Come decidersi e passare all’azione

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Come decidersi e passare all’azione

di Lise Bourbeau

Sono felice di constatare che le persone sono sempre più coscienti d’avere difficoltà nel sapere
cosa vogliono, nel decidere o ancora nel passare all’azione. Da qualche anno sembra ci sia
un’energia sempre più forte che ci spinge ad agire. E’ evidente che se non sapete cosa volete e che
è penoso per voi dover prendere decisioni, il fatto di passare all’azione vi sarà ancora più
difficile. Certi riescono comunque a passare all’azione, tuttavia ciò verso cui tendono rischia
spesso di non essere adeguato ai loro veri bisogni.

Per aiutarvi ad inquadrare la situazione e per sapere in quale circostanza vi siete trovati ad
affrontare questo processo, eccovi una breve descrizione delle cinque tipologie di persone che
incontro frequentemente.

La persona che non riesce a decidere di passare all’azione. In generale queste persone chiedono
consiglio a chi ha voglia di ascoltarle, ma finiscono poi per non fare nulla. Dal momento che
nessuno può sapere cosa sia di fatto bene per un altro, esse ricevono numerosi consigli diversi che
rendono complicato il prendere decisioni. Questo tipo di persona si lascia anche passare un sacco di
opportunità interessanti e si sente infelice per non riuscire a fare molte esperienze. Quindi queste
persone ammirano e invidiano gli altri che vivono pienamente la loro vita, ma non credono che ciò
sia possibile anche per loro. Dunque non sono per nulla in contatto con il proprio potere di creare
e sono costantemente alla ricerca di se stesse.

La persona che decide ma, al momento di passare all’azione, si lascia facilmente influenzare
dall’esterno. Questa persona, il tipo che decide quello che vuole, va in un negozio a comprare
qualcosa ma esce con qualcos’altro, poiché il commesso è riuscito ad influenzarla ed a convincerla a
comprare un’altra cosa. E’ anche il tipo di persona che, tornando a casa dopo una giornata pesante,
decide di fare un bel bagno e riposarsi tutta la sera. Poi suona il telefono e qualcuno preannuncia
di andarla a trovare, e lei non osa rispondere: “No, non questa sera, perché sono stanca e mi sono
ripromessa di riposare”. Invece dice: “Va bene, ti aspetto”. Questa persona prova spesso rabbia per
se stessa, perché pur sapendo cosa vuole si rende conto di non ascoltare i suoi bisogni. Sa in cuor
suo che non si ama come invece vorrebbe essere amata.

La persona che sa cosa vuole e decide che “un giorno” lo farà. “Un giorno me ne andrò da qui; un
giorno gli dirò cosa penso davvero, … mi concederò una follia, … cambierò gli occhiali, … la
dentiera, … dimagrirò, … smetterò di fumare, … viaggerò …” ecc. Questo tipo di persona parla
generalmente al futuro o al condizionale. “Farò” o “amerei”. Ha una o più paure che le impediscono
di passare subito all’azione. Camuffa le proprie paure parlando senza sosta di ciò che farà un
giorno. Non vive il suo momento presente perché è molto influenzata dal suo passato. Temendo che si
possa ripetere un’esperienza spiacevole, continua a rimandare a dopo la realizzazione di ciò che sa
di volere.

La persona che non decide veramente secondo quello che vuole e che è sempre indaffarata. Questa
persona spesso agisce per dovere, per abitudine, per fare piacere agli altri o perché fare va bene e
non fare non va bene. Questo atteggiamento si vede anche in coloro che hanno paura di perdere il
treno o di non fare qualcosa. Si disperde dicendo sì a tutto ciò che si presenta. Non si dà il
permesso di mollare un progetto in corso anche nel momento in cui diventa cosciente del fatto che la
sua decisione non va molto bene per lei. Si sforza di continuare fino in fondo. E’ anche il tipo di
persona che si crede la sola responsabile del benessere e della felicità di tutti coloro che le
stanno intorno. E’ presa da un turbinio di azioni; non si ferma a domandarsi se quello che fa
risponde davvero a ciò di cui ha bisogno, al suo proprio benessere.

La persona che decide, passa all’azione ma si ferma lungo la strada. E’ spesso il segno di una
persona che non crede di meritare la felicità o il successo. Molla tutto appena prima di raggiungere
la meta. E’ anche il tipo che si impone delle cose senza verificare preliminarmente se questa
decisione tiene conto dei suoi limiti. Sopravvalutando le sue forze, ne abusa e non riesce a rendere
fino in fondo. Questa persona ricerca la perfezione in quello che fa. Siccome è possibile
raggiungere la perfezione solo nell’ “essere” e non nel “fare”, non è quindi mai soddisfatta e
finisce per scoraggiarsi perché crede di non raggiungere il suo ideale di perfezione. Ha spesso
paura di essere giudicata e criticata. Troverà quindi una buona ragione per giustificare e spiegare
il perché molla le cose per strada.

Se non appartenete a nessuna di questa categorie dovete far parte di quelli che sanno quello che
vogliono, decidono e passano all’azione.

E’ piuttosto probabile che vi riconosciate in una categoria per un certo aspetto della vostra vita e
in un’altra per un altro aspetto, l’importante è diventare più consapevoli dei vostri comportamenti
e dei vostri atteggiamenti. Conoscendovi maggiormente sarà più facile sapere cosa volete conservare
o modificare di questi comportamenti.

