COME USCIRE DALLA CRISI ECONOMICA AMBIENTALE IN CUI CI TROVIAMO? (1)

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COME USCIRE DALLA CRISI ECONOMICA AMBIENTALE IN CUI CI TROVIAMO?

prima parte

(Estratto della Conferenza di Marco Ferrini
tenuta a Padova in data 17 Gennaio 2009, sul tema ‘Psiche e Ambiente’)

La crisi economica attuale e ridefinizione generale del concetto di ‘crisi’

Psiche e ambiente: come non cadere nel panico e non generare panico, questa potrebbe essere una
prima chiave di risposta. La crisi economica diventa di proporzioni notevoli quando la si vive
drammaticamente, quando ci si suggestiona nel credere che è meglio non intraprendere più niente ed
allora essa non intacca più soltanto quel numero limitato di persone che hanno azioni in borsa, ma
diventa estesa e diffusa, a causa del progressivo stato d’animo di sfiducia, per cui le persone
avverano la propria profezia negativa. In questi contesti chi ha una psiche fragile,
suggestionabile, si inibisce e tende a paralizzare le proprie attività ed, interagendo con gli
altri, esercita la sua influenza negativa che va a destabilizzare altri campi psichici altrettanto
deboli. Come da tutte le crisi se ne esce solo se si vede, oltre al pericolo, anche l’opportunità
che la crisi porta seco, allora ci apriremo alla comprensione di dover migliorare ed aggiustare cose
o aspetti della nostra persona, e questo è sempre un bene, un grande stimolo all’evoluzione.
Qualsiasi crisi, se saputa accogliere e gestire, ci dà l’occasione di risolvere un nostro problema
profondo. Perché profondo? Perché senza l’emergere della crisi noi non l’avremmo notato neanche come
problema. Nel caso della crisi economica attuale: una certa parte del mondo avrebbe continuato a
produrre finanza tossica e magari molti non avrebbero capito che certe forme illusorie di
arricchimento sono infine destinate a scoppiare come una bolla psichica; la crisi attuale ci rimanda
dunque all’urgenza di costruire un’economia più sana. Quando perdiamo qualcosa dobbiamo saperlo
accettare, cercando di trarne la giusta lezione per crescere e migliorarci; dobbiamo avere il
coraggio di capire anche l’importanza di aver perso.

Tra l’altro, a volte, certe perdite non sono in realtà tali, ad esempio quando si perdono cattive
abitudini o persone che non aiutano la nostra evoluzione. La crisi è un’ottima occasione per
metterci in discussione. Per gestire e superare la crisi, il suggerimento è di non cessare mai di
investire in noi stessi, nell’attività in cui crediamo, nella nostra e altrui formazione. Cerchiamo
di non creare una società che dipende drammaticamente dall’esterno: diventiamo noi gli attori-autori
del nostro benessere, e qui non intendo ovviamente soltanto quello in termini economici. Cerchiamo
di ripensare a noi stessi e alla vita che stiamo conducendo, rinnoviamoci e rinnoviamo, ridefinendo
la nostra priorità di valori, senza essere schiavi di sistemi di pensiero indotti, automatici,
quando crediamo di pensare e invece sono altri che pensano per noi. Sforziamoci in ogni momento di
dedicarci a quel che facciamo con impegno e con gioia, con motivazione elevata finalizzata alla
crescita spirituale nostra e altrui, perché solo così trarremo soddisfazione dalle nostre azioni: se
compiute in maniera accurata, per un fine superiore, esse producono un valore reale e un
arricchimento significativo.

psicologiaespiritualita.blogspot.com/

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