Concetto di tempo…

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Concetto di tempo…

di: Michele Nardelli

…in un sistema sferico, le singolarità nei buchi neri e l’Iperspazio.

Il tempo in un sistema sferico

Lo spazio ed il tempo sono interamente contenuti nella configurazione spaziotemporale del nostro
universo fisico a 3-D (3-D sta per tre dimensioni). Quando diviene possibile “uscire” da questa
configurazione, è possibile visualizzare il “contenitore” fisico della configurazione
spaziotemporale. Gli scienziati attualmente stanno comprendendo che la “consapevolezza integrata” ha
infinite dimensioni temporali e questo è simile ad un sistema di coordinate sferico. Qualunque parte
di esso può vedere il resto di esso (vedi più avanti), e questo è qualcosa di stupefacente. La
“consapevolezza integrata” è dove le cose iniziano e finiscono. (Quest’ultima frase potrebbe essere
tradotta nel seguente modo: il Big Bang, la singolarità iniziale, il puntino infinitesimale da cui
ha avuto origine “questo” Universo, uno degli infiniti esistenti, è “consapevolezza”, la
singolarità, in cui le leggi della fisica erano già a livello della gravità quantistica, è un
“punto” di “consapevolezza”, è, quindi, l’atto con cui il Pensiero di Dio è divenuto Realtà, un
punto da cui ha avuto origine il Tutto e in cui il Tutto ritornerà).

“L’Universo “fluttua” nel dominio dell’iperspazio a più dimensioni. L’iperspazio “contiene” questo
“Chilled Universe”, Universo “Congelato”, che, quindi, non può mai andare distrutto. Attualmente
l’universo “congelato” non è altro che un infinita dimensione temporale sferica la cui
consapevolezza è continuamente integrata. Le coordinate sferiche delle infinite dimensioni temporali
permettono di guardare al “tutto” da qualsiasi altro luogo nell’universo “congelato”. Il concetto di
tempo in un sistema sferico diviene molto interessante. Esso, letteralmente, si “ripete” all’interno
di uno specifico “processo di penetrazione”. Questo sta a significare che l’Universo “congelato” è
attualmente un complesso sistema di consapevolezza integrato (la cui consapevolezza è continuamente
integrata, appunto da un processo di penetrazione, da ulteriori consapevolezze) che manifesta se
stesso come “conoscenza”. Una volta che si diviene parte di un “processo di penetrazione” (qua ci si
riferisce a quando ognuno di noi acquisisce la vera “consapevolezza”. In tale momento subentra
l’estasi (samadhi) e il nostro Io diviene un tutt’uno con l’Universo e si unisce alle altre
“consapevolezze” cioè agli altri Io che hanno raggiunto lo stato massimo: la Beatitudine, l’Estasi),
una volta, cioè, che si acquisisce la piena e vera “consapevolezza”, per la natura sferica della
dimensione temporale, diviene possibile continuare a “tornare allo stesso luogo” continuamente, in
modo tale da accrescere la propria conoscenza che non ha fine (anche qui è possibile notare di nuovo
il concetto di Estasi o Beatitudine, stato in cui si acquisisce la massima consapevolezza e la
conoscenza del “tutto”, essendo questo uno stato in cui si diviene un tutt’uno con la Grande
Intelligenza Creatrice, il cui Universo è pensiero divenuto realtà, Sua manifestazione materiale, il
Verbo, l’Idea, divenuta realtà fisica e psichica), perché eterne sono le dimensioni temporali”.

“Chilled Universe”, letteralmente Universo Congelato, sta a significare che esistendo un Multiverso
e quindi un maggior numero di dimensioni, come anche provato dalla Teoria delle Stringhe, l’Universo
in cui noi viviamo è un Universo in cui le dimensioni a noi invisibili si sono “compattificate”,
“congelate”, cioè non si sono “srotolate” come le tre dimensioni a noi note, ma sono rimaste
“congelate”, cioè sono rimaste “arrotolate” ed hanno lunghezze infinitesime.

Singolarità dei buchi neri ed Iperspazio

Ogni buco nero ha una singolarità centrale. Queste singolarità sono punti in cui le leggi della
fisica classica (ed i modelli matematici a queste connesse) non sono più valide. Questo perché noi
solitamente siamo abituati a considerare ogni cosa o evento nell’ambito delle nostre 3-D. Queste
parti centrali dei buchi neri sono singolarità nelle 3-D, ma nella realtà dei fatti sono semplici
punti di transizione nelle più alte dimensioni (ricordiamo che per “più alte dimensioni ci si
riferisce all’Iperspazio n-dimensionale).

Quando le onde gravitazionali, delle vere e proprie “traiettorie attraverso il tempo”, spingono i
materiali verso la singolarità, questa viene definita una singolarità “stabile”. Al contrario,
quando i materiali sono spinti fuori, o le onde di gravità sono spinte verso l’esterno, la
singolarità viene definita “instabile”. Abbiamo detto che le singolarità sono “anomalie” nelle 3-D
ma sono anche punti di transizione nelle più alte dimensioni. In esse, i punti di transizione, dal
punto di vista 3-D, divengono singolarità stabili, mentre, dal punto di vista delle più alte
dimensioni, divengono singolarità instabili. Questi punti nelle più alte dimensioni non sono
realmente singolarità instabili ma sono punti che possono agire come punti di dimensioni più elevate
virtuali aventi un comportamento irregolare. (Questo significa che nell’Iperspazio una singolarità
agisce in maniera “instabile”, cioè casuale, che, in termine più tecnico possiamo definire
“quantistico”).

