Bohm profeta dell’olismo
di Giuseppe Vatinno
Secondo la teoria di Bohm tutte le particelle sono in stato di entanglement, e quindi correlate le une alle altre, indipendentemente dallo spazio e dal tempo…
da scienzaeconoscenza.it
David Bohm nasce negli Stati Uniti nel 1917 ed è un bambino introverso, che spesso si isola dai
coetanei, che ama più la lettura che il gioco; un ragazzino studioso e molto serio che, divenuto grande, si laurea in Fisica.
Giovanissimo entra nella fisica che conta: dal 1947 al 1951 insegna presso la prestigiosa Università di Princeton facendo ricerche sui plasmi (uno stato della materia ionizzato).
Nel contempo è il periodo doro, applicativo, della fisica quantistica e relativistica; un periodo
segnato da grandi scoperte scientifiche (e dalla prime applicazioni pratiche) che però mettono in
forse una certa visione del mondo meccanicistica che aveva trovato fondamento nel XIX secolo nel preciso meccanismo newtoniano.
Bohm ha simpatie per il comunismo e questo lo porterà ad abbandonare gli USA per il Brasile, Israele e infine il Regno Unito.
Negli anni 50 dello scorso secolo la fisica ci dice che il mondo atomico è dominato dal criterio
probabilistico, secondo linterpretazione di Bohr: nulla si può sapere con certezza newtoniana, ma
solo dire intorno alle probabilità del risultato di una misura. Losservatore con la stessa azione dellosservare perturba inevitabilmente il sistema quantico.
Dallaltra parte, Einstein non crede alla meccanica quantistica (in seguito m.q.) che pure ha
contribuito a inventare interpretando l effetto fotoelettrico (scoperta per cui vinse il nobel nel 1905).
Einstein crede che la realtà fisica esista di per sé indipendentemente dallosservatore e per
questo produce un famoso esperimento mentale noto come esperimento di Einstein-Podolsky-Rosen che
suppone lesistenza di una misteriosa azione a distanza (propagazione immediata e indipendente dalla
distanza di un effetto fisico) qualora la m.q. fosse una teoria fisica completa. Prima la
dimostrazione matematica del fisico John Bell (1928 1990) nel 1964 e poi lesperimento di Alain
Aspect del 1982 hanno dimostrato che la m.q. è veramente una teoria non locale e che le variabili nascoste, nella forma locale, non esistono.
Quindi Einstein dice che poiché l’azione a distanza non può esistere, la m.q. è incompleta, cioè
ancora ci sfuggono delle variabili nascoste che darebbero conto dei bizzarri esiti quantistici.
Bohm osserva ed interviene nel 1952 con due articoli sulla famosa rivista “Physical Review” prima di
tutto riformulando il paradosso in maniera più pulita e comprensibile, cioè utilizzando un esempio
molto più semplice che implica direttamente spin (cioè una misura della rotazione interna) e
particelle e poi avanza una nuova interpretazione della m.q. che si chiamerà appunto bohmaniana,
basata sulla teoria delle onde pilota del fisico Louis De Broglie, che implica lesistenza della
misteriosa azione a distanza ed anche la presenza di variabili nascoste (però, tecnicamente, non locali) coincidenti con il concetto di potenziale quantico.
Il punto chiave della teoria è che se due particelle hanno interagito anche per pochissimo una sola
volta risulteranno poi unite (si parla di entanglement) per sempre, nel senso che si comporteranno come una entità unica descritta dalla stessa funzione donda matematica.
Ecco quindi che se le due particelle sono separate anche da miliardi di chilometri, cambiando lo
stato quantico di una con una misura, immediatamente, indipendentemente dal tempo e dallo spazio,
anche laltra particella si adeguerà di conseguenza per garantire la conservazione di certe quantità fisiche previste.
Ma poiché di fatto tutte le particelle delluniverso sono state insieme durante latto del Big Bang
allora risulta che possono essere tutte in questo stato di correlazione, cioè entangled, per
leternità (a parte alcuni fenomeni tecnici di decoerenza, cioè di allentamento dello stato di entanglement).
È quindi chiaro che la teoria di Bohm ben si presta come base per spiegare scientificamente fenomeni
cosiddetti paranormali che riguardano ad esempio la sincronicità junghiana (che ha i requisiti di una azione a distanza).
Bohm apre quindi la strada ad una sorta di olismo scientifico perché veramente tutto pare unito in
mutuo contatto tramite un campo informativo, indipendentemente dallo spazio e dal tempo.
Secondo Bohm nelluniverso esiste un ordine esplicito che è quello che vediamo tutti i giorni nella scienza e un ordine implicito che è quello che invece sta nascosto.
La sua teoria è stata poi ripresa e ampliata dal neurofisiologo Karl Probram, allUniversità di
Stanford; in questa teoria la mente decifra e ricostruisce ologrammi della Realtà in un olomovimento.
Bohm si avvicinò molto allinsegnamento del mistico indiano già teosofo, Jiddu Krishnamurti di cui divenne amico e seguace.
La Teoria di Bohm è una valida alternativa a quella di Bohr ed è considerata con sempre maggiore interesse dai fisici.
Massimo Teodorani
Bohm
La fisica dell’infinito
Macro Edizioni
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Jiddu Krishnamurti, David Bohm
I Limiti del Pensiero
Discussioni
Armando Editore
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__i-limiti-del-pensiero.php?pn=1567
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