Chi era veramente Albert Einstein?

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Chi era veramente Albert Einstein?

Scienza e Fisica Quantistica

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Albert Einstein: andiamo alla scoperta di questa mente geniale, acuta, sottile, poliedrica, nel
firmamento delle intelligenze che hanno caratterizzato il secolo appena trascorso.

Emanuele Cangini – 08/06/2022

Albert Einstein: un’icona inconfondibile del Ventesimo secolo, che da sola ne potrebbe riassumere le
forze e le idee, le tensioni e le domande, i desideri e i timori. Una mente geniale, acuta, sottile,
poliedrica, nel firmamento delle intelligenze che hanno caratterizzato il secolo appena trascorso.

Indubbiamente quella di Albert Einstein è stata tra le più rivoluzionarie e innovative, data la
portata e la caratura delle sue scoperte, le quali hanno influenzato profondamente l’ottica della
scienza che, di lì in poi, subirà una seconda rivoluzione copernicana.

Nato in Germania nel marzo del 1879, di origine ebrea, ricevette nel 1921 il Premio Nobel per la
Fisica, grazie ai notevoli contributi forniti in sede teorica.

Le sue geniali intuizioni furono quelle di comprendere l’equivalenza tra massa ed energia e la non
assolutezza delle leggi della Fisica a prescindere dal sistema di riferimento. Conseguenza del
secondo aspetto è proprio quella della diversa “durata” del tempo, che non viene più concepito come
un parametro fisso e immutabile ma strettamente dipendente dal sistema di riferimento (ecco perché
la teoria viene denominata della Relatività).

L’esperimento dei due gemelli

Famoso è l’esempio, dallo stesso Einstein “brevettato”, dei “Due Gemelli”, con il quale lo
scienziato intendeva dimostrate quanto il tempo scorresse diversamente per il gemello rimasto sulla
Terra rispetto a quello partito su un’astronave a velocità molto elevata (sub-luminale).

Al ritorno, il gemello partito, avrebbe trovato il corrispettivo gemello ad attenderlo, molto più
invecchiato di quanto non lo fosse lui. Lo spazio e il tempo non sono più due entità separate ma
profondamente interconnesse, al punto da creare una nuova concezione, una nuova metrica
dell’universo: lo spazio-tempo.

La famosa formula matematica E=mc2

È la sintesi di una nuova concezione teorica della Fisica: massa ed energia altro non sono che le
due facce della stessa medaglia, la massa è energia “congelata”, l’energia è massa a uno stato
vibrazionale molto alto. Ne consegue che piccole quantità di materia “possiedono” grandi quantità di
energia, come è stato in seguito confermato dalle modalità delle reazioni termonucleari interne alle
stelle (grazie all’equazione è stato possibile calcolare l’energia prodotta ogni secondo, nel Sole,
dalla conversione dell’idrogeno in elio con relativa emissione elettromagnetica).

Rilevante è anche il contributo cosmologico che lo scienziato ha fornito grazie alle implicazioni
delle equazioni da lui formulate poiché, proprio come prodotto di tali costrutti, vennero gettate le
basi per un famoso modello cosmologico: il Big Bang.

Tale modello si oppone nei propri cardini teoretici a quello, successivo, dell’universo stazionario;
tale opposizione sollevò la discussione accademica, con tratti anche aspri.

Nel 2014 uscì la notizia relativa al ritrovamento, in un museo di Gerusalemme, di un manoscritto
dello scienziato (fonte:
www.stoccolmaaroma.it/2014/einstein-inedito-scoperta-lipotesi-perduta-e-sbagliata-sullunivers
o), simile a una raccolta di appunti, nel quale si evince un tentativo di formulazione di un modello
cosmologico alternativo a quello del Big Bang.

Poiché scritto nel 1931, il documento anticipa di circa venti anni l’ufficialità del modello
stazionario dello scienziato Fred Hoyle che, ricordiamo, asseriva un universo immutabile e uniforme
la cui diminuzione di densità media sarebbe stata compensata dalla creazione nello spazio di altra
materia. Nel manoscritto Einstein, cerca di trovare una mediazione tra i propri convincimenti,
quelli appunto di un universo non in espansione, con quanto al contrario mostrato chiaramente da
Hubble nel 1929, rivelando l’allontanamento progressivo delle galassie.

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Emanuele Cangini

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