Come prevenire e curare l’intossicazione da metalli pesanti

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Come prevenire e curare l’intossicazione da metalli pesanti

04 novembre 2011

ALLUMINIO: l’alluminio (Al) è il minerale maggiormente presente nella crosta terrestre, ma non
svolge alcuna funzione utile nel corpo umano.

Fin dai primi del 900 la medicina sospetta che l’aumento dell’alluminio nell’organismo possa essere
correlato con svariate patologie, in particolare recenti studi hanno dimostrato che iniettando
piccole quantità di alluminio nel cervello di ratti si ottiene una patologia del tutto simile alla
demenza umana.

Recenti studi hanno evidenziato un probabile ruolo dell’accumulo di Al nella genesi della malattia
di Alzheimer. ([1] – [2])

Altri sintomi riconducibili all’intossicazione cronica da Al sono estremamente aspecifici e comuni
come: disturbi nell’apprendimento, confusione, disorientamento, perdita della memoria, coliche
intestinali, mal di testa, bruciori di stomaco e coliti, avversione per la carne, anemia, carie,
ipoparatiroidismo, disfunzioni renali, disfunzioni epatiche ([3]), malattie cutanee e proabilmente
altri a tutt’oggi sconosciuti.

L’intossicazione cronica da Al sembra essere molto diffusa, anche se è difficilmente diagnosticabile
dato che l’Al libero nel sangue è raramente dosabile. Un metodo a cui si ricorre è la mineralografia
del capello. I risultati della mineralografia portano a supporre che fino all’80% della popolazione
sia soggetta a un sovraccarico di Al.

Le fonti da cui l’Al può entrare nel nostro corpo sono estremamente varie e numerose; tra le
maggiori ricordiamo le pentole di alluminio (maggiormente usate nelle mense e nei ristoranti), le
lattine di bibite (anche una sola al giorno, porta all’intossicazione), i tetrapak del latte (anche
di soia, di riso e di mandorle), nel mini-brik di succhi di frutta, nei tubetti di dentifricio
(tranne quelli in plastica ovviamente), nella carta argentata, nelle carte argentate che contengono
alimenti (burro, biscotti ed altro ancora), nei contenitori di medicinali (i famosi blister), negli
antiacidi fisici, negli antitraspiranti, in alcuni deodoranti, nel lievito chimico per dolci (che
contiene anche il piombo….), nei cosmetici (rossetti, phard, matite, ecc.), negli acquedotti (usato
per rimuovere le impurità), nella farina bianca (lo usano per raffinarla) e nei formaggi non bio
(durante la loro lavorazione).

Il meccanismo attraverso cui l’Al esplica la sua azione tossica sembra essere legato alla sua
estrema reattività che lo porta ad essere implicato nei meccanismi di stress ossidativo a carico di
vari organi e tessuti. Per motivi a tutt’oggi sconosciuti l’accumulo di Al avviene soltanto in una
percentuale di individui, mentre circa il 20% della popolazione resta immune a tale fenomeno
riuscendo, in qualche modo, ad allontanare l’Al dai tessuti.

La terapia dell’intossicazione da Al prevede l’utilizzo di farmaci chelanti (in grado di legare l’Al
e renderlo inattivo e eliminabile) come la deferoxamina (farmaci usati nei centri antiveleni
ospedalieri).

La prevenzione della tossicità cronica da Al può invece farsi forte di numerose evidenze:

1) Eliminare per quanto possibile le fonti di Al

2) Assunzione di Curcumina (assumere 1500 – 2500 mg al giorno di estratto secco standardizzato di
curcumina al 95%) ([4])

3) Assunzione di L-carnitina ([5])

4) Assunzione di sostanze antiossidanti come il resveratrolo o la vitamina C o il glutatione ridotto
(assumibile per via orale) che possono contrastare lo stress ossidativo

5) Assunzione di alimenti ricchi in fibre vegetali che permettono una riduzione dell’assorbimento
dell’Al

6) Assunzione del medicinale omeopatico Alumina 30 CH

BARIO: Molto meno conosciuta e studiata è l’intossicazione da Bario. In letteratura medica sono
riportati soltanto rari episodi di intossicazione acuta. Praticamente sconosciuta è l’intossicazione
cronica. E’ comunque fondato pensare che lo stress ossidativo sia uno dei meccanismi che possono
portare ad una eventuale tossicita` da accumulo cronico di Bario. Per questo motivo l’utilizzo di
sostanze antiossidanti è da considerarsi fondamentale anche nella prevenzione dell’intossicazione da
Bario.

BIBLIOGRAFIA

[1]: Evidence for participation of aluminum in neurofibrillary tangle formation and growth in
Alzheimer’s disease. Walton JR [J Alzheimers Dis. 2010;22(1):65-72.] [2]: Demonstration of aluminum in amyloid fibers in the cores of senile plaques in the brains of
patients with Alzheimer’s disease. Yumoto S, Kakimi S, Ohsaki A, Ishikawa A. [J Inorg Biochem. 2009
Nov;103(11):1579-84.] [3]: Histopathological changes in gerbil liver and kidney after aluminum subchronic intoxication.
Garrosa M, Llanes F, Gayoso MJ. [Histol Histopathol. 2011 Jul;26(7):883-92.] [4]: Curcumin attenuates aluminum-induced oxidative stress and mitochondrial dysfunction in rat
brain. Sood PK, Nahar U, Nehru B. [Neurotox Res. 2011 Nov;20(4):351-61.] [5]: The disruption of L-carnitine metabolism by aluminum toxicity and oxidative stress promotes
dyslipidemia in human astrocytic and hepatic cells Lemire J, Mailloux R, Darwich R, Auger C, Appanna
VD. [Toxicol Lett. 2011 Jun 24;203(3):219-26.]

Autore: Dt. Stefano Tafi
Fonte: salute.agi.it

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