C’è una cosa comune a questi cinque tipi di persone: non c’è armonia tra il loro principio maschile
e quello femminile. Per poter curare qualsiasi cosa nella vita deve esserci questa armonia. E’ il
principio femminile dentro di noi che conosce i nostri veri bisogni e che decide, mentre il
principio maschile fa le azioni nel mondo materiale per soddisfare o concretizzare i nostri bisogni.

Quando manca armonia in noi, ciò si riflette nel mondo materiale, vale a dire che c’è anche una
mancanza di armonia nelle relazioni tra uomo e donna. Inoltre questa disarmonia può finire col
riflettersi nel corpo fisico, con dolori alle anche, alle gambe o ai piedi, dolori associati alla
paura di non andare avanti. I mal di gola, alle gengive e ai denti sono associati alla paura di
passare all’azione o alla paura di dire qualcosa.

Come ritrovare questa armonia? Prima di tutto sapendo cosa volete davvero. Fatevi questa domanda:
“Se tutte le circostanze fossero perfette, vale a dire se avessi i soldi ed il tempo necessario e se
ciò non disturba nessuno, cosa mi farebbe felice in questo momento?” Direte che credere che potete
avere tutto ciò che volete nella vita è un bellissimo sogno. Siete voi che avete la scelta di
crederci oppure no. Se un giorno volete riuscire a creare la vostra vita esattamente come la volete,
dovete cominciare da qualche parte, ossia col crederci. All’inizio è certo che le vostre paure e le
vostre credenze interferiranno e vi convinceranno che non potete farcela. Cominciate allora con
delle cose più piccole e ponetevi la domanda suggerita tante volte quante sarà necessario. Se non
credete che vi sia possibile avere quello che volete, approfittatene per scoprire quali paure vi
impediscono di crederci. Almeno sapete che non è ciò che volete che è impossibile, ma è il fatto di
credere che non è possibile a rendere impossibile procedere.

La tappa più importante è quella di decidere di incominciare con qualcosa. All’inizio non dovete
decidere con un piano d’azione completo e comprensivo di tutte le tappe necessarie per arrivarci. La
persona che si costringe a pianificare sin dall’inizio tutte le tappe del suo progetto corre il
rischio di scoraggiarsi o di essere diretto dal suo piano d’azione, cosa che le chiederà molto
controllo per non deviare da questo piano d’azione.

Secondo la mia esperienza è più facile pianificare come iniziare, tenere a mente il proprio
obiettivo, la propria preferenza, e accettare d’essere guidato lungo il cammino. Siamo guidati molto
meglio nel movimento e nell’azione. Per esempio, se volete saper ballare un giorno, decidete di
iscrivervi a un corso di ballo ed è nel movimento che fate ballando che l’insegnante può guidarvi
meglio.

Il vostro insegnante è il vostro Dio interiore che vi guida gratuitamente e che è presente ai vostri
bisogni ventiquattrore al giorno. Nella realizzazione del vostro progetto passate da una tappa
all’altra mentre ascoltate la vostra intuizione o il vostro Dio interiore. Vivete una giornata alla
volta sapendo che siete guidati continuamente. Arriverete così a ciò di cui avete davvero bisogno e
in un modo molto più armonioso.

Sappiate che non fate mai degli errori, non fate che vivere delle esperienze che vi offrono
l’opportunità di crescere e di migliorarvi come essere umano.

Datevi il permesso di avere dei limiti, ogni essere umano ha dei limiti, solo il piano spirituale è
illimitato: il piano materiale che comprende il livello fisico, emozionale e mentale è limitato.
Non è una debolezza avere dei limiti; è molto umano. Se dopo essere passati all’azione percepite che
è troppo per voi, potete darvi il permesso di cambiare idea senza criticarvi e senza giudicarvi
inutilmente. Nell’accettarvi così, diventerete consapevoli molto più velocemente di cosa è meglio
per voi, e saprete quale nuova direzione prendere.

Non dimenticate lungo il cammino, di provare gratitudine per tutto ciò che vi succede. Ringraziatevi
e felicitatevi con voi ogni giorno. La sera rivedete ogni azione che avete fatto nel corso della
giornata che risponde ai vostri bisogni. Finirete col credere che potete creare la vostra vita
secondo i vostri bisogni e in ogni ambito.

Non è sempre facile sapere se ciò che si desidera risponde a un bisogno. Ditevi che quando il vostro
desiderio è in armonia col vostro essere, il vostro piano di vita, la sua realizzazione avverrà con
armonia, vale a dire senza sofferenza e senza ostacoli che possano sembrare insormontabili. E’ un
indice che non mente.

Se ciò che volete vi crea più problemi che gioia, vi suggerisco di rivedere la motivazione che sta
alla base di questo desiderio. Era per migliorare la qualità della vostra vita o per provare
qualcosa a qualcuno, o per paura di non avere o di perdere qualcosa o qualcuno?

Lungo le varie tappe non dimenticate di riportare alla memoria ciò che volete davvero e di mantenere
ben viva in voi la visione di ciò che volete. Siate entusiasti, fiduciosi e nell’accettazione del
fatto che ci possa essere ancora di meglio da qualche altra parte, ma che per il momento voi non lo
sapete.

Il nostro Dio interiore, che sa tutto di noi, resta sempre la nostra migliore guida. Ricordandoci
incessantemente che Dio vuole solo del bene per noi, oltre che amore e gioia, è più facile accettare
di cambiare direzione lungo il cammino, poiché sappiamo che è per qualcosa di meglio.

Concludo ricordandovi questo pensiero: “Le circostanze non sono mai favorevoli per agire, è la
vostra decisione che rende le circostanze favorevoli”.

Desideriamo ringraziare Isabella Popani per la sua gentilezza e generosità nel tradurre questo
articolo.

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