Che COSA sono le SCIE CHIMICHE?

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Che COSA sono le SCIE CHIMICHE?

di Rosario Marcianò

Volentieri pubblico questa lucida e informata versione dei fatti per quanto concerne il fenomeno
Scie Chimiche. Prendo distanza nello stesso tempo da un’attitudine troppo marcata a trovare in
agenti e cause esterne la colpa e la causa delle nostre miserie e malanni, fossero esse il Parkinson
e altro. Amo mantenere un’obbiettività giornalistica e un’attidudine scientifica nei confronti
dell’informazione monitorando la tentazione continua a identificarsi con un gruppo “contro” l’altro.
Informare mantenendo vivi degli interrogativi, senza necessariamente fornire conclusioni assolute,
rimane un punto fondante della linea editoriale di Scienza&Conoscenza. (il webmaster)

Prima di affrontare il tema oggetto di questo articolo, ossia le scie chimiche, bisogna, per maggior
chiarezza, premettere una parte sulle scie di condensazione (o contrails)

Facciamo chiarezza: che cos’è una scia? È “una zona di fluido (liquido o gassoso) situata
immediatamente dietro un solido in movimento relativo rispetto al fluido stesso, caratterizzata dal
fatto che in essa il moto è prevalentemente formato da vortici. Tipici esempi di scie sono i solchi
spumeggianti che un natante veloce lascia nell’acqua dietro di sé (acqua ferma e solido in moto)…,
le scie di condensa che segnalano il passaggio di un jet (aria ferma e solido in movimento). Queste
ultime sono provocate dalla condensazione del vapore acqueo prodotto dalla combustione del
carburante causata dalle condizioni di umidità, pressione e temperatura che si riscontrano ad alte
quote di volo (umidità uguale e superiore al 70 per cento, temperatura inferiore a 40 gradi sotto
zero, altitudine superiore ad almeno 8000 metri).
La composizione ed il comportamento delle scie dipendono principalmente dalla forma del solido,
dalla viscosità e dalla densità del fluido, dalla velocità relativa e dall’angolo secondo il quale
essi si incontrano.
Nel caso degli aeromobili, per esempio, la scia è animata da moti vorticosi che diventano più
marcati in corrispondenza delle variazioni della sagoma dell’aeromobile (per esempio,
nell’intersezione tra ala e fusoliera)”.

In che cosa le scie di condensazione si distinguono da normali nuvole?
La nube è un insieme di gocce d’acqua e cristalli di ghiaccio, dovuto alla condensazione di vapore
saturo. Le nubi sono create da moti convettivi di origine termica oppure meccanica (sollevamento di
aria calda), dal rimescolamento di masse d’aria e dall’incontro di queste con catene montuose, dalla
variazione dei valori barometrici e dagli effetti della radiazione solare e terrestre. I moti di
ascesa propiziano la formazione di nubi, poiché portano l’aria umida verso zone fredde; i moti di
discesa, che le portano verso le zone più calde, ne causano il dissolvimento, in quanto fanno
cessare lo stato di saturazione del vapore acqueo e favoriscono l’evaporazione delle gocce. Giacché
i moti convettivi sono costanti, soprattutto durante una perturbazione atmosferica, avviene un
continuo processo di formazione e di disfacimento dei corpi nuvolosi. Non è possibile quindi
accomunare la formazione di una nube, la cui genesi si spiega tenendo conto di una molteplicità di
fattori fisici in primis la saturazione, alle scie di condensa, sebbene, come si è visto, in
particolari condizioni, le nuvole si dissolvano per poi riformarsi.

La formazione delle scie di condensa è un fenomeno rarissimo.
“Secondo definizione FAA, una contrail si forma sopra gli 8000 metri circa, a temperature minori di
-40°C e con umidità relative superiori o uguali al 70%”. Questi parametri possono subire delle lievi
variazioni, ma ci si può discostare di poco da tali indici alle nostre latitudini. Pertanto è
praticamente impossibile che si formino scie di condensazione a bassa quota, con bassi valori di
umidità e con temperatura lontana dai 40 gradi centigradi sotto zero.

Appurato che cos’è una scia di condensa e la rarità di tale fenomeno, passiamo ad analizzare le scie
chimiche.

