CERVELLO/MENTE/COSCIENZA (PRINCIPI E MODELLI) 4

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CERVELLO/MENTE/COSCIENZA (PRINCIPI E MODELLI) 4

di Nitamo Federico Montecucco e Enrico Cheli

tratto da “Enciclopedia olistica”

Caos e Logos: i due grandi princìpi dell’esistenza

Nell’esistenza le leggi di entropia e di sintropia coesistono, si alternano e si bilanciano:
rappresentano i grandi princìpi di creazione e distruzione, di ordine e disordine. Questa
comprensione è di fatto sempre esistita nelle antiche culture. In Egitto Horus e Seth, dei
dell’Ordine e del Disordine, erano considerati, insieme, gli artefici del processo evolutivo. In
Grecia questa stessa relazione polare era rappresentata dai concetti di Caos e Logos. Come Pitagora,
anche l’Oriente ha compreso la sacralità delle leggi scientifiche interpretate olisticamente; ad
esempio, in India, i primi due princìpi di termodinamica vengono venerati. Il principio creativo
(sintropico) è rappresentato da Brahma e quello distruttivo (entropico) da Shiva; ad essi si
aggiunge il principio della conservazione e dell’equilibrio rappresentato da Vishnu. Vita e morte si
equilibrano e si completano armonicamente nel grande gioco del Tutto.

Così scrive il premio Nobel Henri Bergson: Come il più minuscolo granello di polvere è solidale con
l’intero sistema solare e viene da esso trascinato dall’indiviso moto di discesa che costituisce la
materialità, così tutti gli esseri organici, dal più umile al più perfetto, dalle prime origini
della vita fino ai tempi nostri, come in tutti i luoghi e i tempi, non fanno che rilevare ai nostri
occhi un’unica spinta, inversa al movimento della materia e, in sé, indivisibile… Tutto avviene
come se un’ampia corrente di coscienza fosse penetrata nella materia.

Mentre l’intero universo, dal punto di vista fisico, in accordo con la legge di entropia tende alla
“morte termica” ossia ad un progressivo raffreddamento e disordine, sincronicamente, dal punto di
vista cibernetico, esso continua a vivere, organizzandosi ed evolvendo. La perdita di calore viene
bilanciata dall’aumento di informazione; così mentre la curva della temperatura globale si abbassa,
la curva della coscienza si alza. Vi sono intere zone dell’universo dove il principio entropico è
prevalente, come nelle aree esterne delle galassie, in cui si toccano temperature estremamente basse
e altre zone, come la Terra, in cui il principio sintropico si manifesta in modo preponderante.

Continuando ad utilizzare l’ipotesi coscienza come strumento di rilettura dei dati scientifici, ci
rendiamo conto che le stesse leggi della fisica possono essere applicate in maniera diversa o
comprese più profondamente, senza per questo che gli ingegneri debbano cambiare la loro conoscenza
sui motori a scoppio, ma certamente fornendo a biologi, zoologi, ecologi, medici e psicologi degli
strumenti di conoscenza scientifica assai più adatti a comprendere la reale materia dei loro studi:
la vita e la coscienza. Nulla viene tolto alla concezione scientifica attuale ma qualcosa di molto
significativo viene aggiunto. Dall’inizio della creazione e in particolare dell’evoluzione della
vita sulla Terra la “materia” mostra una costante tendenza all’ordine e all’organizzazione. L’intera
vita su questo pianeta evidenzia una progressiva unificazione e organizzazione evolvendosi in
strutture sempre più complesse.

Seguendo la logica dell’ipotesi coscienza, anche queste ultime considerazioni sul significato
nega-entropico della comunicazione e unificazione delle informazioni assumono altri e più profondi
risvolti: l’aumento dell’informazione comunicata-ricevuta-conservata implica una coscienza che
conosce, si connette maggiormente, si espande e genera un’estensione della sua conoscenza.

Il principio di auto-coscienza-conoscenza: La coscienza dell’informazione è l’essenza del processo
del conoscere

Ogni unità di coscienza è un campo di informazioni aperto che conosce se stesso e può conoscere
altre unità. La coscienza, definita come capacità di percepire il senso o significato di
un’informazione, è il fondamento dell’atto del conoscere; per questo ogni unità di coscienza si
autoconosce – attraverso circolazioni di informazioni retroattive o flussi informatici a feedback –
e si identifica con le sue stesse informazioni. (Fig. *, immagine del flusso di un campo E.M). Sulla
base dei princìpi di implicazione energetica e implicazione noetica, ogni reazione tra particelle,
atomi, cellule e così via, implica uno scambio di informazioni, una coscienza del loro significato e
quindi un continuo processo di aumento e memorizzazione della conoscenza. L’intera esistenza, che si
manifesta in ogni singola forma di vita, è un continuo globale processo di autoconoscenza. Questa
tendenza alla conservazione e all’aumento delle informazioni-conoscenze è la base del più generale
principio di evoluzione.

