Che cosa l’amore non è

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Che cosa l’amore non è

di Anthony De Mello

L’amore non è dipendenza. È molto positivo dipendere dalle persone. Se non dipendessimo gli uni
dagli altri, non avremmo società! Viviamo in uno stato di interdipendenza! Dipendiamo dal macellaio,
dal panettiere, dall’elettricista, dal pilota, dal tassista, da ogni tipo di persona.

Ma dipendere gli uni dagli altri per essere felici, questo è il male. Talvolta, vediamo due persone
vuote che dipendono l’una dall’altra, due persone incomplete che si sostengono reciprocamente. Due
tessere di domino: una vacilla e l’altra cade. Questo è amore? Amare non significa rendere più
sopportabile la propria solitudine! Quando ci si sente vuoti dentro, ci si affretta a colmare il
vuoto con qualcun altro. Questo non è amore.

Per sfuggire al vuoto e alla solitudine, ci si abbandona a ogni sorta di attività, ci si butta nel
lavoro, nelle braccia di qualcuno.
La solitudine però non va curata entrando in contatto con gli esseri umani, ma con la realtà.
Affrontando la solitudine, scopriamo che essa non esiste.

In realtà non c’è nessun vuoto. Ricordatevi bene questo anche in futuro.

Ciò che cercate, sta già dentro di voi. Se prendete in seria considerazione tutto ciò che sta nel
vostro intimo, allora sparirà ciò da cui state fuggendo ed emergerà ciò che cercate. Non si ama per
alleviare la solitudine.

Quando si parla dell’amore, di solito se ne parla come se si trattasse di una merce da barattare.
“Sei buono con me? Allora io lo sarò con te!

Sei gentile con me? Allora io lo sarò con te.

Non sei cortese con me? Peccato, la simpatia che provavo per te diventerà antipatia!”. È amore
questo? Questo è il mercato delle emozioni camuffato da atteggiamenti d’amore.

L’amore non è desiderio. Secoli fa, Buddha ebbe a dire: “Il mondo è pieno di sofferenza. L’origine,
la radice della sofferenza è il desiderio. Per eliminare la sofferenza va eliminato il desiderio”.
Per desiderio egli intendeva ciò dal cui soddisfacimento dipende la mia felicità. E la nostra
società, la nostra cultura continuamente ci sollecita a rinfocolare il desiderio. Siamo sempre più
destinati all’infelicità e all’egoismo. Il mondo è pieno di sofferenza. La radice della sofferenza è
il desiderio. L’eliminazione della sofferenza passa attraverso l’eliminazione del desiderio.

L’ambizione è una specie di lavaggio del cervello, a cui ci hanno sottoposto! Ci hanno inculcato che
senza ambizione non avremmo combinato nulla nella vita. Si sono dimenticati dell’energia e del
piacere che si possono trovare nel lavoro. Del grande saggio cinese Tranxu si tramanda questa frase:
“Quando un arciere scocca una freccia senza traguardi agonistici, mette in mostra tutta la sua
abilità. Se c’è in palio una medaglia di bronzo, comincia a diventare nervoso. Se si tratta di una
coppa d’oro, diventa cieco, vede due bersagli e si deconcentra. La sua abilità è sempre la stessa,
ma il premio lo rende più preoccupato di vincere che di tirare con l’arco. La tensione della
vittoria lo indebolisce”. L’ambizione annebbia la sua vista.

Il mondo è colmo di sofferenza, la radice della sofferenza è il desiderio. Coppie di sposi costruite
sul desiderio sono fragili, presto si sciolgono: “Ho numerose aspettative nei tuoi confronti. È
meglio che non mi deluda”… E viceversa “Tu nutri grandi aspettative nei miei confronti. Non voglio
deluderti”… Discussioni! “Tu hai bisogno di me! Io ho bisogno di te! Ho bisogno di trovare la mia
felicità in te! Tu hai bisogno di trovare la tua felicità in me!”. E qui scoppia la lite. Qui
comincia la pretesa di possedere l’altro. Dove è presente questo tipo di desiderio, si annida una
minaccia! E dove si nasconde una minaccia, si ha paura. E dove si ha paura, non c’è amore, perché
odiamo sempre ciò che temiamo. Il perfetto amore invece elimina la paura. Quando è presente un
simile desiderio, spesso emerge anche la paura.

L’amore non è un desiderio, non è una fissazione. Innamorarsi è l’esatto opposto di amare, ma
l’innamoramento viene esaltato ovunque. È una malattia di cui tutti stanno cercando di contagiarci.
Essa si fa sentire al cinema, nelle canzoni d’amore. Ho visto un film in cui la ragazza diceva al
proprio ragazzo: “Ti amo, non posso vivere senza di te!”. Non posso vivere senza di te? Questo è
amore? Questa è fame! Quando mi innamoro di te, non ti vedo più. Se mi lascio accecare da una forte
emozione, sia essa positiva o negativa, perdo la capacità di discernere. L’emozione interferisce e
mi fa proiettare i miei bisogni sull’altro.

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