Cambiare unabitudine è una sfida. Soprattutto se è radicata in noi. Daltra parte, guardandoci allo
specchio, siamo tutti capaci di identificare unabitudine che ci piacerebbe cambiare. Arriva la fine
dellanno e ci proponiamo di iniziare a fare o di smettere di fare qualcosa. Allinizio cominciamo
bene, ma dopo poco tempo torniamo alle vecchie abitudini.
La buona notizia è che esistono alcuni metodi efficaci per cambiare unabitudine. A volte quello che
manca non è la volontà, bensì la strategia. Ovviamente ci vogliono sforzo e perseveranza, ma senza
un metodo adeguato è molto più difficile riuscire nellintento.
Entrano in gioco aspetti cognitivi, emotivi e volontari. La decisione è solo un precedente
necessario, ma non sufficiente. A partire dallanalisi della condotta umana, è stato stabilito che
il proposito di cambiare unabitudine passa per sei tappe. Le elenchiamo a seguire.
Nessuno può essere schiavo della sua identità: quando sorge una possibilità di cambiamento, bisogna
cambiare.
-Elliott Gould-
I passaggi necessari per cambiare unabitudine
1. Premeditazione
Cambiare unabitudine inizia con gli indizi che sussurrano allorecchio. Una voce, quasi sempre
tenue, dice che cè unabitudine poco sana o positiva nella nostra vita. A volte sono altri a
capirlo, a volte siamo noi stessi. Il punto è che a un certo punto, appare lidea che forse cè una
condotta che dovremmo eliminare.
Al contempo si presenta una negazione dei fatti. La resistenza a volte è molto forte. Cerchiamo
delle ragioni per mantenere tale abitudine o sottovalutiamo quelle che ci invitano a cambiarla. In
qualità di esseri umani, abbiamo la tendenza a mantenere tutto uguale e lidea di un gran
cambiamento non ci entusiasma allinizio.
2. Contemplazione
Si tratta della fase più lunga nel processo di cambiare unabitudine. Dura mesi, anni o tutta la
vita. Inizia nel momento in cui una persona si rende conto che effettivamente nella sua vita è
presente unabitudine che influisce in maniera negativa e che bisogna modificarla.
È anche la fase in cui a volte si decidere di cambiare e si fanno i primi sforzi per riuscirci. Non
cè più negazione. Può esserci, però, mancanza di motivazione o difficoltà per trovare la strada del
cambiamento.
3. Preparazione
La preparazione è quella fase in cui si cominciano a fare degli sforzi per cambiare. È il momento
dellesplorazione, di tentativi falliti e non molto costanti, che alla fine forse non si
consolidano.
In questa tappa la persona scopre quanto è difficile cambiare unabitudine. Persiste la
consapevolezza della necessità del cambiamento e si identificano i primi ostacoli per riuscirci. È
una tappa necessaria, ma che rappresenta in ogni caso un progresso.
4. Realizzazione
Questa fase è caratterizzata da sforzi coscienti, diretti e continuativi per raggiungere il
cambiamento. Si formula una strategia per riuscire a portare a termine lobiettivo, molte volte
motivati dai consigli di altri o da informazioni ricevute. Ci sono risultati visibili, anche se non
si tratta necessariamente di un cambiamento radicale.
Molte volte la consolidazione fallisce perché le fasi precedenti non sono state portate a termine in
modo corretto. Cè chi vuole cominciare il processo concretizzando un risultato, il che è
estremamente difficile e quasi sempre conduce al fallimento. In ogni caso, in questa tappa si
ottengono risultati perfettamente visibili e chiari.
5. Mantenimento
Come indica il nome, in questa fase si mantiene la nuova abitudine. Dopo aver abbandonato
labitudine precedente e averne adottata una nuova, lobiettivo è mantenerla nel tempo e includerla
con naturalezza alla propria vita quotidiana. Cè più sicurezza e fiducia.
Tuttavia, affinché la nuova condotta si mantenga nel tempo, bisogna acquisire nuove abitudini di
rafforzamento. Per esempio, se lobiettivo finale è smettere di fumare, potremmo accompagnare questa
nuova abitudine con un po di attività fisica. Un altro aspetto molto importante è mantenere la
motivazione e ricompensarsi con frequenza per i risultati ottenuti.
6. Ricaduta
Le ricadute sono una parte normale nel processo di cambiare unabitudine. La mente umana non è
lineare, bensì funziona attraverso curve ascendenti o discendenti. Ciò nonostante, una ricaduta non
riporta la persona allinizio del processo, anche se molto forte. Tutta la strada fatta aiuta a
ricominciare a un passo molto più svelto. La cosa migliore sarebbe riprendere il processo dalla fase
di preparazione.
È anche molto importante non punirsi. Al contrario, è bene incoraggiarsi, motivarsi e non permettere
che il dubbio o la mancanza di fiducia si impadroniscano del proprio stato danimo. Dobbiamo sempre
esaminare la causa della ricaduta e individuare i fattori di rischio.
Cambiare unabitudine non è facile, ma quando ci riusciamo, aumentiamo i nostri sentimenti di
autostima, ottimismo e fiducia nelle nostre capacità. Poi, ovviamente, miglioriamo la nostra qualità
di vita ed eliminiamo fattori potenzialmente dannosi per noi.
anonimo
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