Il principio di evoluzione intelligente: L’informazione-coscienza – sulla base del principio di
conservazione e sintropia – tende ad evolvere in densità, complessità e ordine.

L’unità di coscienza tende ad espandere il proprio campo di informazioni. I processi di pensiero e
di evoluzione seguono entrambi le stesse regole. – scrive Pierre Grassé – L’evoluzione è il processo
per mezzo del quale l’essere vivente modifica la sua informazione e ne acquista di nuova.

Ogni unità di coscienza, sulla base del principio di conservazione e di sintropia, manifesta la
tendenza ad aumentare ed espandere il proprio campo di informazioni e di coscienza, aumentando la
conoscenza di sé e delle altre unità nello spazio-tempo e nella complessità. Questo principio verrà
esposto dettagliatamente nel capitolo sull’evoluzione dei Cyber.

Il principio di autotrascendenza o del Buddhafield: Le unità di coscienza tendono
all’autotrascendenza fondendosi in unità più vaste.

Un’altra definizione di coscienza potremmo cercarla nel modo in cui i sottosistemi sono agganciati
tra loro per formare un tutto più grande. Gregory Bateson

Le unità di coscienza si evolvono e trascendono la propria identità individuale, fondendosi in unità
di coscienza più vaste: l’unità di coscienza umana si fonde nella coscienza cosmica, le unità di
coscienza cellulari si fondono in un organismo… L’unità di coscienza più complessa che si crea
dalla fusione di unità più primitive è un campo di coscienza collettivo chiamato Buddhafield.

Questa fusione può avvenire perché la natura ultima della coscienza è unitaria e quindi permette che
singole unità di coscienza possano unirsi in unità di coscienza estremamente più vaste, complesse ed
evolute. Parallelamente all’evoluzione individuale si osservano infatti nella storia dell’evoluzione
planetaria e cosmica dei progressivi salti quantici co-evolutivi, come dalle particelle agli atomi,
dagli atomi alle cellule e dalle cellule agli animali multicellulari. Questo processo di unità di
comunicazione crea sinergia e sintropia.

Nella teoria dei Cyber, questa unificazione tra le parti avviene qualora si vengano a creare
condizioni di connessione.comunicazione energetico-informatica tra le unità stesse. Quando i quanti
di coscienza si interconnettono profondamente, ossia entrano in armonia globale grazie ad una
densissima comunicazione di informazioni, ricreano sul piano fisico un nuovo “quanto di coscienza”
di livello superiore. Così decine di miliardi di atomi creano l’unità cellulare e decine di miliardi
di cellule un animale. L’ipotesi Gaia e le antiche forme di spiritualità ritengono che miliardi di
esseri umani potrebbero creare un’unica coscienza planetaria.

Dall’universale all’individuale

Fino ad ora abbiamo parlato di materia-energia e di informazioni-coscienza in modo relativamente
impersonale, ossia come processi e leggi universali. Ripartiamo dal principio archetipico di
creazione olografica-sincronica, per cui l’intero universo è formato da unità di energia-coscienza.
La nostra esistenza quotidiana è, infatti, formata da persone, esseri umani, animali, piante e
microoorganismi, atomi o particelle, ossia da unità viventi che manifestano indipendenza e
individualità, ed è proprio su questa individualità che si vuole porre l’attenzione, per poterla
comprendere in termini scientifici.

Le categorie individuo, persona, soggetto, organismo ecc., presuppongono il concetto di unità,
individualità, identità, che è invece del tutto assente nella scienza contemporanea.

Con la definizione cibernetica di essere vivente come unità di coscienza, siamo arrivati alle soglie
del concetto di individualità o sé, estremamente elusivo in quanto espressione di un processo in
atto e non di un oggetto fisso e determinato. E’ il concetto chiave di ogni fenomeno vivente e
cosciente, già da millenni concepito nella sua natura impermanente dalle religioni orientali e
occidentali.

Tavola sintetica dei Principia Cybernetica

Principio archetipico del vuoto primordiale

L’inizio dell’esistenza corrisponde ciberneticamente alla totale assenza di informazioni-coscienza.

Principio archetipico dell’unità di coscienza del Tutto

Dal vuoto potenziale emerge l’essere, la coscienza della propria esistenza: la Coscienza del Tutto.

Principio archetipico della creazione.distruzione multidimensionale

Il risveglio della Coscienza Vuota genera-crea attraverso il movimento-energia tutte le unità e le
dimensioni dell’esistenza. L’esistenza è quindi completamente formata da unità energetiche di
informazione-coscienza. Ogni unità esistente riflette olograficamente e sincronicamente la Coscienza
del Tutto ed il Vuoto originario.

