Come stai? Una domanda di grande valore

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Come stai? Una domanda di grande valore

La domanda “Come stai?” può essere estremamente preziosa. Mostra agli altri che ci interessiamo a
loro e viceversa.

La sensazione che che chi ci circonda sia impegnato è comune a molte persone. La vita di oggi ha un
ritmo frenetico e le giornate scompaiono dal calendario a grande velocità. È difficile per quasi
tutti noi fermarci, accantonare per un momento doveri e occupazioni e pensare agli altri. A volte,
un semplice Come stai? può diventare la porta d’ingresso verso l’intimità con le persone che amiamo.

Spesso, però, siamo talmente concentrati su noi stessi, sul lavoro, sugli studi o sui nostri
progetti che perdiamo completamente la bussola. Quando qualcuno ci guarda negli occhi e ci chiede
sinceramente come stiamo, proviamo una sensazione di gioia che deriva dal sentirci riconosciuti,
importanti, rilevanti, meritevoli.

L’amore che diamo e che riceviamo dal nostro ambiente circostante rende la vita molto più
significativa.

Se ci fermiamo a pensare a questa realtà, ci accorgeremo che altri ambiti della vita sono molto più
superficiali e che il rinforzo che possono fornirci è ben più fugace. Viceversa, il sostengo sociale
è profondo e altamente gratificante. Senza di esso è difficile, ad esempio, avere una buona
autostima.

Il valore di un Come stai?

Il valore di chiedere a qualcuno Come stai? in modo trasparente e franco si deposita nelle parole,
ma non risiede in esse. La loro importanza deriva dall’interesse che rivelano. Notare che un’altra
persona si interessa a noi alimenta la nostra autostima. È un meccanismo intrinseco all’essere
umano.

Milioni di anni fa, se non fossimo stati accettati dalla tribù, avremmo avuto buone possibilità di
essere emarginati e di non sopravvivere in un ambiente pullulante di bestie e avversità. Tuttavia,
collaborando con altri esemplari della nostra stessa specie, ci siamo garantiti la sopravvivenza.

Il bisogno di essere presi in considerazione dagli altri è inciso nei nostri geni. Ne consegue che
l’attenzione degli altri è un grande dono che può tirarci fuori dalla tristezza o dal vuoto in
pochissimo tempo.

D’altra parte, non è una questione puramente bidirezionale. In altre parole, se voglio aumentare la
probabilità che gli altri si interessino a me, mi chiedano come sto e mi offrano il loro aiuto
quando ne ho bisogno, ovviamente dovrò fare lo stesso con loro. Ma in modo genuino, e non per
comodità in attesa di qualcosa in cambio.

Questo punto è molto importante perché riflette l’amore sincero per gli altri. Se ciò non accade,
difficilmente vedrò soddisfatte le mie aspettative su come gli altri dovrebbero comportarsi con me.
Se vogliamo ricevere amore, dobbiamo prima darlo.

I passaggi per ottenere un interesse genuino

Interessarsi agli altri e fare in modo che gli altri si interessino a noi non è un obiettivo facile
da raggiungere. Come anticipato, a volte i ritmi sono così veloci che diventa molto difficile
estraniarsi dai propri impegni per guardarsi intorno. L’inerzia ci invita a rimanere concentrati, a
mantenere la nostra visione a tunnel.

In questa dinamica non è raro svegliarsi un giorno e accorgersi che le persone che contavano su di
noi non lo fanno più. Abbiamo trasmesso loro l’idea che erano ben altre le nostre priorità.

Per allargare il nostro sguardo, possiamo compiere una serie di passaggi per mostrare il nostro
genuino interesse per gli altri:

Chiedere ad almeno due persone ogni giorno Come stai? o Come va?. Potete usarlo come esercizio per
vedere se ne siete veramente capaci. Le persone tendono a monopolizzare le conversazioni parlando
molto di sé stesse: il proprio lavoro, il proprio partner, i propri figli. Questo riflettore puntato
su noi stessi non ci permette di decentrarci, di imparare dagli altri e promuovere l’aiuto se il
nostro interlocutore si sente frustrato o infelice.

Pensate che prendervi cura degli altri vi renderà più felici. Molte volte affidiamo la felicità a
cose banali. Pensiamo “sarò felice quando troverò il lavoro dei miei sogni”, “sarò felice quando
passerò il concorso”, “sarò felice quando mi sposerò”. È vero che questi eventi ci offrono un certo
benessere e, probabilmente, felicità. Su questo siamo tutti d’accordo.

Il problema è che non appena ci adattiamo alla nuova situazione, si crea in noi una nuova “linea di
base” e abbiamo bisogno di altro. È un benessere effimero. Al contrario, instaurare relazioni
sociali basate sulla lealtà e la verità ci renderà felici per la maggior parte del tempo.

Lo diceva già lo scrittore Lev Tolstoj affermando che chi aiuta gli altri aiuta sé stesso.

La ruota gira. Quando inizierete a mostrare interesse per gli altri, il vostro mondo cambierà. Se
prima tutti sembravano andare per la propria strada, noterete che ricevete più messaggi, più
chiamate, più visite e, in definitiva, più attenzione. Si verifica la reciprocità. Questa unione con
gli altri offre numerosi benefici: aumenta la nostra autostima, il nostro benessere psicologico, ci
aiuta nei nostri progetti, possiamo imparare e addirittura rinforza il nostro sistema immunitario.

Dimenticate per un attimo gli impegni. A volte concentrarsi su altre persone dona sollievo. Pensare
solo ai propri problemi rende esausti. Cercate ogni tanto di sfuggire a voi stessi e di riposarvi,
imbarcandovi nelle storie degli altri. Potrebbe essere più interessante di quanto pensate.

Chiedete al vostro collega straniero perché ha deciso di vivere nella vostra città, chiedete a
vostra madre perché si è innamorata di vostro padre o perché ha scelto il vostro nome e non altri. A
volte le storie di altre persone possono sorprendere.

Agite. Iniziate oggi stesso a chiedere a chi vi circonda: Come stai? E non solo: agite. Invitate un
familiare che non vedete da molto tempo a prendere un caffè, incoraggiate un lavoratore che vedete
stanco, ascoltate un amico senza interromperlo, sorridete al vicino in ascensore, e se oggi fate uno
spuntino al lavoro condividetelo. Potete avvicinarvi agli altri in diversi modi. E ricordate: come
l’effetto boomerang, (quasi) tutto torna.

L’interesse autentico per gli altri si trasforma spesso in un profondo benessere verso sé stessi. La
felicità deriva in gran parte dal supporto dei nostri pari ed è quindi necessario coltivare questa
attenzione.

Uno sguardo sincero, una semplice domanda e una sensazione che, senza parole, è capace di dire “ci
sono se hai bisogno di me” possono essere più preziosi di qualsiasi bene materiale. Decentrarci da
noi stessi ci rende liberi, umani e, di conseguenza, persone immerse in relazioni basate sull’amore
e sulla verità. Non vale forse la pena di provare?

Bibliografia

Mendez, A. Euroresidentes. 15 buenos actos que podrías estar haciendo. Recuperado de:
www.euroresidentes.com

www.osservatorioculturalavoro.com/2019/04/29/come-si-misura-la-felicita/

da lista mente

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