In questi ultimi anni, si è intensificata un’attività che la stragrande maggioranza della
popolazione mondiale continua purtroppo ad ignorare. Il fenomeno cominciò a diffondersi tra il 1996
ed il 1997, ma esistono prove e dati che dimostrano come le scie chimiche fossero saltuariamente
usate e sperimentate sin dagli anni 50 del XX secolo. Ci si riferisce ai voli di aerei che
attraversano i cieli sopra molte regioni del pianeta. L’operazione cominciò negli Stati Uniti nella
metà degli anni ’90, per poi estendersi al Canada, ai paesi aderenti alla N.A.T.O. alla Russia ed a
molte altre nazioni. Esistono fotografie e documentazioni che attestano la presenza di attività
chimiche, sebbene saltuarie e forse sperimentali anche nei decenni precedenti. Questi velivoli
lasciano, lungo le rotte seguite, delle strane scie che, generalmente, a differenza di quelle di
condensazione, non si dissolvono entro breve tempo, ma persistono nell’atmosfera, sino a
trasformarsi in nuvole simili agli strati. Bisogna precisare che molti velivoli generano scie
chimiche evanescenti che si dissipano quindi nell’arco di pochi secondi o minuti, ma non sono
comunque normali contrails. È un fenomeno evidentissimo, abituale di cui tutti possono rendersi
conto, semplicemente alzando lo sguardo al cielo. Su quelle che i ricercatori indipendenti hanno
definito “scie chimiche”, esistono parecchi studi di cui riportiamo i risultati salienti.

Vari studiosi, tra cui l’ingegner Clifford E. Carnicom, il meteorologo Scott Stevens, il fisico Neil
Finley, il medico statunitense Michael Castle, la tossicologa Hildegarde Staninger, il giornalista
indipendente canadese William Thomas, il ricercatore ed attivista Jerry E. Smith, il ricercatore
statunitense Tom Montalk, il biologo e senatore statunitense Michael Castle, il biologo Giorgio
Pattera, il direttore della rivista Nexus, Tom Bosco, e moltissimi altri hanno investigato gli
effetti di queste famigerate scie.

Si possono dunque elencare i principali scopi delle scie chimiche, in forma molto essenziale ed
indicando tra parentesi se si tratta, stando all’attuale stato degli studi, di un obiettivo
accertato o solo congetturato. Bisogna, infine, ricordare che molti targets sono conseguiti
attraverso la sinergia tra H.A.A.R.P., emissione di campi elettromagnetici e scie chimiche.
H.A.A.R.P. è un gigantesco sistema di antenne ubicato in Alaska, creato ufficialmente per lo studio
della ionosfera, ma le cui reali funzioni vanno dalla manipolazione climatica all’interferenza nelle
telecomunicazioni.

Gli obiettivi principali dell’operazione sono i seguenti.

• Modificazione meteorologica e climatica (scopo assodato, anzi riconosciuto ufficialmente. Si
vedano i numerosi brevetti tradotti in tecnologie e le pur ambigue ammissioni ufficiali).

• Accecamento dei radar nemici (dimostrato. Si vedano i brevetti ed i ritrovati tecnologici).

• Creazione nell’atmosfera di un’antenna elettromagnetica oltre l’orizzonte, col fine di ottimizzare
la ricetrasmissione dei segnali in ambito strategico-militare (dimostrato).

• Danneggiamento delle colture agricole basate su piante non modificate geneticamente (rilevato in
modo empirico).

• Distruzione della coltre di ozono (forse è un effetto collaterale dell’operazione, ma non è
escluso che sia un fine scientemente perseguito).

• Mappatura elettronica del territorio (provato. Si veda il Progetto R.F.M.P.).

• Inquinamento degli ecosistemi per determinare un incremento esponenziale del costo delle risorse
idriche ed agricole residue (dimostrato empiricamente).

• Sfoltimento di alcuni settori della popolazione ritenuti improduttivi o di peso per il sistema,
come i pensionati, i malati cronici (registrato empiricamente).

• Sperimentazione di agenti patogeni sulla popolazione inconsapevole nell’ambito di programmi di
guerra chimica e batteriologica (acclarato. Si vedano anche i documenti governativi declassificati).

