(Paramahansa Yogananda)
– Parte 2 di 3
Gli elementi chimici della materia sono vibrazioni elettroniche
La scienza moderna dimostra che la materia si compone di forze vibratorie. Gli elementi chimici, i fattori che strutturano tutte le forme nell’universo, dalle pietre alle stelle e all’uomo, non sono altro che forme differenti di vibrazioni elettroniche. Per esempio, nel ghiaccio troviamo il freddo, il peso, la forma: esso è visibile. Sciogliete il ghiaccio, ed esso diviene acqua. Fatelo attraversare da una corrente elettrica, ed esso diverrà idrogeno e ossigeno invisibili che, se ulteriormente analizzati, si rivelano tipi di vibrazioni elettroniche. Si può perciò scientificamente asserire che il ghiaccio non esiste, benché sia percepibile ai nostri sensi di vista, tatto e così via. In realtà la sua esistenza è costituita da elettroni invisibili, ossia da forme di energia.
In altre parole, a ciò che si può dissolvere e ridurre allo stato invisibile non è possibile attribuire una valida esistenza. In questo senso la materia può essere considerata non-esistente; ma la materia ha un’esistenza relativa. Essa esiste in rapporto alla nostra mente e quale espressione di forze elettroniche invisibili che esistono a tutti gli effetti, essendo immutabili e immortali.
Tanto l’acqua che il ghiaccio sono manifestazioni di gas invisibili e possiedono solo un’esistenza formale e transitoria. Analogamente, sia la mente mortale che la materia sono manifestazioni fuggevoli della Divina Coscienza e possiedono solo un’esistenza puramente formale.
In realtà solo la Mente Cosmica esiste.
Come un bimbo nasce mediante la strumentalità dei genitori, così la materia dipende dalla mente per la propria esistenza. La materia nasce dalla Mente Divina ed è percettibile alla mente mortale; in sé e per sé la materia non ha realtà, non ha un’esistenza intrinseca.
Le forze elettroniche della creazione, per quanto cieche o non-intellettuali, sono tuttavia agenti teleologici, perché contengono in sé le vibrazioni dell’universale, autocosciente forza vitale o prana, che a sua volta è scaturita dall’atto di volontà di Dio.
“Dio disse: — Sia la luce! — E la luce fu”.5 Cioè, la proiezione del Pensiero Divino e della Volontà Divina divenne luce o energia vibratoria, emissione di corrente vitale e di elettroni che, in seguito, vibrarono più fortemente per diventare le differenti forze della natura, sottili o invisibili; queste a loro volta si resero manifeste nei 92 principali elementi della materia che costituiscono l’universo.
Alla coscienza umana, la materia è percettibile e reale. Ma l’uomo, mediante l’investigazione teorica, ha scoperto la logica e ha scoperto, attraverso certi esperimenti di laboratorio (come quello di convertire un visibile pezzo di ghiaccio in forze invisibili) che un permanente e inalterabile potere creativo deve essere alla base di tutte le forme transitorie e illusorie del mondo fenomenico.
Questa verità può essere compresa nel modo stesso col quale noi comprendiamo il fatto che l’oceano esiste benché le sue onde non abbiano un’esistenza permanente, essendo solo manifestazioni transitorie e formali dell’unica, grande sostanza. Le onde non possono esistere senza l’oceano, ma l’oceano esiste con o senza le onde.
Questi concetti possono essere capiti dall’intelletto, ma non possono essere conosciuti finché non si sia imparato il modo di convertire la materia in forza vitale e la forza vitale in Coscienza Cosmica,6 come erano in grado di fare il Cristo, Krishna e altri Maestri autorealizzati. Per questi illuminati, la materia in sé non esiste, perché essi vedono che sotto le leggere increspature delle onde della creazione sta l’immutabile Oceano dello Spirito.
6 L’essenza dello Spirito.
(continua)
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