Cervello e fantasia

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Cervello e fantasia

di: Paolo Manzelli/University of Florence

Disattiva il cervello e l’occhio vede senza significare nulla: il significato infatti dipende in
gran misura dall’immaginario , e non solo dalla realtà percepita. L’occhio infatti può essere chiuso
ed al buio mentre nel sogno nitide immagini e percezioni fantastiche si formano all’interno del
cervello. Ciò avviene perché durante il sogno REM (Rapid Eye Movement) l’occhio funziona come un
interruttore che segnala al cervello di produrre immagini, che sono certamente fantasiose, in quanto
l’immaginario è una funzione vitale del nostro modo di vivere e significare la vita.

Il pensiero formale che usiamo per riferimento mnemonico nella vita di tutti i giorni, deve essere
acquisito culturalmente e ciò in gran parte tende ad inibire il modo naturale di lavorare del
cervello che è improntato geneticamente per generare significati facendo ampio ricorso alla
fantasia.

Di ciò si sono da sempre resi conto scienziati ed artisti, Einstein fu convinto che la immaginazione
è la più scientifica delle facoltà mentali, Ludwig Boltzman affermo che la fantasia è la culla di
ogni teoria scientifica affermata; e certamente ognuno di noi può capire, semplicemente prendendo in
considerazione antiche novelle, come le finzioni scientifiche di un tempo siano oggi divenute
attuabili nell’utilizzazione delle più avanzate tecnologie.

Oggi il ricorso all’immaginario diviene nuovamente una necessità storica per dare sviluppo alla
“realtà virtuale”, che rappresenta un differente livello di realtà in cui il ricorso alla
immaginario è più potente, proprio in quanto l’apprendimento nel cyberspazio (e.learning) trova un
riferimento inusuale dello spazio/tempo. Nell’apprendimento dei bambini il ricorso ad elementi
fantasiosi è certamente più naturale e pertanto dovremo favorirne il ricorso alla creazione di una
letteratura multimediale basata su le loro capacita di astrazione intuitiva e fantastica.

Il pedagogo Italiano Gianni Rodari ha scritto un libro “LA GRAMMATICA DELLA FANTASIA che è una
piacevole Introduzione all’arte di inventare storie” dove si indica la genesi delle creazioni
fantastiche. Il cervello infatti si sviluppa nell’ apprendimento con modalità di integrazione
differenziate in quanto le aree cerebrali che si attivano facendo ricorso alla realtà virtuale
elaborata elettronicamente, rispetto alla percezione sensoriale diretta sono diverse.

La asimmetria di funzionamento cerebrale tra la elaborazione della informazione virtuale è più
accentuata e quindi si comprende come non ci sia equivalenza tra la istruzione tradizionale in
presenza, e le modalità di apprendimento in e.learning mediato dal computer. Quanto sopra suggerisce
la necessita di programmare una più attenta valutazione della realtà virtuale in particolare nel suo
utilizzo applicativo nell’apprendimento.

A tale scopo abbiamo proposto il Progetto Europeo di e.Learning – “NARNIA” finalizzato a migliorare
le contemporanee modalità di evoluzione dell’apprendimento mediante lo studio delle mappe mentali e
concettuali, sia per dare l’opportunità ai bambini di valorizzare la loro creatività operativa, ma
anche per finalizzare tali attività ad una ricerca innovativa sulle nuove capacità di apprendimento
che favoriscano la intuizione e la fantasia nella dinamica della trasformazione della futura società
della conoscenza.

Per ulteriori informazioni:

Paolo Manzelli
Director of LRE/EGO-CreaNet-“VIA” – University of Florence
Via Cavour, 82 – 50129 FIRENZE – Italy
Phone: +39 055-288754
Fax: +39 055-2756702
Mobil +39 335-6760004
E-mail: LRE@UNIFI.IT
E-mail: manzelli@invisibilmente.it

Università degli Studi di Firenze

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