Cauterizza i “non posso” dal tuo cervello

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Cauterizza i “non posso” dal tuo cervello

Tratto da:

“L’eterna ricerca dell’uomo”

– di Paramahansa Yogananda”

– Cauterizzate i “non posso” nel vostro cervello –

Una volontà debole è una volontà mortale. Non appena prove e
insuccessi la tagliano fuori, essa perde il collegamento con la dinamo
dell’Infinito. Ma dietro la volontà umana c’è la volontà divina che non
può mai fallire. Nemmeno la morte ha il potere di arrestare la volontà
divina. Il Signore risponderà sicuramente alla preghiera dietro la quale la
forza di volontà rimane costante. La maggior parte della gente è pigra
mentalmente o fisicamente, oppure soffre di entrambe le cose. Quando
certe persone vogliono pregare, pensano invece al sonno, e quando la loro
testa ciondola per un colpo di sonno, esse si tuffano nel letto e la loro
preghiera finisce così. La volontà è sepolta. Il cervello dell’uomo mortale
è pieno di “non posso”. Essendo nato in una famiglia dotata di certe
caratteristiche e abitudini, egli è indotto a pensare di non poter fare
certe cose; non può camminare molto, non può mangiare questo, non può
sopportare quello. Questi “non posso” devono essere cauterizzati. Avete
in voi il potere di compiere qualsiasi cosa vogliate; questo potere
sta nella volontà.

Chiunque voglia sviluppare la forza di volontà deve frequentare una
buona compagnia. Se il vostro desiderio è quello di diventare un grande
matematico, e i vostri compagni abituali odiano la matematica, ne verrete
certamente scoraggiato. Ma se vi unite a dei matematici compiuti, la
vostra volontà verrà rafforzata e voi penserete: “Se altri lo possono fare,
lo posso anch’io”.

Non tuffatevi subito in cose grandi nel vostro zelo di sviluppare la
volontà. Per riuscire, saggiate prima la vostra volontà in qualche piccola
cosa che credevate di non poter fare. Se vi sforzate strenuamente, potete
riuscire. Io ricordo tutti i traguardi che gli amici e molte altre persone
mi dicevano che non avrei mai potuto raggiungere; ma io li ho raggiunti.

Tali “bene intenzionati” possono essere molto dannosi. Dio ci salvi dalla
loro specie! La compagnia ha il massimo influsso sulla volontà. Se invece di
venire qui, voi andaste ogni giovedì ad un ricevimento, non potreste non
assorbire una certa quantità di quella vibrazione mondana. La vostra
volontà viene decisamente ispirata o indebolita dalle compagnie che
frequentate. Sviluppare la volontà da soli è estremamente difficile. Si ha
bisogno di avere un esempio davanti agli occhi. Se volete diventare un
pittore, circondatevi di buoni dipinti e di artisti. E se volete essere un
uomo divino, circondatevi di compagnie spirituali.

Credenza e esperienza sono due cose totalmente differenti. Una credenza
proviene da ciò che avete udito o letto e accettato come fatto, ma
l’esperienza è qualcosa che avete effettivamente percepito. Le convinzioni
di coloro che hanno sperimentato Dio non possono essere scosse. Se
non aveste mai assaggiato un’arancia, potrei ingannarvi sulle sue
caratteristiche, ma se ne aveste già mangiata una, non potrei farlo.
Avendone fatto l’esperienza, voi sapreste.

– Cercate la compagnia di coloro che rafforzano la vostra fede –

Pensieri su Dio, successo, guarigione e così via, giacciono nel vostro
cervello in forma di schemi di tendenze. Voi dovete sperimentarle. Allo
scopo di sperimentare i vostri pensieri, dovete usare la forza di volontà
per materializzarli; e per sviluppare la necessaria forza di volontà, dovete
unirvi a persone che hanno grande forza di volontà. Se volete guarire
mediante il potere di Dio, cercate la compagnia di coloro che possono
rafforzare la vostra fede e la vostra volontà.

Io ho attraversato tutta l’India per trovare qualcuno che conoscesse
Dio. Tali anime sono rare. Tutti gli insegnanti che incontrai mi parlarono
delle loro credenze. Ma in materia spirituale ero deciso a non accontentarmi
mai di sole parole su Dio. Volevo sperimentarLo. Ciò che mi si dice
non ha significato per me se non lo sperimento io stesso.

Una volta parlavo dei santi dell’India con un amico, un agente di borsa.

Egli non condivideva il mio entusiasmo. “Tutti questi cosiddetti santi
sono degli imbroglioni”, egli disse. “Non conoscono Dio”.

Non volli discutere, cambiai argomento, e incominciammo a parlare di
affari di borsa. Quando egli mi ebbe raccontato moltissime cose sul suo
lavoro, io dissi con calma: “Lo sa che non c’è a Calcutta un solo agente di
cambio fidato? Sono tutti disonesti”.

“Che ne sa lei di agenti di cambio?”, ribatté irritato.

“Esatto”, replicai. “E lei, cosa ne sa dei santi?”. Non trovò una risposta
da darmi. “Non discuta di ciò che non sa”, continuai bonariamente. “Io
non so niente di affari di borsa, e lei non sa niente di santi”.

La pratica della religione è giunta a un punto in cui sono pochissimi coloro
che tentano di fare dei loro pensieri spirituali materia di esperienza.

