Campane tibetane e ipersensibilita’ elettromagnetica 1
– prima parte
Scritto da: Francesca Brocchetta | Medicina Non Convenzionale
Campane tibetane e ipersensibilità elettromagnetica – prima parte
Sono laureata in Studi linguistici e filologici e il mio percorso di studi mi ha insegnato che la
filologia non dà frutti se non si è metodici. Ho anche imparato, però, a rinunciare con gioia alle
certezze e a lasciarmi andare, grazie alla mia passione per la chitarra e il jazz. Ho capito nel
tempo che se univo la musica al metodo e allordine, avrei trovato la condizione che mi consente di
vivere in armonia, e di comunicare agli altri questa armonia. Il mio avvicinamento allo studio delle
malattie ambientali, come operatrice olistica, è stato uno sbocco naturale. Ho sentito lurgenza di
studiare i disturbi provocati dagli elementi inquinanti dell’ambiente in cui viviamo, e le possibili
cure attuabili per mezzo della musica, in particolare attraverso lutilizzo delle campane tibetane,
uno strumento che risale a ben 5000 anni fa utilizzate, pare da sempre, per scopi terapeutici.
Studiare gli effetti del massaggio sonoro vibrazionale sulle persone affette da Ipersensibilità Elettromagnetica
Linteressamento scientifico per questi disturbi è stato sollecitato anche da una profonda necessità
personale. Ho infatti sperimentato su me stessa gli effetti della profonda ignoranza imperante in
Italia sullIpersensibilità Elettromagnetica (EHS), una patologia che conosco molto bene e purtroppo da vicino da un po di tempo.
Con Mauro Pedone fondatore del Centro Studi la Voce del Carro e autore di numerosi libri, tra cui
lultimo La danza dellacqua e le campane tibetane (2017) ho potuto comprovare una delle attuali
pratiche terapeutiche integrate, che dimostra come campane tibetane, medicina cinese e fisica
quantistica non siano poi così lontane. Grazie al contributo metodologico della Prof.ssa Laura
Corradi (docente presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università della Calabria) abbiamo
sviluppato una ricerca per studiare gli effetti del massaggio sonoro vibrazionale sulle persone
affette da Ipersensibilità Elettromagnetica (EHS), un progetto che è stato valutato dal Prof.
Giuseppe Genovesi, endocrinologo-immunologo dellUniversità degli Studi la Sapienza di Roma e vero
punto di riferimento della comunità scientifica in fatto di ipersensibilità elettromagnetica.
LEHS, detta anche Elettrosensibilità (ES), è una condizione che può manifestarsi con effetti
saltuari o cronici e a volte divenire invalidante, provocata dalla reazione organica ai campi
elettromagnetici presenti nella vita di tutti i giorni. Tra i sintomi si contano debolezza, disturbi
del sistema nervoso (insonnia, perdita della memoria, di concentrazione e di apprendimento,
depressione, mal di testa, nausea e vertigini), muscolari, cardiovascolari, respiratori,
dellapparato scheletrico, della sfera sessuale, del sistema visivo, acustico, olfattivo, nonché problemi gastrointestinali.
I risultati dei trattamenti effettuati sui pazienti affetti da Elettrosensibilità con le campane
tibetane, testimoniano un buon miglioramento dei sintomi soggettivi. La ricerca ha dato segnali
incoraggianti che, si spera, possano aprire la strada all’utilizzo di medicine non convenzionali
nella cura dei disturbi da inquinamento ambientale. «I presupposti dellefficacia delle campane sono
reali» afferma il Prof. Genovesi «poiché le onde elettromagnetiche hanno una funzione
importantissima per lattività biologica. Linterazione tra frequenze può essere costruttiva o
distruttiva. Linterazione con le onde elettromagnetiche di un Wi-Fi, ad esempio, sarà sicuramente
interferente e inibente mentre quella con le vibrazioni di una campana tibetana può avere degli
effetti molto benefici. In questa terapia il suono diventa uno strumento energetico che trova una
sua rispondenza e risonanza vibrazionale allinterno della nostra struttura organica, energetica e nervosa.»
Un approccio diverso dalle pratiche di medicina ortodossa perché si basa su una visione olistica
dellessere umano, capaci di cogliere, su base empirica, quel ruolo centrale di governo
dell’organismo esercitato dall’intreccio delle “influenze sottili” che sfugge all’occhio analitico
dello scienziato classico, ma che può rivelarsi all’indagine guidata dai concetti della moderna fisica quantistica.
Che cosè lIpersensibilità Elettromagnetica
LIpersensibilità Elettromagnetica (EHS), o Elettrosensibilità (ES), è una reazione organica ai
campi elettromagnetici (CEM), ovvero a quei fenomeni generati localmente da qualunque distribuzione
di carica elettrica variabile nel tempo, che si propagano sotto forma di onde elettromagnetiche.
Queste onde, dette a radiazioni non ionizzanti, vengono suddivise in due gruppi di frequenze, in
base ai differenti meccanismi biologici di interazione con gli organismi viventi e ai rischi per la salute:
esistono campi di bassa frequenza (0-300Hz), generati principalmente dagli elettrodomestici e dalle linee elettriche, che inducono correnti elettriche allinterno del corpo;
e campi ad alta frequenza (300Hz-300Ghz), generati soprattutto dai telefoni cellulari e dai ripetitori radiotelevisivi che cedono energia ai tessuti sotto forma di calore.
Oltre alleffetto termico, immediatamente rilevabile, linquinamento da onde ad alta frequenza ha
fatto osservare sull’uomo anche i cosiddetti effetti non-termici, che avvengono senza un
apprezzabile riscaldamento delle cellule, là dove la materia vivente reagisce non alla potenza del
segnale ma al segnale stesso. Su questi effetti nocivi si è espresso nel 2011 anche lo IARC (Agenzia
internazionale di ricerca sul cancro), facente parte dell’OMS, classificando le radiofrequenze come
possibili cancerogene per luomo. Tuttavia, a dispetto della classificazione dell’OMS, la
Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti, ha deciso di
promulgare i limiti di esposizione soltanto sulla base degli effetti a breve termine, ovvero
termici, ritenendo non esaustive le evidenze degli studi sugli effetti non-termici a lungo termine fino ad ora condotti.
La sensibilità individuale ai CEM può variare anche di molto da un individuo allaltro. Si stima che
il 3% della popolazione mondiale possa dimostrare risposte fisiche anche a livelli estremamente
bassi di CEM prodotti dalluomo: questi individui vengono definiti elettrosensibili. L’esposizione
alle alte e basse frequenze di CEM può generare in essi effetti cronici, in grado di manifestarsi a
seguito di unesposizione modesta, ma prolungata nel tempo, anche dopo una lunga latenza. I sintomi
possono essere suddivisi in: generali, del sistema nervoso, muscolari, cardiovascolari, respiratori,
dellapparato scheletrico, della sfera sessuale e del sistema visivo, acustico, olfattivo o digestivo.
Su Scienza e Conoscenza 62 trovi uno speciale sulle malattie ambientali:
Scienza e Conoscenza – n. 62 – Rivista >> https://goo.gl/L8cGc8 Rivista trimestrale di Scienza Indipendente
Autori Vari
>> www.macrolibrarsi.it/libri/__scienza-e-conoscenza-n-62-rivista-cartacea.php?pn=1567
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