Compendio all’arte di meditare – 6
IL SENTIERO DEL SILENZIO
compendio sulla meditazione
edizioni fuori commercio
– di Anonimo –
(Parte sesta)
– La meditazione del cuore –
Consiste nel concentrare l’attenzione sul cuore e sulla regione situata fra il cuore e il plesso
solare, poiché questa è la sede fisica del cuore spirituale.Là è il vero Tabernacolo della Divina
Presenza, di cui il Corpo umano è il Tempio. Là dovrà essere concentrata la nostra attenzione
vigilante, per ascoltare i suggerimenti del nostro Testimone spirituale e per alimentare il fuoco
animatore.Il sentimento di questa Presenza è la forza che permette di superare gli ostacoli se esso
è costantemente intensificato dalla meditazione.
Questa meditazione deve cominciare con un intenso sforzo di identificazione del nostro cuore col
cuore cosmico, che è la Fonte di Vita e di Luce, Centro e principio di ogni finalità.Occorre poi
lasciarci penetrare pacificamente dalla potenza del nostro cuore sia fisico che spirituale e dargli
il suo pieno effetto con la nostra certezza. Esso non agisce per autosuggestione, o per
immaginazione, ma soltanto per una fusione, cioè mediante una comunione con una Realtà.Occorre
infine lasciare cadere ogni sentimento di ansietà, di rancore o di pessimismo, che impedirebbe
questa comunione. Questa condizione è essenziale perché due tendenze o ritmi opposti non possono
confondersi.
La tendenza del cuore è quella di cercare la pace, adoperando un ritmo che compensa lo squilibrio
delle afflizioni. la causa di questa tendenza è il cuore spirituale di cui l’organo cuore e
l’espressione psichica. Ogni disposizione contraria a questa tendenza è dunque un ostacolo alla
manifestazione della Presenza, perché essa crea una discordanza in luogo di una comunione.Si potrà
dunque comprendere come ogni abbandono di un sentimento di timore o aggressivo è una vittoria
fruttuosa sull’avversario del cuore: fruttuosa, perché è una via di accesso verso la Luce.A favore
di questa meditazione, le complicazioni della vita quotidiana perdono la loro importanza, i problemi
si semplificano, le difficoltà si appianano nella misura in cui il discernimento del Reale e delle
rare cose necessarie si appalesa.
– La meditazione in un gruppo esoterico –
Una gigantesca meditazione di gruppo è in corso in molte fasi diverse sul nostro pianeta. Tutte le
unità meditanti e i gruppi riflessivi sono collegati fra di loro dall’unità del motivo spirituale,
esse cercano di portare il lavoro di meditazione in uno stato di quiete universale positiva, in modo
che la formulazione del desiderio spirituale possa esser portata avanti con successo e la ricezione
dell’energia spirituale possa essere una ricezione unita.
Nella Gerarchia c’è un ampio ritmo meditativo, simile all’azione del cuore umano col suo battito; è
tanto ricevente che distributivo, invocativo ed evocativo. Man mano che il discepolo si abitua a
questo ritmo, impara ad inserire la sua meditazione individuale nel ritmo stabilito per la Gerarchia
che ha una potenza enorme da penetrare di là dell’anello invalicabile gerarchico.La meditazione
riflessiva gerarchica si basa sull’ispirazione (in senso occulto) di Shamballa. Nel momento in cui
il discepolo può partecipare a questa costante meditazione o riflessione incessante senza
interferire col suo servizio e con le altre linee di pensiero, egli diventa “un discepolo che non
uscirà più”.
La meditazione ashramica si basa sull’evocazione della risposta umana ai valori spirituali
superiori; si occupa di creare le condizioni in cui questi valori nuovi possono fiorire secondo il
Piano divino; è concentrata sull’aspetto immediato del Sentiero che l’umanità ha bisogno di calcare;
il suo scopo è di volgere in attività creatrice i desideri, le aspirazioni, le riflessioni e la
meditazione concentrata degli uomini, qualunque sia il loro punto d’evoluzione, affinché possa
istituirsi un invincibile movimento coerente potente, che deve aver per effetto la creazione di una
nuova terra.
Questo è un modo d’esprimere il significato della venuta in terra del regno di Dio e la creazione di
un ordine e di un modo di vivere nuovi. Il termine “atteggiamento soggettivo” è, in ultima analisi,
una definizione della meditazione. Il fine d’ogni meditazione riguarda:
l. L’atteggiamento della personalità verso l’anima – l’autocontrollo.
2. L’atteggiamento dell’uomo integrato verso l’umanità – il servizio.
3. L’atteggiamento del discepolo verso la Gerarchia – la sensibilità intuitiva.
4. L’atteggiamento del lavoratore gerarchico verso il Piano – la selezione delle attività.
Per una maggiore comprensione circa la collaborazione che si dà al lavoro programmato dalla
Gerarchia per mezzo della meditazione, giova ricordare che cosa è un Gruppo Esoterico: un centro
d’amore e di luce nel mondo, un mediatore e un centro di trasmissione dell’energia fra la Gerarchia
e l’umanità, un partecipante alla coscienza della Gerarchia e ai bisogni dell’umanità, un mezzo per
dare sostanza e indirizzo alle idee inerenti al Piano, una parte integrante della Sintesi capace di
servire, per creare l’unità nei popoli e tra essi, un filo dell’antahkarana planetario che collega
il centro della testa con quello del cuore di Sanat Kumara, una parte integrante dell’allineamento
planetario che collega Shamballa, la Gerarchia e l’umanità in un unico canale di comunicazione
dell’energia. un avamposto della coscienza gerarchica e un punto d’ingresso nella coscienza
dell’umanità.