Ogni singolarità di un buco nero ha un ciclo limite molto vicino al punto singolare che diviene
l’interfaccia alle dimensioni più alte. (I cosiddetti wormholes, all’interno dei buchi neri, possono
essere quindi visti come interfacce verso le n-dimensioni dell’Iperspazio). La singolarità procederà
verso il ciclo limite e in un tempo abbastanza breve sarà “spinta fuori” nell’Iperspazio
n-dimensionale. I cicli limite sono “cerchi” intorno ad un punto che agiscono come un “passaggio”.
Ogni cosa esterna al ciclo limite è attratta verso di esso o dal punto di singolarità stesso. (Il
ciclo limite è quindi una coordinata e può benissimo tradursi in una sorta di “orizzonte eventuale”
attraversato il quale ogni cosa è attratta verso la singolarità centrale del buco nero, che, a sua
volta tramite un wormhole, permette il “passaggio” verso il Superspazio n-dimensionale, quindi
l’Iperspazio).

Attualmente sta divenendo matematicamente chiaro il fatto che le onde gravitazionali possono
facilmente passare attraverso i punti delle singolarità situati nei buchi neri. Questi connettono la
“consapevolezza integrata” e forniscono la direzione dall’universo “congelato” all’Iperspazio.
(Quindi, attraverso i wormholes si passa dal nostro universo le cui ulteriori dimensioni sono
“arrotolate”, “congelate” all’Iperspazio, dominio della Teoria del Tutto in cui coesistono tutti le
infinite dimensioni e tutti gli infiniti Universi. Qualcosa di simile è descritto anche dalla Teoria
delle Stringhe che richiede uno spazio-tempo a 26 dimensioni per quanto concerne l’azione di stringa
bosonica e 10 dimensioni per quanto concerne l’azione di stringa supersimmetrica che comprende anche
le stringhe bosoniche. Difatti, in cosmologia di stringa, è noto che le 4 dimensioni dell’universo a
noi noto, tre spaziali ed una temporale, sono state “srotolate”, mentre le altre 6 sono rimaste
“arrotolate”, “congelate”, “compattificate” in un complicato spazio topologico che viene chiamato
spazio o “varietà” di Calabi-Yau).

Ora, raffiguriamoci il tempo come un vettore. Il tempo vettoriale può essere visto come un filo che
permette il movimento unidirezionale, sebbene, come visto in precedenza (vedi par. “Il tempo in un
sistema sferico”), non sia impossibile invertire il flusso. (È qui chiarissimo il riferimento alla
freccia del tempo, e quindi al tempo paragonato ad un vettore che, in Fisica, viene raffigurato da
una freccia. Nel caso della freccia del tempo à questa, almeno dal punto di vista classico, va
sempre dal passato verso il futuro, nella direzione ovest-est. Non è detto però che in un contesto
quantistico, quindi nel dominio della gravità quantistica, questa non possa invertire la direzione).

Nell’Iperspazio il tempo è una dimensione aperta. I vettori temporali sono infiniti e possono essere
proiettati su qualsiasi combinazione di dimensioni spaziali. I vettori temporali comunque sono
connessi attraverso innumerevoli singolarità che operano in un modo programmato. È interessante
notare che, in accordo con la fisica contemporanea, il Big Bang stesso è il risultato di una
singolarità appartenente ad una dimensione più elevata, non solo, nel brevissimo tempo del Big Bang,
milioni di singolarità furono create. (Anche qui è possibile dare la seguente interpretazione: Il
Big Bang è una singolarità “nuda”, cioè priva di orizzonte degli eventi, da cui sono scaturite la
materia (fermioni) e le forze (bosoni). Nella singolarità erano contenute già, come in un “embrione”
sia le onde, sia le particelle, che, dal modello Palumbo-Nardelli, si è visto sono in corrispondenza
biunivoca, cioè da un’azione di stringa bosonica corrisponde l’azione di superstringa e viceversa.
Inoltre, la singolarità del Big Bang, in termini di Teoria di Stringa non è altro che una
particella, quindi una stringa bosonica, che aveva un quantitativo infinito di energia. Tale
“particella” esisteva nel dominio dell’Iperspazio, dominio in cui esiste il Tutto, l’Assoluto,
l’Eterno. Nell’Iperspazio il tempo così come noi lo conosciamo non esiste: esiste l’Eternità, una
sorta di super-dimensione in cui passato, presente e futuro coesistono ed a cui è possibile accedere
soltanto quando si giunge allo stato di massima “consapevolezza”, cioè allo stato di Estasi o
Beatitudine. Difatti, molti uomini Iniziati, o Illuminati possono “varcare” la soglia del tempo e
“vedere” eventi già avvenuti o che ancora devono accadere. Questo perché la loro “mente” libera
dalle catene della materia è in grado di “lasciare” il nostro sistema di riferimento, cioè il nostro
spazio-tempo quadridimensionale, e “fluttuare” liberamente nel Superspazio, in cui Tutto è Uno).

Quindi, le singolarità dei buchi neri sono le fondamenta dell’Universo 3-D. Esse forniscono le basi
per l’integrità strutturale e per le forze che mantengono l’intero Universo che è in rapida
espansione. Esse forniscono anche i mezzi di comunicazione tra l’Iperspazio, l’Universo “congelato”
e l’Universo 3-D. La “consapevolezza integrata” è il filo che lega il tutto. Riguardo poi al fatto
dell’Universo quale “sistema di consapevolezza” che manifesta se stesso come “conoscenza” è
interessante per chi vuole approfondire l’argomento, leggere la filosofia e cosmologia Induista, che
trattano in modo dettagliato tale argomento e che, se lette con mente aperta e senza pregiudizi,
aiutano moltissimo a conciliare Scienza e Fede.

Data articolo: agosto 2007
Traduzione ed interpretazione personale degli articoli “India Daily Technology Team” a cura di
Michele Nardelli

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