Cancro e terapia Gerson: questione di pH
di Howard Straus
La terapia Gerson per la prevenzione e la cura di tumori insiste sull’importanza di un ambiente alcanino e di sangue ben ossigenato per il ritorno della salute…
Il seguente articolo è tratto da Scienza e Conoscenza 35 (gennaio/marzo 2011).
La Terapia Gerson è una terapia nutrizionale olistica e disintossicante per patologie croniche e
degenerative che può vantare ottantanni di successi su malattie diverse come lemicrania, il
melanoma avanzato, la fibromialgia, la tubercolosi, il diabete e lartrite reumatoide. Il dottor Max
Gerson la sviluppò agli inizi del ventesimo secolo per cercare di alleviare le sue atroci e
debilitanti emicranie, ma poi scoprì prima che essa invertiva la tubercolosi della pelle, quindi che
curava altri tipi di tubercolosi, il diabete, lartrite reumatoide e infine tumori di vario genere.
Egli non affrontò questo problema da un punto di vista teorico; piuttosto, la sua terapia si è
evoluta empiricamente in base alle esperienze e agli esperimenti clinici. La teoria è stata plasmata
da successi e fallimenti: quello che funzionava è stato mantenuto, quello che non funzionava è stato analizzato, spiegato e scartato.
La Terapia Gerson si basa sulle conclusioni del dottor Gerson secondo cui la malattia cronica è
causata soprattutto da due fattori: carenze nutritive e tossiemia. Quando si pone rimedio a queste
due cause fondamentali, il potente sistema immunitario del corpo è in grado di riparare praticamente
qualsiasi patologia, spesso a unincredibile velocità. Non occorre stimolare il sistema
immunitario, come molte immunoterapie oggi cercano di fare: il sistema immunitario è concepito e
ottimizzato per riparare da solo qualsiasi disfunzione. Le patologie non si manifestano perché il
sistema immunitario ignora una minaccia, ma perché è sprovvisto del necessario per combatterle,
così come un esercito magistralmente addestrato non può fare granché contro un aggressore se è
sprovvisto delle armi, le munizioni, il cibo, le fortificazioni e gli indumenti adatti. Una volta
fornito al sistema immunitario il supporto adeguato, esso si risveglia e agisce con velocità e potenza incredibili.
Sviluppi recenti della ricerca sul cancro
Nel 2010, il medico Nicholas Gonzalez e la sua partner Linda Isaacs hanno pubblicato The Trophoblast
and the Origins of Cancer (Gonzalez N., Isaacs L., New Spring Press, New York City, 2010). Leggendo
questo libro, sono sorte in noi molte domande che hanno portato a una vivace e illuminante discussione con il dottor Gonzalez.
È chiaro che poiché la Terapia Gerson ha riportato eccellenti risultati nella cura delle malattie
croniche e degenerative durante gli ultimi ottanta anni le spiegazioni offerte dai suoi praticanti
sulle cause del cancro e di altre patologie devono avere un fondamento nella realtà. A differenza
dei dati altamente manipolati dei produttori della chemioterapia, la Terapia Gerson ha sempre
ottenuto guarigioni a lungo termine da tumori terminali, misurandole in decenni e non in settimane
o mesi. Comunque, ci sono sempre margini di miglioramento. Era chiaro che Trophoblast conteneva in
seme una comprensione più sviluppata sulle origini del cancro e della malattia cronica in generale,
basata in parte sulleccellente opera di John Beard, uno scienziato e ricercatore britannico della fine del XIX secolo.
Sistemi immunitari attivi e passivi
Il nostro corpo possiede numerose difese contro gli attacchi di agenti patogeni di tutti i tipi.
Alcune di queste difese sono attive, altre passive. La differenza è simile alla difesa opposta da un
alto muro di pietre o dal fossato di un castello. Né luno né laltro sono una garanzia assoluta in
caso di attacco, ma lefficienza dei difensori è molto potenziata da valide fortificazioni
difensive. Nel caso del nostro sistema immunitario, i sistemi immunitari attivi consistono di
minuscoli guerrieri, i globuli bianchi, in grado di cercare e distruggere le minacce al corpo. Come
per un esercito, i sistemi attivi vanno costantemente mantenuti da un treno logistico, che in genere
è molto costoso. Un sistema passivo, invece, come un muro di pietre alto e spesso, una volta
costruito, richiede cure e manutenzione minime, e serve a scoraggiare qualsiasi potenziale
aggressore, allo stesso tempo offrendo alla forza attiva unefficace base dappoggio in qualsiasi conflitto.
In questa sede ci focalizzeremo sui sistemi passivi, che sono patrimonio del nostro codice genetico.
La natura favorisce sempre lefficienza, in qualsiasi sistema. Il sistema immunitario non fa
eccezione. La natura ci ha fornito di sistemi immunitari passivi altamente efficienti, integrati da sistemi immunitari attivi.
Uno dei fattori più importanti del nostro sistema difensivo passivo è il mantenimento di un adeguato
livello di alcalinità. Più avanti parleremo delle conseguenze di uno squilibro di tale fattore, perché molti altri sistemi dipendono interamente dal pH dellambiente corporeo.
La sopravvivenza di tutte le cellule del corpo dipende da un regolare e copioso apporto di ossigeno.
Tale apporto è indispensabile per ogni cellula di tutte le strutture corporee. Dimostreremo che un
apporto di ossigeno adeguato e correttamente distribuito dipende da un pH sanguigno giusto e leggermente alcalino.
Gli enzimi proteolitici (che digeriscono le proteine), prodotti dal pancreas, sono presenti nei
fluidi e nelle strutture del corpo e costituiscono un elemento importante del nostro sistema
immunitario, perché regolano la crescita e lo sviluppo delle cellule di ricambio di tutte le nostre
strutture fisiologiche. Lapporto adeguato e la distribuzione generale di questi enzimi sono
fondamentali per consentire la riparazione e sostituzione delle nostre cellule, oltre che
leliminazione delle cellule che hanno raggiunto la fine della loro esistenza utile o che sono morte
a causa di ferite, malattia o agenti patogeni. Gli enzimi proteolitici, per funzionare, richiedono
un ambiente alcalino (pH > 7.0) e vengono neutralizzati o disattivati da un ambiente acido (pH < 7.0).
Tutte le cellule del nostro corpo con poche, importanti eccezioni vengono sostituite più o meno
ogni 18 mesi (alcune in tempi notevolmente più brevi). Quando le cellule muoiono al termine della
loro normale durata di vita, si attiva un processo che genera una cellula di ricambio praticamente
caso per caso. Ciò vuol dire che siamo costantemente in riparazione: piccole parti di noi vengono
rimosse ed eliminate, in modo che letà media di tutte le cellule del nostro corpo sia di circa nove
mesi. Poiché le nostre cellule vengono costantemente sostituite, qualsiasi malattia cronica che duri
più di diciotto mesi è il risultato di qualcosa che stiamo facendo per mantenere tale malattia nel
nostro corpo. In assenza di questo qualcosa, qualsiasi tessuto malato verrebbe eliminato e sostituito con cellule nuove e sane in 18 mesi o meno…
Continua la lettura su Scienza e Conoscenza 35 (gennaio/marzo 2011).
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