Il corpo è costretto ad adattarsi allo stress costante. Nel corso degli anni, questo accumulo
aumenta il rischio di soffrire di determinati problemi di salute fisica e mentale. Cosa possiamo
fare al riguardo?
I dati indicano che lo stress è alla base del 50 o 60% delle malattie fisiche e mentali. Succede
quando trasciniamo questa tensione fisiologica ed emotiva per mesi o addirittura anni. Malattie
cardiovascolari, depressione o disturbo da stress post-traumatico sono alcune conseguenze del
cosiddetto carico allostatico.
Non parliamo abbastanza di quel nemico cinereo e minaccioso chiamato stress, che ci priva di salute
in silenzio e senza che ce ne accorgiamo. Leffetto cumulativo che questa dimensione psicologica ha
sul nostro corpo è noto come carico allostatico.
Il corpo tiene traccia di ogni brutto momento, di ogni angoscia vissuta, di ogni esperienza negativa
e della sofferenza provata. Solchi nel cervello, ferite nel sistema immunitario e squilibri
ormonali.
Lo stress accumulato nel tempo altera numerosi processi metabolici, immunitari e cardiovascolari.
Alla luce degli attuali ritmi di vita, risulta importante importante tenere conto di questa realtà
psicologica.
Lunico modo per evitarne limpatto e salvaguardare la propria salute è saper affrontare le
avversità, evitando che diventino una montagna insormontabile.
Alti livelli di cortisolo e catecolamine nellorganismo possono causare nel tempo diversi disturbi
di salute
Sebbene lo stress sia una realtà soggettiva, ha un impatto reale sul corpo e la salute
Carico allostatico: definizione e caratteristiche
Possiamo definire il carico allostatico come lusura progressiva del corpo quando siamo esposti a
ripetute situazioni stressanti. Questo concetto è stato coniato dagli psicologi Bruce McEwen ed
Eliot Stellar nel 1993.
Le loro ricerche e pubblicazioni sul modo in cui lo stress cronico causa varie malattie erano già
ben note nel campo della psicologia. Tuttavia, tale concetto ha acquisito maggiore rilevanza negli
ultimi anni a seguito di un fatto ben preciso.
LOrganizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato pochi mesi fa un rapporto in cui
evidenzia che l ansia e la depressione sono aumentate del 25%. La pandemia e le crisi sociali ci
hanno sommersi in uno stato di irrequietezza, angoscia e preoccupazione costante.
Ciò si traduce spesso in stress cronico e in una sensazione di esaurimento fisico ed emotivo che non
scompare del tutto. I substrati della fatica, della nebbia mentale e dello sconforto agiscono come
fattori scatenanti per disturbi mentali e fisici.
Gli eventi della vita interagiscono con i nostri sistemi fisiologici e, a seconda di come li
gestiamo, il carico allostatico sarà maggiore o minore.
Possiamo sopportare solo brevi e circoscritti periodi di stress. Tuttavia, ci sono momenti in cui
questo stato e langoscia intrinseca che lo accompagna sono una costante nelle nostre vite. Ciò ha
un grave effetto sulla nostra salute.
Carico allostatico e risposta ormonale, un cocktail pericoloso
Lo stress cronico ha sempre un impatto su di noi. Qualsiasi situazione preoccupante o stimolante
attiva lasse sistema simpatico-surrene-midollo e lasse ipotalamo-ipofisi-surrene. Ciò si traduce
nel rilascio di catecolamine, come adrenalina e noradrenalina, nonché glucocorticoidi, come il
cortisolo.
Questa risposta fisiologica favorisce la risposta allo stress. Tuttavia, il problema si presenta
quando il rilascio di questi ormoni diventa costante.
Alti livelli di catecolamine e cortisolo, per esempio, influiscono negativamente sulla salute
cardiaca, sul sistema immunitario e sui processi metabolici.
Lo stress cronico erode la resilienza
Un altro effetto del carico allostatico nellessere umano riguarda la resilienza. In altre parole,
la nostra capacità di recuperare lequilibrio dopo le avversità è ridotta a causa di un collasso del
sistema nervoso. Non ne risente solo il corpo, anche il cervello subisce importanti effetti.
Lo stress cronico altera lanatomia dellippocampo, portando a una peggiore gestione delle emozioni,
della memoria e a un maggior rischio di depressione.
La genetica rende alcune persone più reattive à allo stress, di conseguenza più suscettibili a
soffrire di carico allostatico.
La piena consapevolezza, la respirazione profonda o lo yoga aiutano a ridurre il carico allostatico
Come ridurre il carico allostatico?
Esiste una strategia valida per ridurre il carico allostatico, dunque proteggere la salute fisica e
mentale? In realtà, non esiste una strategia, ma diverse.
Si basano tutte su due dimensioni ben precise: ripristinare la resilienza e riequilibrare il sistema
nervoso.
Meditazione e tecniche di respirazione
Mindfulness, yoga, respirazione profonda e meditazione sono in grado di riequilibrare il sistema
nervoso centrale. Bisogna essere costanti e scegliere la tecnica più adatta alla propria persona.
Attività fisica
Un corpo in movimento è un corpo che produce endorfine e che affronta gli effetti dello stress
quotidiano. Camminare, correre, andare in bicicletta, ballare o nuotare sono attività curative in
grado di ridurre il carico allostatico.
Cura di sé sociale ed emotiva
Cosa abbiamo fatto oggi per la tua cura di noi stessi? Ci siamo divertiti e ci siamo dedicati ai
nostri hobby? Abbiamo trascorso del tempo con la famiglia e gli amici? Ci siamo riposati e abbiamo
imparato qualcosa di nuovo? La cura di sé va oltre la dimensione fisica, riguarda le emozioni e il
benessere psicologico.
Una dieta sana
Esistono alimenti in grado di contrastare gli effetti del carico allostatico. Tra questi i cereali
integrali, alimenti ricchi di omega 3 o probiotici, ideali per la salute intestinale.
Non esitiamo a curare la dieta in modo che la tua salute fisica e mentale ne tragga beneficio.
Conclusioni
Spetta a noi ridurre, per quanto possibile, limpatto di quel nemico silenzioso, ma vorace, chiamato
stress, che tanto altera la nostra esistenza. Non lasciamo che prenda terreno!
Bibliografia
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pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/8379800/
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