• Diffusione diretta ed indiretta di agenti patogeni e quindi di malattie, alcune delle quali del
tutto ignote sino a pochi lustri fa, con gli scopi precipui di favorire le multinazionali
farmaceutiche e di indebolire la popolazione (registrato empiricamente. Si considerino i dati
epidemiologici).

• Modificazione del D.N.A. umano in modo da impedire un’evoluzione genetica (ipotizzato da numerosi
ricercatori, tra cui Tom Montalk).

• Controllo del pensiero e del comportamento, attraverso soprattutto l’irradiazione di onde
elettromagnetiche a bassa ed a bassissima frequenza o la diffusione di composti del litio (pressoché
dimostrato).

• Diffusione di nanomacchine negli organismi umani col fine di controllare, rintracciare,
monitorare, manipolare mentalmente, per mezzo dell’emissione di impulsi elettromagnetici, interi
gruppi umani. Forse queste nanomacchine potranno essere attivate quando le persone, in un futuro non
lontano, saranno dotate di microprocessori sottocutanei (ipotesi che può sembrare inverosimile, ma,
in realtà avvalorata da una serie di brevetti e dalla produzione e diffusione di apparecchiature
elettroniche volte al controllo degli individui).

• Creazione di un ambiente atto alla proiezione di immagini olografiche in vista di una falsa
invasione aliena (ventilato da qualche studioso e collegato al Progetto Bluebeam).

Le analisi chimiche condotte hanno accertato la presenza delle seguenti sostanze: bario (proprietà
igroscopiche, ossia assorbe l’umidità dell’atmosfera); alluminio (proprietà riflettenti: le
particelle di alluminio, riverberando la luce solare, sono funzionali all’operazione denominata
“copertura”, che consiste in una diminuzione dell’irraggiamento solare col fine di compromettere la
fotosintesi clorofilliana, con gravi danni per gli ecosistemi e l’agricoltura). Sono state
rintracciati anche altri elementi e composti:, torio e cesio radioattivi, rame, titanio, silicio,
litio, cobalto (scie azzurre?), piombo (scie nere?), etilene dibromide o dibromuro (un insetticida
molto tossico ufficialmente bandito dall’E.P.A. l’Agenzia per la protezione dell’ambiente negli
Stati Uniti) etc. Sono stati pure rintracciati agenti patogeni, come pseudomonas aeruginosa,
pseudomonas fluorescens, serratia marcescens, streptomiceti, virus, viron, ossia virus modificati
geneticamente etc.

E’ logico purtroppo che le scie chimiche si possono correlare a varie patologie. Come si accennava
sopra, è noto che le chemtrails contengono elementi chimici e biologici dannosi. E’ quindi possibile
collegare il massiccio spargimento di vari veleni nell’ambiente sia all’insorgenza di nuove
patologie sia all’incremento di malattie un tempo meno diffuse.

Una sindrome causata dalle scie chimiche è il Morgellons, un terribile morbo che si manifesta con
fibre di materiali sintetici che fuoriescono dalla pelle. Questi filamenti, contenuti nelle scie
chimiche, al loro interno ospitano nanostrumenti in grado di replicare il D.N.A. di insetti, virus,
parassiti con cui vengono a contatto. Ecco perché la malattia insorge di solito in seguito alla
puntura di un insetto.

Il Morgellons, caratterizzato da un prurito insopportabile, provoca un grave deperimento
dell’organismo. La connessione tra scie chimiche e Morgellons è stata appurata da vari medici tra
cui la dottoressa Hildegarde Staninger, il dottor Michael Castle, il dottor Edward Spencer, il
dottor Karyo.

Poiché, con le chemtrails, sono sparsi vari metalli (l’alluminio, il bario, il piombo etc.), si
diffondono sempre più malattie come il Parkinson e l’Alzheimer. La causa del Parkinson è
probabilmente da ricercarsi nell’accumulo di metalli nell’encefalo. Anche il Parkinson, sebbene se
ne sospetti un’origine genetica, è legato presumibilmente all’accumulo di metalli nel cervello.

Il bario è un veleno che attacca soprattutto i muscoli, cuore compreso. Può essere all’origine di
ictus a loro volta legati alla fibrillazione atriale ed all’infarto miocardico.

