dunque una mappa cognitiva per comprendere ed integrare l’esperienza
interiore nella navigazione dell’oceano della coscienza. Propone inoltre una metodologia clinica
specifica per la risoluzione dei conflitti emotivi e le dinamiche relazionali, oltre che pratiche di
benessere, di auto-guarigione e di cura efficaci sul piano fisico come su quello energetico.

Ha profonde radici nella tradizione originaria per la quale, le “forze che reggono il mondo” sono
forze immanenti e trascendenti, appartenenti cioè sia al mondo della natura che a quello della
coscienza. Forze archetipiche responsabili di ogni dinamica psicologica, di ogni manifestazione del
vivente, dei processi patologici come dei processi di guarigione.

Condivide con le antiche medicine tradizionali e le moderne terapie psicocorporee la concezione del
mondo e degli individui in termini di processi energetici. Condivide anche la visione scientifica
dell’emergente paradigma olistico sistemico, sostenuto dalle più recenti acquisizioni della fisica
quantistica, dalla ricerca sugli stati di coscienza e dalle antiche tradizioni spirituali basate
sulla meditazione. È fondata su un preciso modello teorico e su una articolata metodologia,
consolidata da un’ampia e approfondita pratica clinica.

La Biotransenergetica attinge ad un sistema di conoscenze e di esperienze che vanno dal contatto con
le forze elementari della natura alla moderna ricerca sugli stati di coscienza; dallo sviluppo delle
potenzialità più genuinamente umane proposto dalla psicologia umanistica all’espressione degli
archetipi dell’inconscio collettivo; dalla ricerca della visione al dialogo con le voci interiori,
alle pratiche di respirazione e di lunga vita, alle visualizzazioni creative proposte dalle più
recenti pratiche di ipnosi; dai canti e dalle danze delle diverse forze naturali agli spazi
superconsci, all’espressione creativa delle forme e dei colori, al silenzio della meditazione, alle
qualità più elevate favorite dalle metodiche di psicologia transpersonale; dalle cerimonie rituali
arcaiche ai viaggi sciamanici, ai sistemi teorici della visione olistica, ai principi della fisica
moderna; dagli esercizi psicofisici reichiani al lavoro sui chakras, sul campo aurico e al contatto
con la dimensione spirituale.

– Per quali situazioni patologiche è indicata?

La Biotransenergetica si occupa di favorire i naturali processi di auto-rinnovamento e
auto-trascendenza dell’organismo. È indicata pertanto in qualsiasi patologia come catalizzatore del
processo di guarigione in sinergia con qualsiasi altro presidio terapeutico. È indicata inoltre come
strumento di prevenzione della malattia, di mantenimento della salute e di miglioramento del proprio
stato psicofisico. La Biotransenergetica è valida per chiunque voglia conoscere la propria natura
più autentica, per chi non ha fretta, per chi desidera compiere un cammino interiore di
auto-guarigione, di risveglio spirituale e di padronanza dei propri stati di coscienza.

A chi si riconosce in questa visione, la Biotransenergetica potrà fornire strumenti che consentano
di

• Agevolare i processi di guarigione, mantenimento della salute, prevenzione della malattia
• Educarsi alla salute e all’auto-guarigione
• Favorire la risoluzione dei sintomi riconoscendone il potenziale creativo
• Influenzare l’attività biochimica dell’organismo padroneggiando i propri atteggiamenti mentali e
stati della coscienza
• Sviluppare l’intelligenza emotiva risolvendo i conflitti della storia personale
• Valorizzare la propria dimensione spirituale e realizzare la propria natura più autentica
• Liberare l’espressione creativa dei propri talenti

– Quante sedute, in media, è necessario seguire per ottenere i primi benefici?

Praticare Biotransenergetica è come intraprendere un viaggio. A chi chiede quanto duri il viaggio
non si può far altro che rispondere come il gatto ad Alice “Dipende da dove vuoi andare”. Un
percorso di Biotransenergetica può essere compiuto mediante un lavoro individuale o di gruppo. Nel
caso del lavoro individuale, cliente e terapeuta concorderanno una durata minima al termine della
quale si effettuerà una verifica del cammino compiuto e un rinnovo o meno del contratto terapeutico.
Dodici incontri sono da ritenersi il tempo minimo per apprendere ad usare alcune basilari pratiche
di auto-guarigione, quattro anni è la durata dei Training di Formazione per Psicoterapeuta e per
Counselor, sette anni è la durata di un Training di Formazione per diventare Docenti.

