Che cosa sono i rimedi vibrazionali?

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Che cosa sono i rimedi vibrazionali?

I rimedi vibrazionali sono rimedi naturali prodotti usando l’impronta energetica di varie sostanze
(e quindi non si troverà al loro interno alcuna traccia di elementi chimici oltre all’acqua,
all’eventuale liquore usato come conservante, o allo zucchero del granulo usato come trasportatore
di questa energia) I rimedi più conosciuti sono le medicine omeopatiche e le essenze floreali come i
famosi fiori di Bach. Altri rimedi sono gli elisir di pietre preziose o di cristalli, le essenze
degli angeli e quelle delle stelle e delle galassie.

Come si prendono le essenze?
Generalmente 3,4 gocce 3,4 volte al giorno è la dose standard, ma nessuno vieta di prenderne di più.
L’uso più comune è per bocca in poca acqua, ma è possibile aggiungerle al bagno, o spalmarle sulla
pelle, magari aggiungendole alla vostra crema preferita per il corpo. E’ possibile mischiare più
essenze insieme. Il loro effetto è amplificato dalla meditazione sulle qualità intrinseche
dell’essenza.

I FIORI LUNARI

Le essenze che aiutano a risolvere problemi karmici derivanti da vite passate

Tra tante essenze floreali quelle dei fiori lunari rivestono un’importanza particolare nella
medicina vibrazionale. Intanto, sono create di notte, sotto i raggi della luna, e poi sono tutti
rivolti a risolvere problemi che derivano da vite passate. La ricerca di questi fiori può portare al
terapeuta nuova luce sui casi trattati, ed è senz’altro interessante per ognuno di noi. I fiori
lunari sono svariati: c’è quello che aiuta a guarire traumi fisici e ferite che possono avere
devastato il nostro corpo fisico, quello che aiuta a vedere chiaro nelle proprie relazioni dove
ancora possiamo portare frizioni antiche, quello che guarisce le deprivazioni subite a livello
fisico, emozionale e mentale e che lascia la sua traccia nella vita attuale con una incapacità di
dare fiducia, quello che pulisce residui di malattie croniche passate, oggi manifestate in continui
problemi fisici o debolezza di una area specifica del nostro corpo. Ci sono anche quelli che
guariscono dai mali dello spirito, dalla rabbia repressa, dalla depressione, dalla continua
repressione di invidie e gelosie, da traumi subiti in altre vite.

GLI STRAORDINARI FIORI DI BACH
Amore, gioia, riconoscenza, speranza: da sempre l’uomo utilizza i fiori per esprimere i suoi
sentimenti più profondi e nobili. Un magico legame sembra unire il mondo delle emozioni a questi
profumati prodotti del regno vegetale, ammirati non solo per la loro bellezza ma anche come simbolo
delle qualità umane più elevate: il loto ad esempio, è esaltato in tutta la filosofia orientale per
la sua capacità di innalzarsi sul fango, mentre la rosa, simbolo del sacrificio e dell’amore, era
disegnata sullo stemma dell’antico ordine dei Rosacroce. E’ noto come fin dall’antichità le piante
siano state utilizzate per curare le numerose malattie che affliggono l’umanità; poco risaputo,
invece, è che ne esistono alcune in grado di curarne i mali dell’anima: queste piante sono i
cosiddetti fiori di Bach, assai apprezzati in America ed Inghilterra, e sempre più ormai in tutto il
mondo.

Vissuto agli inizi del secolo, Edward Bach fu un eminente batteriologo e medico, e un appassionato
studioso delle opere di Ippocrate, Paracelso e Hahnemann, di cui condivideva pienamente la tesi per
cui “non esistono malattie, ma malati”. Nel 1930, a soli 43 anni e all’apice del successo, decise di
abbandonare la carriera per dedicarsi completamente alla ricerca di un metodo di cura semplice e
naturale, nel quale non ci fosse niente da distruggere o da alterare. Trovò nei semplici fiori di
campo il rimedio in grado di ridare energia al malato, e capace di trasformare la sua disperazione
in fiducia, la paura in tranquillità, la preoccupazione in serenità. Diceva: “Non esiste alcuna vera
guarigione fino a che, oltre al cambiamento nell’aspetto, non ci sia pace e felicità interiore”.

Questo straordinario medico inglese aveva sviluppato un’enorme sensibilità: gli bastava tenere un
fiore in mano per “sentirne” le proprietà. Prima di cercare un rimedio floreale si poneva nello
stato mentale ed emozionale che quel rimedio avrebbe curato, a volte arrivando a soffrirne
addirittura il male fisico che ne derivava: poi vagabondava nei campi fino a che non entrava in
contatto con un fiore che gli restituiva immediatamente la serenità e la salute. In questo modo
riuscì a trovare 38 fiori capaci di risolvere tutta l’ampia gamma di emozioni negative di cui si
trova a soffrire l’essere umano, e li divise in sei categorie:

Per l’incertezza e l’indecisione, per la disperazione e l’abbattimento, per la solitudine, per la
mancanza di interesse nel presente, per l’eccessiva preoccupazione per gli altri, per chi si fa
facilmente influenzare.

