Cervelli malvagi dietro la mucca pazza

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Cervelli malvagi dietro la mucca pazza

OSSERVATORE VEDICO
COMMENTO TRASCENDENTALE SUI TEMI DI ATTUALITÀ

di Satyaraja Dasa

(da Ritorno a Krishna di Maggio-Giugno 2004)

È una notizia infausta. Dal 2 gennaio 2004 è stato chiarito che mangiare la carne è pericoloso. Un
rapporto del MSNBC — raccolto dall’Associated Press e pertanto diffuso dai giornali e dalle riviste
in tutto il mondo — c’informa a chiare parole che la malattia della mucca pazza c’è per restare e
che la carne è pericolosa. Chiaro e semplice. La stessa informazione è stata riportata in un recente
articolo della rivista Time (12 gennaio). Il titolo: “How now, mad cow?” Il sottotitolo: “Il
vitellone faceva bene finché la malattia non ha abbattuto una giovenca. L’ansietà dei consumatori
paralizzerà l’industria?” Il numero di Newsweek di quella settimana conteneva un articolo simile
intitolato: “Mad cow: What’s safe now?” Il sottotitolo di quell’articolo: “Si sperava che qui non
accadesse, ma è accaduto. Ora i funzionari americani stanno rielaborando la normativa per
rassicurare i consumatori che la carne di vitello non li farà ammalare.”

Sentimmo parlare per la prima volta di questo avvenimento terrificante nel 1980, quando moltissimi
Britannici smisero di mangiare la carne durante la prima epidemia di mucca pazza in Inghilterra. Nel
1996, Howard Lyman, che era stato allevatore del bestiame Montana, apparve nel The Oprah Winfrey
Show annunciando la dura realtà della malattia e la sua imminente diffusione in tutto il mondo.
Lyman aveva rinunciato alla carne e consigliava gli altri a fare lo stesso. Nel suo libro Mad Cowboy
(1998) aveva predetto che la malattia si sarebbe diffusa negli Stati Uniti e ciò è accaduto nel
2003. Lyman sottolinea che la maggior parte delle mucche, tenute per il latte e la pelle, vengono
trattate non come esseri viventi, ma come macchine e che gli allevatori di bestiame, alla ricerca di
guadagno, rendono la vita di questi animali un vero inferno. Le condizioni di vita nelle
fattorie-fabbrica sono state oggetto di numerosi studi. Un aspetto particolare di queste deplorevoli
condizioni ha causato la malattia della mucca pazza: la pratica di mescolare nel mangime delle
mucche parti di carcasse di animali putrescenti. Come reazione agli orrori della fattoria-fabbrica,
molti, compreso Lyman, consigliano un modo più semplice di vivere.

Lyman, senza dubbio, applaudirebbe alla proposta di Srila Prabhupada di un modo di vivere più
semplice ed olistico in cui sia gli umani che gli animali, che li servono, vivano secondo natura, in
pace e in buona salute. Con la recente epidemia in America, la malattia della mucca pazza mi
colpisce da vicino. Sono stato vegetariano per più di trent’anni, ma dopo la scoperta di una mucca
infetta nello Stato di Washington ho cominciato a ricevere telefonate da vecchi amici e membri della
famiglia: “Forse non dovrei mangiare carne.” “Hai avuto ragione per tutto questo tempo.” lo ho avuto
“ragione per tutto questo tempo”, perché seguo le istruzioni di Sri Krishna che raccomanda il
vegetarianesimo nella Bhagavad-gita (9.26) e in altri testi vedici. Krishna dice che la dieta adatta
all’uomo è composta di frutti, noci, cereali, latte e verdure offerte a Lui con amore e devozione.
Mangiare cibo offerto a Krishna viene detto prendere prasadam (“misericordia”). Poiché Krishna
stesso non ci consiglia di mangiare la carne, ci deve essere qualcosa di sbagliato a questo
proposito, per lo meno per quanta riguarda gli esseri umani. Anche preminenti autorità nel campo
della salute e della nutrizione affermano che dovremmo smettere.