Io vi parlo soltanto delle mie esperienze; non mi curo di darvi lezioni
su cose che conosco solo sul piano intellettuale. Molte persone si accon-
tentano di quanto hanno letto sulla Verità, senza averlo mai sperimentato.

In India non si chiede l’insegnamento spirituale a una persona solo
perché ha una laurea in teologia, né cerchiamo coloro che hanno studiato
le Scritture, ma non ne hanno sperimentato la verità. Non ci impressionano
i grammofoni spirituali, coloro che si limitano a ripetere verità
enunciate da altri. Ci è stato insegnato a riconoscere la differenza tra
quello che un uomo predica e la sua vita; egli deve dimostrare di avere
sperimentato quello che ha imparato.

– Assicuratevi di arrivare in cielo alla fine –

Quando tentate di sperimentare le vostre convinzioni spirituali, un altro mondo
comincia ad aprirsi davanti a voi. Non vivete in un senso di falsa sicurezza,
credendo che sarete salvati perché vi siete aggregati a una chiesa. Voi stessi
dovete fare lo sforzo per conoscere Dio. La vostra mente potrà appagarsi del
pensiero che siete religiosissimi, ma se la vostra coscienza non è appagata da
risposte dirette alle vostre preghiere, nessun genere di religione formale potrà
salvarvi. Quale utilità c’è nel pregare il Signore, se Egli non risponde? Per
quanto difficile sia ottenere la Sua risposta, ciò può essere fatto. Per
assicurarvi il vostro arrivo finale in cielo, dovete provare la forza delle
vostre preghiere finché non le avrete rese efficaci. Quando ero molto piccolo,
decisi che, ogni volta che pregavo, la mia preghiera doveva ottenere risposta.

Questa è la determinazione che si deve avere! Vi si presenterà ogni tipo di
prova per spezzare la vostra volontà, ma il potere che Dio ha di rispondervi è
illimitato, la persistenza continua della vostra volontà vi porterà la Sua
risposta.

Dovete imparare a concentrare i vostri pensieri. Per questo è
importante avere il tempo di stare soli. Evitate la compagnia costante di altre
persone. Esse sono, in maggior parte, simili a spugne che attingono tutto da
voi, ma raramente vi danno qualcosa in cambio. Vale la pena stare con altre
persone solo quando sono sincere e forti, quando ciascuna di esse è conscia
della sincerità e della forza degli altri, così da potervi scambiare le nobili
qualità dell’anima.

Non sprecate il vostro tempo futilmente. Moltissime persone
amano occuparsi di attività inutili. Chiedete loro cosa abbiano fatto, e di
solito risponderanno: “Oh, non ho avuto un minuto libero!”. Ma difficilmente
riusciranno a ricordare cosa le abbia tenute così occupate per tutto quel tempo!

Anche le eccessive distrazioni indeboliscono i vostri poteri mentali. Se andate
al cinema tutti i giorni, esso perderà per voi le sue attrattive, e vi
annoierete.

I film sono, in essenza, sempre gli stessi: parlano di amore, di
eroi e di cattivi. Noi possiamo anche godere di una bellissima storia filmata,
ma raramente la vita è così; se, d’altra parte, la storia è troppo realistica,
chi mai può desiderare di vedere ancora com’è la vita, se va al cinema per
divertirsi? La vita è assai infida, e noi dobbiamo prenderla com’è. Se noi per
primi non riusciamo a dominarla, non possiamo certo aiutare nessun altro.

Nell’isolamento del pensiero concentrato giace nascosta la fabbrica d’ogni
conseguimento. Ricordatelo. In questa fabbrica dovete tessere di continuo
disegni di ciò che volete, per ottenere il successo o per resistere alle
difficoltà che incontrate. Esercitate la volontà senza interruzione. Sia di
giorno che di notte, voi avete molte occasioni di lavorare in quella fabbrica se
non sprecate il vostro tempo. Di notte io mi sottraggo alle richieste del mondo
e rimango solo, assolutamente estraneo al mondo; lo cancello completamente dalla
mia coscienza. Solo, con la mia forza di volontà, rivolgo il pensiero nella
direzione voluta, finché nella mia mente non ho deciso esattamente quello che
voglio fare e come farlo. Allora armo la mia volontà per le attività opportune,
ed essa crea il successo. In questo modo ho usato molte volte efficacemente la
mia volontà.

Ma ciò non funziona, se l’impegno della volontà non è continuo. E’
un sentimento meraviglioso quello d’essere capaci di dire consapevolmente: “La
mia volontà, caricata della Volontà Divina, raggiungerà il mio scopo”. Se,
pigramente, lasciate tutto da fare al Potere Divino, e trascurate di usare
quella volontà che Dio vi ha dato, non avrete risultati. Lo stesso Potere Divino
vuole aiutarvi; non avete bisogno di convincerLo. Ma dovete usare la vostra
volontà per chiedere come Suo figlio e comportarvi come Suo figlio. Dovete
scacciare il pensiero che il Signore col Suo meraviglioso potere sia lontano, su
nei cieli, e che voi siate un inerme piccolo verme sepolto in mezzo alle
difficoltà quaggiù sulla terra. Ricordate che dietro la vostra volontà c’è la
grande Volontà Divina; ma quell’oceanico Potere non può venirvi in aiuto se non
siete ricettivi.

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