Abbiamo così l’agrimonia, il cui fiore serve a chi nasconde la sua preoccupazione dietro una
battuta; il fiore del faggio, per chi è troppo critico ed intollerante; quello del salice, per chi
soffre di amarezza e si autocompiange; la genziana per la depressione, l’agrifoglio per l’invidia e
la gelosia; il fiore del pino per chi soffre di sensi di colpa, e così via. Il dottor Bach combinò
inoltre cinque dei trentotto fiori per creare un rimedio di emergenza, da usare in caso di shock,
anche fisico, con il quale salvò la vita ad un pescatore.

Nessuno dei fiori è velenoso, e sebbene alcuni siano usati in erboristeria la maggior parte sembra
non possedere alcuna particolare qualità, anzi, molti rientrano nel vasto gruppo delle cosiddette
“erbacce”.

Nella preparazione la pianta non viene distrutta né danneggiata: il fiore, dove si sono concentrate
tutte le energie armonizzatrici della pianta, viene raccolto in una giornata di sole senza nuvole,
al massimo della fioritura. I petali sono messi a galleggiare in una ciotola di vetro contenente
acqua di fonte, posta vicino alle piante da cui sono stati colti.

Vengono lasciati così per tre ore sotto il sole, di modo che l’acqua si impregni al massimo delle
loro vibrazioni. Quest’ultima viene poi messa in apposite bottigliette, con l’aggiunta di un po’ di
Brandy per conservare il prodotto.

L’intero processo di preparazione, benché possa sembrare molto semplice, nasconde una naturale
alchimia, in cui sono chiamati a collaborare tutti e quattro gli elementi: la terra e l’aria,
portando il fiore a maturazione, il sole, cioé il fuoco, liberando “l’anima” della pianta dal suo
corpo materiale, e infine l’acqua, la pura acqua di sorgente, che agirà come veicolo e conservatore
delle sottili vibrazioni floreali.

Nel 1934 il dottor Bach così descriveva l’azione dei suoi fiori:

” Questi rimedi innalzano le nostre vibrazioni e aprono quei canali attraverso i quali possiamo
comunicare con il nostro Sé spirituale; essi sono capaci, così come una musica sublime o qualunque
altra cosa in grado di innalzarci, di renderci chiara la nostra vera natura, avvicinandoci alla
nostra Anima. Questi rimedi non curano attaccando la malattia, ma immergendo, inondando i nostri
corpi con le magnifiche e potenti vibrazioni del nostro Sé Superiore, alla cui presenza la malattia
si scioglie come neve al sole”

Ogni essere umano è un individuo unico, ma anche una parte essenziale, una cellula di un Tutto che
nella tradizione ha assunto vari nomi. Senza scendere nei particolari, diremo che ogni uomo è in
contatto con questo Tutto tramite la sua Anima, il Sè immortale. Se la Personalità dell’uomo agisse
in armonia totale con la sua Anima e quindi con i principi che governano questo universo, vivrebbe
in armonia con la Vita. Quando c’è disarmonia tra la Personalità e l’Anima, c’è congestione,
frizione, distorsione, perdita di energia. Queste condizioni si presentano prima a livello
energetico, poi progrediscono manifestandosi all’inizio come stati emozionali negativi e poi come
vere e proprie malattie. Il dottor Bach non usava i sintomi fisici nelle sue diagnosi, perché
dirette conseguenze dei conflitti tra l’Anima e la Personalità dell’uomo, ma solo gli stati d’animo
negativi; non combatteva queste emozioni, ma le spazzava via con energie più alte ed armoniose. Come
dire “combattere il male progredendo nel bene”. Ognuno dei fiori trovati da Bach possiede una
particolare qualità dell’Anima o, in altre parole, una determinata frequenza energetica. Quando si
manifesta un conflitto, una determinata frequenza verrà distorta, con le inevitabili conseguenze
negative; il rimedio floreale, possedendo quella frequenza nella forma corretta, è in grado di
ristabilire l’equilibrio e quindi l’armonia.

In pratica l’energia del fiore riesce a ristabilire il contatto tra l’Anima e la Personalità nel
punto dove si erano allontanate. Ad esempio, una persona sente il desiderio di aprire una attività,
potrebbe essere un negozio. A questo desiderio però si oppone una grande insicurezza, un non
sentirsi all’altezza, dovuto chissà a quali traumi dell’infanzia, a pensieri inculcati dai genitori,
ecc. A questa persona verrà somministrato il fiore del larice, il rimedio per quelli che pensano di
fallire e che non si considerano capaci come gli altri. Le vibrazioni di questo fiore spazzano via
il blocco: a poco a poco questa persona diventa cosciente della sua attitudine negativa, della sua
sfiducia; si chiederà perché, arriverà a sentire il desiderio di provare, e infine probabilmente
riuscirà ad affrontare quest’impresa con coraggio e fiducia. Ovviamente le cose non si risolvono
sempre così facilmente: ma nella mia esperienza ho sempre constatato un grande beneficio, un grande
aiuto in questi fiori straordinari, non solo nel trattamento di disordini psicosomatici ed
emozionali, ma anche per chi sta coscientemente lavorando per una sua evoluzione mentale e
spirituale.

da SUPERNATURA.net

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