L’American Dietetic Association raccomanda ufficialmente il vegetarianesimo e medici in vista come
Dean Ornish e John Robbins consigliano caldamente di vivere senza mangiare carne. Allora forse non
dovremmo mangiare la carne degli animali. La carne degli animali. Questa è esattamente la realtà —
non importa come viene presentata, confezionata o servita. Non illuderti pensando che sia
qualcos’altro da quello che è — perché sono tutte fandonie.

CHE COS’È LA MALATTIA DELLA MUCCA PAZZA?

Sfortunatamente il numero dei mangiatori di carne è ancora superiore a quello dei vegetariani,
soprattutto nei paesi occidentali. E ci sono buone probabilità per i mangiatori di carne di dover
subire durante la vita infarti, tumori, salmonella, E.coli, campylobacter, malattie di cuore,
pressione alta e probabilmente avere anche problemi di peso. I vegetariani, è vero, sono assediati
da molte di queste stesse malattie, ma non così frequentemente come esperti medici hanno ampiamente
dimostrato. In aggiunta i mangiatori di carne ora sono esposti alla malattia della mucca pazza, del
pollo pazzo, del pesce pazzo, del maiale pazzo e del tacchino pazzo. Ogni animale può avere la
malattia — un cervello spugnoso (encefalite spongiforme) che fa soffrire i suoi ospiti oltre ogni
immaginazione e poi colpisce coloro che mangiano l’animale. Gli scienziati hanno già identificato
predisposizioni alla malattia nella pecora, nel visone, nelle mucche, nell’alce, nel cervo, nei
gatti e negli umani.

Nel dicembre del 2003, il governo degli Stati Uniti ha annunciato che una mucca da latte nello Stato
di Washington aveva la malattia della mucca pazza, nota tecnicamente come encefalite spongiforme dei
bovini. Tutti i rapporti governativi pubblicati immediatamente dopo la scoperta vantavano un piano
per contenere la malattia, ma sembra che i piani fossero nient’altro che pubbliche relazioni; una
soluzione pratica che protegga la salute pubblica sembra davvero assai lontana. I giornali
riferiscono che la carne di questa mucca di Washington, uccisa il9 di dicembre, era già passata
attraverso tre impianti di trattamento, prima che il fatto venisse scoperto tredici giorni più
tardi. Supponi per semplicità che l’encefalite spongiforme sia causata da proteine alterate chiamate
prioni. La versione bovina della malattia è stata indotta dal metodo, usato per risparmiare, di
mescolare il tessuto nervoso di pecore morte nel mangime delle mucche che per natura mangiano solo
vegetali. Le mucche che mangiano cervelli infettati dal BSE o cervelli di pecore che soffrono di una
malattia chiamata ”scrapie” possono sviluppare la malattia della mucca pazza. Quando le persone
mangiano animali infettati, finora principalmente mucche, possono sviluppare la versione umana di
questa malattia. Milioni di bestie sospettate di essere infette dalla BSE sono state brutalmente
uccise in Inghilterra, Scozia, Irlanda, Francia, Belgio, Italia ed altre nazioni. Sebbene siano
stati costituiti vari metodi di salvaguardia contro la BSE, pochi di essi sono stati adottati negli
USA.

Mentre il Giappone esegue prove BSE su ogni mucca che deve essere macellata e l’Unione Europea
esamina il 70% del suo bestiame, nel 2002 gli Stati Uniti hanno sottoposto a prove solo 20.000
mucche sui 35 milioni uccise per carne. Si tratta solo dello 0,06% che è assolutamente inammissibile
se si considerano le possibili conseguenze di questa trascuratezza. Com’è giusto, ora c’è un leggero
miglioramento. In futuro forse, in occasione di un’epidemia umana negli Stati Uniti, il messaggio
verrà recepito con tutta la sua inequivocabile evidenza. Il Time c’informa che c’è una tendenza al
vegetarianesimo, forse dovuta alla paura della mucca pazza.
E come affermare, che occorre la paura di Dio, tanto per dire, per indurci a cessare di mangiare la
carne. Minacciati dalla prospettiva di qualche inconcepibile malattia piena di sofferenza cominciamo
a rimettere in discussione i nostri gusti. Noi non ascoltiamo mai il pianto delle creature,
néprendiamo mai in considerazione la situazione delle altre creature perché ci occupiamo solo della
nostra.