Ogni Unità è quindi sacra e insostituibile parte di un unico Tutto.

Principio di implicazione informatica

L’Energia implica informazione. Ogni unità di energia è un’unità di informazioni. Ogni forma implica
in-formazione.

Ogni fenomeno fisico è costituito da quanti di energia che chiamiamo particelle elementari. Questi
quanti di energia, dal punto di vista cibernetico, sono dei quanti di informazione. Ogni particella
è un’unità di informazione (massa, spin, carica, velocità ecc.) che reagisce con altre particelle
secondo leggi dettate dalle caratteristiche stesse delle informazioni. Ogni fenomeno fisico è quindi
un fenomeno informatico, per cui simultaneamente alla lettura in chiave energetica, esiste una
lettura in chiave informatica.

Principio di implicazione noetica

L’informazione implica coscienza, l’informazione è coscienza. Ogni unità o campo di energia è quindi
un’unità o campo di coscienza

Non può esistere informazione senza significato. Un’informazione senza significato è un non-senso e
la percezione del significato dell’informazione è coscienza. L’informazione è coscienza della
propria stessa informazione, è coscienza di sé. Ogni particella elementare, come il fotone,
rappresenta un quanto inscindibile di informazione e quindi la più elementare unità di coscienza che
rappresenta il senso globale delle sue informazioni.

Principio di conservazione

L’informazione-coscienza implica un principio di conservazione. Ogni unità di coscienza quindi
conserva dell’informazione che chiamiamo memoria di Sé.

Parallelamente al primo principio di termodinamica o principio di conservazione dell’energia e della
massa, esiste un analogo principio di conservazione dell’informazione: nessuna informazione può
essere eliminata ma solo cambiare di stato o di densità. La conservazione dell’informazione viene
chiamata comunemente memoria.

Principio di sintropia

La coscienza implica unità, ordine, coerenza, sincronicità, amore. L’unità di coscienza implica una
tendenza all’ordine delle informazioni.

Parallelamente al secondo principio di termodinamica o di entropia o caotico, secondo il quale nei
sistemi chiusi esiste una tendenza al disordine-disgregazione, inteso come ordine al livello di
energia e complessità più basso, esiste un principio complementare di sintropia o di coerenza,
ordine e unità per cui, nei sistemi aperti, come ogni unità di coscienza, si osserva una tendenza ad
organizzarsi verso un ordine sempre maggiore di efficienza-consapevolezza e di
complessità.conoscenza.

Principio di auto-coscienza/conoscenza

La coscienza è la matrice della conoscenza. Ogni unità di coscienza conosce se stessa e le altre
unità.

La coscienza, come capacità di percepire il senso o significato di una informazione, è il fondamento
dell’atto del conoscere; per questo ogni unità di coscienza si autoconosce (attraverso circolazioni
di informazioni retroattive o flussi informatici a feedback) e si identifica con le sue stesse
informazioni. (immagine del flusso di un campo E.M). Ogni reazione tra particelle, atomi, cellule e
così via, implica uno scambio di informazioni, una coscienza del loro significato e quindi un
continuo processo di aumento della conoscenza.

Principio di evoluzione

La coscienza si evolve. L’unità di coscienza tende ad evolvere, ossia ad espandere e ordinare il
proprio campo verso una maggiore complessità-densità informatica di consapevolezza e conoscenza.

Il principio di conservazione e di sintropia porta al principio di evoluzione e al successivo
principio di unità. Ogni unità di coscienza, sulla base del principio di conservazione e di
sintropia, manifesta quindi la tendenza ad aumentare ed espandere il proprio campo di informazioni e
coscienza, aumentando la conoscenza di sé e delle altre unità nello spazio-tempo e nella
complessità. Questo principio verrà trattato nel capitolo sull’evoluzione dei Cyber.

Principio di autotrascendenza o di unità dei campi di coscienza o del Buddhafield

La coscienza è Una. Le unità di coscienza si evolvono trascendendo se stesse nel processo di fusione
in unità più vaste.

L’unità più complessa che si crea dalla fusione di unità più primitive è un campo di coscienza
collettivo chiamato Buddhafield. Nella storia dell’evoluzione planetaria e cosmica si osservano dei
progressivi salti co-evolutivi, come alle particelle agli atomi, dagli atomi alle cellule e dalle
cellule agli animali multicellulari. Questo è un processo di unità di comunicazione creato dal
principio di sintropia.

Nella teoria dei Cyber, questo processo di unità tra le parti avviene qualora si vengano a creare
condizioni di connessione-comunicazione energetico-informatica tra le unità stesse.

continua…

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