(Paramahansa Yogananda)
– Parte 3 di 3
L’universo è il sogno di Dio
Nelle filosofie Vedanta7 e Yoga l’universo è detto il sogno di Dio. Materia e mente — il cosmo con le sue stelle e i suoi pianeti, le dense onde di superficie e le sottili correnti profonde della creazione materiale, i poteri umani del sentimento, della volontà e della coscienza e gli stati di vita e morte, giorno e notte, salute e malattia, successo e fallimento — hanno una realtà in base alla legge della relatività che governa questo sogno di Dio.
Tutte le dualità percepite mediante la legge della relatività appaiono reali al sognatore, l’uomo mortale che svolge la sua piccola parte nel grande sogno cosmico. Per sfuggire a maya, l’illusione, o legge della relatività, ci si deve risvegliare dal sogno nell’eterna veglia di Dio. Non possiamo cambiare la legge del sogno mediante l’immaginazione o negandone l’esistenza, accettando la “vita” ma rifiutando la “morte”, oppure riconoscendo la salute ma ignorando la malattia. Uno stato particolare è parte del suo opposto nella stessa misura in cui lo sono le due facce di un tessuto. Le dualità sono intrinsecamente ed essenzialmente unitarie. Il ricercatore della verità non cerca di tenere distinti tali aspetti nella propria mente, ma di elevarsi al di sopra di essi mediante la saggezza.
L’uomo che considera il proprio corpo come diverso dalla propria mente, e che vuole accettare come “reale” solo gli aspetti positivi , felici e benefici di un universo inalterabilmente duale per sua natura, è un uomo profondamente addormentato nelle illusioni del mondo di sogno.
Come una persona può avere dei sogni che sembrano veri per un certo tempo, ma perdono la loro realtà quando essa emerge dal sogno allo stato cosciente di veglia, così è possibile all’uomo risvegliarsi dal sogno della realtà materiale e vivere nel regno immutabile dello Spirito.
Solo il superuomo che abbia imparato a espandere e trasferire la propria coscienza nell’Infinito, è in grado di realizzare la creazione come un sogno di Dio; egli solo potrà dire con conoscenza di causa che la materia non ha esistenza. Mediante una lunga serie di gradini d’autodisciplina — seguendo la via scientifica dello yoga o qualsiasi altro sentiero del servizio o dell’abnegazione — il ricercatore di Dio dissolve gli opposti e discerne l’Eterna Unità. “Colui che, libero dall’illusione, conosce Me come il Supremo Spirito, ottiene l’onniscienza. Egli Mi adora con tutto il suo essere”.8
7 In senso letterale, “fine dei Veda”. Vedanta è la filosofia esposta nell’ultima parte dei Veda. Questa filosofia dichiara che Dio è l’unica realtà e che la creazione è essenzialmente illusione. Il compito dell’uomo è perciò quello di trascendere l’illusione mediante la realizzazione di Dio.
8 Bhagavad Gita, XV, 19.
(fine)
Lascia un commento