Come tutti gli “strumenti che funzionano”, anche la Biotransenergetica può essere usata a favore di
noi stessi oppure no, come nella massima “si possono portare i cavalli alla fonte, ma non si può
costringerli a bere”. Questo significa che mentre una reazione biochimica prodotta da un farmaco può
avvenire anche contro la nostra volontà e venire misurata, la Biotransenergetica non può agire senza
la nostra disponibilità al cambiamento, e i suoi risultati non possono venire valutati secondo
criteri statistici esclusivamente quantitativi.

Un percorso di realizzazione psico-spirituale attraversa la vita intera. Premesso che la guarigione
da un sintomo è più facilmente valutabile oggettivamente di un percorso evolutivo psico-spirituale,
e che in Biotransenergetica non si riconosce la misurazione come strumento di validazione dei
risultati, all’inizio e al termine dei periodi stabiliti il cliente verrà invitato alla compilazione
di una scheda che consentirà una valutazione qualitativa del percorso compiuto. Presso il nostro
archivio abbiamo diverse migliaia di pagine (resoconti di oltre ventimila ore) di feedback di
allievi e pazienti nei quali è descritto dettagliatamente il percorso compiuto.

– Anche una persona che non presenta particolari disturbi o problematiche può seguire un percorso di
Biotransenergetica, e in tal caso quali i benefici?

La Biotransenergetica è indicata per chiunque sia disposto a fermarsi, ad ascoltarsi e a riconoscere
di essere il primo responsabile del proprio stato di salute, per chiunque sia disposto ad esplorare
le immense risorse del proprio organismo e a dedicare un pò del proprio tempo all’educarsi alla
salute.

– Può dare qualche utile, anche breve, consiglio a chi si volesse avvicinare alla Biotransenergetica
al fine di diventare Docente o Counselor?

Compiere un percorso di Biotransenergetica significa intraprendere un viaggio iniziatico. Di
conseguenza la Biotransenergetica non è indicata per chi non voglia assumersi la responsabilità per
la propria condizione di salute, per chi non sia disposto al cambiamento, ma ricerchi risultati
facili e senza impegno, per chi voglia investire nell’apprendimento di tecniche immediatamente
spendibili o per chi subisca il fascino delle mode sciamanico-esoteriche.

Il viaggio verso se stessi non può limitarsi al benessere, ma vuole sfida, potere personale,
libertà, onore della propria natura. È una questione di amore e sofferenza, di consapevolezza ed
errori, di morti e rinascite e infiniti risvegli.

Il Passaggio dal cuore crea le condizioni per cogliere il significato spirituale della nostra
esistenza, acquisire autostima e sicurezza di sé, guarirci e guarire, sentirci liberi dalla vita e
dalla morte, responsabili di preservare il sacro potere della nostra vita e delle forze della
natura.

– Questa disciplina quanto è conosciuta all’estero?

Dal 1988 ad oggi la Biotransenergetica è stata presentata in oltre trenta congressi e convegni in
tutto il mondo, in numerose conferenze e pubblicazioni, oltre che in trasmissioni radiotelevisive su
diverse reti locali e nazionali.

– Sono stati pubblicati, anche all’estero, studi scientifici relativi ai benefici generati dalla
Biotransenergetica?

Diversi lavori di Biotransenergetica, in quanto relazioni, sono presenti negli atti dei diversi
convegni internazionali nel corso dei quali è stata presentata Stati Uniti, Brasile, Francia,
Austria, Spagna, India.

– Esiste un sito di riferimento per la Biotransenergetica?

Il sito è il seguente www.biotransenergetica.it

– Può indicarci qualche strumento di lettura alla portata anche dei non addetti ai lavori in grado
di fornire le basi per una conoscenza della disciplina?

Buona parte della documentazione è segnalata sul sito. Per quanto riguarda la bibliografia, posso
segnalare i seguenti volumi: tutti di Pierluigi Lattuada, Potere spirituale e guarigione (Ed. MEB);
I Chakras (Ed. MEB); Biotransenergetica (Xenia ed.); Oltre la mente, teoria e pratica della
psicologia transpersonale (F. Angeli); Il Corpo del Sogno (Anima edizioni).

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