Commentari alla Bhagavad Gita – di Guido – Quinta parte

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< Commentari alla Bhagavad Gita >

(di Guido Da Todi)

– Parte quinta –

Oggetto: “La Baghavad Gita” – quinta parte (Capitolo quinto)

Per un attimo, dimentichiamo l’intensità dei nostri apparenti valori esteriori; dimentichiamo
l’austerità della nostra intelligenza, la stabilità dei nostri benessere materiali, culturali,
spirituali; dimentichiamo le nostre angosce, le nostre paure; abbandoniamo quell’acuta volontà di
costante perfezione, con cui ci continuiamo a pungolare….

Per un attimo, deponiamo ogni “bisaccia” a terra, e solleviamo lo sguardo verso uno dei più sacri
portali del Tempio, da cui la Voce del Silenzio ha echeggiato, lungo secoli e millenni…

La Baghavad è sicuramente una magica conchiglia divina; appoggiando ad essa “l’udito della nostra
anima” rintracceremo quella certezza di percepirne l’Uno, come mai è avvenuto, prima.

Pochi hanno evidenziato che il Sacro Testo, oltre che il costante Aroma di Dio, emana anche
guarigione, fortuna e benessere…

Tenetelo nella vostra casa; leggetelo; abbandonatevi alla Parola Eterna che lo scuote intensamente,
ogni volta sia preso nelle mani, e studiato….

Abbandonatevi ad Esso…

Se saprete osservare con attenzione, attorno a voi, dopo un po’ vi accorgerete che la Sua
benedizione si effonderà – gradatamente ed inflessibilmente – nella vostra famiglia, tra i vostri
cari; e lì stesso, dove lavorate….

Anche in questo quinto capitolo, il rovente bulino della vera analisi di buddhi penetra nel concetto
“dell’azione spirituale”, ed accartoccia e sfalda ogni idea errata che se ne aveva.

E quanti dolori, quanti atteggiamenti disarmonici, quanta strutture mentali, tendenti alla
separatività esso sana!

Come un saldo ponte, tra i due aspetti della natura universale, sta il Sè interiore dell’individuo
reale.

Maya, fiume impetuoso, romba e scorre tra le arcate di questa natura intima, che noi tutti
possediamo.

Allorchè scuotiamo le fondamenta del “ponte”, rendendone vacillante la presa sulla natura universale
delle cose, e contempliamo, con interesse, la corrente schiumosa della vita, che ci scorre “sotto”
lo sguardo, inizia il dolore, il dubbio, la mancanza di equilibrio esistenziale….

Il vorticoso movimento delle correnti “acquee”, la schiuma accecante, il rumore terrifico dei flussi
ci coinvolge; ci distoglie dalle radici originali, su cui “le nostre arcate” poggiano.

Ma, non appena torniamo “solo a contemplare” il turbine del “canto delle sirene”, dall’alto, senza
coinvolgimento di sorta, ecco che appare la Luce e la Pace infinita delle nostre Origini.

Krishna insegna ad Arjuna il segreto della “vera azione”.

“Passeggia tra i campi fioriti della vita, ricchi di papaveri rossi e di orchidee leggiadre, senza
allungare la mano per troncarne i gambi viventi!

Osserva il manto di bellezza variegata che si estende, internamente a te, e fuori di te…

Se farai attenzione, noterai che tutto ciò è un Cuore pulsante; che tutto ciò non abbisogna di un
tuo “intervento” per fruttificare, fiorire, produrre una bellezza infinita sempre crescente…

Se solo ti abbandonerai “alla Corrente”, implicita in ogni forma esistenziale, scoprirai che l’Uno
va verso la perfezione “esterna” – ma è, pure, questa perfezione, già da adesso.

E, immerso in tale ottica inebriante, vedrai nascere da te – come infinita gemma – quella vita
devozionale per tutto ciò che esiste….

Come l’oceano, che assorbe mille e mille fiumi, e ruscelli, e corsi d’acqua, tu vedrai danzare in te
ogni azione ed ogni espressione di vita…Ne gioirai, ma non ne sarai più “coinvolto”

Ti accorgerai che non v’è nè un prima, e nè un dopo, al tuo attuale momento d’eterna estasi. Nè un
dentro, nè un fuori…

Ma, ecco che, allora, accadrà un sottile, graduale miracolo leggendario, in te:

– una impalpabile icona – prima irreale, instabile…poi, sempre più chiara e netta – apparirà in
fondo al tuo cuore….

Sarà una “Vibrazione”; sarà un “Suono”; sarà un “ardente Geroglifico” incandescente, che solo tu
potrai decifrare….

Tu non saprai come chiamarlo; ma, tenderai ad Esso, come una falena impazzita e silenziosa, ogni
volta che si figgerà fuori dalle tue carni spirituali…

E, ogni volta, quel calore sottile e senza fine di darà vita, ispirazione, chiarezza d’essere e di
esprimerti….

Ti libererà da ogni angoscia e da ogni paura….

Avrai trovato Dio, e la prova di Dio, in te…

E capirai che la “vera azione” sarà la Sua Azione….

“Tratto dalla mailing list Sadhana

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