Bugie bianche, compulsive e patologiche

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Bugie bianche, compulsive e patologiche

Conoscete la differenza tra bugie bianche, compulsive e patologiche? Perché giustifichiamo alcune e condanniamo le altre? Scoprire il bugiardo che è in noi ci aiuta a capire chi siamo.

Poche cose seminano sfiducia come le bugie. Se chiedete in giro, probabilmente vi risponderanno che nessuno vuole stare in compagnia di un bugiardo. in realtà, però, in ambito sociale esistono delle bugie ​​giustificate, le cosiddette bugie bianche che quasi tutti, in una certa misura, usiamo.

Uno studio condotto dall’Università del Massachusetts ha rivelato che per il 60% degli adulti non è possibile avere una conversazione di dieci minuti senza dire una bugia. Questo solo nel caso in cui i due interlocutori si conoscano già; se è la prima volta che si parlano, invece, la media ammonta a tre bugie nei primi dieci minuti.

A quanto pare, una delle verità più scomode esistenti è che l’essere umano mente quasi fin dalla nascita. Questo studio è stato condotto prima della diffusione dei social network. Facebook e Twitter, probabilmente, avranno già fatto aumentare le percentuali, dato che forniscono degli scenari in cui le opportunità di mentire sono molto più ampie, così come la loro diffusione.

Anche se in molti pensano che i social media siano i primi responsabili nella diffusione delle bugie, la verità è che svolgono semplicemente il ruolo di cassa di risonanza della predisposizione umana alla menzogna. E voi, che tipo di bugie raccontate? Bugie bianche, compulsive o patologiche?

Bugie bianche

Fin da quando imparano a parlare, i bambini iniziano a usare le parole per mentire. Si inizia con le bugie più semplici, che vengono pronunciate tra i 2-3 anni, per arrivare ai 3-4 anni con l’elaborazione di bugie più sofisticate. Nella psicologia dello sviluppo tutto questo, sebbene possa apparire una contraddizione, è riconosciuto come un segno di intelligenza sociale.

I bambini, e anche molti adulti, gestiscono in modo del tutto naturale le bugie bianche, considerate del tutto innocue e volte soprattutto a salvaguardare i propri sentimenti e quelli altrui. Diciamo che potrebbero essere considerate come una sorta di lubrificante sociale.

Verità e bugie

A quanto pare, non è il dire la verità o una bugia a renderci diversi in quanto esseri umani. È piuttosto il grado e il tipo di bugia che utilizziamo più spesso a distinguerci davvero l’uno dall’altro. Dal semplice “sto bene”, quando in realtà stiamo malissimo, a inventare una scusa per giustificare un ritardo, fino alla menzogna più crudele e interessata; esiste un un ampio spettro con più livelli e tipi di bugie.

Pare che sia proprio la necessità di soddisfare le aspettative altrui a spingere l’essere umano a mentire. Inoltre, viviamo, cresciamo e veniamo educati nella contraddizione più pura. Ai bambini viene detto di non mentire, ma poi gli viene chiesto di simulare la sorpresa all’apertura del regalo di compleanno fatto dalla nonna, anche se non piace.

La società intera crollerebbe se non potessimo fidarci l’uno dell’altro, ma allo stesso tempo, probabilmente, non reggerebbe neanche se tutti dicessimo sempre la verità.

Le bugie compulsive

Ci sono persone che, a prescindere dall’uso delle bugie bianche, adornano le proprie vite con una serie infinita di aneddoti, fatti o storie inventate o alterate in qualche modo, e che dunque non corrispondono affatto alla realtà.

Sono persone diventate ormai dipendenti dalle loro storie fantastiche e che soffrono di una profonda insicurezza. Generalmente, le uniche persone ferite da questo tipo di bugie sono proprio loro. Vengono definiti bugiardi compulsivi.

Bugie patologiche, molto diverse dalle bugie bianche

Il bugiardo patologico comincia sempre più a essere considerato una razza a parte. Fredde e calcolatrici, le loro bugie contengono obiettivi e interessi specifici, di solito egoistici. Sono bugie manipolative e astute. Queste forme di menzogne, a differenza delle bugie ​​bianche, sono usate da persone che basano la propria vita su di esse; le loro falsità condizionano negativamente le vite degli altri, causano danni profondi alle loro vittime.

Grazie ad alcuni studi, sappiamo che i bugiardi patologici possiedono più sostanza bianca nell’area prefrontale del cervello. In termini generali, la sostanza bianca è associata a connessioni più veloci, a un maggiore flusso di pensiero e a una maggiore fluidità verbale. Questi individui, inoltre, presentano problemi di empatia e poca attività nelle aree responsabili delle emozioni.

Infine, nessuno si sente a proprio agio nel dire una bugia, o quantomeno alla maggior parte di noi non piace affatto mentire. Utilizziamo le bugie bianche per proteggerci e proteggere gli altri. O, almeno, è quello che vogliamo credere. In fin dei conti, lasciando da parte dogmi e massime morali, ciascuno è tenuto ad affrontare in privato la propria riflessione sulla verità, e optare per una via o per l’altra in funzione delle circostanze.

Bibliografia

Feldman, Robert S. (2009). The Liar in Your Life: The Way to Truthful Relationships. Publicado por Twelve. ISBN13: 9780446534932
Yang, Y., Raine, A., Narr, K. L., Lencz, T., LaCasse, L., Colletti, P., & Toga, A. W. (2007). Localisation of increased prefrontal white matter in pathological liars. The British journal of psychiatry: the journal of mental science, 190, 174–175. doi:10.1192/bjp.bp.106.025056
Leslie, Ian (2017). White, compulsive or pathological: What kind of liar are you? The telegraph. Recuperado de www.telegraph.co.uk/men/thinking-man/white-compulsive-pathological-kind-liar/

da lista mente

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