Come si può cambiare in meglio se stessi
Brano dal libro di Sri Daya Mata, attuale Presidente della Self Realization
Fellowship – L’Associazione Spirituale fondata da Yogananda – e discepola
diretta del grande Guru.
Sri Daya Mata
SOLTANTO
AMORE
Casa Editrice Astrolabio – Roma
Prefazione i Chakravarthi V. Narasimhan
Sottosegretario Generale agli Affari e al Coordinamento
Inter-dipartimentali delle Nazioni Unite
(Introduzione al brano, di Guido)
Anche un piccolo cucchiaino di miele ha lo stesso dolce sapore di un’intero
favo.
Questo breve brano di Sri Daya Mata, se “aperto come un melograno”, mostra
quella dolcezza, quella stabile serenita’ e quella preziosa conquista
interiore che e’ la nota caratteristica del mare di infinita’ che esiste in
Dio e nei Suoi figli.
Lei ha saputo “trattenere in se'” la fremente colomba dello Spirito che
vibra, in questo stesso momento, in te, ed in tutti voi; l’ha trattenuta per
tempo; non l’ha fatta volare via.
Attorno a lei, durante la sua vita, il Signore ha posto l’Ashram di
Yogananda; e le prove che da questo sentiero le sarebbero venute incontro.
Attorno a te, vi e’ un Ashram piu’ “celato”, forse. Un altare piu’ abituale.
Ma pur sempre, altrettanto sacro.
Ed anch’esso e’ stato costruito dalle medesime mani di Dio.
Si tratta della tua famiglia, dei tuoi doveri, della tua quotidianita’.
Tu sei diverso, o diversa da Daya Mata?…
Sono, allora, diverse le screziate orchidee, coltivate in amorevoli e
luminose serre, dai piccoli, infinitamente affascinanti “fiori alpestri”,
che si sgranano dai macigni di un monte?
La bellezza ed il mistero stanno presenti, sia in Daya Mata, che in te, che
mi leggi.
Lo stesso Dio unisce voi due.
Voi, siete ” il medesimo aspetto dell’Uno” che, pulsante in tutto, permane
con lo stesso valore di assolutezza.
E’ solo l’ignoranza di maya che ritiene di vedere un “Dio piu’ sfavillante”,
attraverso uno dei suoi figli, in rapporto agli altri…..
Lo stesso Dio, quindi, nel brano che segue, canta in Daya Mata, ed in
te….
…in attesa….
in dolce e trepida attesa….
(Guido)
(Scrive Daya Mata)
*Cambiate voi stessi*
A volte i devoti si lasciano prendere dall’entusiasmo per la propria
conversione spirituale tanto da volerne parlare a tutti gli altri, cercando
anche di cambiarli! Sono cosi’ sicuri di agire bene e di essere talmente
migliorati, da voler convertire il mondo intero.
Questo entusiasmo e’ essenzialmente esteriore. Lo sforzo principale consiste
nel trasformare se stessi. E` difficile cambiare l’io, perche’ e’ cosi’
profondamente radicato nelle abitudini che non ne siamo neanche coscienti.
Siamo prigionieri, condizionati dai nostri pensieri, stati d’animo ed
emozioni particolari.
Non e’ facile cambiare le abitudini che avete preso nel corso di una
vita di trenta o quarant’anni. Cercate di cambiare anche soltanto una
piccola abitudine e vedrete com’e’ difficile! Proponetevi di non parlare
troppo, di non fare pettegolezzi, di non criticare, di non essere invidiosi.
Dopo qualche tentativo potreste pensare: “Sembra impossibile che io possa
cambiare. Sono proprio senza speranza?”
Certo che c’e’ speranza! Ma questa speranza non sara’ mai esaudita finche’
cercherete soltanto di cambiare gli altri e le circostanze intorno a voi,
invece di eliminare i vostri difetti.
E` questo che vi prego di imparare. La verita’ eterna di questi consigli
sara’ ancora valida molto tempo dopo che le labbra di tutti noi saranno
chiuse per sempre.
Potete cambiare voi stessi.
Come?
Con la sincera ricerca di Dio, la meditazione e l’autodisciplina. Non c’e’
altro modo. E` necessario il potere congiunto di tutte queste cose per
superare le cattive abitudini e per distruggere quei profondi legami
nascosti nel subconscio che ci hanno tenuti prigionieri nel corpo e nella
mente cosi’ limitati.
Questa e’ la ragione per cui il devoto che segue il sentiero spirituale ha
bisogno di osservare delle regole. E` necessaria una rigida disciplina.
Pensate che sia facile conoscere il Signore di questo universo. Pensate che
sia semplice comunicare con Lui quando la mente e’ piena di meschinita’, di
pensieri negativi, di pettegolezzi, di odio, di mancanza di fede, di
qualsiasi altra cosa che non sia Dio?
No, non e’ semplice. Non potete conoscerlo senza la meditazione e
l’autodisciplina che rimuovono questi ostacoli.
Si puo’ conoscere Dio soltanto abbandonandosi totalmente a Lui. Non
accontentatevi di essere degli discepoli mediocri. Non seguite il resto del
mondo quando scegliete i vostri ideali.
Ricordo le parole che Guruji rivolse ad alcuni di noi: “Non voglio devoti
mediocri su questo sentiero. Ecco perche’ sono servo con tutti voi. Voglio
vedere chi ha la tempra per arrivare fino a Dio”.
Quanto mi sono care le ultime parole che mi rivolse! Le pronuncio’ tre
giorni prima del suo mahasamadhi.
Stavamo scendendo insieme nell’ascensore qui alla Casa Madre.
“Povera cara”, disse “sono stato molto severo con te in questa vita. . Ti ho
impartito la stessa rigida disciplina che il mio Guru ha impartito a me.