Quando il Gruppo esoterico è ben sintonizzato con la nota della Anima Unica dell’Umanità e col
principio buddhico della Triade Spirituale, che è il piano sul quale funziona la Gerarchia, allora è
un collaboratore responsabile del Proposito divino che usa la volontà spirituale per scopi
strettamente redimenti. In tal caso la meditazione opera un libero flusso di energie selezionate e
fuse verso un ancoraggio specifico, per uno scopo specifico: soddisfare un servizio planetario. In
questo periodo di transizione verso un ordine mondiale nuovo, la meditazione può sostenere ed
aumentare il processo evolutivo naturale con l’incanalare l’energia verso le condizioni occorrenti
di amore, unità, fratellanza e collaborazione.
– La parola sacra –
Tutta la meditazione cosmica è l’effetto della parola, del Verbo divino, creativo. Nel Vangelo di S.
Giovanni è detto: “In principio era la Parola e la Parola era con Dio.. Essa in principio era con
Dio, ogni cosa è fatta per mezzo di essa e nessuna delle cose fatte è stata fatta senza di essa. In
essa era la Vita e la Vita era la Luce degli uomini” (1, 1-234)
Analogamente nelle scritture indiane, Vishnù, il 2° Aspetto, la seconda Persona della Trinità, il
Figlio, il Costruttore, è chiamato la Voce, il Grande Cantore che col suo canto ha costruito il
mondo (Fuoco Cosmico).Nella Luce sul Sentiero leggiamo: “Come l’individuo ha voce, così ha voce ciò
in cui l’individuo esiste. La Vita stessa ha facoltà della parola e mai tace. E la Sua Voce non è,
come nella tua sordità puoi supporre, un grido, è un canto.Anche l’uomo, in quanto anima, essere
spirituale, può costruire per produrre manifestazioni nei modi invisibili usando Mantra o parole di
potere per agire su energie naturali e a esseri invisibili, i Deva.
L’uso intelligente di certi suoni e di alcune parole permette di agire sugli esseri viventi. Una di
queste parole è AUM, la parola di Gloria; essa indica il Verbo fatto di carne e la manifestazione
del, 2° Aspetto della Divinità nel mondo della materia.Leggiamo in Iniziazione Umana e Solare di A.
Bailey: “Il suono AUM è il tentativo dell’uomo di riprodurre su scala piccolissima il suono mediante
il quale venne attuata la creazione. Ciascuna delle tre lettere che lo compongono corrisponde ad uno
dei tre Logoi:
A – Padre, l° Aspetto, Spirito
U – Figlio, 2° Aspetto, Anima
M -Spirito Santo, 3° Aspetto, Sostanza.
La Parola Sacra non dobbiamo usarla quando siamo immersi nella coscienza personale ma, per quanto
possibile, come anime, per fini impersonali, benefici, costruttivi con aspirazione e movimenti
elevati, nel momenti in cui riusciamo ad elevarci al di sopra della Vita personale”.Al livello
mentale la parola sacra produce l’acquietamento del mentale inferiore e la vivificazione del centro
della testa, un collegamento con l’Anima in qualche misura. In “Lettere sulla Meditazione Occulta”
di A. Bailey è scritto:
“E’ bene concentrarsi su uno dei centri più elevati, di regola nel centro della testa, e nel farlo,
l’aspirante realizzi decisamente che egli è un figlio di Dio che ritorna al padre, che egli è Dio
medesimo, che cerca di trovare la propria Divina Coscienza, che egli è un creatore che cerca di
creare, che egli è l’aspetto inferiore della divinità che cerca l’Allineamento con quello
superiore”.
Al livello emotivo produce la stabilizzazione del corpo emotivo e il contatto e la vivificazione del
centro del cuore, e quindi l’afflusso di sentimenti dei livelli atomici del piano emotivo al piano
intuitivo.
Al livello fisico la Parola Sacra stimola un divino afflusso e crea una aura di protezione,
respingendo elementi disarmonici. Viene raccomandato di usarla solo quando si è calmi, armonici, in
uno stato il più possibile impersonale.Vi è l’aspetto più profondo: l’uso silenzioso.
Questo richiede una forte concentrazione, immaginando l’Anima nel proprio piano che pronuncia la
parola e di udire un suono che venga dal profondo di noi, il suono dell’Anima, la Voce del Silenzio,
il Suono senza suono.Al riguardo, nella Luce sul Sentiero è detto:
“Nel silenzio profondo accadrà l’evento misterioso, rivelatore che la via è stata trovata. Chiamalo
col nome che vuoi: è una voce che parla dove non è voce alcuna; è un messaggio che arriva, un
messaggero senza forma né sostanza; oppure è il fiore dell’Anima che si è aperto. Non può essere
descritto da metafora alcuna, ma può essere cercato aspettato e desiderato anche fra l’infuriare
della tempesta. Il silenzio può durare un minuto e può durare mille anni; ma finirà.
Quando intoniamo la Parola Sacra durante la meditazione immaginiamo che l’Anima, l’Ego, infonda
nella personalità luce, energia, forza e potere.
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