Colombia: donna su tavolo obitorio torna in vita

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Colombia: donna su tavolo obitorio torna in vita

Medici avevano decretato morte 45enne, forse ‘Sindrome Lazzaro’

ANSA 19 febbraio, 12:54

Colombia: donna all’obitorio ‘risorge’

ROMA – Data per morta dai medici, una donna di 45 anni è improvvisamente “risorta” mentre si trovava
distesa sul tavolo dell’obitorio dell’ospedale dove si stava preparando il suo “cadavere” per i
funerali. E’ accaduto in un ospedale di Cali, in Colombia, e oggi la vicenda è in rilievo sui media
online sudamericani. Noevia Serna, 45 anni, era stata colpita da un infarto lunedì e dopo essere
stata tenuta in vita dai macchinari per alcuni giorni, è stata dichiarata morta.

“Le apparecchiature elettroniche a cui (Noevia) era collegata – spiega un medico, dott. Miguel Angel
Saavendra, citato dai media – indicavano che il battito cardiaco era cessato e non c’era pressione
arteriosa. E stato allora compiuto il test sulla respirazione e, rimosso il respiratore artificiale,
la donna ha cessato di respirare. Purtroppo è stata dichiarata morta”.

Il corpo è stato allora portato all’obitorio e consegnato a un addetto alle pompe funebri, che ha
iniziato a lavorare alla preparazione. E qui è avvenuto il miracolo: l’addetto, Jaime Aullon,
racconta ai giornali che Noevia “prima ha mosso la mano sinistra, rimanendo per il resto immobile.
Poi la destra. Le ho mezzo una mano davanti alle narici e ho sentito che aveva ripreso a respirare.
Ho allora gridato alla mia aiutante: ‘E’ viva, torniamo subito in ospedale!'”.

La figlia unica di Noevia, la 18.enne Maria Fernanda Andrare, dice: “Non sapevo cosa fare, se
correre a incontrarla, piangere o gridare” Stavo con il papà a preparare i documenti per la
sepoltura”, racconta. In attesa di un’indagine sull’accaduto, l’ipotesi è che si sia trattato di un
caso di quella che medici sono soliti chiame “Sindrome di Lazzaro”.

Si tratta di una condizione rarissima, in cui pulsazioni cardiache e respirazione scendono al di
sotto di livelli misurabili per poi riprendere. Non è neanche escluso che il “risveglio” sia da
attribuirsi, seppure tardivamente, alle cure con cui medici hanno cercato di far ripartire il cuore
dopo l’arresto. Il dottor Saavendra spiega che per il momento le condizioni di Noevia restano
critiche ma stabili. E’ ancora incosciente ma non ha più bisogno del respiratore artificiale.

Colombia, morta si sveglia: “E’ viva”

di Redazione ilGiornale.it

Noelia, 45enne morta per infarto, stava per essere imbalsamata. All’improvviso ha alzato il braccio
e dall’obitorio è stata portata in ospedale

Cali – Non è dato sapere se sia stata più grande la paura del becchino (per la precisione un addetto
alle pompe funebri) o la gioia della famiglia della defunta. La notizia è che una donna, considerata
morta si è risvegliata all’ultimo, poco prima che la imbalsamassero. E ha alzato un braccio. Come
per dire: “Aspettate a farlo, sono viva”. In effetti morta non era, anche se stavano per
imbalsamarla. Lo strano caso è avvenuto nella città di Cali, nella parte occidentale della Colombia.

Referto chiaro: infarto I medici non avevano dubbi, avevano accertato il decesso per infarto
fulminante. Ma nella camera mortuaria, una donna colombiana di 45 anni ha mosso leggermente un
braccio. “Accidenti è viva”. Gli impiegati dell’agenzia di pompe funebri hanno chiamato subito
l’ambulanza. Corsa frenetica all’ospedale. Noelia Serna ora è ricoverata nel reparto di terapia
intensiva. Secondo i medici le sue possibilità di sopravvivere “non sono alte”.

Malata di sclerosi – Serma, malata di sclerosi multipla, ha avuto un grosso infarto ed è stata
trasportata lunedì scorso in ospedale. Per dieci ore è rimasta collegata al respiratore artificiale.
Poi, dopo un secondo infarto, i medici l’hanno dichiarata morta. Circa tre ore dopo, Jamie Aullon
stava per iniettarle nella gamba il liquido che si utilizza per conservare i corpi prima del
funerale. Ma si è accorto di non avere di fronte a sé un cadavere. “Muoveva il braccio destro, ho
fermato la procedura e l’abbiamo portata di corsa all’ospedale”.

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