Sapevo che eri abbastanza forte da sopportarla. Ma ricorda, il mio Guru mi
rimproverava perche’ mi voleva bene”.
Ed aggiunse queste toccanti parole: “Non saro’ piu’ qui ancora a lungo per
disciplinarti cosi'”.
Gli risposi: “Per tutta l’eternita’, Maestro, mi corregga ogni qual volta
lo riterra’ necessario. So che potra’ guidarmi anche quando la sua forma
fisica non sara’ piu’ qui. Lo faccia per sempre!”.
Non voglio preoccuparmi troppo per l'”io” fisico o mentale. Cerco la
vera liberta’, ed e’ questo che voglio per ciascuno di voi.
Quando l’atteggiamento e’ giusto
diventa simile a quello del Cristo
“Quando questo “io” moriro’, sapro’ veramente chi sono io”.
Quando l’atteggiamento del devoto e’ giusto, diventa simile a quello del
Cristo. Nessuno poteva offendere Gesu’, nessuno poteva distruggere il suo
spirito d’amore, ne’ provocarne l’ira, perche’ la sua coscienza non era
ancorata al piccolo se’, ma al Se’ piu’ grande, a Dio. Quindi niente e
nessuno poteva offenderlo.
Supponiamo che il mondo intero ci accusi ingiustamente. Quando la mente
e’ ancorata a Dio, cio’ che il mondo pensa ha ben poca importanza. Questo
non significa che dobbiate disprezzare il mondo, ma che dovreste essere
cosi’ immersi in quella coscienza (e forse ne avete gia’ avuto un barlume),
da sentire compassione per gli altri e cercare di comprenderli. Soprattutto,
sarete convinti di questo:
“Se il mondo intero mi loda, ma io non ho la benedizione del mio Dio, sono
privo di ogni conforto. Se invece il mondo intero mi disprezza, ma io sento
la forza del mio Dio che mi sostiene, trovo in Lui un appagamento sublime”.
Questa realizzazione e’ il fulcro dell’intera vita spirituale. E
finche’ vivro’, continuero’ a sforzarmi per ricondurre la mia coscienza, e
la coscienza di ciascuno di voi, a quell’unico traguardo. Voglio vedere il
messaggio di Gurudeva Paramahansa Yogananda portare conforto a tutti; le
arnie dell’organizzazione devono essere ricolme del miele delle anime
innamorate di Dio.
Ogni essere umano vuole essere libero. Quando vi renderete conto di
essere in realta’ prigionieri in questa vita, desidererete ardentemente la
liberta’.
Sono nata con questo desiderio e non ho permesso a niente di ostacolarmi
nella ricerca della liberta’. Sapevo che se non l’avessi ottenuta, non avrei
potuto rimproverare nessun altro.
Adesso, nulla puo’ interferire nel mio rapporto con Dio. Qualcuno potra’
cercare di dissuadermi o pensare di potermi indurre ad abbandonare questo
sentiero, ma non ci riuscira’ mai.
Perche’? Perche’ so quello che voglio. Non cerco d’ingannarmi, e non mi
illudo desiderando le cose del mondo. Dio viene prima di tutto.
Quando il devoto ha questa consapevolezza, la sua vita diventa molto
piu’ facile. E` stabile e ha un punto fermo cui ancorarsi. Il devoto
comprende e sente la vera natura del rapporto che lo lega agli altri, ed
ogni cosa nella sua vita acquista la prospettiva giusta.
Cercare Dio prima di ogni altra cosa non implica che si debba
rinunciare al mondo.
E` fortunato chi lo puo’ fare. Ma dovunque il devoto si trovi, puo’ mettere
il Signore al primo posto; allora, tutti i suoi doveri e i suoi rapporti
troveranno la giusta dimensione. Dopo tutto, c’e’ una sola sorgente
dell’amore, non una mezza dozzina. C’e’ una sola dinamo, non tre o quattro,
da cui provengono la saggezza, l’amore e la gioia: la loro sorgente e’ Dio.
Quando il devoto si ricongiunge piu’ profondamente a Dio comprende di
essere soltanto uno strumento, una parte di quella grande Sorgente. Vede
tutte le cose e tutti gli esseri umani come parte di questa Sorgente comune.
Di conseguenza, i suoi rapporti con gli altri diventano rapporti
corretti. Non sente piu’ il bisogno di chiedere qualcosa. Non desidera piu’
estorcere, strappare o elemosinare l’amore, la gentilezza e la comprensione.
Piuttosto, desidera dare. Conosce la legge divina: cio’ che si da’ in questo
mondo, si riceve. Questa e’ una scienza infallibile.
Se si semina la bonta’, si raccoglie la bonta’.
Ma se per anni siete stati buoni con qualcuno ed avete ricevuto in cambio
soltanto spine, ricordate che questo accade perche’ in esistenze passate
avete sparso dei semi di cattiveria che ora producono i loro frutti
naturali.
Dovete essere pazienti; aspettate che i semi che spargete ora diano i frutti
nella loro stagione. Non si puo’ piantare un seme oggi ed aspettarsi che
nasca un albero domani. Il seme a suo tempo diventera’ un albero. Piantate
oggi i semi delle buone abitudini, spargete oggi la bonta’ nel mondo, a
tempo debito produrranno degni risultati.
Se il frutto che raccogliete oggi e’ aspro, non lamentatevene e non
indulgete all’autocommiserazione: voi stessi avete sparso i semi che ora
producono quel frutto amaro. Accettate la situazione da veri uomini, come si
dice. Affrontate le cose spiacevoli con coraggio e pazienza, a testa alta,
affrontatele con fede in Dio.
(Daya Mata)
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