Molte forme tumorali (ad esempio i linfomi) sono connesse all’uranio e all’etilene dibromide,
quest’ultimo è un insetticida ufficialmente bandito negli Stati Uniti. Se assorbito dall’organismo,
può causare danni al sistema nervoso, edemi polmonari e sintomi quali dispnea, ansia, affanno,
tosse. È molto irritante per le mucose e le vie respiratorie.

Il dottor Donald Scott ritiene che la fibromialgia, l’Alzheimer, la sclerosi multipla,
l’encefalomielite mialgica (o sindrome da affaticamento cronico), insieme con altre affezioni
neurosistemiche, siano la conseguenza dell’aggressione del micoplasma, un batterio che è stato
geneticamente modificato in vari laboratori canadesi e statunitensi e quindi sperimentato sulle
popolazioni inconsapevoli. I micoplasmi sono stati e vengono sparsi – ricorda Scott – soprattutto
con gli aerei.

Lo studioso Tom Montalk ha individuato nelle chemtrails vari batteri: lo Pseudomonas aeruginosa,
Enterobatteri e la Serratia marcescens.

Lo Pseudomonas aeruginosa è un batterio che è stato modificato geneticamente da aziende come la
Pathogenesis. Se inalato, può provocare immunodepressione e danni alle cellule in cui si insedia
come ospite.

Gli Enterobatteri sono microorganismi comprendenti l’Enterobatterio coli, la salmonella e la
Klebsiella, responsabile della polmonite. La Serratia marcescens è un patogeno molto pericoloso che
determina l’insorgenza della polmonite. Questo batterio, come emerge da documenti declassificati, fu
sperimentato nel 1950 sulla popolazione, ovviamente inconsapevole, di San Francisco: causò vari
decessi.

Altri disturbi ed affezioni meno gravi, ma non per questo da trascurare sono dovuti all’inalazione
ed alla ingestione di elementi chimici e biologici di varia natura: depressione, annebbiamento
mentale, stipsi, sindromi para-influenzali, stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione,
amnesie…

Un altro capitolo è costituito dalle patologie causate dalle intense e costanti emissioni
elettromagnetiche inquadrabili in un piano di potenziamento delle trasmissioni a fini militari. Il
Professor Levis elenca le principali sintomatologie connesse all’irradiazione di onde
elettromagnetiche. Queste si possono riassumere nei seguenti problemi: sintomi cutanei (prurito,
eritemi, allergie); del sistema nervoso (disturbi del sonno, ansia, cefalee, emicranie, sindromi
depressive…); del sistema muscolare (crampi, dolori muscolari, astenia); del sistema
cardiovascolare (aritmie, disturbi della pressione arteriosa, ictus); del sistema ormonale e di
quello immunitario (riduzione della sintesi della melatonina, alterazioni delle popolazioni
linfocitarie); del sistema riproduttivo (aborti spontanei); del sistema acustico (tinniti), visivo,
olfattivo, digestivo. L’esposizione alle radiazioni non ionizzanti è reputata da molti scienziati
all’origine di neoplasie, soprattutto leucemie.

L’operazione si basa su una serie di brevetti (da Teller a Cordani) acquisiti dalla NASA, dalle
forze militari statunitensi, russe, cinesi, brevetti che si sono tradotti in tecnologie belliche e
di geoingegneria.

Fonti:

T. Bosco, Scie chimiche, 2005
Bojs (pseudonimo), Scie chimiche: la popolazione della Terra è il bersaglio, 2007
D. Colognesi, Chemitrails, 2005
V. Gambino, D. Benvenuti, Scie chimiche DVD con libretto, 2005
H. Heath, Scie chimiche: un rapporto ufficiale ammette l’irrorazione, 2006
R. S. Hawa, La Terra come arma nel XXI secolo, 2006
A. e R. Marcianò, Scie chimiche: la verità nascosta, 2007
F. Mele, Scie chimiche e sementi geneticamente modificate, 2008
J. E. Smith, Weather warfare, 2006
M. Tenan, La scienza del nostro pianeta, 2005
W. Thomas, Chemtrails confirmed, 2007
Id., Le scie chimiche compromettono la vita sulla Terra, 2006
A. Worthington, Irrorazione ed armi elettromagnetiche nell’era della guerra nucleare, 2006
Id., La prova: le scie chimiche contengono composti dannosi, 2007

da www.scienzaeconoscenza.it

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