L’ALTERNATIVA VEDICA

Il People for the Ethical Treatment of Animals (PET A) propone una soluzione intelligente: “Poiché
cervelli spongiformi sono stati trovati nei gatti, nei cani, nelle pecore, nei visoni, nei cervi e
negli alci come anche nelle mucche e nelle persone, può darsi che evitare solo la carne di vitello
non basti a proteggerci. Visto che ci sono così numerose e deliziose alternative vegetariane a
disposizione praticamente in ogni ristorante ed in ogni negozio di alimentari, perché rischiare?”
In altre parole il vegetarianesimo è facile. Il vegetarianesimo non affronta però la radice del
problema. Esso si limita a darci un metodo per evitare le malattie. Se analizziamo la causa della
malattia della mucca pazza, troviamo allevatari ed uomini d’affari che cercano di risparmiare sui
costi — nutrendo con ogni tipo di rifiuti immangiabili, ivi compresi cervelli infetti, i loro poveri
ed indifesi animali. In breve creano dei mostri. Se non ci occupiamo della mentalità che guida
queste scelte — cervelli malati che causano cervelli malati — questi problemi continueranno a
crescere. Quello che è richiesto è allora un cambiamento di coscienza ed anche di dieta.

Le Scritture vediche affermano chiaramente che la dieta migliore per l’uomo è composta solo da cibi
vegetariani — in infinite deliziose combinazioni, sia crude che cotte — e che, prima di mangiare,
queste preparazioni devono essere offerte a Krishna con amore e devozione, come già detto.
Associandosi con il Signore con questo metodo, il cibo diventa purificante e gradualmente cambia la
coscienza di coloro che lo cucinano, lo mangiano e lo servono. In questo modo il prasadam è efficace
sia per la dieta che per la coscienza.
In più, i devoti di Krishna sentono la sofferenza degli altri. Noi non ci asteniamo dal mangiare la
carne degli animali solo per evitare una terribile malattia. Vogliamo vivere in pace con tutte le
creature di Dio e non semplicemente perché questo serve ai nostri scopi. Prendendo prasadam ci
allontaniamo molto dalla mucca pazza ed entriamo nel regno della mucca felice.

LA MALATTIA KURU

Per coincidenza una malattia della famiglia delle encefaliti spongiformi è conosciuta come kuru. Nel
Mahabharata i Pandava sono gli eroi, i protettori della giustizia e i loro cugini i Kuru, sono i
loro demoniaci avversari. I Pandava sconfiggono i pericolosi cugini, non tanto per la loro forza, ma
perché sono dalla parte di Krishna. Allo stesso modo, questa infernale malattia può essere sconfitta
non solo con il vegetarianesimo, ma con un mutamento di coscienza.
Simbolicamente questa verità può essere vista nella stessa parola vegetarianesimo, che nel
linguaggio comune ha assunto il significato di “mangiatore di vegetali”. In origine, comunque essa
proviene dal latino vegetus che significa “intero, sano, fresco e vivo.” Allo stesso modo i Pandava
dovettero guardare oltre il senso comune di religiosità e giustizia, oltre la comune definizione di
dovere. Essi dovettero adottare una concezione più olistica della vita in cui le dualità del bene e
del male scompaiono come molti animali malati. Essi si arresero a Krishna, la Suprema Personalità di
Dio e così facendo,sconfissero i terribili Kuru allora e per sempre.

Satyaraja Dasa è un discepolo di Srila Prabhupada che contribuisce con regolarità al BTG. Ha scritto
venti libri sulla coscienza di Krishna ed è il redattore della recente pubblicazione Holy War:
Violence e la Bhagavad-gita. Vive insieme a sua moglie e sua figlia vicino a New York City.

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